Super gigante

Modello Prestativo

Sport di scivolamento

Sci Alpino

Super Gigante


Autore: Edoardo Polverini

Data di immissione del modello: 17/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione invernale
    • Superficie di gara: Il terreno deve essere se possibile ondulato, vario e ricco di dossi; la larghezza della pista deve essere di circa 30 m. L’omologatore ha il diritto di decidere se tale ampiezza sia sufficiente o meno e se necessario ordina un allargamento. In relazione alle caratteristiche del terreno, può concedere di ridurre l’ampiezza minima sotto i 30 m, purché le parti di percorso precedente e successiva lo consentano. Nelle gare di Coppa del Mondo femmenili il dislivello deve essere tra i 400-600m, mentre in quelle maschili tra i 500-650 metri. Il numero minimo di cambi di direzione deve essere pari al 7% del dislivello. La distanza tra i pali di curva di due porte consecutive deve essere di almeno 25 m.
    • Naturale ed Artificiale (salti e dossi)

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica: Dalla stagione 2003/2004 per aumentare la sicurezza la FIS ha imposto dei limiti minimi di lunghezza degli sci nelle gare di supergigante, 205 cm per gli uomini e 200 cm per le donne, e un raggio di curvatura minimo di 33 metri.
    • Strumentazione di protezione obbligatoria: casco conforme alle vigenti normative (certificazione FIS RH 2013); sotto la tuta vengono indossate protezioni rigide in particolare il Back protector, che impedisce alla colonna vertebrale di subire traumi.

Obiettivo:

    • Tempo: La gara di super-gigante è composta da una sola manche, una sola discesa. Il vincitore è l’atleta che completa il percorso, senza saltare nessuna porta, nel tempo minore. Si possono raggiungere velocità di punta di oltre 120 km/h, perciò viene ritenuto una disciplina veloce, come la discesa libera, e viene in genere disputato sulle stesse piste usate per le discese. A differenza della discesa libera, nel Super-G non vengono effettuate prove cronometrate prima della gara.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 4
    • Intellettiva: 4

Inizio pratica agonistica (età):

    • Per questa specialità dalla categoria ragazzi (13 anni)

Inizio pratica professionistica:

    • 18 anni

Sport Olimpico:

    • Entrato a far parte del programma dei Giochi Olimpici invernali per la prima volta in occasione dei XV Giochi olimpici invernali Calgary 1988

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Il super-gigante è una disciplina che viene praticata in molte parti del mondo e in prevalenza in Europa, negli Stati Uniti, nel Canada. Per quanto riguarda l’Europa, l’Austria e Norvegia sono le nazioni dove è più diffusa, anche se le Alpi austriache hanno rilievi meno importanti, di conseguenza con condizioni meno favorevoli per questa specialità rispetto a molte località francesi, svizzere o italiane. Il nostro paese è una delle quattro grandi destinazioni europee: le condizioni di innevamento e di soleggiamento sono piuttosto favorevoli. Sono quasi tutte situate nel Nord, negli Appennini o nelle Dolomiti. Anche gli Stati Uniti offrono un potenziale straordinario: generalmente l'altitudine delle piste è elevata (da 2500 a 4000 metri), il clima è freddo e secco, di conseguenza la qualità della neve è ottima. In Canada le condizioni per la pratica di questa disciplina sono molto simili a quelle statunitensi; le stazioni sciistiche sono situate a Est e a Ovest del paese.
    • Questa specialità viene praticata sia dagli uomini che dalle donne; i partecipnti sono selezionati dalle proprie federzioni, tenendo conto dei loro punteggi e risultati precedenti in coppa del Mondo, coppa Europa, coppa America. A una competizione di super gigante in coppa del mondo partecipano all'incirca 60 atleti.

Frequenza gare:

    • La Coppa del mondo di sci - un circuito internazionale di gare di sci alpino organizzato annualmente dalla Federazione Internazionale Sci (FIS) -Il super-gigante inizia a dicembre normalmente a Lake Luise in Canada e si conclude in primavera (metà/fine marzo). Per questa specialità – introdotta in questo circuito nella stagione 1987 – sono previste 10 gare maschili e 10 femminili disputate a distanza di 15/30 giorni.
    • Oltre alla Coppa del mondo ogni due anni vengono organizzati i Campionati mondiali di sci alpino dalla FIS, in cui si assegnano i titoli mondiali delle diverse specialità dello sci alpino fra le quali il super-gigante.

Record mondiale (se esistente):

    • Come per la discesa libera, anche in supergigante sono spesso gli atleti austriaci a farla da padroni. Uno su tutti Hermann Maier, considerato il miglior supergigantista di tutti i tempi e, complessivamente, anche il miglior atleta delle discipline veloci, vincitore di 24 gare di supergigante, corredate da altre 15 in discesa, e di 5 Coppe di specialità, oltre a 4 Coppe assolute. In campo femminile la migliore supergigantista in assoluto è Lindsey Vonn, vincitrice di 28 gare corredate da 5 Coppe di specialità.

Somatotipo:

    • Mesomorfo
    • Endomorfo

Morfotipo:

    • Altezza media:
      • Uomini 1,83 m
      • Donne 1,74 m
    • Peso medio:
      • Uomini 88 kg
      • Donne 70 kg

Distanza della prestazione:

    • Maschile: 450-650 metri
    • Femminile: 400-600 metri

Durata:

    • Mediamente una gara di super-gigante dura per un tempo compreso tra 1 minuto e 10 secondi e 1 minuto e 40 secondi. In alcune località come ad esempio Wengen, si arriva fino ai due minuti.

Frequenza cardiaca:

    • Anche se lo sforzo è breve, l’impegno cardio-circolatorio è sicuramente elevato, infatti si raggiungono valori di frequenza cardiaca prossimi al 100% della massima dopo pochi secondi dalla partenza. In questa prestazione sportiva il meccanismo aerobico non è condizionante la prestazione, intervenendo solo marginalmente, infatti nelle gare si utilizza circa il 60- 80% del massimo consumo di ossigeno. Il metabolismo aerobico è però importante per i recuperi fisiologici, per cui è necessario che l’atleta possegga una condizione cardiocircolatoria e respiratoria ottimale per la disciplina sportiva: per questo le Commissioni Medica e Ricerca Scientifica della F.I.S.I. hanno stabilito (già dal 1975) valori di VO2 max intorno ai 50-55 ml per i maschi e ai 45-50 ml per le femmine.

Tipologia di lavoro:

    • Sono richieste grande abilità motoria, impegno neuromuscolare e senso dell'equilibrio, essendo uno sport aciclico, quindi mai uguale, per via dei cambi di pendenza, di direzione, per la sempre diversa tipologia di neve e per l'esposizione agli imprevedibili agenti atmosferici, essendo, lo sci, uno sport all'aperto; l'atleta deve recuperare rapidamente la forza e contrarre al massimo la muscolatura delle gambe (contrazioni eccentriche del 120-140% della forza massima), il tutto ripetuto per ogni curva, salto o dosso. Gli elevati livelli di contrazione muscolare protratti per lungo tempo impongono al muscolo una parziale o (temporaneamente) totale riduzione di flusso sanguigno influenzando significativamente l’insorgenza della fatica muscolare.

Sistema energetico coinvolto:

    • Durante la prestazione il contributo anaerobico lattacito è significativo. Durante le competizioni è necessario avere un elevato valore di potenza lattacida, che permette di mantenere sforzi di grande intensità per tutto il tempo necessario a sostenere situazioni di gara anche molto difficili.

Alimentazione e idratazione:

    • Riguardo allo dispendio calorio e media litri persi : non vi sono dati, o test che riferiscono questi due fattori.

Capacità motorie:

    • Capacità coordinative: ritmo, equilibrio, fantasia motoria (capacità di applicare con intelligenza e originalità il gesto motorio.,) destrezza, differenziazione spazio-temporale, differenziazione dinamica e anticipazione motoria, queste le competenze necessarie a controllare la direzione, l’intensità e la gradualità dei movimenti, per svolgere le variazioni di curva nel giusto tempo e con una corretta ed armonica esecuzione del gesto motorio. Importante risulta essere anche la capacità propriocettiva, riguardante la costante autovalutazione della posizione del proprio corpo nello spazio. Questa permette il controllo del movimento dell’atleta, ed in particolare, lo aiuta nella ricerca e nel mantenimento dell’equilibrio.
    • Capacità condizionali: Sono invece quelle che riguardano principalmente la forza in tutte le sue forme, specialmente quella cosiddetta forza esplosiva, che necessita di un maggior numero di fibre muscolari in breve tempo per affrontare un salto o evitare una caduta e magari il conseguente possibile infortunio; la resistenza all'insorgere della fatica per sostenere una prestazione per il maggior tempo possibile (di breve, di medio e di lungo periodo). La velocità o rapidità nell'eseguire un movimento nel più breve tempo possibile senza eccessiva resistenza da vincere (di reazione, di accelerazione, resistenza alla velocità) e la flessibilità, ovvero la mobilità articolare e l'allungamento muscolare.

Abilità motorie:

      • Scivolare
      • Frenare
      • Movimento di bilanciamento
      • Movimenti di inclinazione
      • Movimenti di rotazione
      • Movimento di controllo della pressione
      • Propriocezione del corpo

Schemi motori:

    • Camminare
    • Correre
    • Saltare
    • Atterrare
    • Rotolare

Piani di lavoro:

    • Sagittale
    • Trasversale
    • Longitudinale

Assi di lavoro:

    • Sagittale
    • Trasversale
    • Longitudinale
    • Antero-Posteriore

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:

    • Coordinativo
    • Condizionale
    • Tecnico (gesto specifico)
    • Mobilità
    • Flessibilità

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • Agonisti:
      • Tricipite della sura
      • Quadricipite femorale
      • Gluteo
      • Trasverso dell'addome
    • Antagonisti:
      • Bicipite femorale
      • Semitendinoso
      • Semimembranoso (la muscolatura principale degli arti inferiori)
      • Quadrato dei lombi

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Caviglia
    • Ginocchio
    • Anca

Gesti tecnici di base:

Aspetti usuranti:

    • Usura del sistema muscolo-scheletrico nella regione delle articolazioni più coinvolte (arti inferiori)

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Articolazione del ginocchio
    • Distorsione o rottura dei legamenti collaterale o crociati
    • Rottura del menisco

Test specifici:

Bibliografia:


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D’Urbano G., Sci agonistico, ed. Sperling & Kupfer, 1991
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