Autore: Federico Penocchio
Data di immissione del modello: 27/05/2024
Foto di Miguel Puig su Unsplash
Tipologia di sport:
A squadre
Situazionale
Di contatto
con mezzo
di intelletto
Ambiente:
Indoor
Superficie di gara: 40 metri di lunghezza e di 20 metri di larghezza. La porta è posta al centro della linea di fondo e deve avere un’altezza di 2 metri e una larghezza di 3 metri. Davanti a ciascuna porta è presente l’area di porta, delimitata dalla linea dei 6 metri.
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica: Le scarpe da pallamano, generalmente, hanno una suola progettata per non lasciare segni sul campo da gioco, utilizzando la tecnologia no marking. Questa tecnologia garantisce un campo pulito e sicuro per tutti i giocatori.
La composizione della suola favorisce un'ottima aderenza al terreno, riducendo il rischio di scivolare. In genere, la suola è realizzata in gomma, un materiale resistente all'usura che garantisce una lunga durata nel tempo.
Il pallone, di forma sferica, può essere realizzato sia con il cuoio che con materiali sintetici, la regola principale è che non sia costituito da superfici lucide e scivolose. La Federhandball prevede l’utilizzo di palloni con resina o senza resina, di circonferenza e peso differenti a seconda del genere:
categorie maschili: dai 16 anni in poi, è previsto l’utilizzo di palloni in resina con circonferenza massima di 60 cm e peso massimo di 475 grammi, oppure si può optare per palloni senza resina di 57,5 cm di circonferenza e 425 grammi di peso;
categorie femminili: dai 14 anni in poi, i palloni in resina non devono superare i 56 centimetri di circonferenza e i 375 grammi di peso, mentre i palloni senza resina hanno come limite i 53,5 centimetri di circonferenza e i 325 grammi di peso.
Strumentazione di protezione obbligatoria: il Regolamento Tecnico di Giuoco Handball non permette l’utilizzo di maschere o caschetti protettivi, lasciando spazio solamente a nastri morbidi ed elastici a protezione del naso. Per quanto concerne l’utilizzo degli occhialini, sono vietati quelli con asta rigida, che rischiano di ledere l’incolumità dell’avversario, mentre è consentito l’utilizzo di protezioni per i denti, a patto che siano trasparenti e monocromatiche. Le articolazioni principali, possono essere protette con apposite protezioni con il solo limite che esse non debbano presentare elementi con componenti duri non adeguatamente protetti. Infine, tra le protezioni obbligatorie abbiamo la conchiglia protettiva e il sospensorio per il portiere.
Fig 1. Scarpa da pallamano Kempa
Fig 3. Suola con tecnologia no marking
Fig 2. Pallone ufficiale campionato francese
Obiettivo:
Punteggio: vince la squadra che realizza un punto in più dell’avversario. Si tratta di uno sport altamente spettacolare in quanto vengono segnate tante reti.
Difficoltà (da 0 a 5):
condizionale: 3
coordinativa: 4
intellettiva: 3
Inizio pratica agonistica (età):
12 anni
Inizio pratica professionistica:
18 anni
Sport Olimpico:
La pallamano nasce in Germania nel 1915, inventata da un insegnante di educazione fisica di nome Max Heiser. Heiser chiamò questo sport tornball, che significa palla in porta.
L’attuale denominazione, handball, fu data da Carl Schelenz nel 1917.
Nel 1936 venne incluso nel programma delle Olimpiadi di Berlino e nel 1938 furono organizzati i primi campionati del mondo.
La Pallamano è uno sport molto diffuso e molto seguito in tutta l’Europa, ma si sta diffondendo in tutto il mondo. È sport olimpico, ma le Nazionali Italiane non sono mai riuscite a qualificarsi per i Giochi Olimpici, in quanto non riesce a decollare come sport nazionale.
Fig 4. Statistiche spettatori competizioni di sport di squadra a Rio 2016
Con il passare degli anni, la crescita esponenziale di questo sport lo sta portando ad avere una visibilità sempre maggiore. Secondo i dati riportati da O Globo l’1 settembre 2016, la pallamano è stato lo sport indoor con il maggior numero di spettatori alle Olimpiadi di Rio 2016; inoltre, si è piazzata al secondo posto per gradimento da parte del pubblico, dietro al calcio.
Demografia:
Le statistiche mostrano che il 16% degli atleti di pallamano sceglie di giocare nel ruolo di Pivot.
Frequenza gare: Settimanale
Record mondiale:
Kiril Lazarov, ex Pivot Macedone, è ampiamente considerato uno dei più grandi di sempre in questo sport. La sua illustre carriera è ricca di riconoscimenti che lo consacrano come il Pivot più prolifico di sempre. Tra i record che ha ottenuti, elenco i più leggendari:
Maggior numero di gol in un singolo Campionato del Mondo: nel 2009, in Croazia, ha realizzato 92 gol in nove partite, stabilendo un record molto difficile da eguagliare; basti pensare che al secondo posto sono presenti Frankis Marzo (Qatar) e Sander Sagossen (Norvegia) i quali hanno entrambi realizzato 53 gol nel 2023.
Maggior numero di gol in un singolo Campionato Europeo: Lazarov detiene anche il record europeo per il maggior numero di gol segnati in un singolo Campionato Europeo, con 61 gol realizzati in sette partite nel 2012, conducendo la Macedonia al bronzo.
Maggior numero di gol nella storia dei Campionati Europei: 399 gol
Maggior numero di gol nella storia della EHF Champions League: Lazarov ha realizzato 1338 gol nella principale competizione europea di pallamano per club.
Di seguito, ho inserito il link per visionare alcune delle migliori giocate di Lazarov, giocatore iconico che permette di comprendere a pieno i compiti che deve svolgere un pivot:
Somatotipo:
mesomorfo
endomorfo
Morfotipo:
altezza media: 1.92 土 6.33 metri
peso medio: 99.66 土 9.47 chilogrammi
Distanza della prestazione:
Fig 5. Distanza totale percorsa in base alle posizioni di gioco
L’analisi di García-Sánchez, C. et al. (4) mostra come, in media, il Pivot sia il giocatore che percorre la minore quantità di metri all’interno di una gara, con una distanza media di 3500 m per ogni match.
Durata:
Due tempi di 30 minuti ciascuno con un intervallo di 10 minuti.
Frequenza cardiaca:
Povoas et al. (5) hanno dimostrato che i Pivot hanno una frequenza cardiaca massima simile ai difensori ma leggermente maggiori delle ali. I dati riscontrati presentano una frequenza cardiaca media che varia del 83 土 9.0 % della HRmax, e un battito cardiaco in acuto di 157 土 18 battiti al minuto.
Tipologia di lavoro:
Aciclico
Sistema energetico coinvolto - Alimentazione e idratazione:
Per quanto riguarda questi due aspetti, nella mia analisi non ho riscontrato differenze con i dati riportati da Andrea Varalda et al. (6), quindi riporterò semplicemente i valori principali. Il sistema energetico dominante è anaerobico lattacido, con un VO2 massimo di 57.0 ml x kg-1 x min-1 per gli uomini e di
49.6 ml x kg-1 x min-1 per le donne.
La perdita di peso corporeo medio è di 0.86±0.52 (0.0–1.4) kg corrispondenti a 0.9±0.34 (0.0–1.3)% di peso corporeo. L’Assunzione di litri media è, secondo Cunnifee et al. (2015) di 1.05±0.16 l.
Capacità motorie:
Tra le capacità condizionali, il Pivot predilige l’espressione di forza e di resistenza rispetto alla velocità, in quanto spesso si trova ad affrontare contrasti intensi e scontri uno contro uno, in cui deve far prevalere la sua grande fisicità per avere la meglio sul difensore avversario.
Tra le capacità coordinative, egli ha una maggiore specializzazione nel controllo motorio e nell’orientamento spazio temporale, così da poter gestire meglio situazioni di blocco, piede perno e tiro in sospensione, ma anche anticipazione motoria, che gli permette di prevedere come proseguirà l’azione e, di conseguenza, trovare lo spazio per la conclusione o per effettuare un rimbalzo.
Abilità motorie:
Per partecipare alle massime competizioni di Pallamano, un atleta deve possedere abilità motorie fondamentali, tra cui capacità coordinative come la capacità di sprint, di salto o di cambio di direzione, capacità condizionali come l’espressione di forza e di resistenza, abilità cognitive come reattività, riflessi, visione di gioco e anticipazione del movimento.
Il Pivot ha un ruolo fondamentale all’interno della gara, in quanto agisce da terminale offensivo di una squadra, tra le abilità motorie principalmente utilizzate abbiamo:
Tab 1. Suddivisione delle abilità motorie secondo la fase di gioco: offensiva o difensiva.
Schemi motori e piani di lavoro:
Fig. 6 Variabilità degli schemi motori in base al ruolo.
Osservando la figura selezionata dallo studio di García-Sánchez, C. et al. (4), si evidenzia come il Pivot, nel suo stile di gioco, affronti una grandissima quantità di contrasti, scontri uno contro uno e blocchi. Per questo, egli deve essere preparato atleticamente e fisicamente, in modo da resistere agli urti e agli scontri con gli avversari.
Inoltre, egli sfrutta tutti i piani di lavoro, quindi sagittale, frontale e trasverso, facendo grande affidamento al piano trasverso per avere maggiore imprevedibilità.
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:
coordinativo
condizionale
tecnico
mobilità
flessibilità
Il riscaldamento classico della pallamano ha una durata media di 20 minuti e prevede una fase iniziale di attivazione cardiovascolare, che permette di aumentare gradualmente la temperatura corporea e la frequenza cardiaca. Successivamente, si pone l’attenzione sulla mobilità articolare, evitando categoricamente lo stretching statico. Infine, si esegue una preparazione specifica per la gara, in cui il Pivot prende nuovamente confidenza con schemi motori come il tiro in sospensione, il piede perno, il cambio di direzione e il movimento di blocco.
Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):
Negli atleti di pallamano si osservano differenze laterali statisticamente significative nella massa muscolare, sia per gli arti che per il tronco, dovute alle specifiche esigenze dello sport.
Come evidenziato negli studi di Wagner H et al. (1, 2), la velocità della palla durante un lancio è fortemente influenzata dalla rincorsa, dalla rotazione del bacino e dai movimenti del tronco. A seconda del tipo di tiro, da fermo o in sospensione, i giocatori professionisti adottano diverse tecniche per accelerare il movimento del bacino e del tronco, incrementando la velocità della palla.
La gamba d'appoggio da sostegno a tutto il corpo mentre l'arto controlaterale regola lo slancio e la rotazione del bacino, in modo da rendere la conclusione più efficace. Questa metodologia di tiro richiede l'attivazione di muscoli specifici, tra cui i glutei, che danno stabilità al bacino, e il quadrato dei lombi, che dà forza e stabilità alla zona lombare della schiena.
Un ruolo fondamentale è svolto anche dai muscoli adduttori, che contribuiscono alla stabilizzazione del bacino, all'equilibrio del corpo e al movimento degli arti inferiori. Inoltre, permettono la rotazione e la flessione dell'anca, la flessione delle ginocchia e l'estensione dell'anca.
Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):
Spalla
Ginocchio
Caviglia (articolazione tibio-tarsica)
Anca
Polso
Gesti tecnici di base:
PALLEGGIO: Serve per spostarsi in possesso di palla o per evitare l’infrazione dei tre secondi. Può essere sfruttato in una situazione di palla intercettata in difesa, per attuare un contrattacco singolarmente. Viene utilizzato anche in situazioni di attacco, dopo aver esaurito i tre passi, in modo da consentire il prosieguo dell'azione offensiva con altri tre passi. Infine, nella 3° fase di attacco consente di temporeggiare, permettendo ai compagni di assumere le posizioni nei moduli offensivi, e di conseguenza permettere al Pivot di posizionarsi al limite dell’area avversaria.
PASSAGGIO: permette di mantenere il controllo della sfera e di trasferire il possesso di palla a un compagno di squadra; è l’elemento indispensabile dell’attacco organizzato in quanto viene usato in tutte le sue fasi. Fin dall’attività pre-agonistica, vengono insegnate cinque tecniche di passaggio: fondamentale, laterale, sottomano, schiacciato a terra, dietro la schiena.
FINTE: sono strategie di movimento che hanno il fine di acquisire una situazione di vantaggio nei confronti dell’avversario. Costituiscono uno degli elementi fondamentali dell’uno contro uno in fase offensiva e servono per indurre in errore, sbilanciare e di conseguenza eludere il difensore avversario. Il regolamento tecnico prevede vari tipi di finta, tra cui le più utilizzate dal Pivot sono la finta di penetrazione e cambio di direzione, la finta di passaggio per andare al tiro e la finta della tipologia di tiro.
BLOCCHI E VELI: si tratta del gesto tecnico maggiormente utilizzato dal Pivot, sia direttamente che indirettamente, perché consente di eludere l’azione difensiva su un compagno o sul Pivot stesso, e sfruttare il vantaggio ottenuto per una conclusione personale.
TIRO: anche in questo caso, si tratta di uno dei gesti tecnici che il Pivot, in quanto punto di riferimento della fase offensiva della squadra, deve saper padroneggiare. Viene considerato l’elemento più spettacolare del gioco, infatti ci sono varie tipologie di tiro: in appoggio, in sospensione, in caduta, in tuffo, da posizione di ala e in gioco aereo.
MOVIMENTI DIFENSIVI: l'allenatore di pallamano croato Lino Červa, conosciuto come il Mago di Umago, definisce questi movimenti come strategie e tattiche finalizzate al recupero della sfera di gioco, impedendo l’avanzamento dell’avversario e proteggendo la porta. Tali strategie vengono usate in tutte le fasi della difesa, e prevedono l'anticipazione, gli scivolamenti o flottaggi, il contatto diretto, la stoppata e tutti i tipi di tecnica di parata.
Aspetti usuranti:
Lo studio di Lijewski et al. (3) ha rilevato che la pallamano causa una crescita muscolare asimmetrica nei giocatori professionisti. I ricercatori hanno scoperto che i lati destro e sinistro del corpo dei giocatori presentavano differenze significative in diverse misure muscolari. In particolare, è stata osservata un'asimmetria incrociata, nella quale i muscoli di un lato del corpo sono più sviluppati rispetto ai muscoli del lato opposto, e una discrepanza bilaterale significativa nella muscolatura del tronco. Questa asimmetria morfologica potrebbe avere un impatto negativo sulle prestazioni sportive, causando cambiamenti funzionali sfavorevoli e aumentando il rischio di infortuni e condizioni da sovraccarico, come il mal di schiena. La tabella seguente, riportata nello studio analizzato, mostra come la variabilità nella massa muscolare può arrivare fino a 1 Chilogrammo di differenza tra i due arti.
Tab. 2 Variabilità bilaterale della massa muscolare e della forza di presa nei giocatori di pallamano (D - differenza media del campione, SD - deviazione standard).
Infortuni più frequenti:
Il Pivot, come detto in precedenza, è esposto a contatti diretti molto intensi a causa dei continui contrasti con i difensori. Per questo motivo, la maggior parte degli infortuni sono legati a contusioni, lussazioni della spalla o del gomito, per attutire la caduta, oltre agli infortuni usuali della pallamano.
Test specifici:
Per quanto riguarda i test specifici, ritengo che la valutazione eseguita nel modello prestativo di Mattia Varalda et al. (6) sulla pallamano pubblicato su Chinesiologia Sportiva sia sufficientemente esauriente. Aggiungo solamente che per un Pivot, date le sue caratteristiche, risulta fondamentale ottenere i massimi risultati nei test di valutazione della forza degli arti inferiori (Squat Jump test, SJ - CounterMovement Jump test, CMJ) e nei test di resistenza.
Video-regolamento:
Bibliografia:
Wagner, H., Pfusterschmied, J., von Duvillard, S. P., & Müller, E. (2011).
Performance and kinematics of various throwing techniques in team-handball. Journal of sports science & medicine, 10(1), 73–80. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3737895/
van den Tillaar, R., & Ettema, G. (2007). A three-dimensional analysis of overarm throwing in experienced handball players. Journal of applied biomechanics, 23(1), 12–19. https://doi.org/10.1123/jab.23.1.12
Lijewski, M., Burdukiewicz, A., Pietraszewska, J., Andrzejewska, J., & Stachoń, A. (2021). Asymmetry of Muscle Mass Distribution and Grip Strength in Professional Handball Players. International journal of environmental research and public health, 18(4), 1913. https://doi.org/10.3390/ijerph18041913
García-Sánchez, C., Navarro, R. M., Karcher, C., & de la Rubia, A. (2023). Physical Demands during Official Competitions in Elite Handball: A Systematic Review. International journal of environmental research and public health, 20(4), 3353. https://doi.org/10.3390/ijerph20043353
Póvoas, S. C., Ascensão, A. A., Magalhães, J., Seabra, A. F., Krustrup, P., Soares, J. M., & Rebelo, A. N. (2014). Analysis of fatigue development during elite male handball matches. Journal of strength and conditioning research, 28(9), 2640–2648. https://doi.org/10.1519/JSC.0000000000000424
Mattia Varalda, Gianpiero Avataneo, Beatrice Serra, Federico Baudino, Marco Ivaldi (2020). Modello prestativo, Sport di Squadra, Pallamano [Online]. Torino: Università degli Studi di Torino. Disponibile all’indirizzo: http://www.chinesiologiasportiva.page (in italiano; accesso libero) [consultato il: data di consultazione in formato 24/05/2024] https://www.chinesiologiasportiva.page/modelli-prestativi/pallamano
Ghobadi H, Rajabi H, Farzad B, Bayati M, Jeffreys I. Anthropometry of world-class elite handball players according to the playing position: Reports from men’s handball world championship 2013. J Hum Kinet. 2013;39(1):213-220. https://doi.org/10.2478/hukin-2013-0084