100/110 OSTACOLI

Modello Prestativo

Sport Individuale

atletica leggera

100/110 ostacoli


Autore: Chiara Genero

Data di immissione del modello: 17/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale
    • Non situazionale

Ambiente:

    • Outdoor (nella stagione invernale vengono disputate le gare indoor che peró si svolgono su 60m)
    • Stagione: primavera, estate, autunno
    • Superficie di gara: Tartan
    • Artificiale

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Scarpe chiodate
    • Strumentazione specifica di gara:
      • Blocchi di partenza
      • Ostacoli (altezza 84 cm per le donne, 106 cm per gli uomini)

Obiettivo:

    • Tempo

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 2

Inizio pratica agonistica (età, riferita alla distanza 100m per le donne/110m per gli uomini ):

    • Donne: dalla categoria juniores (18-19 anni), prima diverse altezze e distanze tra gli ostacoli;
    • Uomini: dalla categoria promesse (20-22 anni), prima diverse altezze e distanze tra gli ostacoli.

Inizio pratica professionistica:

    • La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) non è tra le sei federazioni sportive italiane affiliate al CONI che hanno riconosciuto il professionismo. Gli atleti di vertice, in Italia, vengono riconosciuti come “atleti di interesse nazionale” (www.fidal.it) in quanto in possesso di certi requisiti. Questi atleti possono fare i concorsi per essere arruolati nei Gruppi Sportivi Militari (sia maggiorenni che minorenni), da quel momento riescono ad allenarsi come se fossero professionisti in quanto sono stipendiati.

Sport Olimpico:

    • Donne: i 100 hs fanno parte del programma Olimpico dal 1972 (Monaco di Baviera), prima si correvano gli 80hs;
    • Uomini: i 110 hs sono presenti giá nella prima edizione delle Olimpiadi moderne (1896, Atene).

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Le federazioni nazionali affiliate alla IAAF (International Association of Athletics Federations) sono 214;
    • La disciplina è praticata in tutto il mondo sia a livello maschile che femminile;
    • Andando ad analizzare la pratica della disciplina a livello élite possiamo vedere come alcune nazioni hanno una maggior presenza dei propri atleti nelle prime posizioni del Ranking mondiale. Un’analisi, vedi tabella 1, prende in considerazione i primi 20 atleti delle graduatorie mondiali dal 1964 al 2013, sia a livello maschile che femminile, e in entrambi i sessi presenta una supremazia degli atleti USA rispetto alle altre nazioni. Dopo gli USA troviamo, a livello maschile Cuba, Francia e Germania, mentre a livello femminile Russia e Germania.
    • Dai dati che si hanno al 31 dicembre 2018 gli atleti affiliati alla FIDAL sono 221654 di cui 147136 uomini e 74518 donne .
Tabella 1. Nazioni in ordine di numero di presenze negli ultimi 50 anni e numero di atleti (uomini a sinistra, donne a destra) presenti tra i top 20 . Tratta da: Quagliarotti e Piacentini 2019.

Frequenza gare:

    • Da marzo ad ottobre (tendenzialmente ci sono gare ogni weekend)
    • A livello Internazionale sono disputati i Campionati Mondiali ogni 2 anni, i Campionati Europei ogni 2 anni e le Olimpiadi ogni 4 anni
    • Per quanto riguarda l’Italia annualmente sono disputati i Campionati Nazionali sia di categoria (dalla categoria cadetti, Under 16) che Assoluti

Record mondiale:

    • Donne: 12”20 (vento +0.3), Kendra Harrison, 22 luglio 2016, Olympic Stadium, London (GBR)
    • Uomini: 12”80 (vento +0.3), Aries Merritt, 7 settembre 2012, Boudewijnstadion, Bruxelles (BEL)

Somatotipo:

    • Ectomorfo
    • Mesomorfo

Morfotipo:

    • Altezza media:
      • Donne: 1.69 m
      • Uomini: 1.89 m
    • Peso medio:
      • Donne: 58.4 ± 5.6 kg
      • Uomini: 78.3 ± 4.7 kg

Distanza della prestazione:

    • Donne: 100 m
    • Uomini: 110 m

Durata:

    • Donne: da 12”20 (WR) a 14”44 (minimo per i Campionati Italiani Assoluti)
    • Uomini: da 12”80 (WR) a 14”84 (minimo per i Campionati Italiani Assoluti)

Frequenza cardiaca:

    • Fc: >85% Fc max

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Anaerobico alattacido (prevalente)
    • Anaerobico lattacido

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: non sono presenti in letteratura dati relativi a questo aspetto.
    • Media litri persi: non sono presenti in letteratura dati relativi a questo aspetto.

Possiamo affermare che un buon stato di idratazione è indispensabile per il corretto funzionamento di tutto l’organismo e quindi anche dell’attivitá muscolare, maggiormente sollecitata durante l’attivitá sportiva e quindi anche in questa disciplina. È infatti importante non incorrere in disidratazione sia in allenamento che in gara. Possiamo osservare in tabella come in gare di sprint, in cui sono inclusi i 100 e i 110 m ostacoli, è basso il rischio di incorrere in disidratazione. Questo ci suggerisce che la media dei litri persi non un dato rilevante in questa specialitá dell’atletica leggera.

Tabella 2. Principali aspetti del bilancio idrico negli atleti di atletica leggera.Tratta da: Casa et al. 2019.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza
      • Velocitá
    • Capacità coordinative:
      • Capacitá di ritmizzazione: negli intervalli compresi tra gli ostacoli
      • Capacitá di accoppiamento dei movimenti: azione sincronizzata e coordinata delle braccia che bilanciano, non solo nella corsa, ma soprattutto durante il passaggio dell’ostacolo l’azione della prima e della seconda gamba che si muovono su più piani
      • Capacitá di equilibrio: sia nella fase di passaggio dell’ostacolo sia, e soprattutto, nella fase di atterraggio dopo l’ostacolo per riuscire a riprendere la fase di corsa, ma anche nella fase di corsa
      • Capacitá di reazione: reazione allo stimolo acustico in partenza, lo sparo

Abilità motorie:

    • Partenza dal blocco
    • Corsa
    • Passaggio dell'ostacolo
    • Mantenere la stessa frequenza dei tre passi in tutti e 9 gli intervalli compresi tra gli ostacoli, senza perdere velocitá, tecnica, economicitá ed efficacia del gesto tecnico

Schemi motori:

    • Correre
    • Saltare

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Condizionale: nella fase di riscaldamento generale, la prima fase in cui si inizia a far salire la temperatura corporea
    • Mobilitá: nella seconda fase di riscaldamento generale in cui attivano sempre piú le articolazioni per il gesto specifico di gara
    • Flessibilitá: nella seconda fase di riscaldamento generale in cui attivano sempre piú i muscoli per il gesto specifico di gara
    • Coordinativo: nella prima parte di riscaldamento specifico in cui si fanno andature tecniche che richiamano i movimenti di gara
    • Tecnico (gesto specifico): nell’ultima parte del riscaldamento specifico per avvicinarsi sempre piú al momento della gara e al gesto tecnico della competizione

Principali muscoli coinvolti (classificazione discendente):

    • Agonisti:
      • Grande gluteo
      • Quadricipite femorale
      • Bicipite femorale
      • Tibiale anteriore
      • Gastrocnemio
      • Soleo
    • Sinergici:
      • Deltoide
      • Grande pettorale
      • Retto dell'addome
      • Adduttori ed abduttori dell'anca
      • Semitendinoso
      • Semimembranoso
      • Peroniero lungo
    • Fissatori:
      • Obliqui dell'addome
      • Erettori spinali
      • Gran dorsale
Figura 1. Muscoli principalmente coinvolti nella corsa con ostacoli. Tratta da: McFarlane 1986
Figura 2. Tempo di attivazione muscolare degli arti inferiori, in percentuale di tempo,in durante il ciclo del passo dello sprint.Tratta da: Howars, Conway e Harrison 2018

Principali articolazioni coinvolte (classificazione discendente):

    • Scapolo-omerale
    • Coxo-femorale
    • Femoro-rotulea
    • Femoro-tibiale
    • Tibio-tarsica

Gesti tecnici di base:

    • Corsa, che comprenderá una prima fase di accelerazione dopo l’uscita dai blocchi, che in base all’atleta puó essere di 7 o 8 passi, mentre tra gli ostacoli sará di 3 passi per tutti gli atleti;
    • Passaggio dell’ostacolo, che possiamo suddividerla in tre fasi: fase di attacco, fase di passaggio (1a e 2a gamba) e fase di atterraggio con la ripresa della corsa.
Figura 3. Fasi del passaggio dell’ostacolo. Tratta da: CORRERE SALTARE LANCIARE, La Guida Ufficiale, IAAF per l'insegnamento dell'Atletica, 2012

Aspetti usuranti:

    • Azione asimmetrica di passaggio dell’ostacolo
    • Nella fase di atterraggio dall’ostacolo si ha una notevole forza all’articolazione della caviglia e del ginocchio

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Lesioni acute:
      • Lesioni muscolari (principalmente agli hamstring)
    • Overuse:
      • Tendinopatie (principalmente al Tendine d'Achille)
Tabella 5. [Estratto tabella 1 di Edouard et al. 2013] Principali infortuni (rischio piú alto) tra le differenti discipline dell'atletica leggera

Test specifici:

    • SJ (Squat Jump - valutazione della forza esplosiva)
    • CMJ (Countermovement Jump - valutazione della forza esplosiva)
    • Stifness Test (valutazione della Forza Reattiva)
    • Sprint senza ostacoli (varie distanze)
    • Sprint con ostacoli (varie distanze e numero di ostacoli)

Video-regolamento:

L' altezza e la distanza tra gli ostacoli variano in base alla categoria degli atleti e delle atlete.

Per quanto riguarda le gare della categoria assoluta si hanno le seguenti misure e distanze:

Tabella 6. Distanze ed altezze ostacoli. Adattamento delle tabelle di FIDAL - Federazione Italiana di Atletica Leggera e Atletica Comunicati 2018. Fa riferimento alla regola 168.1 e 168.3.

Regola 168 – Corse con ostacoli (FIDAL - Federazione Italiana di Atletica Leggera e Atletica Comunicati 2018)

  1. In ogni corsia devono essere presenti 10 ostacoli. Ciascun ostacolo deve essere posto sulla pista in modo che le sue basi siano sul lato da cui arriva il concorrente. L’ostacolo sarà sistemato in modo tale che il piano verticale dalla parte della barra più vicina al concorrente all’attacco coincida con il segno sulla pista più vicino all’atleta.
  2. Gli ostacoli debbono essere costruiti in metallo o qualsiasi altro materiale adatto, con la sbarra superiore in legno o altro materiale idoneo, non di metallo. Essi debbono essere composti da due basi e due ritti che sostengono un telaio rettangolare, rinforzato da una o più barre trasversali; i ritti sono fissati all’estremità di ciascuna base. L’ostacolo deve essere costruito in modo tale che per abbatterlo sia necessaria una forza almeno uguale al peso di 3,6kg, applicata orizzontalmente al centro del bordo superiore della barra superiore. L’ostacolo può essere regolabile in altezza per ogni gara; i contrappesi devono essere regolabili in modo che a ciascuna altezza sia necessaria una forza di almeno 3,6kg e non superiore a 4kg per abbattere l’ostacolo. La massima flessione in senso orizzontale della sbarra superiore di un ostacolo (inclusa ogni flessione dei ritti), quando soggetta ad una forza applicata centralmente pari ad un peso di 10kg, non dovrà essere superiore a 35mm.
  3. In ogni caso, per ovviare ad imprecisioni nella costruzione, deve essere concessa una tolleranza di 3mm, sopra o sotto l’altezza normale. La larghezza deve essere compresa tra 1,18m e 1,20m. La lunghezza massima della base deve essere di 0,70m. Il peso totale di ogni ostacolo non deve essere inferiore a 10kg.
  4. La sbarra superiore deve essere larga 70mm (± 5mm). Lo spessore di tale sbarra deve essere fra 10mm e 25mm ed i bordi superiori dovrebbero essere arrotondati. La sbarra deve essere fissata solidamente alle estremità.
  5. La sbarra superiore deve essere dipinta a strisce bianche e nere, o in altri colori forti ben contrastanti (ed anche in contrasto con la superficie circostante), in modo tale che le strisce più chiare siano all’esterno e siano larghe almeno 0,225m. Deve essere colorata in modo da essere visibile a tutti gli atleti .
  6. Tutte le gare debbono essere disputate in corsia e ciascun concorrente deve passare gli ostacoli mantenendosi sempre nella propria corsia, eccetto quanto previsto alla Regola 163.4. A meno che, durante la corsa, non abbia alcuna conseguenza o ostruzione su uno o più atleti, un atleta deve anche essere squalificato se direttamente o indirettamente abbatte o sposta in modo significativo un ostacolo in un’altra corsia.
  7. Ogni atleta deve superare ciascun ostacolo. La non osservanza di questa Regola comporta la squalifica. In aggiunta, un atleta deve essere squalificato se: (a) nel momento del passaggio, il suo piede o la gamba è a fianco dell’ostacolo (su l’uno o l’altro lato) al di sotto del piano orizzontale della parte superiore di ciascun ostacolo; o (b) a giudizio dell'Arbitro, egli abbatte deliberatamente un ostacolo. Nota: A patto che questa Regola venga rispettata e che l’ostacolo non sia spostato o che la sua altezza non sia abbassata in qualsiasi modo, compresa l’inclinazione in ogni direzione, un atleta può superare l’ostacolo in qualsiasi modo.
  8. Salvo quanto previsto dalle Regole 168.6 e 168.7(b), l’abbattimento di ostacoli non comporta la squalifica né impedisce che venga stabilito un Primato.
Figura 4. Esempio di un ostacolo.Tratto da: www.fidal.it

Oltre queste regole specifiche della gara ad ostacoli vanno comunque rispettate le altre norme relative alle gare che si svolgono in pista:

    • Regole relative alla partenza che implicano anche i provvedimenti riguardanti la falsa partenza (regola 162): deve essere eseguita dai blocchi, devono essere rispettati i comandi “Ai vostri posti” e “Pronti” che precedono lo sparo;
    • Regole relative alla corsa (regola 163): l’atleta deve correre all’interno della propria corsia.
Record mondiale femminile 100m ostacoli
Record mondiale maschile 110m ostacoli

Bibliografia:


Alonso, Juan-Manuel, Pascal Edouard, Giuseppe Fischetto, Bob Adams, Frédéric Depiesse, e Margo Mountjoy. 2012. «Determination of Future Prevention Strategies in Elite Track and Field: Analysis of Daegu 2011 IAAF Championships Injuries and Illnesses Surveillance». British Journal of Sports Medicine 46 (7): 505–14. https://doi.org/10.1136/bjsports-2012-091008.
Casa, Douglas J., Samuel N. Cheuvront, Stuart D. Galloway, e Susan M. Shirreffs. 2019. «Fluid Needs for Training, Competition, and Recovery in Track-and-Field Athletes». International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism 29 (2): 175–80. https://doi.org/10.1123/ijsnem.2018-0374.
Duffield, R, B Dawson, e C Goodman. 2004. «Energy System Contribution to 100-m and 200-m Track Running Events». Journal of Science and Medicine in Sport 7 (3): 302–13. https://doi.org/10.1016/S1440-2440(04)80025-2.
Edouard, Pascal, e Juan-Manuel Alonso. 2013. «Epidemiology of Track and Field Injuries». New Studies in Athletics, n. 28(1/2):85–92. https://www.researchgate.net/publication/307558934.
FIDAL - Federazione Italiana di Atletica Leggera, e Atletica Comunicati. 2018. «Regolamento Tecnico Internazioneale per le gare di Atletica Leggera». 2018.
Howard, Róisín M., Richard Conway, e Andrew J. Harrison. 2018. «Muscle Activity in Sprinting: A Review». Sports Biomechanics 17 (1): 1–17. https://doi.org/10.1080/14763141.2016.1252790.
Iskra, Janusz, e Anna Walaszczyk. 2003. «ANTHROPOMETRIC CHARACTERISTICS AND PERFORMANCE OF 110m AND 400m MALE HURDLERS», 12.
Locatelli Elio, e Arsac Laurent. 1995. «The mechanics and energetics of the 100m sprint». New Stud Athl.
McFarlane, Brent. 1986. «SPORTS PERFORMANCE SERIES: High Performance Hurdling–the Women’s 100m Hurdles». Strength & Conditioning Journal 8 (6): 4–16.
Pierpoint, Lauren A., Claire M. Williams, Sarah K. Fields, e R. Dawn Comstock. 2016. «Epidemiology of Injuries in United States High School Track and Field: 2008-2009 Through 2013-2014». The American Journal of Sports Medicine 44 (6): 1463–68. https://doi.org/10.1177/0363546516629950.
Quagliarotti, Claudio, Vincenzo De Luca, Antonio La Torre, e Maria Francesca Piacentini. 2014. «Differenze ed analogie nelle gare degli ostacoli alti - Studio statistico sui top atleti degli ultimi 50 anni». Atletica Studi 1-4/2014: 55–61.
Quagliarotti, Claudio, e Maria Francesca Piacentini. 2019. «Analisi storico-statistica dei top atleti dei 110hs e 100hs». Atletica Studi 1/2019: 33–42.
Zempe, Eric D. 2005. «Track and Field Injuries». In Medicine and Sport Science, a cura di D.J. Caine e N. Maffulli, 138–51. Basel: KARGER. https://doi.org/10.1159/000084287.
www.fidal.it
www.worldathletics.org