Gigante Parallelo
Autore: Barbera Ruggero
Data di immissione del modello: 12/06/2021
Tipologia di sport:
Individuale
Situazionale
Estremo
Tecnico-combinatorio
Con mezzo (sci)
Ambiente:
Outdoor
Stagione: le gare vengono svolte nella stagione invernale, ma l'attività di allenamento dura tutto l'anno
Superficie di gara: per quanto riguarda le gare sia FIS che FISI (di seguito indicate la specifiche FIS) bisogna tener conto di alcuni parametri:
Ogni porta è caratterizzata da 2 pali uniti da un telo. Un tracciato con tutte porte rosse ed un tracciato con tutte porte blu.
Non può esserci una distanza tra le porte inferiore a 10 m
Generalmente il terreno è ripido e ondulato, preferibilmente con neve dura (barrato) ma dipende da condizioni meteo
Naturale
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica:
Nelle gare di Gigante Parallelo, riguardo al materiale, si fa riferimento alle regole dettate dalla FIS:
Lunghezza sci: M 193 cm - F 188 cm
Larghezza sotto l'attacco: M e F <= 65 mm
Larghezza in punta: M <=103 mm - F <=98 mm
Raggio minimo: M e F 30 m
Piastre (spessore max): 50 mm
Scarponi (spessore max): 43 mm
Nelle competizioni FISI c'è la possibilità di utilizzare delle misure in cui vengono identificati dei minimi da rispettare fin dalla categoria pulcini (dai under 7 agli under 12)
Strumentazione di protezione obbligatoria:
Nel Gigante Parallelo è obbligatorio:
L'uso dello ski-stopper sugli sci
Casco (omologazione RH 2013 e specifica certificazione EN 1077 - classe A e ASTM 2040)
Consigliato l'uso del paraschiena
Vietato l'uso degli auricolari e qualsiasi modifica del casco che potrebbe compromettere l’integrità, l’omologazione e la sicurezza del casco stesso (es. applicazione di videocamere o loro supporti)
L'equipaggiamento è costituito da:
Casco
Maschera
Tutina da gara
Guanti
Protezioni (paraschiena, protezioni per le braccia)
Bastoncini
Scarponi
Attacchi
Sci
Obiettivo:
Punteggio: in Coppa del Mondo ogni gara concorre a dare un punteggio (da 100 punti del vincitore ad 1 punto il 30esimo). Questo permette di redigere una classifica di specialità.
Tempo e sconfitta dell’avversario: le gare di Gigante Parallelo sono strutturate a round, partendo dai 16esimi di finale. Ogni round si scontrano due avversari, di cui solo uno avanzerà, che si danno battaglia in 2 manche scambiando i tracciati nella seconda discesa, per equilibrare le differenze dei tracciati dovute alla variabilià del terreno. La somma dei tempi delle 2 run determinerà il vincitore in base a chi ci avrà messo meno tempo.
Difficoltà (da 0 a 5):
Condizionale: 5
Coordinativa: 5
Intellettiva: 5
Inizio pratica agonistica (età):
Inizio attività agonistica (sci alpino in generale) dalla categoria Super-Baby 7 anni, introduzione di competizioni di Gigante Parallelo da categoria Ragazzi (Under14)
Inizio pratica professionistica:
La FISI non è considerata dal CONI come federazione professionistica di conseguenza gli atleti sono considerati dilettanti, a lato degli arruolati nei gruppi sportivi militari, a cui si accede con concorso sopra i 16 anni compiuti
Sport non Olimpico:
Lo sci alpino è uno sport olimpico, ma la disciplina del Gigante Parallelo non è ancora stata inserita nelle discipline olimpiche.
Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:
In Austria lo sci è definito come sport nazionale, ma anche nel resto d'Europa l'interesse è alto (Italia, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Finlandia), in paesi dell'est quali Slovenia, Slovacchia e Croazia, negli Stati Uniti e in Canada. Negli ultimi anni la Cina ha costituito dei protocolli per lo sviluppo dello sci viste le Olimpiadi 2022 a Pechino. L'attività viene principalmente svolta sulle Alpi (numerosi sono i ghiacciai per gli allenamenti estivi) grazie alle condizioni ottimali durante l'inverno e in Nord America. Differenti sono le condizioni ambientali con situazioni molto più fredde e secche nel Nord America e nella Scandinavia rispetto alle condizioni più umide europee. Per quanto riguarda l'attività nazionale oltre che sulle Alpi sono numerose le località sciistiche sugli Appennini dove vengono svolte anche competizioni FISI. Durante l'estate molte nazioni sfruttano l'inverno dell'emisfero australe per gli allenamenti (Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Cile).
Nel rapporto del CONI del 2017 la FISI conta 73541 tesserati con 1148 associazioni (di cui circa l'85% di sci alpino)
Alle gare di Coppa del Mondo generalmente partecipano 80 uomini e 60 donne.
Frequenza gare:
In Coppa del Mondo ci sono 2/3 gare Gigante Parallelo alternate tra Europa e Stati Uniti
Ogni 2 anni ci sono i mondiali
Ogni 4 anni ci sono le Olimpiadi
Nel circuito di Coppa Europa, che si svolge interamente sul territorio continentale, di solito si disputa 1/2 gare
Nelle categorie più basse il Gigante Parallelo viene disputato sopratutto durante i Campionati Nazionali o durante i Mondiali Junior
Record mondiale:
Essendo una disciplina molto recente, con dei cambiamenti ancora in atto a livello di regolamenti, non è ancora stato redatto un albo d'oro di vittorie.
Essendo una disciplina che si svolge su pendi naturali e variabili, con numeri di porte differenti a seconda delle piste, non vi sono riferimenti di tempi attendibili come record
Somatotipo:
Endomorfo
Mesomorfo
Morfotipo:
Altezza media:
Uomo - 1,81 cm
Donna - 1,66 cm
Peso medio:
Uomo - 87 kg
Donna - 65,1 kg
I migliori risultati non dipendono da fattori fisiologici ma da fattori psicologici e capacità/abilità motorie.
Distanza della prestazione:
In Coppa del Mondo il dislivello utilizzato è 80m-120m con un numero di porte compreso tra 20-30.
Durata:
Della competizione: si sviluppa in 2 mache da circa 25''/35'', effettuando la somma dei 2 tempi, al millesimo se necessario, per determinare chi dei due concorrenti è il vincitore.
Dell’azione: la curva dura circa 1''/2'' a seconda del livello dell'atleta, della neve, del pendio e della tracciatura.
Frequenza cardiaca:
Fc media 180 bpm circa
Fc in partenza di circa 70 bpm (influisce stato mentale)
l'Fc aumenta rapidamente dalla partenza fino a raggiungere uno sforzo submassimale
Tipologia di lavoro:
Scotton (2003) classifica le 4 specialità (SL,GS,SG,DH) dello sci alpino tra gli sport con immediato adeguamento posturale e/o del mezzo all’ambiente, attribuendogli il codice N1IN/CAP-1. E' caratterizzato da azioni cicliche costituite da un'alternanza tra curva verso destra e curva verso sinistra. Causa pendenza, tipo di neve, attivazione muscolare ogni singola curva è diversa dalla precedente e dalla successiva (piccoli dettagli). Obiettivo principale è completare la manche nel minor tempo possibile. Lo sci è definito come uno sport di destrezza e deve possedere buone qualità neuromuscolari per poter reiterare nel tempo prestazioni concentriche isometriche ed eccentriche (fino a valori compresi tra il 120 e 140%) nelle diverse fasi delle della curva. Accelerometri in prestazioni di GS hanno misurato forze fino a 2000 N. La forza maggiore è stata misurata sulla gamba esterna alla curva.
Sistema energetico coinvolto:
è di tipo aerobico-anaerobico misto, con prevalenza dell’aspetto anaerobico (alattacido e lattacido) sull’aspetto aerobico. Il metabolismo anaerobico si attiva principalmente prima della discesa con l'obiettivo di essere protratto fino alla fine della gara attraverso l'utilizzo di substrati energetici quali fosfocreatina e glicogeno. Le forti contrazioni isometriche ed eccentriche durante la fase di curva generano occlusione dei vasi sanguigni, ambiente ipossico, ischemico e acido all'interno del muscolo. Il metabolismo aerobico è necessario per ritardare la deplezione di fosfocreatina e aumentare la produzione di ATP, aumentando la capacità di ossidazione dell'acido lattico per creare nuovo substrato e ritardare l'accumulo del lattato. Un'altra funzione del metabolismo aerobico è quella di permettere di eseguire più prove durante l'allenamento e permettere un miglior recupero tra le manche.
Potenza espressa:
Uomo - 4,7± 0,4 W/kg
Donna - 4,3 ± 0,4 W/kg
Vo2max:
Uomo - 60 ± 4,7 ml/kg/mm
Donna - 55 ± 3,5 ml/kg/mm
Lattato raggiunge valori compresi tra i 12 e i 15 mmol/l
Alimentazione e idratazione:
Dispendio calorico e media litri persa: difficile da determiare in quanto è uno sport molto complesso, con pause, influenza di altitudine e temperature sul consumo energetico ed altri fattori molto variabili.
Per gli sciatori è molto importante avere una percentuale importante di carboidrati disponibili, soprattutto a ridosso di allenamenti e gare, a causa degli sforzi massivi che necessitano di energie immediate. Studiando alimentazioni bilanciate che permettano però l'assimilazione di proteine, come costituenti dei muscoli fondamentali per la potenza, e grassi come riserve per il consumo extra di risorse energetiche.
Capacità motorie:
Capacità condizionali:
Forza
Velocità
Potenza
Resistenza alla Forza
Capacità coordinative:
Equilibrio
Destrezza
Anticipazione Motoria
Orientamento Spazio-Temporale
DIfferenziazione Motoria
Ritmo
Fantasia Motoria
Abilità motorie:
Propriocezione
Scivolamento
Sensibilità
Tecnica: inclinazioni laterali, rotazioni assiali, antero-postero, alto-basso
Schemi motori:
Correre
Saltare ed Atterrare
Strisciare
Arrampicarsi
Rotolare
In relazione al gesto specifico non ci sono schemi motori di base, ma vi sono schemi che in tutti gli sport formano il contenitore da cui le varie abilità attingono.
Piani di lavoro:
Piano Trasversale
Piano Sagittale
Piano Frontale
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:
Coordinativo e reattivo
Condizionale - metodica Pap
Tecnico - curve in campo libero
Mobilità - legato a un concetto in dinamico, utilizzo di elastici
Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):
Agonisti:
Tibiale anteriore
Quadricipite
Bicipite femorale
Semimembranoso
Semitendinoso
Adduttori
Gluteo
Obliquo esterno
Muscoli dell'addome
Sinergici:
Muscoli dell'addome
Muscolatura delle gambe (nella seconda fase di curva)
Muscolatura del core
Fissatori:
Erettore spinale
Muscoli del core
Per analizzare l'azione muscolare bisogna scomporre il gesto nelle varie fasi della curva. Nella fase di ingresso è il momento in cui lo sciatore va verso la pendenza quindi è lui che deve creare carico chiudendo l'angolo della caviglia attraverso l'attivazione del tibiale anteriore, apertura degli angoli del ginocchio attraverso una fase concentrica del quadricipite in sinergia con gli ischio crurali, un attivazione del gluteo per mantenere aperto l'angolo dell'anca e attività di stabilizzazione e fissazione del core e dei muscoli spinali. Nella seconda fase di curva l'obiettivo è resistere alle forze (gravità, centripeta e centrifuga) attraverso un'azione sinergica in fase eccentrica degli ischio crurali e del quadricipite mentre gli erettori spinali, retto dell'addome, obliqui esterni e muscolatura del core eseguiranno un'azione agonista per bilanciare la forza centrifuga (involontaria determinata dalla velocità, dal raggio e dal vincolo) e la forza centripeta (volontaria generata nel momento della presa dello spigolo) per evitare di andare per la tangente o cade all'interno. Azione del del tibiale anteriore e del gluteo fondamentale per mantenere la centralità.
Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):
Caviglia
Ginocchio
Cingolo pelvico
Colonna vertebrale
Gesti tecnici di base (da Testo Sci Alpino Italiano):
Movimenti fondamentali:
Inclinazioni laterali: movimenti riferiti allo spostamento del baricentro sull'asse trasversale, a destra e sinistra sul piano frontale. Il grado di inclinazione è dato principalmente e varia in base al livello dello sciatore e del gesto, al pendio e alla velocità. Le inclinazioni permettono in relazione al livello di gestire la velocità e il pendio, definire le traiettorie di curva e ricercare la deformazione dello sci. Le inclinazioni possono riguardare diversi segmenti corporei in base alla situazione: piedi-ginocchio, piede-bacino, piede-testa.
Antero-postero: movimenti riferiti allo spostamento del baricentro avanti e indietro sul piano sagittale. L'ampiezza di questo movimento è regolata dallo sciatore in funzione della velocità e del pendio. Il movimento antero-postero in relazione al livello permette di gestire l'equilibrio, ricercare la perpendicolarità e la centralità, distribuire del carico, deformare l'attrezzo, sfruttare la pendenza e il materiale. In questo movimento ha un ruolo fondamentale l'angolo della caviglia, regolato dell'azione del tibiale anteriore.
Rotazioni: movimenti riferiti alle rotazioni intornoall'asse longitudinale, verso destra e verso sinistra sul piano trasversale. Le rotazioni posso essere diverse per ampiezza, velocità e direzione dei vari segmenti corporei. Si può parlare di rotazioni dei piedi, del bacino e delle spalle. Il movimento di rotazione in relazione al livello permette di effettuare il cambio degli spigoli, gestire le forze e le inerzie rotazionali e ottimizzare del carico.
Alto-basso (movimenti verticali): movimenti riferiti allo spostamento del baricentro verticalmente sul piano frontale. Sono dati in particolare dall'apertura e dalla chiusura dell'angolo del ginocchio e del bacino. In relazione al livello attraverso questo movimento è possibile gestire e ottimizzare il carico.
Cambio degli spigoli: è il passaggio dagli spigoli interni della curva precedente agli spigoli interni della curva successiva. Esso avviene attraverso l’utilizzo di azioni motorie determinate da un tempismo esecutivo diverso a seconda della direzione e della velocità di spostamento del bacino dall'interno della curva precedente all'interno di quella successiva, in funzione delle variabili e della traiettoria di curva da effettuarsi.
Presa di spigolo: È l'angolo di incidenza formato dall'asse trasversale dello sci con il pendio. Variando la presa di spigolo, lo sciatore varia la direzione della traiettoria. La presa di spigolo è influenzata da pendio, neve, attrezzatura, velocità di percorrenza, traiettoria di curva e forze (comprese quelle inerziali) che agiscono sullo sciatore. L'incisione della lamina sul terreno permette di generare la forza centripeta necessaria ad effettuare una curva. All’aumentare della presa di spigolo, diminuisce l’angolo di incidenza interno ed aumenta quello esterno. Viceversa, al diminuire della presa di spigolo, aumenta l’angolo di incidenza interno e diminuisce quello esterno.
Centalità: è la condizione che si verifica quando la risultante delle forze che si considerano applicate al baricentro dello sciatore cade entro il perimetro della base d’appoggio degli scarponi.
Indirizzamento: è il risultato di azioni motorie quali l’angolazione, l’azione rotatoria, i movimenti alto-basso e antero-postero che consentono l’inserimento volontario degli sci nella nuova traiettoria di curva in funzione delle variabili: pendio, neve, attrezzatura, velocità di percorrenza, traiettoria di curva, inerzie e forze che agiscono sullo sciatore.
Scorrevolezza: abilità quasi istintiva volta a ridurre al minimo gli attriti del sistema uomo-sci con la neve.
Pilotaggio dei piedi: rotazione millimetrica degli arti inferiori nel senso della curva, regolata dall'intervento della specifica muscolatura. Questa azione è in sinergia all'avanzamento del baricentro e, abbinata alla presa di spigolo, dà origine all'indirizzamento degli sci nella prima fase di curva. L'applicazione ben controllata dell'azione di pilotaggio dipende da una buona propriocettività e quindi dalla sensibilità podalico-motoria specifica dello sciatore.
Indipendenza di gambe: Intervento asimmetrico degli arti inferiori attraverso l’utilizzo di azioni motorie che permettono di adattarsi alle asperità e al dislivello del terreno adeguando l’equilibrio e/o la centralità a condizioni variabili.
Conduzione: il termine identifica traiettorie di curva eseguite con il minor sbandamento laterale.
Aspetti usuranti:
Stress ripetuti con carichi importanti sulle articolazioni degli arti inferiori e sulla colonna vertebrale, alte velocità di curva e raggi brevi, curve chiuse
Lunghi trasferimenti con conseguenti posizioni scomode, creando rigidità e dolori
Traumi
Forza torcente
Asimmetria di forza negli arti
Infortuni più frequenti (distretto anatomico):
Crociato anteriore ACL (dovuto da trauma, sciancrature attrezzo, condizione neve, fatica)
Tibia
Perone
Piatto Tibiale
Mal di schiena (trauma da carico, ernia del disco, degenerazione del corpo anteriore della vertebra)
Trauma cranico
L'incidenza di infortuni nello sci è compresa tra il 23,5% e il 36,7% ogni 100 atleti
Test specifici:
Valutazione forza esplosiva arti inferiori su pedana di forza Kistler
Valutazione asimmetria forza Kistler
Test di Bosco
Massimo consumo di ossigeno V02 max e accumulo del lattato sul cicloergometro (dovuto al fatto che con la corsa si andrebbe a sollecitare troppo le articolazioni, aumento rischio infortuni)
Simulazione alla pressa con stimolazione elettrica (Isokinetic dynamometer, Leg press o leg extention)
Test navetta 5-10-15-20m
30" Wingate
60" Wingate
400m piani
Test di Conconi
Bibliografia:
Sitografia: