salto con l'asta

Modello Prestativo

Sport Individuale

ATLETICA LEGGERA

Salto con l'asta


Autore: Elisa Lezzi

Data di immissione del modello: 25/05/2021

Tipologia di sport:

    • Individuale

    • Non situazionale

    • Acrobatico: nelle fasi successive all'imbucata dell'asta e stacco: cioè rovesciamento, infilata, valicamento e atterraggio.

    • Con mezzo: prevede l'utilizzo di un'asta in fibra di vetro o fibra di carbonio. L'atleta deve avere la capacità di correre con in mano un'asta di peso e lunghezza variabili e avere un'ottima gestione del proprio corpo sia nelle fasi di rincorsa e preparazione allo stacco, sia nella fase aerea.

Ambiente:

    • Indoor e outdoor: nella pista indoor di 200 m la pedana del salto con l'asta è posizionata all'interno dell'anello. Nella pista outdoor di 400 m può essere posizionata affianco al rettilineo, internamente o esternamente rispetto all'anello, oppure nel semicerchio interno ad una delle due curve.

    • Stagione: tutto l'anno.

    • Superficie di gara:

      • La pedana: è in tartan e ha lunghezza variabile, minimo 40,00 m, quando possibile dovrebbe essere di 45,00 m. La pedana di rincorsa deve avere una larghezza di minimo 1,22 m e massimo 1,25 m e deve essere delimitata da due linee bianche di 5 cm di larghezza. La tolleranza massima per l'inclinazione laterale della pedana è dell'1% e in direzione di rincorsa dell'1 ‰.

      • La cassetta di imbucata: deve essere affondata nel terreno e deve avere la lunghezza di 100 cm, misurato lungo l'interno del fondo della cassetta, la larghezza deve essere di 60 cm nella parte anteriore che poi andrà a restringersi fino ad arrivare a 15 cm alla base della tavola d'arresto. L'angolo tra il fondo della cassetta e la tavola di arresto deve essere di 105° e la tavola d'arresto deve essere di 22,4 cm. Le parti laterali della cassetta devono inclinarsi all'esterno per formare un angolo approssimativamente di 120° rispetto alla base. La profondità della cassetta deve essere di 20 cm. Solitamente la cassetta è costruita in metallo, ma nel caso in cui fosse di legno il fondo deve essere rivestito con una lamina metallica di 2,5 mm di spessore.

      • I ritti: sono di materiale metallico e sono mobili, l'atleta può scegliere di posizionarli più avanti o più indietro, da 0 a 80 cm, a seconda delle proprie esigenze. Sui ritti sono presenti dei pioli che sono utilizzati per supportare l'asticella, la distanza tra questi pioli varia da 4,30 m a 4,37 m.

      • L'asticella: deve essere in fibra vetrosa o altro materiale adatto, di sezione circolare salvo che nelle parti terminali. La lunghezza totale deve essere di 4,50 m +/- 2 cm e il peso massimo deve essere di 2,250 kg. Il diametro della parte circolare dell'asticella deve essere di 30 mm +/- 1mm. I terminali dell'asticella, ai due estremi, hanno forma semicircolare per poter essere appoggiati in modo stabile ai pioli.

      • L'area di caduta: va posizionata dietro la linea 0 e deve avere queste dimensioni (6,00 x 6,00 x 0,80) m, si possono comunque effettuare le gare con il saccone di dimensioni (5,20 x 5,00 x 0.80) m, il saccone deve essere posizionato su una base di 10 cm che ne consenta la ventilazione. Le parti anteriori dell'area di caduta devono essere ai lati della cassetta di imbucata, hanno lunghezza di 2,00 m e sono inclinate nella direzione di corsa. La zona di caduta è compresa di una o più imbottiture di gomma piuma o PVC con disegno a nido d'ape. Le imbottiture sono ricoperte e collegate solidamente, e l'intera zona di caduta deve essere ricoperta da un singolo materassino a prova di chiodi dello spessore di 10 cm e protetta da una copertura antipioggia.

    • Artificiale.

Immagine 1: materasso in pista outdoor

Immagine 2: pista indoor con pedana e materasso salto con l'asta

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:

      • Aste: dal 1961 sono state introdotte aste in materiale composito, vetroresina, costituite da fibra di vetro impregnata con una resina epossidica la quale, dopo il riscaldamento dell'asta, si lega alle fibre di vetro formando il materiale composito, dalla resina dipendono tutte le proprietà dell'attrezzo successive alla lavorazione (precedentemente acciaio e ancor prima bambù e legno), più recentemente si è cominciato ad utilizzare aste in fibra di carbonio. Quasi tutte le aste hanno tre strati intrecciati di fibra di vetro, lo strato più interno ha la funzione di conferire resistenza all'asta quando si piega e le sue fibre sono orientate in modo perpendicolare all'attrezzo; il secondo strato è solitamente un pezzo rettangolare di stoffa di vetroresina le cui fibre sono orientate parallelamente all'asta per conferire resistenza alla flessione laterale; l'ultimo strato serve per distribuire le fibre di vetro lungo la lunghezza dell'asta e quindi a rafforzarla, la geometria di questo ultimo strato e la sua locazione determinano la posizione di maggior curvatura dell'asta. Le aste si differenziano per lunghezza e durezza, questi due fattori incidono sul peso dell'attrezzo che varia da 1,3 kg a 3,0 kg. Riguardo la lunghezza, vi possono essere aste da 3,25 m fino ad arrivare ad aste più lunghe di 5,00 m. Ogni lunghezza d'asta può avere diversi valori di durezza, espressi in libbre, che partono da 75 lb fino ad arrivare a 220 lb. Più un'asta sarà dura e la velocità di ingresso elevata, più sarà in grado di restituire energia potenziale all'atleta. Se, invece, l'asta è troppo molle restituirà tardi la spinta, col rischio di trasformare la spinta verticale in orizzontale. Le aste hanno un senso di piega, dato in fase di costruzione, ed è importante conoscerla perché allo stacco l'asta si deve piegare verso il materasso, se invece si piegasse in altre direzioni ci sarebbe il rischio di saltare indietro o lateralmente.

      • Tappi: alla base delle aste vengono inseriti dei tappi, utili a proteggere l'estremità dell'asta. Sono di diverse dimensioni in base al diametro dell'asta. Siccome spesso capita che i tappi propri delle aste saltino o si rompano, all'estremità vengono inserite delle palline da tennis, le quali vengono incise per far si che l'asta entri dentro, e hanno la stessa funzione dei tappi, protezione dell'estremità.

      • Nastro di tela: avvolto attorno all'asta nella zona dell'impugnatura, serve per migliorare l'impugnatura ed evitare che le mani possano scivolare al momento dello stacco, del rovesciamento e dell'infilata.

      • Pece, magnesite, ossido di zinco: sono prodotti che vengono utilizzati dagli atleti per migliorare la presa dell'asta e non scivolare.

      • Porta aste: sacca cilindrica che in base al diametro può contenere un determinato numero di aste, serve per proteggere le aste dagli urti e per trasportarle alle gare senza che risentano degli spostamenti, delle intemperie e dei colpi. Ci sono diverse tipologie di porta aste, in tela o PVC, con un tubo rigido all'interno o meno.

      • Scarpe chiodate: le scarpe specifiche per il salto con l'asta sono scarpe chiodate con i chiodi posizionati nella parte anteriore della suola, avampiede, il numero di chiodi varia in base al modello e alla marca, tra i 6 e i 9 chiodi, di dimensioni non superiori ai 9 mm. Si possono utilizzare scarpe specifiche per il salto con l'asta, oppure spesso vengono anche utilizzate scarpe specifiche per il salto triplo.

    • Strumentazione di protezione obbligatoria: non è obbligatorio, ma alcuni atleti per una maggior sicurezza indossano un casco protettivo sia in allenamento sia in gara.

Immagine 3: differenti materiali utilizzati per le aste negli anni

Immagine 4: aste

Immagine 5: disposizione fibre nell'asta

Immagine 6: scarpe chiodate da salto triplo

Immagine 7: scarpe chiodate da salto con l'asta

Obiettivo:

    • Misura: superare l'asticella alla massima altezza possibile.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4

    • Coordinativa: 5

    • Intellettiva: 4

Inizio pratica agonistica:

    • Categoria Cadette/i, 14-15 anni.

Inizio pratica professionistica:

    • La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) non è tra le federazioni sportive italiane affiliate al CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) che hanno riconosciuto il professionismo. Per essere considerato professionista si deve far parte dei Gruppi Sportivi Militari (devi almeno aver compiuto il 17esimo anno di età); da questo momento, gli atleti, essendo stipendiati possono allenarsi e gareggiare come professionisti.

Sport Olimpico

    • Dalle Olimpiadi di Atene 1896 per gli uomini e dalle Olimpiadi di Sydney 2000 per le donne.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Il salto con l'asta è una disciplina praticata sia da uomini sia da donne. I continenti che hanno un maggior numero di atleti ad alto livello sono l'Europa, l'America del Nord e l'Oceania, mentre è più difficile trovare saltatori e saltatrici con l'asta élite in Asia e in Africa, anche se la disciplina, a livello base, viene praticata in tutti i continenti.

    • Le Federazioni nazionali affiliate alla World Athletics sono 214.

Frequenza gare:

    • Atleti professionisti:

      • Indoor: da gennaio a marzo. In questo periodo ogni atleta può prendere parte ad un numero variabile di gare in base alla propria programmazione, che si aggira tra le 3 e le 8 gare. Queste gare sono considerate di avvicinamento, perché all'inizio di marzo vengono disputati i Campionati Europei Indoor (ogni due anni) o i Campionati del Mondo Indoor (ogni due anni).

      • Outdoor: da fine aprile, inizio maggio fino a settembre (ottobre in alcuni casi). Il calendario gare è molto più ricco rispetto a quello invernale, e anche in questa occasione ogni atleta sceglie di prendere parte a determinate gare in base alla programmazione e agli inviti che riceve per i vari meeting. La stagione ha il suo picco a fine luglio, oppure ad agosto, o in alcuni casi a fine settembre, inizio ottobre, con Campionati Europei (ogni due anni), Campionati del Mondo (ogni due anni) e Olimpiadi (ogni quattro anni).

    • Atleti non professionisti:

      • Indoor: da gennaio a febbraio. In media vengono svolte 3-4 gare, gli atleti che avranno conseguito in quelle gare, e anche in mesi precedenti, il minimo potranno partecipare, nel mese di febbraio, i Campionati Italiani Indoor per le varie categorie, U18, U20, U23 e Assoluti.

      • Outdoor: da aprile fino a settembre (ottobre in alcuni casi), ad esclusione del mese di agosto (salvo rare eccezioni). Vengono effettuate molte più gare rispetto al periodo invernale e la stagione ha il suo picco nei Campionati Italiani per U16, U18, U20, U23 e Assoluti, questi campionati possono essere svolti a giugno, luglio, fine agosto o settembre, in base alle esigenze dell'anno in corso. Un'altra manifestazione importante sono i CDS (Campionati di società) le cui finali per le varie categorie possono essere a giugno, luglio o settembre.

Record mondiale:

  • Outdoor:

Uomini: 6,15 m - Armand Duplantis, Roma, 17/09/2020

Donne: 5,06 m - Yelena Isinbaeva, Zurigo, 28/08/2009

  • Indoor:

Uomini: 6,18 m - Armand Duplantis, Glasgow, 15/02/2020

Donne: 5,02 m - Jennifer Suhr, Albuquerque, 02/03/2013

Immagine 8: Armand Duplantis (SWE)

Immagine 9: Yelena Isinbaeva (RUS)

Immagine 10: Jennifer Suhr (USA)

Somatotipo:

    • Mesomorfo

Morfotipo (*):

    • Altezza media: donne 168-178 cm; uomini 178-190 cm.

    • Peso medio: donne 57-67 kg; uomini 68-82 kg.

Distanza della prestazione:

    • È in relazione al numero di salti che vengono effettuati. Ogni rincorsa è di circa 25-40 m.

Durata:

    • Della competizione: 1 ora e 30 minuti / 2 ore, in relazione al numero di partecipanti e al livello degli atleti.

    • Dell’azione: da quando l'atleta inizia la rincorsa a quando atterra sul materasso, passano circa 7-10 secondi. Invece, per quanto riguarda le tempistiche del salto, l'atleta ha 1 minuto a disposizione per potersi preparare al salto e iniziare la rincorsa, questo tempo si dilata a 2 minuti quando rimangono 2 o 3 atleti in gara, aumentano fino a 5 minuti quando ne rimane solo uno.

Frequenza cardiaca:

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Anaerobico Alattacido

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: non sono presenti in letteratura dati specifici per questa disciplina.

    • Media litri persi: 0,5-3,0 L/h (per atleti di atletica leggera e non specificamente in saltatori con l'asta). Le perdite di liquidi nel salto con l'asta e negli altri salti durante l'allenamento sono moderate e basse, anche perché nei concorsi c'è la possibilità di avere una continua disponibilità di liquidi, dunque il rischio di disidratazione è basso e la performance non ne risente. Perdite di elettroliti (sodio e potassio): 1g/L di sudore. Competere durante l'estate outdoor aumenta le probabilità di disidratazione, bisogna quindi porre maggiore attenzione all'idratazione.

Immagine 11: idratazione in allenamento e in gara

Immagine 12: strategie per ridurre la disidratazione in atleti di atletica

Capacità motorie:

  • Capacità condizionali:

    • Forza

    • Velocità

    • Capacità coordinative:

      • Capacità di ritmizzazione

      • Capacità di anticipazione

      • Capacità di accoppiamento dei movimenti

      • Capacità ginnico-acrobatiche

      • Capacità di equilibrio

Abilità motorie:

    • Pre-acrobatica

    • Acrobatica

    • Salto della corda

    • Corsa (con e senza asta)

    • Salto (con e senza asta)

    • Controllo del corpo in volo

Schemi motori:

    • Correre

    • Saltare

    • Afferrare

Piani di lavoro:

    • Trasverso: fase di rotazione sull'asse longitudinale dopo l'infilata.

    • Sagittale: fase di rincorsa, di imbucata, di stacco, di rovesciamento, infilata e valicamento dell'asticella.

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata (in ordine):

    • Condizionale: fase di riscaldamento generale, corsa 6-8 minuti per far salire la temperatura corporea.

    • Mobilità: fase di riscaldamento generale, specialmente articolazione scapolo-omerale, coxo-femorale, tibio-tarsica, mobilità tratto lombare e dorsale.

    • Flessibilità: fase di riscaldamento generale, esercitazioni dinamiche per l'attivazione della muscolatura in relazione al gesto di gara

    • Coordinativo: prima fase di riscaldamento specifico, andature con la corda, con il bastone, con l'asta

    • Tecnico (gesto specifico): fase di riscaldamento specifico, rincorse 4-6 appoggi con anticipo e stacco, rincorse 6-8 appoggi con anticipo, stacco, rovesciamento e infilata; rincorse complete (dai 12 ai 16 appoggi per atleti non professionisti, fino a 22 appoggi per atleti professionisti) con anticipo e stacco, rincorse complete con anticipo, stacco, rovesciamento e infilata, rincorse complete e salto completo (anticipo, stacco, rovesciamento, infilata, rotazione e valicamento, e atterraggio).

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

    • Agonisti:

      • Tibiale anteriore

      • Tricipite della sura (soleo e gastrocnemio)

      • Bicipite femorale

      • Quadricipite

      • Grande gluteo

      • Ileo

      • Psoas

      • Retto addominale

      • Obliqui

      • Pettorale

      • Trapezio

      • Deltoide

      • Tricipite brachiale

    • Sinergici:

      • Semitendinoso

      • Semimembranoso

      • Adduttore grande

      • Adduttore breve

      • Adduttore lungo

      • Tensore fascia lata

      • Medio gluteo

      • Piccolo gluteo

      • Trasverso

    • Fissatori:

      • Piccolo rotondo

      • Sottospinato

      • Sottoscapolare

      • Sovraspinato

      • Erettore della colonna

      • Gran dorsale

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Tibio-tarsica

    • Femoro-rotulea

    • Femoro-tibiale

    • Coxo-femorale

    • Gleno-omerale

    • Omero-ulnare

    • Omero-radiale

    • Radio-ulnare

    • Radio-carpica

Gesti tecnici di base:

    • Il salto con l'asta si divide in più fasi:

      • Rincorsa: 12-16 appoggi per atleti non professionisti, 16-22 appoggi per atleti semi-professionisti e professionisti. In questa fase, l'obiettivo è quello di incrementare la velocità di rincorsa e arrivare allo stacco con una buona velocità d'ingresso. In questo caso verrà più facile piegare l'asta ed effettuare un buon salto, in caso contrario si rischia di essere spinti indietro dall'asta perché non si è applicata abbastanza forza. L'asta all'inizio della rincorsa ha la punta verso l'alto, man mano che ci si avvicina allo stacco si fa scendere gradualmente, l'importante è che durante l'impatto con il penultimo appoggio la punta dell'asta sia più in basso della fronte dell'atleta e che all'ultimo appoggio (cioè allo stacco) la punta dell'asta sia giù e le braccia tese. Se la punta dell'asta viene abbassata troppo presto si creerà una cattiva postura nell'atleta o un'inclinazione avanti del busto che faranno diminuire la velocità di rincorsa e faranno perdere l'assetto, non consentendo un buono stacco. Abbassando la punta troppo tardi, l'atleta sarà obbligato a rallentare, perderà il ritmo e non riuscirà a tenere le braccia tese allo stacco, la conseguenza sarà quella di non riuscire e staccare nel modo corretto.

      • Imbucata e stacco: l'obiettivo dell'imbucata è quello di portare l'estremità dell'asta prossimale a noi verso l'alto e avere le braccia tese quando la parte distale dell'asta impatta con la cassetta di imbucata. Prima dell'impatto l'astista deve essere in una posizione alta, con le anche alte, entrambe le braccia estese. Il piede di stacco (destro per chi è mancino e sinistro per chi è destrorso) deve essere esattamente sotto la mano alta (sinistra per chi stacca di destro e destra per chi stacca di sinistro) durante lo stacco.

      • Rovesciamento: l'obiettivo di questa fase è portare le ginocchia al petto e creare un caricamento che verrà sviluppato poi nella fase successiva. Successivamente allo stacco, l'arto che ha effettuato l'ultimo appoggio, con un'azione di pendolo, dà lo slancio avanti alto per portare l'arto flesso al petto, l'altro arto, che era già flesso all'anca e al ginocchio, continua il movimento e viene portato anch'esso al petto.

      • Infilata: in questa fase, dopo il rovesciamento e il raccoglimento delle ginocchia al petto, bisogna effettuare un'estensione degli arti inferiori in atteggiamento rovesciato, con l'obiettivo di far arrivare i piedi più in alto possibile, restando con il corpo rovesciato teso perpendicolare al terreno. Alla fine di questa fase l'atleta inizia una rotazione lungo l'asse longitudinale sul piano trasverso per prepararsi al valicamento.

      • Valicamento: questa fase è la conseguenza di tutto ciò che è stato fatto in precedenza. Il saltatore in questa fase potrà lasciare l'asta solo quando avrà terminato la rotazione sull'asse longitudinale e sarà intento a superare l'asticella. Nella fase propria del valicamento l'atleta deve avere buone capacità di gestione del proprio corpo in volo per evitare di ricadere sopra l'asticella.

      • Atterraggio: l'atterraggio sul materasso deve avvenire di schiena, mai in piedi, in quanto con le scarpe chiodata c'è il rischio che i chiodi rimangano bloccati nella maglia del materasso e se in quel momento il corpo sta ancora terminando una rotazione vi è la possibilità che incorrano alcuni infortuni, tra cui distorsioni alla caviglia, rottura di tibia, traumi alle ginocchia.

Immagine 13: fasi del salto con l'asta

Aspetti usuranti:

    • A livello dell'articolazione gleno-omerale e dell'articolazione omero-ulnare e omero-radiale nella fase di imbucata e stacco si ha una grande sollecitazione ad ogni salto.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Quadricipite

    • Bicipite femorale

    • Caviglia

    • Zona lombare

    • Ginocchio

    • Traumatismi cranici a carico della colonna (rari ma potenzialmente letali o invalidanti)

Test specifici (Petrov V., Zotko R.):

    • Velocità:

      • 20 m lanciati

      • 20 m lanciati con l'asta

      • 40 m con partenza in piedi

      • 60 m partenza in piedi

      • 100 m partenza in piedi

    • Salto:

      • Abalakov

      • Lungo da fermo

      • Triplo da fermo

      • Quintuplo successivo con 7 passi d'avvio

      • Lungo con rincorsa completa

    • Forza max isometrica:

      • Piede di stacco

      • Piede arto libero

    • Forza:

      • Panca piana

      • Strappo

      • Pull over

Immagine 14: test specifici Zotko

Immagine 15: test specifici Petrov

Video-regolamento:

  • I concorrenti possono far spostare i ritti solo nella direzione della zona di caduta così che il bordo dell’asticella più vicino all’atleta possa essere posizionato in qualunque punto da quello direttamente sopra la fine della cassetta di imbucata e fino a non più di 80 cm verso la zona di caduta. Prima dell’inizio della gara, il concorrente deve comunicare all’Ufficiale di Gara responsabile quale posizione dei ritti egli desidera per il suo primo tentativo e tale posizione deve essere registrata. Se il concorrente desidera effettuare successivamente qualsiasi cambiamento, dovrebbe informare l’Ufficiale di Gara responsabile, prima che i ritti siano stati sistemati conformemente alle sue istruzioni iniziali. In mancanza di tale comunicazione, si darà inizio al tempo limite che gli spetta. Inoltre, deve comunicare prima dell'inizio della gara a quale misura iniziare la propria competizione. Una linea larga 10mm di colore distinguibile deve essere tracciata ad angolo retto, rispetto all’asse della pedana, all’altezza del bordo interno della parte superiore della tavola di arresto della cassetta (“linea dello zero”). Una linea simile, fino a 50 mm di larghezza, deve comparire sulla superficie della zona di caduta ed essere prolungata sino all’altezza del bordo esterno dei ritti. Il bordo della linea più vicino all’atleta coincide con l’estremità posteriore della cassetta.

  • Un concorrente commette fallo se: dopo il salto l’asticella non rimane su entrambi i pioli a causa dell’azione del concorrente durante il salto; tocca il terreno, compresa la zona di caduta, al di là del piano verticale della parte superiore della tavola di arresto, con qualsiasi parte del suo corpo o con l’asta, senza aver prima superato l’asticella; dopo aver abbandonato il terreno, porta la propria mano inferiore al di sopra di quella superiore o sposta quella superiore più in alto sull’asta; durante il salto fissa o rimette con le proprie mani l’asticella sui supporti. Non è fallo se l’atleta corre all’esterno delle linee bianche che delimitano la corsia di rincorsa in qualsiasi punto. Non è fallo se l’asta tocca i materassi di caduta, nel corso di una prova dopo essere stata correttamente imbucata nella cassetta. Dopo il rilascio, a nessuno è consentito di toccare l’asta, a meno che essa non cada allontanandosi dall’asticella o dai ritti. Se, tuttavia, essa viene toccata e l’Arbitro è dell’opinione che, senza l’intervento, l’asticella avrebbe potuto essere abbattuta, il salto è da considerarsi fallito. Se, nell’eseguire un tentativo, l’asta si spezza, ciò non deve essere considerato un fallo ed all’atleta deve essere concessa una prova sostitutiva. Al fine di ottenere una migliore presa, i concorrenti sono autorizzati a spalmare le mani o l’asta con qualsiasi sostanza. E’ consentito l’uso dei guanti.

(*) non avendo trovato in bibliografia altezza e peso medio di saltatori e saltatrici con l'asta, ho preso come riferimento i primi 25 atleti nel ranking al 8/06/2021 dal sito della World Athletics.

Bibliografia:


Will Freeman, USA Track and Field, "Track and field coaching essentials", 2014, Human Kinetics Fidal, "Il nuovo manuale dell'istruttore di atletica leggera", 2011.Fidal “Il nuovo manuale dell’istruttore di Atletica Leggera”, centro studi e ricerche, 2017.World Athletics.FIDAL.Manuale del direttore tecnico.Regolamento tecnico internazionale.Douglas J. Casa, Samuel N. Cheuvront, Stuart D. Galloway, and Susan M. Shirreffs, "Fluid needs for training, competition and recovery in track-and-field athletes". DOI: https://doi.org/10.1123/ijsnem.2018-0374.Peter Peeling, Linda M. Castell, Wim Derave, Olivier de Hon, and Louise M. Burke, "Sports foods and dietary supplements for optimal function and performance enhancement in track-and-field athletes". DOI: https://doi.org/10.1123/ijsnem.2018-0271.Fabio Pilori, "La preparazione del salto con l'asta".Ranking salto con l'asta donne.Ranking salto con l'asta uomini.P. Eduard, J.-M. Serra, E. Cugy, N. Morel, P. Hertert, R. Dolin, J. Pruvost, M. Prevost, P. Branco, J.-M. Alonso, F. Depiesse, "Prevenzione delle lesioni in atletica leggera: un approccio scientifico del modello in quattro fasi di Van Mechelen", 2016. Edouard, Pascal, e Juan-Manuel Alonso. 2013. «Epidemiology of Track and Field Injuries». New Studies in Athletics, n. 28(1/2):85–92. https://www.researchgate.net/publication/307558934.Alonso, Juan-Manuel, Pascal Edouard, Giuseppe Fischetto, Bob Adams, Frédéric Depiesse, e Margo Mountjoy. 2012. «Determination of Future Prevention Strategies in Elite Track and Field: Analysis of Daegu 2011 IAAF Championships Injuries and Illnesses Surveillance». British Journal of Sports Medicine 46 (7): 505–14. https://doi.org/10.1136/bjsports-2012-091008.Claudio Scotton (2015) “Classificazione tecnica delle specialità sportive”, Calzetti Mariucci.