100 metri farfalla

Modello Prestativo

Sport Acquatico

Nuoto

100 Metri farfalla


Autore: Alessandro Marino

Data di immissione del modello: 09/09/2021

Tipologia di sport:

  • Individuale.

    • Non situazionale.

    • Di precisione.

  • Tecnico-combinatorio.

Ambiente:

  • Indoor e outdoor.

  • Stagione: tutto l'anno.

  • Superficie di gara: Vasca Olimpica (50 m) - Vasca Corta ( 25 m).

  • Artificiale: vasca riempita d'acqua dolce (i primati del mondo possono essere stabiliti esclusivamente in acqua con meno di 3 g/l di sale), sottoposta a trattamento per garantirne l'igiene, adibita agli sport acquatici.

Materiali:

  • Strumentazione specifica tecnica:

    • Costume da gara:

      • Devono essere costituiti da materiale tessile.

      • Lo spessore totale dei materiali utilizzati deve avere un valore massimo di 0,8 mm.

      • L'effetto del galleggiamento non deve essere superiore a 0,5 Newton.

      • Il valore di permeabilità deve essere superiore a 80 l/m2 /s.

      • In tutte le manifestazioni nazionali ed internazionali è consentito indossare esclusivamente costumi omologati dalla FINA:

        • I costumi da uomo non possono estendersi sopra l'ombelico e sotto il ginocchio.

        • I costumi da donna non devono coprire il collo ed estendersi oltre le spalle e oltre il ginocchio.

    • Cuffia:

      • Deve seguire la forma naturale della testa e non deve creare forme esterne.

      • Il materiale può avere una certa rigidità ma deve essere in grado di seguire la forma naturale della testa.

      • Lo spessore massimo deve essere inferiore o uguale a 2 mm.

    • Occhialini:

      • Hanno la funzione di proteggere gli occhi dall'acqua e garantire la visibilità.

      • Non devono permettere di ottenere vantaggi idrodinamici.

Obiettivo:

    • Tempo

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5

    • Coordinativa: 3

    • Intellettiva: 1

Inizio pratica agonistica (età):

  • L'attività agonistica inizia rispettivamente con la categoria " Esordienti B" cosi suddivisa per sesso:

    • Femmine: 9 anni.

    • Maschi: 10 anni.

Inizio pratica professionistica:

  • Il nuoto in Italia non è considerato uno sport professionistico. Gli atleti di spicco vengono riconosciuti come " atleti di interesse nazionale" e possono fare richiesta per essere arruolati nei Gruppi Sportivi Militari, con uno stipendio che permette loro di allenarsi come professionisti.

Sport Olimpico

  • Il nuoto fa parte del programma dei giochi olimpici dall'edizione del 1896 ( Atene).

  • Lo stile " farfalla", a livello individuale, prevede le seguenti distanze ( maschile e femminile):

    • 100 m farfalla.

    • 200 m farfalla.

  • Lo stile " farfalla" è previsto anche nella terza frazione della staffetta 4x100 metri mista.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • I dati ISTAT relativi all'anno 2015, dichiarano che gli sport acquatici sono praticati dal 21,1 % della popolazione, ovvero 4 milioni 265 mila persone di diverse età. Il nuoto è lo sport più diffuso tra i bambini fino ai 10 anni, praticato dal 43,1% del totale, le bambine che dichiarano di praticarlo sono il 47,7% i maschi 38,8%. Nel 2017 le società sportive affiliate alla FIN risultano essere 1407, solo in Piemonte se ne contano 73 (45 nella provincia Torinese); 163.307 sono gli atleti tesserati, di questi il 55% uomini e il 45% donne.

Frequenza gare:

  • A livello internazionale gli appuntamenti più importanti sono i seguenti:

    • 6 tappe di "Swimming World Cup".

    • Campionato mondiale di nuoto in vasca corta (25 m).

    • Campionato europeo in vasca lunga (ogni 2 anni).

    • Campionato europeo in vasca corta (ogni 2 anni).

    • 3 tappe di "Champions swim series".

    • Campionato del mondo (ogni 2 anni).

    • Olimpiadi (ogni 4 anni).

  • A livello nazionale gli appuntamenti più importanti suddivisi per categoria:

    • Categoria Esordienti ( A e B):

      • Circuiti regionali.

      • Campionati provinciali.

      • Campionati interprovinciali.

      • Campionati regionali estivi.

    • Categoria Ragazzi, Cadetti, Junior, Senior:

      • Circuiti regionali.

      • Campionati regionali invernali/estivi.

      • Campionati nazionali assoluti invernali.

      • Campionato nazionale a squadre.

      • Campionati nazionali giovanili.

      • Campionato italiano di categoria.

Record mondiale 100 mt farfalla:

  • Vasca corta (25 mt):

    • Donne: 54"61 Sjostrom Sara (SWE). Campionati Mondiali Doha 2014.

    • Uomini: 47"78 Dressel Caeleb (USA). International Swimming League Budapest 2020.

  • Vasca lunga (50 mt):

    • Donne: 55"48 Sjostrom Sara (SWE). Giochi Olimpici Rio 2016.

    • Uomini: 49"45 Dressel Caeleb (USA). Giochi Olimpici Tokyo 2020.

Somatotipo:

  • Mesomorfo

  • La struttura fisica degli atleti che gareggiano nei 100 mt farfalla è in evoluzione: mentre fino a qualche anno fa l'azione propulsiva di questo stile era data prevalentemente dagli arti inferiori (circa 70%), negli ultimi anni si nota un maggiore coinvolgimento degli arti superiori nella fase di trazione. Questo richiede inevitabilmente una differente struttura e massa muscolare: da atleti come Lars Frolander (182 cm per 76 Kg) ad atleti come Caeleb Dressel (191 cm per 87 Kg). Ciò determina un importante miglioramento dei tempi: da 52"00 di Frolander nel 2000 a 49"45 di Dressel nel 2020.

Morfotipo:

  • Altezza media (atleti finale mondiale 2019):

    • Donne: 172 cm.

    • Uomini: 191 cm.

  • Peso medio (atleti finale mondiale 2019):

    • Donne: 63 Kg.

    • Uomini: 82 Kg.

Distanza della prestazione:

    • 100 metri

Durata:

  • Il record del mondo in campo maschile è 49"45. L'ottavo tempo utile per accedere alla finale (Campionato mondiale 2019) è 51"70.

  • In campo femminile il record del mondo è 55"48. L'ottavo tempo utile per accedere alla finale (Campionato mondiale 2019) è 57"10.

La Federazione Italiana Nuoto stabilisce tempi limite di qualificazione per le competizioni internazionali. Per le Olimpiadi di Tokio sono i seguenti:

  • 100 mt farfalla donne: 57"10.

  • 100 mt farfalla uomini: 51"00.

Frequenza cardiaca:

    • Fc ≥ 90-95 % Fc max

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Il sistema energetico principalmente coinvolto è quello anaerobico lattacido: la prestazione è molto intensa e limitata nel tempo.

Alimentazione e idratazione:

  • Dispendio calorico: durante il periodo di allenamento il dispendio energetico è 5593 ± Kcal/giorno.

Capacità motorie:

  • Capacità condizionali:

    • Velocità: capacità di compiere azioni nel più breve tempo possibile.

      • Rapidità di azione.

      • Capacità di contrarre la muscolatura per compiere un movimento volontario nel più breve tempo possibile.

      • Frequenza dei movimenti.

    • Forza: capacità di opporsi o vincere una resistenza con una contrazione muscolare.

      • Forza massima: capacità di produrre una forza di intensità massima.

      • Forza rapida: capacità di produrre una forza di intensità da elevata a massima nel più breve tempo possibile.

      • Forza resistente: capacità di produrre una forza di intensità tale da poter essere mantenuta nel tempo.

  • Capacità coordinative:

    • Capacità di equilibrio.

    • Capacita di reazione.

    • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti.

    • Capacità di orientamento spazio-temporale.

    • Capacità di differenziazione.

    • Capacità di ritmizzazione.

Abilità motorie:

  • Acquaticità.

  • Galleggiamento.

  • Rilassamento in acqua.

  • Gestione della respirazione.

  • Capacità di adattamento in un ambiente inusuale.

Schemi motori:

  • Saltare.

Schemi motori acquatici:

  • Galleggiamenti statici e dinamici.

  • Apnea.

  • Educazione respiratoria.

  • Autonomia in acqua.

  • Prime forme di propulsione.

Piani di lavoro:

  • Piano saggitale:

    • Subacquea

    • Nuotata completa

  • Piano trasverso:

    • Rotazione in virata

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

  • Coordinativo (prima o seconda parte): esercizi a secco o in acqua volti a migliorare l’efficienza della nuotata completa e la sensopercezione.

  • Condizionale (terza parte): esercizi in acqua volti a preparare l’atleta alla competizione tramite lavori, percorrenze e ritmi sempre più simili alla competizione stessa.

  • Tecnico (gesto specifico - seconda parte): esercizi in acqua finalizzati alla sensibilizzazione all’acqua e all’aumento del controllo e dell’efficacia del gesto specifico.

  • Mobilità (prima parte): esercizi a secco con l’ausilio di elastici.

  • Flessibilità (prima parte): esercizi a secco.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

  • Agonisti:

    • Deltoide anteriore.

    • Gran pettorale.

    • Bicipite brachiale.

    • Flessore del carpo.

    • Estensori delle dita della mano.

    • Flessore ulnare del carpo.

    • Estensore ulnare.

    • Ischio-crurali.

    • Adduttori.

    • Popliteo.

    • Gastrocnemio.

    • Estensore lungo delle dita del piede.

  • Sinergici:

    • Deltoide laterale.

    • Supinatore.

    • Estensore radiale.

    • Grande rotondo.

    • Paraspinali.

    • Subscapolare.

    • Glutei.

    • Ileopsoas.

    • Retto femorale.

    • Soleo.

  • Fissatori:

    • Trapezio.

    • Deltoide posteriore.

    • Subscapolare.

    • Tricipite brachiale.

    • Gran dorsale.

    • Tensore della fascia lata.

    • Piriforme.

    • Quadricipite.

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

  • Articolazione della spalla:

    • Gleno-omerale.

    • Acromionclavicolare.

    • Sternoclavicolare.

    • Scapolotoracica.

    • Sottodeltoidea.

  • Articolazione del ginocchio

  • Articolazione della caviglia:

    • Tibio-tarsica.

    • Tibio-fibulare.

    • Sottotalare .

Gesti tecnici di base:

  • Bracciata

    • Possiamo scomporre la bracciata dello stile farfalla in cinque fasi quali l'appoggio o presa, la trazione, la spinta, l'apertura e il recupero.

  • Appoggio/presa: le mani entrano in acqua simultaneamente, davanti alla testa con una leggera flessione del gomito e del polso.

  • Trazione: le braccia si muovono similmente come nella rana, fino a una profondità di 20-30 centimetri percorrendo una traiettoria verso il fuori.

  • Spinta: quando le mani sono arrivate all'altezza delle spalle si sposta il vettore di spinta verso l'interno fino a quando le mani non arrivano a toccarsi sotto l'addome.

  • Apertura: successivamente le mani ruotano di 180 gradi e spingono verso il fuori.

  • Recupero: una volta che le mani sono in superficie, inizia la fase di recupero aerea che consiste nel riportare le braccia, appena al di sopra del pelo dell'acqua, a immergersi davanti alla testa, leggermente interne rispetto alla linea delle spalle per iniziare un nuovo ciclo. In questa fase i pollici si rivolgono verso il davanti e i gomiti si inarcano leggermente a imitare le ali degli uccelli.

    • Movimento delle gambe

      • La gambata consiste in un movimento ondulatorio (da qui il nome "delfino") che fa immergere prima le ginocchia leggermente flesse, poi i piedi (fase discendente). Poi le gambe tornano in superficie seguendo sempre il movimento ondulatorio (fase ascendente). La gambata non deve mai avvenire in maniera spezzata, cioè con le ginocchia eccessivamente flesse. È da rimarcare che la gambata a delfino grazie al connubio di muscoli che è in grado di coinvolgere (vedi tecnica) e alla superficie che espone all'acqua sembra configurarsi come il gesto più propulsivo della tecnica del nuoto.

    • Coordinazione

      • Per ogni bracciata si effettuano due gambate, una in fase di appoggio (nel momento in cui le mani entrano in acqua), e una in fase di spinta avanzata (circa a metà della fase subacquea della bracciata). La respirazione non va effettuata contemporaneamente ai colpi di gambe e deve terminare prima che le braccia finiscano la fase di recupero. La respirazione può essere indifferentemente effettuata frontalmente o lateralmente, anche se questa versione è effettuata da atleti agonisti molto esperti (Franck Esposito, già primatista europeo, o il russo Denis Pankratov). Fondamentale è riuscire a effettuare ogni fase spostandosi descrivendo un'onda che si sviluppa dalla superficie fino a 30–50 cm sott'acqua: indispensabile è oscillare con il bacino nel senso alto-basso con un'armonia e una fluidità che si devono diffondere anche in gambe e braccia. In sostanza più la nuotata è armonica più è efficace e meno faticosa.

Aspetti usuranti:

  • Il continuo e ripetitivo gesto ciclico della nuotata comporta:

    • Squilibri e problematiche dei muscoli.

  • L’esposizione continua all’acqua clorata comporta:

    • Aumento del rischio di sviluppare asma, specialmente nelle piscine coperte.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

  • La lesione alla spalla (70%) risulta essere la più frequente in tutte le nuotate, perché l’allenamento nel nuoto viene svolto in prevalenza a crawl. Le cause di questo dolore sono multifattoriali, in particolare dovute a sovraccarico, affaticamento e squilibrio dei muscoli della spalla. Gli infortuni più frequenti sono:

    • Sindrome da impingement subacromiale.

    • Sindrome da uso eccessivo.

    • Discinesia scapolare.

    • Lassità e instabilità dell’articolazione.

    • Lesione SLAP ( Superior Labral tear from Anterior to Posterior).

    • Neuropatia sottoscapolare.

    • Tendinite della cuffia dei rotatori.

    • Neuropatia da intrappolamento del nervo.

  • La lesione alla schiena (20%) può essere dovuta:

    • Malattia di Scheuermann (farfalla e rana).

    • Fratture da stress del pars inter-articolare.

Test specifici:

  • Non vi sono test specifici per il nuoto e quindi per lo stile farfalla, ma possono essere valutati:

    • Tempi di reazione ai segnali sonori.

    • Analisi video della tecnica (ampiezza, spinta, scivolamento, partenza, virata, gestione subacquee, assetto in acqua; frequenza).

    • Velocità.

    • Test del lattato.

    • Frequenza cardiaca (gli strumenti in acqua al momento non sono attendibili).

Video-regolamento:

Il regolamento è coordinato dalla Federazione Internazionale di nuoto (FINA “Fédération internationale de natation”), cioè il massimo organismo mondiale che regola il nuoto in ogni sua forma. La FINA venne fondata il 19 Luglio 1908 presso l’hotel Manchester a Londra. Oggi ha sede a Losanna e raccoglie 202 federazioni nazionali. In Italia è presente la Federazione Italiana Nuoto.

Bibliografia:


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