slalom gigante

Modello Prestativo

Sport Individuale di Scivolamento

sci alpino

Slalom Gigante


Autore: Samuele Gitto

Data di immissione del modello: 17/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale
    • Situazionale
    • Estremo
    • Con mezzo (sci)

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione: le gare vengono svolte nella stagione invernale, ma l'attività di allenamento dura tutto l'anno (allenamenti sport specifici su ghiacciai nel periodo estivo autunnale e preparazione atletica a secco)
    • Superficie di gara - per quanto riguarda le gare sia FIS che FISI (di seguito indicate la specifiche FIS) bisogna tener conto di alcuni parametri:
      • Dislivello pista entro 300/450 m
      • n° porte o cambi di direzione deve essere compreso tra l' 11 e il 15% del dislivello complessivo
      • Ogni porta è caratterizzata da 2 pali uniti da un telo. Alternanza di porte rosse e blu
      • Non può esserci una distanza tra le porte inferiore a 10 m
      • Generalmente il terreno è ripido e ondulato, preferibilmente con neve dura (barrato) ma dipende da condizioni meteo
    • Naturale

Materiali:

    • Nelle gare di Slalom Gigante per quanto riguarda le gare della FIS (federazione Internazionale sci) dalla categoria giovani (dai 16 anni) ci sono delle misure riguardo ai materiali da rispettare:
      • Lunghezza sci: M 193 cm - F 188 cm
      • Larghezza sotto l'attacco: M e F <= 65 mm
      • Larghezza in punta: M <=103 mm - F <=98 mm
      • Raggio minimo: M e F 30 m
      • Piastre (spessore max): 50 mm
      • Scarponi (spessore max): 43 mm
    • Del circuito FIS fanno anche parte delle particolari gare Children (da under 12 a under 16) le cui più importanti sono le Fasi finali Internazionali del Pinocchio sugli Sci e dell' Alpe Cimbra e anche in questo caso ci sono delle misure per quanto riguarda lunghezza e raggio obbligatorie, a differenza della gare FISI che identifica solamente dei minimi da rispettare.
    • Per quanto riguarda le competizioni FISI (federazione italiana sport invernali) c'è la possibilità di utilizzare delle misure in cui vengono identificati dei minimi da rispettare fin dalla categoria pulcini (dai under 7 agli under 12)
    • Nella specialità dello Slalom Gigante è obbligatorio:
      • L'uso dello ski-stopper sugli sci
      • Casco (omologazione RH 2013 e specifica certificazione EN 1077 - classe A e ASTM 2040)
    • Consigliato l'uso del paraschiena
    • Vietato l'uso degli auricolari e qualsiasi modifica del casco che potrebbe compromettere l’integrità, l’omologazione e la sicurezza del casco stesso (es. applicazione di videocamere o loro supporti)
    • L'equipaggiamento è costituito da:
      • Casco
      • Maschera
      • Tutina da gara
      • Guanti
      • Protezioni (paraschiena, protezioni per le braccia)
      • Bastoncini
      • Scarponi
      • Attacchi
      • Sci

Obiettivo:

Come in tutte le discipline sportive l'obiettivo è vincere e nello sci alpino ci sono 2 classifiche: gara (tempo) e generale (punteggio)

    • Punteggio - ad ogni gara di Coppa del Mondo viene assegnato un punteggio in base al piazzamento (dai 100 punti del primo al punto singolo del 30°) che permetto di stilare la classifica di specialità e incoronare l'atleta più costate che si è distinto nel corso della stagione in Slalom Gigante, ma si vanno anche a sommare ai punti delle altre discipline per determinare la classifica generale overall (somma di tutti i punteggi di ogni disciplina)
    • Tempo - il vincitore di ogni gara è colui che riesce a completare il tracciato delle due manche nel minor tempo possibile. Ogni gara di GS a partire dalla categoria Under 14 si svolge in 2 manche. L'ordine di partenza della prima manche è determinato in base ad un punteggio relativo ai risultati riguardanti l'anno precedente (nel caso della Coppa del Mondo dopo ogni gara o ogni due gare c'è un aggiornamento di questo punteggio). I primi 15 punteggiati vengono sempre sorteggiati (nel caso della Coppa del Mondo ci sono 2 sottogruppi dall' 1 al 7 e dall' 8 al 15) mentre dal 16 in poi si va in ordine di punteggio (nel caso della Coppa del Mondo fino al 30 ° si fa riferimento alla classifica di specialità, dopo il 30° si fa riferimento alle liste FIS). L'ordine di partenza della seconda manche è determinato dai risultati della prima manche, infatti in base al tempo ottenuto c'è l'inversione dei primi 30 qualificati (dove il 30° partirà per 1° e il 1° per 30°) e gli altri a seguire (nelle gare di Coppa del Mondo partono solo i primi 30 nella seconda prova). Ci può essere un unico caso in cui i partecipanti alla seconda manche siano 31, nel caso in cui ci siano 2 trentesimi (parimerito) dopo la prima manche. La somma dei tempi della prima prova e della seconda prova determina il vincitore della gara. Entrambe le manche vengono sempre svolte sulla stessa pista, con l'eccezione che il tracciato deve essere cambiato e tracciato da un'altro allenatore nominato in riunione di giuria la sera prima. Il tempo di gara di ogni manche generalmente è compreso tra 1 minuto e 1'20".

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 4
    • Intellettiva: 4

Inizio pratica agonistica (età):

    • Per quanto riguarda la partecipazione alle gare l'età è dagli under 7 (categoria super baby 1° anno) considerata dalla FISI attività ludico sportiva. Si inizia a parlare di attività agonistica dagli under 16 (categoria children)
      • Super baby - under 8
      • Baby - under 10
      • Cuccioli - under 12
      • Ragazzi - under 14
      • Allievi - under 16
      • Aspiranti - under 18
      • Giovani - under 21
      • Seniores - >21

Inizio pratica professionistica:

    • Gli sciatori non fanno parte degli atleti professionisti, perché la FISI non è considerata dal CONI come federazione professionistica ma come dilettanti. Gli atleti considerati "professionisti" sono considerati quelli che fanno parte dei gruppi sportivi dello Stato dove si può entrare tramite concorso e risultati dai 16 anni compiuti

Sport Olimpico:

    • Lo sci alpino è considerato uno sport Olimpico. La disciplina dello slalom gigante è stata inserita a partire dalla VI edizione disputatasi nel 1952 a Oslo (Norvegia)

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Il gigante è considerata la disciplina più completa dello sci alpino. Questo è uno dei motivi per cui una volta imparato a sciare in campo libero, fin dalla categoria U7 le prime gare sono di gs. In Austria lo sci è definito come sport nazionale, c'è un buon interesse anche in molti paesi europei (Italia, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Finlandia), in paesi dell'est quali Slovenia, Slovacchia e Croazia, negli Stati Uniti e in Canada. Negli ultimi anni la Cina ha costituito dei protocolli per lo sviluppo dello sci viste le Olimpiadi 2022 a Pechino. L'attività viene principalmente svolta sulle Alpi (numerosi sono i ghiacciai per gli allenamenti estivi) grazie alle condizioni ottimali durante l'inverno e in Nord America. Differenti sono le condizioni ambientali con situazioni molto più fredde e secche nel Nord America e nella Scandinavia rispetto alle condizioni più umide europee. Per quanto riguarda l'attività nazionale oltre che sulle Alpi sono numerose le località sciistiche sugli Appennini dove vengono svolte anche competizioni FISI. Durante l'estate molte nazioni sfruttano l'inverno dell'emisfero australe per gli allenamenti (Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Cile).
    • Nell'ultimo rapporto del CONI del 2017 la FISI conta (tutte le discipline invernali) conta 73541 tesserati con 1148 associazioni (circa 85% sci alpino)
    • Tra le discipline invernali lo sci alpino è la disciplina più praticata, è uno sport praticato sia a livello maschile che a livello femminile e alle gare di Coppa del Mondo generalmente partecipano 80 uomini e 60 donne

Frequenza gare:

    • Ogni anno si svolge la Coppa del Mondo con circa 9 prove di slalom gigante alternate tra Europa e Stati Uniti e solo in casi particolari in Asia (partenza a fine ottobre Soelden e finire la stagione con le finali a metà marzo)
    • Ogni 2 anni ci sono i mondiali (sempre anni dispari, unica eccezione Sierra Nevada 1996)
    • Ogni 4 anni ci sono le Olimpiadi
    • Ogni anno si svolge anche il circuito minore della Coppa del Mondo, il circuito di Coppa Europa che si svolge interamente sul territorio continentale e anche in questo caso le gare di gs sono generalmente 10
    • Durante il periodo estivo e autunnale si svolgono gare valide per il circuito neozelandese, nord americano e sud americano
    • Per quanto riguarda i giovani dai 16 anni categoria aspiranti) si entra a far parte del circuito FIS con gare internazionali (circuito NJR, CIT, FIS)
    • Per la categoria aspiranti (primi 2 anni categoria giovani under 21) ogni 4 anni ci sono gli YOG (youth olympic games) e ogni 2 anni ci sono gli EYOF (European youth olympic festival)
    • Ogni anni per gli under 21 la FIS organizza i Mondili Junior
    • Ogni anno ogni federazione organizza i campionati nazionali per ogni categoria fino agli assoluti
    • Per gli under 16 le gare sono organizzate dalla federazione di appartenenza (nel caso italiano la FISI) con 2 gare a livello promozionale organizzate dal Pinocchio sugli sci e dall'Alpe Cimbra (ex Topolino sugli sci).

Record mondiale:

    • Maschile
      • Coppa del Mondo - Detiene il maggior numero di coppe di specialità (7) e vittorie in slalom gigante (46) lo svedese Ingemar Stenmark dal 1974 al 1989. Per quanto riguarda i giorni nostri ci sono grandi interpreti di questa disciplina che si sono alternati nell'ultimo decennio lo statunitense Ted Ligety (5 coppe di specialità, 24 vittorie) e l'austriaco Marcel Hirscher (6 coppe di specialità, 32 vittorie).
      • Mondiali - Marcel Hirscher è colui che si è portato a casa più medaglie 1 oro e 3 argenti, Ted Ligety invece è l'atleta che ha vinto più medaglie d'oro 3
      • Olimpiadi - L'italiano Alberto Tomba è stato l'unico atleta in grado di vincere 2 ori olimpici in questa disciplina (consecutivi).
      • L'atleta italiano più forte della storia è stato Alberto Tomba che dal 1986 al 1998 ha conquistato 4 coppe di specialità e 15 vittorie in Coppa del Mondo, 2 ori alle olimpiadi e 1 oro e 1 bronzo ai mondiali
    • Femminile
      • Detiene il maggior numero di coppe di specialità (6) e vittorie in slalom gigante (20) la svizzera Vreni Schneider dal 1984 al 1995. Per quanto riguarda i giorni nostri si stanno alternando diverse atlete la tedesca Viktoria Rebensburg, l'austriaca Anna Fenninger, la francese Tessa Worley, la statunitense Mikaela Schiffrin e l'Italiana Federica Brignone detentrice della Coppa del Mondo di specialità 2019-2020.
      • Mondiali - La svedese Anja Pearson è l'atleta con più medaglie mondiali 2 ori e un bronzo.
      • Olimpiadi - L'italiana Deborah Compagnoni è stata l'unica atleta in grado di vincere 2 ori olimpici in questa disciplina (consecutivi)
      • L'atleta italiana simbolo è Deborah Compagnoni vincitrice di una Coppa del Mondo di specialità, 13 vittorie, 2 medaglie d'oro alle olimpiadi (1994-1998) e 2 ori mondiali (1996-1997)

Somatotipo:

    • Endomorfo
    • Mesomorfo

Morfotipo:

    • Altezza media:
      • Uomo - 1,81 cm
      • Donna - 1,66 cm
    • Peso medio:
      • Uomo - 87 kg
      • Donna - 65,1 kg
    • Non ci sono correlazioni tra misure antropometriche e risultati prestativi, incidono maggiormente sul raggiungimento del risultato abilità e capacità motorie, fattori psicologiche e motivazionali, concentrazione e gestione dell'ansia.

Distanza della prestazione:

    • WC:
      • Uomo: 250 - 450 m
      • Donna: 250 - 400 m
      • N° porte compreso tra 11% e 15% del dislivello
    • Mondiali e Olimpiadi:
      • Sia per uomini che per le donne il dislivello minimo è 300 m
    • U14 e U16:
      • Dislivello dev'essere compreso tra 250 e 300 m. Per gli U16 obbligatorio 2 manche, mentre per gli U14 è a discrezione della società organizzatrice.
      • N° porte compreso tra il 13% e 18% del dislivello con una distanza massima tra le porte di 27 m

Durata:

    • Della competizione: una manche di GS ha una durata che varia dai 50" a minuto e mezzo in relazione alla lunghezza della pista, alla pendenza, al tipo di neve e alla tracciatura. Il risultato finale della gara si fonda su 2 manche che vengono svolte sulle stessa pista, cambia il tracciato e viene svolta a una distanza di circa due ore rispetto alla prima manche. La classifica finale è data dalla somma dei tempi di entrambe le manche e il vincitore è colui che ci mette il minor tempo possibile.
    • Dell’azione: ogni singola curva in gigante ha una durata compresa tra 1 e 2". Nella maggior parte dei casi quando si parla di correzioni la curva viene scomposta in 3 fasi: inizio curva, fine curva e fase di cambio. In gigante si parla di cambi di ritmo solo quando troviamo una "lunga" o "banana" che allunga la traiettoria e il tempo di curva (due porte successive considerate come unico cambio di direzione). Il tempo del singolo gesto dipende da diversi diversi fattori: livello dell'atleta (vittoria o sconfitta dipende da centesimi di secondo), tipo di neve, pendio, tracciatura (angolazione delle porte e metri di distanza).

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: 177 bpm
    • Da misurazioni e ricercate è stata misurata un Fc in partenza tra il 69 e il 73% (incidono molto fattori come concentrazione e ansia)
    • Nella prestazione la Fc tende ad aumentare in modo velocemente fin dall'inizio fino a raggiungere intensità sub massimali

Tipologia di lavoro:

    • Scotton (2003) classifica le 4 specialità (SL,GS,SG,DH) dello sci alpino tra gli sport con immediato adeguamento posturale e/o del mezzo all’ambiente, attribuendogli il codice N1IN/CAP-1. E' caratterizzato da azioni cicliche costituite da un'alternanza tra curva verso destra e curva verso sinistra. Causa pendenza, tipo di neve, attivazione muscolare ogni singola curva è diversa dalla precedente e dalla successiva (piccoli dettagli). Obiettivo principale è completare la manche nel minor tempo possibile. Lo sci è definito come uno sport di destrezza e deve possedere buone qualità neuromuscolari per poter reiterare nel tempo prestazioni concentriche isometriche ed eccentriche (fino a valori compresi tra il 120 e 140%) nelle diverse fasi delle della curva. Accelerometri in prestazioni di GS hanno misurato forze fino a 2000 N. La forza maggiore è stata misurata sulla gamba esterna alla curva.

Sistema energetico coinvolto:

    • Sport di destrezza, a prevalente impegno muscolare, con attività metabolica di tipo aerobico-anaerobico misto, con prevalenza dell’aspetto anaerobico (alattacido e lattacido) sull’aspetto aerobico. Il metabolismo anaerobico si attiva principalmente nella prima della discesa con l'obiettivo di essere protratto fino alla fine della gara attraverso l'utilizzo di substrati energetici quali fosfocreatina e glicogeno. Le forti contrazioni isometriche ed eccentriche durante la fase di curva generano occlusione dei vasi sanguigni, ambiente ipossico, ischemico e acido all'interno del muscolo. Il metabolismo aerobico è necessario per ritardare la deplezione di fosfocreatina e aumentare la produzione di ATP, aumentando la capacità di ossidazione dell'acido lattico per creare nuovo substrato e ritardare l'accumulo del lattato. Un'altra funzione del metabolismo aerobico è quella di permettere di eseguire più prove durante l'allenamento e permettere un miglior recupero tra le manche.
    • Vo2max, velocità di raggiungimento della soglia anaerobica sono dei dati di laboratorio che possono influenzare la prestazione
    • potenza espressa:
      • Uomo - 4,7± 0,4 W/kg
      • Donna - 4,3 ± 0,4 W/kg
    • Vo2max:
      • Uomo - 60 ± 4,7 ml/kg/mm
      • Donna - 55 ± 3,5 ml/kg/mm
    • Lattato raggiunge valori compresi tra i 12 e i 15 mmol/l

Alimentazione e idratazione:

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza: considerata in tutti i suoi aspetti e nelle varie espressioni. Forza in fase eccentrica, isometrica necessaria nella seconda parte di curva o fine curva per poter resistere e contrastare le altre forze fisiche e inerziali (forza massima, forza resistente), mentre la fase concentrica è necessaria per uscire da questa fase di curva e creare propulsione e carico per l'inizio della nuova curva (forza esplosiva)
      • Resistenza: è la capacità di poter protrarre l'efficienza e l'efficacia del gesto alla massima intensità per tutto il tempo della competizione e poter ripetere più prove ad alta intensità durante le giornate di allenamento
      • Velocità/rapidità: i tempi esecutivi del singolo gesto sono molti ridotti entro i 2" quindi bisogna avere la capacità di effettuare le curve e i cambi di direzione il più veloce possibile
    • Capacità coordinative:
      • Equilibrio
      • Destrezza
      • Anticipazione motoria
      • Orientamento spazio temporale
      • Differenziazione motoria
      • Ritmo
      • Combinazione motoria
      • Fantasia motoria
      • Reazione

Abilità motorie:

    • Scivolamento
    • Sensibilità
    • Propriocezione
    • Tattica
    • Tecnica:
      • Inclinazioni laterali
      • Rotazioni assiali
      • Antero postero
      • Alto basso

Schemi motori:

In relazione al gesto sport specifico non ci sono schemi motori di base, ma come per tutti gli sport gli schemi motori di base formano il bagaglio delle abilità che poi possono essere pescate nell'azione specifica e possono essere apprese, allenate e migliorate attraverso la preparazione a secco o ausiliaria

    • Correre
    • Saltare
    • Strisciare
    • Arrampicare
    • Rotolare

Piani di lavoro:

    • Piano traversale - rotazione assiali
    • Piano sagittale - movimenti antero postero
    • Piano frontale - movimenti alto basso e inclinazioni laterali

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Coordinativo e reattivo
    • Condizionale - metodica Pap
    • Tecnico - curve in campo libero
    • Mobilità - legato a un concetto in dinamico, utilizzo di elastici

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • Agonisti:
      • Tibiale anteriore
      • Quadricipite
      • Bicipite femorale
      • Semimembranoso
      • Semitendinoso
      • Adduttori
      • Gluteo
      • Obliquo esterno
      • Muscoli dell'addome
    • Sinergici:
      • Muscoli dell'addome
      • Muscolatura delle gambe (nella seconda fase di curva)
      • Muscolatura del core
    • Fissatori:
      • Erettore spinale
      • Muscoli del core

Per analizzare l'azione muscolare bisogna scomporre il gesto nelle varie fasi della curva. Nella fase di ingresso è il momento in cui lo sciatore va verso la pendenza quindi è lui che deve creare carico chiudendo l'angolo della caviglia attraverso l'attivazione del tibiale anteriore, apertura degli angoli del ginocchio attraverso una fase concentrica del quadricipite in sinergia con gli ischio crurali, un attivazione del gluteo per mantenere aperto l'angolo dell'anca e attività di stabilizzazione e fissazione del core e dei muscoli spinali. Nella seconda fase di curva l'obiettivo è resistere alle forze (gravità, centripeta e centrifuga) attraverso un'azione sinergica in fase eccentrica degli ischio crurali e del quadricipite mentre gli erettori spinali, retto dell'addome, obliqui esterni e muscolatura del core eseguiranno un'azione agonista per bilanciare la forza centrifuga (involontaria determinata dalla velocità, dal raggio e dal vincolo) e la forza centripeta (volontaria generata nel momento della presa dello spigolo) per evitare di andare per la tangente o cade all'interno. Azione del del tibiale anteriore e del gluteo fondamentale per mantenere la centralità.

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Caviglia
    • Ginocchio
    • Cingolo pelvico
    • Colonna vertebrale

Gesti tecnici di base:

L'azione dello sci si fonda a tutti i livelli su 4 movimenti fondamentali:

    • Inclinazioni laterale - movimenti riferiti allo spostamento del baricentro sull'asse trasversale, a destra e sinistra sul piano frontale. Il grado di inclinazione è dato principalmente e varia in base a tre fattori: 1) livello dello sciatore e del gesto (L1,L2,L3,L4,L5,L6,L7) , 2) dal pendio e 3) dalla velocità. Le inclinazioni permettono in relazione al livello di gestire la velocità, definire le traiettorie di curva, gestione del pendio, ricerca della deformazione dello sci e creare accelerazione. Si parla di inclinazioni di diversi segmenti corporei: piede - ginocchio, piede - bacino, piede - testa.
    • Antero postero - movimenti riferiti allo spostamento del baricentro sull'asse sagittale e avanti e indietro sul piano sagittale. Questo movimento è definito e regolato dallo sciatore e dal pendio. Il movimento antero postero in relazione al livello permette di gestire l'equilibrio, ricerca della perpendicolarità, della centralità, distribuzione del carico, deformazione ottimale dell'attrezzo, sfruttare pendenza e materiale. Questo movimento è relativo particolarmente all'apertura e alla chiusura dell'angolo della caviglia.
    • Rotazioni - movimenti riferiti alle rotazioni sull'asse longitudinale e rotazioni a destra e sinistra sul piano trasversale. Le rotazioni posso essere diverse per ampiezza, velocità e direzione dei vari segmenti corporei. Si può parlare di rotazioni dei piedi, del bacino e delle spalle. Il movimento di rotazione in relazione al livello permette di effettuare il cambio degli spigoli, gestione delle forze e delle inerzie rotazionali e ottimizzazione del carico.
    • Alto basso (verticali) - movimenti riferiti allo spostamento del baricentro sull'asse longitudinale, alto e basso sul piano frontale. Sono dati in particolare dall'apertura e dalla chiusura dell'angolo del ginocchio e del bacino. In base a questo movimento il bacino dovrebbe sempre la stessa posizione nello spazio, seguendo il pendio e la retta immaginaria. in relazione al livello attraverso questo movimento è possibile gestire e ottimizzare il carico.
    • Cambio degli spigoli: è il passaggio dagli spigoli interni della curva precedente agli spigoli interni della curva successiva. Esso avviene attraverso l’utilizzo di azioni motorie determinate da un tempismo esecutivo diverso a seconda della direzione e della velocità di spostamento del bacino dall'interno della curva precedente all'interno di quella successiva, in funzione delle variabili e della traiettoria di curva da effettuarsi
    • Presa di spigolo: È l'angolo di incidenza formato dall'asse trasversale dello sci con il pendio. Variando la presa di spigolo, lo sciatore varia la direzione della traiettoria. La presa di spigolo è influenzata dalle variabili: pendio, neve, attrezzatura, velocità di percorrenza, traiettoria di curva e forze (comprese quelle inerziali) che agiscono sullo sciatore. L'incisione della lamina sul terreno permette di generare la forza centripeta necessaria ad effettuare una curva. All’aumentare della presa di spigolo, diminuisce l’angolo di incidenza interno ed aumenta quello esterno. Viceversa, al diminuire della presa di spigolo, aumenta l’angolo di incidenza interno e diminuisce quello esterno.
    • Centalità: è la condizione che si verifica quando la risultante delle forze che si considerano applicate al baricentro dello sciatore cade entro il perimetro della base d’appoggio degli scarponi.
    • Indirizzamento: è il risultato di azioni motorie quali l’angolazione, l’azione rotatoria, i movimenti altobasso e antero-posteriore che consentono l’inserimento volontario degli sci nella nuova traiettoria di curva in funzione delle variabili: pendio, neve, attrezzatura, velocità di percorrenza, traiettoria di curva, inerzie e forze che agiscono sullo sciatore.
    • Indipendenza di gambe: Intervento asimmetrico degli arti inferiori attraverso l’utilizzo di azioni motorie che permettono di adattarsi alle asperità e al dislivello del terreno adeguando l’equilibrio e/o la centralità a condizioni variabili.
    • Scorrevolezza: abilità quasi istintiva nel ridurre al minimo gli attriti del sistema uomo - sci con la neve.
    • Pilotaggio dei piedi: rotazione millimetrica degli arti inferiori nel senso della curva, regolata dall'intervento della specifica muscolatura. Questa azione è in sinergia all'avanzamento del baricentro e, abbinata alla presa di spigolo, dà origine all'indirizzamento degli sci nella prima fase di curva. L'applicazione ben controllata dell'azione di pilotaggio dipende da una buona propriocettività e quindi dalla sensibilità podalico-motoria specifica dello sciatore.
    • Conduzione: il termine identifica traiettorie di curva eseguite con il minor sbandamento laterale

Aspetti usuranti:

    • Traumi
    • Atterraggio salti (compressione)
    • Carichi eccessivi e continui durante le curve
    • Forza torcente (rotazioni interne in valgo stress)
    • Asimmetria di forza negli arti
    • Fratture da stress
    • Lesioni da overuse

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Crociato anteriore ACL (nella maggior parte dei caso è associato a una lesione complessa legamenti collaterali, menischi e piatto tibiale)
      • Fattori di rischio:
        • Trauma (nella maggior parte dei casi durante fase di curva rotazione interna in valgo stress)
        • Sciancratura dello sci (aggressivo e molto nervoso, mancata gestione della risposta elastica)
        • Trauma/caduta
        • Condizioni della neve
        • Fatica (la maggior parte degli infortuni avviene nell'ultimo quarto di gara)
      • Nell'adulto non ci sono grandi differenze tra infortuni tra uomo e donna, mentre c'è un incidenza maggiore nelle ragazze adolescenti rispetto ai maschi.
    • Tibia
    • Tibia e Perone
    • Piatto Tibiale
    • Mal di schiena (Cronich Low Back Pain)
      • Trauma da sovraccarico o da trauma
        • Ernia del disco
        • Degenerazione del corpo anteriore delle vertebra (overuse)
    • Trauma cranico
      • L'incidenza di infortuni nello sci è compresa tra il 23,5% e il 36,7% ogni 100 atleti

Test specifici:

    • Valutazione forza esplosiva arti inferiori su pedana di forza Kistler
    • Valutazione asimmetria forza Kistler
    • Test di Bosco
    • Massimo consumo di ossigeno V02 max e accumulo del lattato sul cicloergometro (dovuto al fatto che con la corsa si andrebbe a sollecitare troppo le articolazioni, aumento rischio infortuni)
    • Simulazione alla pressa con stimolazione elettrica (Isokinetic dynamometer, Leg press o leg extention)
    • Test navetta 5-10-15-20m
    • 30" Wingate
    • 60" Wingate
    • 400m piani
    • Test di Conconi

Bibliografia:


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G. Neumayr, H. Hoertnagl, R. Pfister, A. Koller, G. Eibl, E. Raas; Physical and Physiological Factors Associated with Success in Professional Alpine Skiing; International Journal of Sports Medicine · November 2003
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