Maratona Femminile
Autore: Francesco Savio
Data di immissione del modello: 04/06/2021
Tipologia di sport:
Individuale
Di prestazione, non situazionale
Di durata
Non è uno sport antico ma il nome rievoca un evento epico dell'antica Grecia, cioè la corsa di 26 miglia circa del soldato greco Fidippide dalla battaglia in corso nella città di Maratona all'Acropoli di Atene per annunciare la sconfitta degli invasori persiani nel 490 a.C.
Ambiente:
Outdoor
Stagione: annuale per i periodi di preparazione fondamentale e specifico; le principali competizioni si svolgono in genere nei mesi di aprile, maggio, settembre, ottobre ed inizio novembre.
Artificiale (nella quasi totalità) o naturale (brevi tratti su sterrato).
Superfici di gara:
Asfalto
Sterrato
Tartan (materiale sintetico a base di poliuretano impiegato come superficie nelle piste di atletica leggera)
Un misto tra le tre superfici indicate sopra
Criteri per determinare il percorso (corse su strada, svolte su distanze standard):
Criterio di pendenza: la differenza in discesa tra i livelli di partenza e di arrivo non deve eccedere 1:1000, che corrisponde quindi a 1m di dislivello per 1km.
Criterio di separazione: i punti di partenza e di arrivo, misurati in linea d’aria, non devono distare tra di loro più del 50% della distanza totale della corsa.
La lunghezza del percorso non deve risultare inferiore alla distanza ufficiale della gara e deve essere misurata tramite un misuratore di percorso riconosciuto come ufficiale dalla World Athletics (metodo della "bicicletta calibrata"), lungo il tragitto più breve possibile che un concorrente possa percorrere.
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica:
Calzature da running o asfalto (suddivise sulla base del peso corporeo, allenamento e livello dell'atleta):
A0- Minimaliste
A1- Superleggere
A2- Intermedie
A3- Neutre
A4- Stabili o per pronatori
A5- Trail running
A6- Jogging
La World Athletics ha pubblicato nel febbraio 2021 la lista aggiornata con tutte le tipologie di calzature il cui utilizzo è ammesso nelle competizioni internazionali (WA - Elenco calzature approvate per le competizioni).
Calze da running che tengano i piedi asciutti evitando sfregamenti e vesciche.
Abbigliamento tecnico-sportivo, soprattutto reggiseno sportivo, che eviti sfregamenti (applicare eventualmente della vaselina soprattutto nell'interno coscia o sotto le ascelle).
Cardiofrequenzimetro per rilevare frequenza cardiaca e posizionamento GPS.
Strumentazione obbligatoria in gara:
Pettorale numerico, o in alcuni casi con il cognome dell'atleta, ben visibile, sia sul petto che sul dorso dell'atleta.
Obiettivo:
Tempo: completare la distanza di 42,195km nel minor tempo possibile.
Difficoltà (da 0 a 5):
Condizionale: 5
Coordinativa: 3
Intellettiva: 3
Inizio pratica agonistica (età):
In Italia, le categorie agonistiche sono stabilite dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) sulla base delle varie fasce d'età (FIDAL- Categorie agonistiche).
Per quanto riguarda l'Italia, la partecipazione alla maratonina è ammessa alle categorie Juniores, Promesse e Seniores (quindi dai 18 anni in poi), mentre per la maratona potranno partecipare le atlete dai 20 anni in poi, quindi categorie Promesse e Seniores (FIDAL- Norme attività 2021, pag. 63-64).
Inizio pratica professionistica:
20 anni (categoria Promesse). Al seguente link è possibile prendere visione dei criteri di selezione per la Nazionale Italiana in merito alle principali competizioni della stagione 2021 (FIDAL- Criteri di partecipazione 2021).
Sport Olimpico:
La Maratona Olimpica Femminile si corse per la prima volta alle Olimpiadi di Los Angeles 1984. Inoltre, in una competizione che assegna medaglie, la Maratona Femminile si corse per la prima volta ai Campionati Europei di Atletica Leggera di Atene del 1982.
Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:
In Italia, secondo il censimento relativo al 2019 realizzato dal mensile "Correre", il totale delle maratonete italiane è salito a 6.915, facendo realizzare un +0,6% di praticanti rispetto al 2018, che si era concluso con un numero totale di 6.871 maratonete, confermando il trend positivo che va avanti ininterrottamente dal 2013 (Figura 1).
Nel mondo (a livello amatoriale), secondo il rapporto "The State of Running 2019" realizzato da Jens Jakob Andersen e relativo a più di 70.000 gare svoltesi tra il 1986 ed il 2018, nel 2018 appunto per la prima volta nella storia si è registrata una maggioranza di "runners" donne rispetto agli uomini (50,24% del totale), con un incremento soprattutto nei paesi asiatici e una maggioranza femminile soprattutto in Islanda, USA, Canada, Irlanda e Australia (Figura 2).
Nel mondo (a livello di élite), come riportato dallo studio di Nikolaidis et al. (2017) che ha preso come campione 10.208 maratonete di élite tra il 1999 ed il 2015, la maggioranza delle atlete proviene dalla zona del Corno d'Africa (17% etiopi, 15% keniote), seguite dalle maratonete giapponesi (10%) e quelle russe (9%) (Figura 3).
Figura 1: Numero di maratonete italiane nel 2019 e variazione percentuale rispetto al 2018 (6.915, +0,6%) paragonate agli stessi dati ma relativi alla popolazione maschile.
Figura 2: Il grafico, tratto dallo studio "The State of Running 2019", evidenzia la percentuale delle cinque nazioni con più maratonete e poi sempre lo stesso dato ma riferito alle cinque nazioni con meno maratonete sul totale dei praticanti.
Figura 3: Il grafico di sinistra, relativo alla popolazione femminile, indica la percentuale totale di atlete di élite di ogni nazione prese in esame dallo studio di Nikolaidis et al. (2017). Nel grafico di destra si riportano invece i dati degli atleti uomini.
Frequenza gare:
Il numero e la frequenza di gare annuali dipendono dal tipo di programmazione e periodizzazione che si decide di mettere in atto e soprattutto dal livello di preparazione e dall'età della singola atleta. Maggiore è il livello dell'atleta maggiore sarà il numero di gare che questa riuscirà a completare annualmente.
In Italia, le Maratone fanno parte del calendario di gare agonistiche nazionali (vedere qui il calendario delle Maratone e Mezze Maratone 2021 in Italia, FIDAL).
A livello internazionale, la Maratona Femminile Olimpica si svolge ogni quattro anni, le Maratone Mondiali ed Europee invece ogni biennio (vedere qui la lista delle Maratone e Mezze Maratone 2021 approvate dalla World Athletics).
Record mondiale:
Il record mondiale è stato stabilito dall'atleta keniota Brigid Kosgei il 13 ottobre 2019 alla Maratona di Chicago. Il tempo finale è stato di 2:14:04. WA- World Record e migliori prestazioni di sempre.
Somatotipo:
Ectomorfo
Morfotipo:
Altezza media: 165,9 cm ± 5,87 (Khosla, 1985)
Peso medio: 50,2 ± 3,21 (Khosla, 1985)
Distanza della prestazione:
Distanza: 42195 m
Durata:
I seguenti dati sono tratti tratto studio di Knechtle et al. (2020), e fanno riferimento alla media dei risultati delle atlete che hanno corso la Maratona di Boston tra il 1972 ed il 2017. Su un totale di 371.250 atleti che hanno completato la gara, il 36% sono donne.
Max: 4:03:28 ± 00:38:32 (ore:minuti:secondi)
Min: 2:30:43 ± 00:11:05 (ore:minuti:secondi)
Il tempo minimo di sempre risulta essere quello del record del mondo indicato sopra, il tempo massimo in gare ufficiali viene stabilito dalla direzione gara, dipende dal livello medio degli iscritti e in genere si attesta tra le 5 e le 6 ore di gara al massimo.
Frequenza cardiaca e VO2 max:
Fc media:
155,0 ± 14,0 bpm (maratonete di élite)
169,0 ± 11,0 bpm (maratonete di livello medio)
Fc max:
189,0 ± 9,0 bpm (maratonete di élite)
184,0 ± 13,0 bpm (maratonete di livello medio) (Pate and O'Neill, 2007)
VO2 max: 48,39 ± 3,60 mL·kg−1·min−1 (Hernando et al., 2020).
Tipologia di lavoro:
Ciclico
Di lunga durata
Sistema energetico coinvolto:
Aerobico
Alimentazione e idratazione:
Dispendio calorico:
Energia consumata (kcal): 2423.01 ± 239.76
Energia consumata al minuto (kcal·kg−1·min−1): 0.19 ± 0.02
Energia consumata al km (kcal·kg−1·km−1 ): 1.04 ± 0.11 (Hernando et al., 2020).
Media litri persi: l'elevata sudorazione ed il consumo prolungato di liquidi possono comportare disidratazione ed ipertermia, soprattutto in un ambiente di gara con temperature elevate. Per evitare queste problematiche, unite all'iponatriemia cioè ad una troppo bassa concentrazione plasmatica di sodio, si raccomanda l'assunzione media di 150 ml/h di fluidi, con un range di valori tra i 100-250 ml/h (Wilson, 2016).
Lo studio di Jeukendrup (2011) evidenzia come sia raccomandato, per gare la cui durata supera le 2-2.5 h, un apporto di carboidrati pari o maggiore di 90g/h per evitare la deplezione del glicogeno muscolare o incorrere in un'ipoglicemia acuta e soddisfare le richieste energetiche dell'organismo sottoposto a uno sforzo di questo tipo.
Capacità motorie:
Capacità condizionali:
Resistenza di lunga durata (superiore ai 10')
Capacità coordinative:
Capacità di ritmizzazione (fondamentale per il mantenimento della velocità di corsa)
Capacità di equilibrio dinamico
Capacità di differenziazione
Abilità motorie:
Tecnica di corsa
Tattica del gesto specifico (eventuali cambi di ritmo da imporre o da seguire)
Schemi motori:
Camminare
Correre
Piani di lavoro:
Piano Sagittale
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:
Condizionale generale: corsa a bassa/media intensità per 10' circa. L'obiettivo è l'innalzamento della FC e della temperatura corporea
Tecnico (gesto specifico): andature di corsa di vario tipo (slanci, skip, corsa calciata, corsa laterale ecc..)
Mobilità articolare: maggior focus sui distretti articolari maggiormente utilizzati (anca, ginocchio, caviglia). Eseguire anche esercizi di mobilità del tronco e degli arti superiori
Flessibilità: allungamento dinamico muscolatura arti inferiori.
Principali muscoli coinvolti (classificazione discendente):
Agonisti:
Grande gluteo
Quadricipite femorale
Gastrocnemio
Soleo
Sinergici
Retto dell'addome
Obliqui dell'addome
Ileopsoas
Ischio-crurali (bicipite femorale, semimembranoso, semitendinoso)
Sartorio
Tibiale anteriore
Fissatori
Gran dorsale
Quadrato dei lombi
Adduttori
Abduttori
Tensore della fascia lata
Principali articolazioni coinvolte (classificazione discendente):
Coxo-femorale
Femoro-rotulea
Femoro-tibiale
Tibio-tarsica
Gesti tecnici di base:
Corsa: è l'insieme dei movimenti compresi tra due fasi successive di contatto del medesimo piede con il terreno. A differenza della camminata, la corsa oltre alla fase di appoggio prevede anche una fase di volo, quindi di non contatto di nessuno dei due piedi con il terreno (inoltre non esiste la fase di doppio appoggio)
La Stride (passo o falcata) si suddivide in due parti:
Fase di appoggio o Stance, quando il piede è a contatto con il terreno (nella corsa questa fase occupa circa il 20% in meno, in riferimento al totale della Stride, rispetto alla camminata)
Fase di oscillazione o Swing, cioè il momento in cui il piede si solleva da terra per portare in avanti l'arto inferiore (nella corsa occupa circa il 20% in più, in riferimento al totale della Stride, rispetto alla camminata).
Figura 4: La tabella riporta le percentuali di tempo di contatto e tempo di volo nelle 8 migliori atlete dei campionati mondiali di Londra 2017 (Biomechanical Report for the IAAF World Championships 2017: Marathon Women's)
Aspetti usuranti:
La corsa su lunghe distanze e su superfici dure come avviene nella Maratona è un'attività decisamente traumatica, che comporta un elevato stress meccanico soprattutto a carico delle articolazioni degli arti inferiori e delle vertebre. La pratica intensiva di questa disciplina può, a lungo andare, provocare usura articolare, specialmente quando il volume di lavoro è elevato e viene svolto in presenza di errori tecnici o squilibri posturali. Questi determinano spesso un sovraccarico monolaterale, che nel tempo si manifesterà sotto forma di infiammazioni o sindromi osteo-articolari e muscolo-tendinee.
Infortuni più frequenti (distretto anatomico):
Gli infortuni più frequenti interessano soprattutto gli arti inferiori e derivano, nella maggior parte dei casi, da un incremento troppo rapido dei km settimanali percorsi o da scompensi e imperfezioni nella tecnica di corsa:
Ginocchio:
Sindrome femoro-rotulea (dolore intenso nella zona anteriore del ginocchio).
Sindrome ileo-tibiale o "della bandelletta" (dolore nella zona laterale del ginocchio).
Sindrome da stress tibiale, causata da un sovraccarico funzionale locale.
Caviglia/piede:
Fascite plantare: dolore durante l'appoggio della pianta del piede a terra, causata da una degenerazione della fascia plantare che comporta dolore al tallone ed alla pianta del piede.
Tendinopatia del Tendine d'Achille, infiammazione tendinea che compromette anche la camminata nei casi più gravi (Fredericson and Misra, 2007).
Varie:
Lesioni muscolari, soprattutto ischio-crurali e tricipite surale.
Microfratture da stress, dovute a sollecitazioni meccaniche ripetute degli arti inferiori.
Sindrome da overtraining.
Triade dell'atleta femmina (disordini alimentari, amenorrea, osteoporosi).
Test specifici:
Test del Vo2 max (diretto o indiretto)
Test di Conconi o di soglia anaerobica
Test di Cooper
Video-regolamento:
Regolamento:
FIDAL - Regolamento tecnico - Sezione VII - Corse su strada
WA - Regolamento tecnico - Part VII - Road Race
Bibliografia: