100 METRI RANA


Modello Prestativo

Sport acquatico

NUOTO

100 Metri Rana


Autore: Fulvia Guglieri

Data di immissione del modello: 12/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale.
    • Non situazionale.
    • Di precisione.
    • Antico: nell'età della pietra, in medio oriente, si rintracciano rappresentazioni stilizzate che mostrano la presenza di una tecnica simile alla rana.
    • Tecnico-combinatorio.

Ambiente:

    • Indoor e outdoor.
    • Stagione: tutto l'anno.
    • Superficie di gara: Vasca olimpionica (50 m) - Vasca corta (25 m).
    • Artificiale: vasca riempita d'acqua dolce (i primati del mondo possono essere stabiliti esclusivamente in acqua con meno di 3 g/l di sale), sottoposta a trattamento per garantirne l'igiene, adibita agli sport acquatici.

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Costume da gara:
        • Devono essere costituiti di materiale tessile.
        • Lo spessore totale dei materiali utilizzati deve avere un valore massimo di 0.8 mm.
        • L'effetto di galleggiamento non deve essere superiore a 0.5 Newton.
        • Il valore di permeabilità deve essere superiore a 80 l/m²/s.
        • In tutte le manifestazioni nazionali ed internazionali è consentito indossare esclusivamente costumi omologati dalla FINA:
          • I costumi da uomo non possono estendersi sopra l'ombelico e sotto il ginocchio.
          • I costumi da donna non devono coprire il collo ed estendersi oltre le spalle e oltre il ginocchio.
      • Cuffia:
        • Deve seguire la forma naturale della testa e non deve creare forme esterne.
        • Il materiale può avere una certa rigidità ma deve essere in grado di seguire la forma naturale della testa.
        • Lo spessore massimo deve essere inferiore o uguale a 2 mm.
      • Occhialini:
        • Hanno la funzione di proteggere gli occhi dall'acqua e garantire la visibilità.
        • Non devono permettere di ottenere vantaggi idrodinamici.

Obiettivo:

    • Tempo

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 3
    • Intellettiva: 1

Inizio pratica agonistica (età):

    • L'attività agonistica inizia rispettivamente con la categoria "Esordienti B" così suddivisa per sesso:
      • Femmine: 9 anni.
      • Maschi: 10 anni.

Inizio pratica professionistica:

    • Il nuoto in Italia non è considerato uno sport professionistico. Gli atleti di spicco vengono riconosciuti come “atleti di interesse nazionale” e possono fare richiesta per essere arruolati nei Gruppi Sportivi Militari, con uno stipendio che permette loro di allenarsi come professionisti.

Sport Olimpico

    • Il nuoto fa parte del programma dei giochi olimpici dall'edizione del 1896 (Atene).
    • Lo stile "rana", a livello individuale, prevede le seguenti distanze (maschile e femminile):
      • 100 m Rana.
      • 200 m Rana.
    • Lo stile "rana" è previsto anche nella seconda frazione della staffetta 4x100 metri mista.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • I dati ISTAT relativi all'anno 2015 dichiarano che gli sport acquatici sono paticati dal 21,1% della popolazione, ovvero 4 milioni 265 mila persone di diverse età. Il nuoto è lo sport più diffuso tra i bambini fino ai 10 anni, praticato dal 43,1% del totale, le bambine che dichiarano di praticarlo sono il 47,7% i maschi 38,8%. Nel 2017 le società sportive affliate alla FIN risultano essere 1.407, solo in Piemonte se ne contano 73 (45 nella provincia Torinese); 163.307 sono gli atleti tesserati, di questi il 55% uomini e il 45% donne.

Frequenza gare:

    • A livello internazionale gli appuntamenti più importanti sono i seguenti:
      • 6 tappe di “Swimming Word Cup”.
      • Campionato mondiali di nuoto in vasca corta (25 m).
      • Campionato europeo in vasca lunga (ogni 2 anni).
      • Campionato europeo in vasca corta (ogni 2 anni).
      • 3 tappe di “Champions swim series”.
      • Campionati del mondo (ogni 2 anni).
      • Olimpiadi (ogni 4 anni).
    • A livello nazionale gli appuntamenti più importanti suddivisi per categoria:
      • Categoria Esordienti (A e B):
        • Circuiti regionali.
        • Campionati provinciali.
        • Campionati interprovinciali.
        • Campionati regionali estivi.
      • Categoria Ragazzi, Cadetti, Junior, Senior:
        • Circuiti regionali.
        • Campionati regionali invernali/estivi.
        • Campionati nazionali assoluti invernali.
        • Campionato nazionale a squadre.
        • Criteria nazionali giovanili.
        • Campionato italiano di categoria.

Record mondiale 100 mt rana:

    • Vasca corta (25 m):
      • Donne: 01'02''36 Meilutyte Ruta (LTU) FINA Swimming World Cup 2013.
      • Uomini: 55''61 Van Der Burgh Cameron (RSA) FINA/Arena Swimming World Cup 2009.
    • Vasca lunga (50 m):
      • Donne: 01'04''13 King Lilly (USA) 17th FINA World Championships 2017.
      • Uomini: 56''88 Peaty Adam (GBR) 18th FINA World Championships 2019.

Somatotipo:

    • Mesomorfo

La struttura fisica degli atleti che gareggiano nei 100 metri rana è in evoluzione: mentre fino a qualche anno fa l'azione propulsiva di questo stile era data prevalentemente dagli arti inferiori (circa il 70%), negli ultimi anni si nota un maggior coinvolgimento degli arti superiori nella fase di trazione. Questo richiede inevitabilmente una differente struttura e massa muscolare: da atleti come Domenico Fioravanti (179 cm per 76 Kg) ad atleti come Adam Peaty (191 cm per 86 Kg). Ciò determina un importante miglioramento dei tempi: da 1'00''46 di Fioravanti nel 2000 a 56"88 di Peaty nel 2019.

Morfotipo:

    • Altezza media (atleti finale mondiale 2019):
      • Donne: 172 cm.
      • Uomini: 191 cm.
    • Peso medio (atleti finale mondiale 2019):
      • Donne: 63 Kg.
      • Uomini: 82 Kg.

Distanza della prestazione:

    • 100 metri.

Durata:

    • Il record del mondo in campo maschile è 56"88. L'ottavo tempo utile per accedere alla finale (Campionato mondiale 2019) è 59"21.
    • In campo femminile il record del mondo è 1'04"13 e l'ottavo tempo utile per accedere alla finale (campionato mondiale 2019) è di 1'06"97.

La Federazione Italiana Nuoto stabilisce tempi limite di qualificazione per le competizioni internazionali. Per le Olimpiadi di Tokyo sono i seguenti:

    • 100 rana donne: 1'06"90
    • 100 rana uomini: 59"60

Frequenza cardiaca:

    • Fc ≥ 90-95 % Fc max

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Il sistema energetico principalmente coinvolto è quello anaerobico lattacido: la prestazione è molto intensa e limitata nel tempo

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: durante il periodo di allenamento il dispendio energetico è 5593±495 Kcal/giorno.
    • L'asunzione di carboidrati varia da 3/10 g/Kg massa corporea/giorno in relazione all'allenamento svolto.
    • L'assunzione di proteine ad alto valore biologico deve essere circa 0,3 g/Kg massa corporea/giorno per promuovere l'adattamento dei tessuti.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Velocità: capacità di compiere azioni nel più breve tempo possibile.
        • Rapidità di azione.
        • Capacità di contrarre la muscolatura per compiere un movimento volontario nel più breve tempo possibile.
        • Frequenza dei movimenti
      • Forza: capacità di opporsi o vincere una resistenza con una contrazione muscolare.
        • Forza massima: capacità di produrre una forza di intensità massima.
        • Forza rapida: capacità di produrre una forza di intensità da elevata a massima nel più breve tempo possibile.
        • Forza resistente: capacità di produrre una forza di intensità tale da poter essere mantenuta nel tempo.
    • Capacità coordinative:
      • Capacità di equilibrio
      • Capacità di reazione
      • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti
      • Capacità di orientamento spazio-temporale
      • Capacità di differenziazione
      • Capacità di ritmizzazione

Abilità motorie:

    • Acquaticità
    • Galleggiamento
    • Rilassamento in acqua
    • Gestione della respirazione
    • Capacità di adattamento in un ambiente inusuale

Schemi motori:

    • Saltare

Schemi motori acquatici:

    • Galleggiamenti statici e dinamici
    • Apnea
    • Educazione respiratoria
    • Autonomia in acqua
    • Prime forme di propulsione

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale:
      • Subacquea
      • Nuotata completa
    • Piano trasverso:
      • Rotazione in virata

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Coordinativo (prima o seconda parte): esercizi a secco o in acqua volti a migliorare l’efficienza della nuotata completa e la sensopercezione.
    • Condizionale (terza parte): esercizi in acqua volti a preparare l’atleta alla competizione tramite lavori, percorrenze e ritmi sempre più simili alla competizione stessa.
    • Tecnico (gesto specifico - seconda parte): esercizi in acqua finalizzati alla sensibilizzazione all’acqua e all’aumento del controllo e dell’efficacia del gesto specifico.
    • Mobilità (prima parte): esercizi a secco con l’ausilio di elastici.
    • Flessibilità (prima parte): esercizi a secco.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • Agonisti:
      • Deltoide anteriore
      • Gran pettorale
      • Bicipite brachiale
      • Flessore del carpo
      • Estensori delle dita della mano
      • Flessore ulnare del carpo
      • Estensore ulnare
      • Ischio-crurali
      • Adduttori
      • Popliteo
      • Gastrocnemio
      • Estensore lungo delle dita del piede
    • Sinergici:
      • Deltoide laterale
      • Supinatore
      • Estensore radiale
      • Grande rotondo
      • Paraspinali
      • Subscapolare
      • Glutei
      • Ileopsoas
      • Retto femorale
      • Soleo
    • Fissatori:
      • Trapezio
      • Deltoide posteriore
      • Subscapolare
      • Tricipite brachiale
      • Gran dorsale
      • Tensore della fascia lata
      • Piriforme
      • Quadricipite

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Articolazione della spalla:
      • Gleno-omerale
      • Acromiocalvicolare
      • Sternoclavicolare
      • Scapolotoracica
      • Sottodeltoidea
    • Articolazione del ginocchio
    • Articolazione della caviglia:
        • Tibio-tarsica
        • Tibio-fibulare
        • Sottotalare

Gesti tecnici di base:

    • Bracciata:
      • La partenza prevede la posizione delle braccia distese sopra la testa. Nella prima fase (appoggio e presa d'acqua) avviene il movimento verso l'esterno con la mano, l'avambraccio inizia a piegarsi, il gomito è tenuto il più possibile in alto. Quando si è trovato il punto di appoggio, si esegue la trazione, con lo scopo di proiettare il corpo in avanti. Questa fase deve consentire di emergere con la testa per la respirazione. Non appena le mani raggiungono la linea delle spalle, inizia la fase di recupero in cui le mani passano davanti al petto e vengono portate in avanti.
    • Gambata:
      • Nella prima fase, le gambe si flettono sulla coscia e i talloni si avvicinano il più possibile ai glutei, quindi si extraruotano i piedi e, con un rapido movimento delle gambe (colpo di frusta), tornano in posizione estesa.
    • Respirazione:
      • L'inspirazione deve essere rapida e profonda, e va effettuata tra la fase di spinta delle gambe e la fase trazione/recupero delle braccia.

Il ciclo di nuotata (bracciata - gambata) è da svolgere sempre in accelerazione poichè consente un più efficace avanzamento.

Aspetti usuranti:

    • Il continuo e ripetitivo gesto ciclico della nuotata comporta:
      • Un’eccessiva lassità e usura legamentosa e cartilaginea.
      • Squilibri e problematiche dei muscoli.
    • L’esposizione continua all’acqua clorata comporta:
      • Aumento del rischio di sviluppare asma, specialmente nelle piscine coperte.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • La lesione alla spalla (70%) risulta essere la più frequente in tutte le nuotate, perché l’allenamento nel nuoto viene svolto in prevalenza a crawl. Le cause di questo dolore sono multifattoriali, in particolare dovute a sovraccarico, affaticamento e squilibrio dei muscoli della spalla. Gli infortuni più frequenti sono:
      • Sindrome da impingement subacromiale
      • Sindrome da uso eccessivo
      • Discinesia scapolare
      • Lassità e instabilità dell’articolazione
      • Lesione SLAP ( Superior Labral tear from Anterior to Posterior)
      • Neuropatia sottoscapolare
      • Tendinite della cuffia dei rotatori
      • Neuropatia da intrappolamento del nervo
    • La lesione alla schiena (20%) può essere dovuta:
      • Malattia di Scheuermann (farfalla e rana)
      • Fratture da stress del pars inter-articolare
    • La lesione al ginocchio (10%) è la lesione muscolo-scheletrica più diffusa nella rana. Il dolore al ginocchio prevalentemente dipende:
      • Dall’infiammazione della plica sinoviale mediale (nel nuoto agonistico viene principalmente coinvolta la linea mediale)

Test specifici:

Non vi sono test specifici per il nuoto e quindi per lo stile rana, ma possono essere valutati:

    • Tempi di reazione ai segnali sonori
    • Analisi video della tecnica (ampiezza, spinta, scivolamento, partenza, virata, gestione subacquee, assetto in acqua; frequenza)
    • Velocità
    • Test del lattato
    • Frequenza cardiaca (gli strumenti in acqua al momento non sono attendibili)

Video-regolamento:

Il regolamento è coordinato dalla Federazione Internazionale di nuoto (FINA “Fédération internationale de natation”), cioè il massimo organismo mondiale che regola il nuoto in ogni sua forma. La FINA venne fondata il 19 Luglio 1908 presso l’hotel Manchester a Londra. Oggi ha sede a Losanna e raccoglie 202 federazioni nazionali. In Italia è presente la Federazione Italiana Nuoto.

Bibliografia:


ALIMENTAZIONE: Trappe TA, et al. (1997). Energy Expenditure of Swimmers During High Volume Training. Med Sci Sports Exerc. 29(7):950-4. doi: 10.1097/00005768-199707000-00015. https://pubmed-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/9243495/Shaw G, et al. (2014). Nutrition for swimming. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 24(4):360-72. doi: 10.1123/ijsnem.2014-0015. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/24903758
CALENDARIO GARE:https://www.federnuoto.it/home/nuoto/norme-e-documenti-nuoto/nuoto-norme-documenti-2019-2020/4517-regolamento-stagione-2019-2020/file.html
CONI:https://www.coni.it/images/numeri_dello_sport/Rapporto_FSN_DSA_2017.pdfhttps://www.coni.it/it/registro-societa-sportive.html
FREQUENZA CARDIACA: Bjørn HO, et al. (2019). Maximal Heart Rate for Swimmers. Sports (Basel). 7(11): 235. doi: 10.3390/sports7110235. https://www-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pmc/articles/PMC6915385
INFORTUNI: Johnson JN. (2003). Competitive swimming illness and injury: common conditions limiting participation. Curr Sports Med Rep. 2(5):267-71. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/12959708INFORTUNIO SPALLA: Matzkin E, et al. (2016). Swimmer's Shoulder: Painful Shoulder in the Competitive Swimmer. J Am Acad Orthop Surg. 24(8):527-36. doi: 10.5435/JAAOS-D-15-00313. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/27355281INFORTUNIO GINOCCIO: Rodeo S. (1999). Knee pain in competitive swimming. Clin Sports Med. 18(2):379-87. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/10230572
ISTAT: https://www.istat.it/it/files/2017/10/Pratica-sportiva2015.pdf
MATERIALI: http://www.fina.org/sites/default/files/frsa.pdf
SOMATOTIPO: Li TZ, et al. (2015). Hydrodynamic body shape analysis and their impact on swimming performance. Acta Bioeng Biomech. 17(4):3-11. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/26898107Senda Sammoud, et al. (2018). 100-m Breaststroke Swimming Performance in Youth Swimmers: The Predictive Value of Anthropometrics. Pediatr Exerc Sci. 30(3):393-401. doi: 10.1123/pes.2017-0220. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/29546801
USURA: De Martino I, et al. (2018). The Swimmer's Shoulder: Multi-directional Instability. Curr Rev Musculoskelet Med. 11(2):167-171. doi: 10.1007/s12178-018-9485-0. https://pmlegacy-ncbi-nlm-nih-gov.bibliopass.unito.it/pubmed/29679207