maratona maschile

Modello Prestativo

Sport individuale

Atletica leggera

Maratona Maschile


Autore: Vincenzo Luca Castiglia

Data di immissione del modello: 25/05/2021

Tipologia di sport:

    • Individuale

    • Non situazionale

Ambiente:

    • Outdoor

    • Stagione: annuale, per quanto riguarda il periodo di preparazione fondamentale e specifico, mentre ll periodo di competizione avviene prevalentemente nei mesi non invernali.

    • Superficie di gara: ambiente artificiale con superfici come l'asfalto, e il Tartan (materiale sintetico utilizzato nelle piste di atletica), nel caso di grandi manifestazioni con partenza o arrivo all'interno di impianti sportivi/stadi. In casi particolari si possono utilizzare piste ciclabili e strade pedonali, ma terreni soffici come l'erba o simili. Solamente alla partenza o all'arrivo sono ammessi tratti non asfaltati o su erba.

    • Criteri del percorso di gara:

      • Criterio di separazione: i punti di partenza e arrivo delle corse su strada organizzate su distanze standard, misurati in linea d’aria, non devono essere distanti tra loro più del 50% della distanza della corsa.

      • Criterio di pendenza: la differenza in discesa tra i livelli della partenza e dell’arrivo non dovrebbe superare 1:1000 ossia 1 metro per km (0,1%).

      • Il percorso deve essere misurato lungo il tragitto più breve possibile che un concorrente possa percorrere nella parte di strada riservata alla gara.

      • La lunghezza del percorso non deve essere inferiore alla distanza ufficiale della gara. Nelle competizioni internazionali e nazionali il margine di errore nella misurazione non deve superare lo 0,1% (ad esempio: 42m per la corsa di Maratona) e la lunghezza del percorso dovrebbe essere verificata in precedenza da un misuratore di percorso ufficialmente riconosciuto dalla IAAF (metodo della bicicletta calibrata).

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:

      • Abbigliamento tecnico, in base alla stagione, e pettorali (dorso e petto) durante la gara.

      • Cardiofrequenzimetro da polso o con fascia cardio per rilevazione frequenza cardiaca (FC) e sistema GPS (Fig. 1).

      • Scarpe da running: si dividono in 8 differenti categorie in base alla tipoligia di allenamento, prestazione e peso dell'atleta. La scelta delle scarpe per lunghe distanze risulta molto importante e il mercato del running investe sempre più sull'utilizzo di materiali, come la fibra di carbonio, per migliorare ulteriormente le prestazioni sportive (doping tecnologico).

Il maratoneta keniano Eliud Kipchoge, nell'evento organizzato a Vienna (INEOS 1.59 Challenge), riesce a infragere il muro delle due ore in una maratona, utilizzando un protito di scarpa running Nike creato appositamente per favorire il raggiungimento del record mondiale (Fig. 2).

La World Athletics (WA), per compabattere il fenomeno tecnologico, ha pubblicato una lista delle scarpe approvate durante le competizioni internazionali (WA - Lista scarpe approvate per le competizioni).

Fig. 1: Sportwatch con fascia cardio (polar.com).

Fig. 2: Nike Alphafly Next %

(runnersworld.it).

Obiettivo:

  • Tempo: percorrere 42,195 km di distanza nel minor tempo possibile.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5

    • Coordinativa: 3

    • Intellettiva: 2

Inizio pratica agonistica (età):

Nelle norme delle attività del 2021 disposte dalla FIDAL, vengono specificati i parametri di partecipazione per gare di lunga distanza, e nelle prime fasce agonistiche sono previste gare di resistenza di mezzofondo, che andranno ad aumentare in termini di distanza nel tempo. Per la maratona si potrà gareggiare a partire dalla categoria Promesse (20-22 anni) e Seniores (23 anni e oltre) (FIDAL - Norme attività 2021 pag. 64).

Inizio pratica professionistica:

    • La pratica professionistica inizia dalla categoria Promesse Seniores in base a dei criteri di selezione che la FIDAL stipula, attenendosi anche alle direttive della WA, per le competizioni nazionali e internazionali (FIDAL - Criteri di selezione stagione 2021).

Nel link seguente è possibile vedere i criteri di selezione per i Giochi Olimpidi di Tokyo 30 Luglio - 08 Agosto 2021 (FIDAL - Criteri di selezione Giochi Olimpici).

Sport Olimpico/Promozionale:

    • La Maratona è sport olimpico dal 1896, anno in cui si svolsero i primi giochi Olimpici moderni.

    • La Maratona in Italia è inserita nelle manifestazioni non stadia, regolamentate dalla Fidal, e le manifestazioni si dividono in base alle categorie di atleti in: agonistiche e agonistiche-promozionali (FIDAL- Norme per le organizzazione delle manifestazioni 2021 pag. 19).

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Nazionale: dall'annuale censimento effettuato nel 2019 dal mensile "Correre", in allegato al numero 424 (febbraio 2020) della rivista, il totale dei maratoneti italiani è sceso a 36.725. Questa flessione era già cominciata nel 2018 quando furono 37.874 gli atleti a portare a termine almeno una maratona, in calo rispetto al record assoluto che era stato raggiunto nel 2017 con 39.460 maratoneti (Fig.3). Il calo ha riguardato soltanto gli uomini scesi da 31.002 (nel 2018) a 29.810 (-3,8%). Dato in aumento per quanto riguarda le donne che hanno incrementato la loro partecipazione da 6.871 a 6.915 (+0,6%); crescita che prosegue dal 2013.

Fig.3: Numero di maratoneti italiani con un calo del 3,03% nel 2019 rispetto al 2018 (Rivista Correre).

    • Mondiale (amatoriale): nel report realizzato da Jens jacob Andersen, per RunRepeat.com e IAAF, è stato realizzato il più grande studio sul running a livello mondiale analizzando 70.000 gare in 193 paesi dal 1986 al 2018. Lo studio comprendeva entrambi i sessi (donne e uomini) e più gare di endurance (5 Km, 10 Km, Mezza Maratona, Maratona) prendendo in considerazione atleti non professionisti. Negli ultimi anni il numero di iscritti a livello globale ha registrato un piccolo declino nel mondo del podismo, con un calo registrato in Europa e negli Stati uniti; in aumento invece i dati nei paesi asiatici. Le gare da 5 Km e le Mezze Maratone raccolgono un maggior numero di atleti (2,9 e 2,1 milioni nel 2018), mentre le Maratone e le gare da 10 Km, rispettivamente 1,1 e 1,8 milioni di iscritti nel 2018, hanno mantenuto un livello abbastanza stabile con un calo del -2% dal 2016 (Fig. 4).


Fig. 4: Confronto grafico degli atleti mondiali in base alla discipline di endurance dal 2001 al 2018. Gare prese in analisi: 5 Km, 10 Km, Mezza Maratona e Maratona (RunRepeat.com - The state of running 2019).

    • Mondiale (élite): Nikolaidis et al. (2017) hanno analizzato in questo studio la performance, il sesso e l'età dei migliori podisti nel mondo dal 1999 al 2015 ricavando i dati tramite il database della IAAF. I soggetti analizzati nella maratona erano 23.973 di cui 13.765 erano uomini, mentre 10.208 erano donne. Per quanto riguarda gli atleti d'élite la maggiore partecipazione viene dai paesi dell'Africa orientale che hanno avuto un incremento dal 32% al 65,7% (Fig. 5). La predisposizione genetica, una dieta favorevole, l'allenamento in alta quota sono tutte caratteristiche che hanno favorito questa crescita dei corridori africani nelle gare di endurance con risultati notevoli e i diversi record mondiali ne attestano ancora di più la loro propensione alle discipline di resistenza.

Fig. 5: Grafico a torta che mostra la percentuale di partecipazione degli atleti in base alla nazionalità e al genere: femminile (grafico a sinistra), maschile (grafico a destra). Gli stati con una percetuale inferiore del 1% sono stati inseriti in altri (other). Per quanto riguarda gli uomini è notevole il predominio degli atleti Afrticani: 45% Kenia - 15 % Etiopia (Nikolaidis et al., 2017).

Frequenza gare:

    • Competizioni Nazionali: le manifestazioni non stadia sono inserite in due calendari (nazionale e territoriale) e classificate in cinque diverse tipologie: Gold, Silver, Bronze, regionali e provinciali.

Calendario Nazionale: ne fanno parte tutti i campionati federali e le manifestazioni non stadia, Gold, Silver e Bronze.

Calendario Territoriale: ne fanno parte tutti i campionati e le manifestazion ia carrattere regionale e provinaciale di tutte le categorie federali.

Le Maratone, insieme ad altre gare di lunga distanza, sono esclusivamente manifestazioni agonistiche del Calendario Nazionale (FIDAL - Calendario Maratone e Mezze Maratone 2021).

    • Competizioni internazionali: Giochi Olimpici con cadenza quadriennale, mentre Campionati del Mondo e Campionati Europei, con cadenza biennale.

La WA ha stilato una lista aggiornata il 12 Aprile 2021 con tutte le competizioni certificate a livello mondiale di Maratona e Mezza Maratona (WA - List of World Athletics certified marathon and half marathon courses).

  • La frequenza del numero di gare percorse da un atleta durante un anno può variare in base alla programazzione e al livello dell'atleta. La Maratona è una gara dispendiosa sia a livello fisico che metabolico, con un alto rischio di incorrere in infortuni, sopratutto per quando riguarda gli atleti occasionali e dilettanti. Atleti di basso livello sicuramente avranno una preparazione differente e potranno svolgere poche competizioni rispetto ad un atleta professionista.

Record mondiale/migliore prestazione:

    • Record mondiale: stabilito il 16 settembre 2018 nella Maratona di Berlino dal maratoneta e mezzofondista Eliud Kipchoge. Tempo: 2:01:39 (Fig. 6).

    • Migliore prestazione: il 12 Ottobre 2019, Eliud Kipchoge stabilisce la miglior performance e conseguente record mondiale, in competizione non ufficiale, percorrendo l'evento organizzato a Vienna con il seguente tempo: 1:59:40.

Il record non venne riconosciuto dall'International Association of Athletics Federations (IAAF), l'attuale World Athletics, perchè la corsa non rispettava le regole standard delle competizioni internazionali, avendo usufruito di diversi vantaggi, come il sostegno durante la gara di diversi corridori d'élite e tramite l'utilizzo di un'auto elettrica e di un laser per dettare il ritmo della velocità da mantenere per abbattere il record (WA - Record Eliud Kipchoge 2019).

ELIUD KIPCHOGE - Biografia

Fig. 6: Ranking mondiale della maratona maschile dei primi 15 atleti mondiali. Un dato molto rilevante è che nei primi 100 atleti solamente 6 sono i record registati da corridori provenienti da contineti diversi da quello africano (WA - Ranking mondiale).

Somatotipo:

    • Ectomorfo: soggetto con una muscolatura poco sviluppata e una percentuale di grasso e ridotta in tutto il corpo. I maratoneti elitari hanno questa conformazione somotipica, ottima per il condizionamento alla resistenza grazie ad un maggiore presenza di fibre muscolari lente (slow twitch fibers ST), ma avranno una scarsa predisposizione all'aumento di forza e massa muscolare.

Morfotipo:

    • Altezza media: 174 ± 0,4 cm

    • Peso medio: 58,9 ± 3 kg (Jones et al., 2020).

Distanza della prestazione:

    • Distanza: 42195 m

    • Nei primi giochi Olimpici del 1896 la distanza da percorrere era intorno ai 40 km e venne estesa a 42,195 km nei giochi di Londra nel 1908. Venne definitivamente standardizzata alla misura attuale dalla IAAF nel 1921 (WA - Marathon).

Durata:

    • Max: 03:38:42 ± 00:41:43 ore:minuti:secondi

    • Min: 02:10:24 ± 00:03:05 ore:minuti:secondi

    • I dati di massima (Max) e minima (Min) durata fanno riferimento allo studio di Knechtle et al. del 2020, nella quale hanno analizzato le performance di 371.250 atleti (64 % uomini) nella Maratone di Bonston dal 1972 al 2017. I dati di durata Max comprendono tutti gli atleti che hanno portato a termine la gara, mentre il dato di durata Min è la media dei vincitori della competizione.

    • La durata varia in base alle capacità condizionali, al livello dell'atleta e in base al tipo di competizioni nella quale si svolge la gara. Competizioni di basso livello avranno tempi molto alti di durata. Nelle competizioni internazionali e nella selezione nazionale ci sono dei parametri standard di durata nella quale rientrare. Nella selezione per i Giochi Olimpici di Tokyio il tempo nel quale sottostare è il seguente: 2 ore 11 minuti 30 secondi.

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: 166,5 ± 9,3 bpm

    • Fc max stimata: 90,2 ± 5,1 % (Best et al., 2017).

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico: il gesto atletico, la corsa, comprende movimenti biomeccanici ripetuti ciclicamente senza soluzione di continuità e per un elevato numero di volte.

Sistema energetico coinvolto:

    • Aerobico: la risintesi dell'ATP avviene tramite utilizzo di glucidi e grassi. Le proteine verranno utilizzate a scopo energetico (catabolismo proteico) a causa di un non corretto apporto alimentare che porta ad una riduzione della massa magra e della performance sportiva.

    • Vo2 max (massimo consumo di ossigeno): 55.55 ± 5,25 mL·kg−1·min−1 (Hernando et al., 2020).

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico:

      • Energia consumata 3274,07 ± 599.82 kcal

      • Energia consumata per minuto: 0,21 ± 0,03 kcal·kg−1·km−1

      • Energia consumata per chilometro: 1,07 ± 0,16 kcal·kg−1·km−1 (Hernando et al., 2020).

    • Media litri persi: la perdita di massa corporea (Body Mass) sulla base dei tassi di liquidi persi e introdotti durante la gara è del 8,8% ± 2,1% (Beis et al., 2012).

    • I fattori legati all'alimentazione includono la massa corporea, l'antropometria, la capacità di utilizzare come combustibile i carboidrati (CHO) nella produzione di adenosinatrifosfato (ATP) e il mantinimento dello stato di idratazione a fronte di pedite di liquidi indotte dall'intensità dell'esercizio. Nelle gare di endurance, come la maratona, strategie nutrizionali ottimali prevedono il giusto bilanciamento tra liquidi e CHO (75-90 g/h), per non incorrere incorrere in disturbi intestinali e rispondere alle richieste energetiche dovute alla fatica. Una non corretta integrazione alimentare può portare a una stanchezza correlata all'esaurimento delle scorte di glicogeno, ipoglicemia, possibile disidratazione e ipertemia legata alla condizioni ambientali, con possibile rischio di infortunio muscolare (Burke et al., 2019).

    • Un disturbo legato all'idratazione negli atleti di endurance è l'iponatriemia, fenomeno correlato da basse concetrazioni plasmatiche di sodio. Gli atleti con iponatriemia possono aumentare notevolmente di peso durante l'evento e per non incorrere in questo disturbo dovrebbero evitare la sovraidratazione durante le competizioni. Alcune raccomandazioni suggeriscono un introito idrico compreso tra 150-300 mL di liquidi a intervalli di 15-20 minuti (circa 1 L/h), mentre altri esperti suggeriscono un introduzione di liquidi non maggiore di 400-800 mL/h (Cosca et al., 2007).

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:

      • Resistenza: capacità dell'organismo di resitere alla fatica, prolungando il più possibile uno sforzo, senza che si verifichi un calo della perfomance. Ovviamente è la capacità predominate che dovrà allenare un maratoneta, focalizzandosi sulla resitenza di lunga durata.

    • Capacità coordinative:

      • Generali:

        • Capacità di adattamento motorio

        • Capacità di direzione e controllo del movimento

      • Speciali:

        • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti

        • Capacità di differenziazione cinestetica

        • Capacità di equilibrio dinamico

        • Capacità di ritmizzazione

        • Capacità di trasformazione del movimento

Abilità motorie:

    • Corsa

Schemi motori:

    • Camminare

    • Correre

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Condizionale: corsa ad intensità medio bassa, 10-15 minuti circa, per innalzare la temperatura corporea e la frequenza cardiaca.

    • Tecnico: parte focalizzata sulla tecnica di corsa, includendo esercizi di skip alto e basso, corsa calciata e movimenti di ankling.

    • Mobilità: mobilità articolare dell'intero tronco, quindi anche arti superiori e busto, focalizzandosi maggiormente sulle articolazione degli arti inferiori su anca, ginocchio e caviglia.

    • Flessibilità: stretching dinamico di allungamento per gli arti inferiori inferiori.

Principali muscoli coinvolti (classificazione discendente):

    • Agonisti:

      • Grande Gluteo

      • Quadricipite femorale

      • Bicipite femorale

      • Semimembranoso

      • Semitendinoso

      • Tricipite della sura

    • Sinergici:

      • Retto dell'addome

      • Obliqui dell'addome

      • Ileo psoas

      • Sartorio

      • Tibiale anteriore

    • Fissatori

      • Quadrato dei lombi

      • Adduttori

      • Tensore della fascia lata

Principali articolazioni coinvolte (classificazione discendente):

    • Coxo-femorale

    • Femoro-rotulea

    • Femoro-tibiale

    • Tibio-tarsica

Gesti tecnici di base:

    • Corsa: è il gesto tecnico di locomozione per i maratoneti e per la maggior parte delle discipline dell'atletica leggera. Le fasi della corsa vengono definite come l’insieme dei movimenti compresi tra due istanti successivi di contatto dello stesso piede con il terreno. Il ciclo del passo e della corsa può essere suddiviso in due fasi principali:

  • Stance phase o fase di appoggio, descrive il periodo in cui il piede è a contatto con il suolo e inizia con il contatto iniziale. Questa fase corrisponde al 62% del ciclo del passo durante la deambulazione e al 39% del ciclo del passo durante la corsa.

  • Swing phase o fase di oscillazione, si riferisce al momento in cui il piede viene sollevato per muovere in avanti l'arto inferiore ed è inizialmente definita dal toe off. Corrisponde al 38% del ciclo del passo durante la deambulazione e al 61% del ciclo del passo durante la corsa.

La comparsa di due periodi in cui nessuno dei due piedi è a contatto con il terreno (doppio galleggiamento) e la relativa scomparsa del doppio appoggio descrive la differenza tra camminare e correre. Infatti, se si verifica lo stacco prima del 50% del ciclo del passo, durante la corsa sono riconoscibili due periodi di doppio galleggiamento, uno all'inizio e uno alla fine dello swing. Durante la corsa questa fase viene identificata come floating phase o fase di volo.

In generale i muscoli sono più attivi in previsione e dopo il contatto iniziale. La contrazione muscolare è apparentemente più importante nel momento di preparazione e durante l’atto di lasciare il terreno. Tramite l'utilizzo dell'elettromiografia muscolare (EMG), in Fig. 7 si può osservare l’attivazione muscolare in funzione del ciclo della corsa (Novacheck et al., 1998).

Fig. 7: EMG durante il ciclo della corsa con rappresentazione grafica dell'attivitazione muscolare, . Notare il maggior numero di gruppi muscolari attivi intorno al momento del contatto iniziale (IC) e la mancanza di attività muscolare al momento del toe-off (TO) (Novacheck et al., 1998).

  • Nel seguente report della IAAf vengono analizzati i parametri biomeccanici dei primi 8 maratoneti classificati alla Maratona di Londra del 2017, tramite l'utilizzo di apposite videocamere (Frequenze: 50 Hz e 120 Hz) per campionare i movimenti degli atleti durante la gara. Il percorso era composto nella maggior parte della distanza da 4 anelli/giri da 10 km ognuno; i dati analizzati fanno riferimento al 3° e 4° giro della gara (Men's marathon - 2017 IAAF World Championships Biomechanical report).

Nella Fig. 8 e Fig. 9 vengono analizzate le differenze delle medie tra la velocità (Speed), la frequenza del passo (Step rate), la lunghezza del passo (Step lenght), la lunghezza del passo in relazione all'atlezza dell'atleta (Relative step lenght) e la differenza del passo tra l'arto destro e l'arto sinistro (Step lenght difference). Analizzare i dati relativi alla lunghezza e alla velocità del passo fornisce un altro aspetto interessante sull'impatto della fatica.

Fig. 8: Parametri degli atleti durante il 3° giro (IAAF).

Fig. 9: Parametri degli atleti durante il 4° giro (IAAF).

  • Nella Fig. 10 e Fig. 11 vengono mostrati gli angoli articolari di lavoro degli arti superiori e inferiori nelle fasi finali della competizione.

Confrontando questi ultimi giri, possiamo vedere la simmetria sia notevole e con una differenza minima dal prima al dopo nonostante l'aumento della fatica.

Tutti questi dati, velocità di corsa, frequenza del passo, lunghezza del passo, variazione del grado articolare e delle catene cinetiche, ci permettono un'analisi approfondita sugli aspetti che possono ridurre l'efficienza della perfomance sportiva all'insorgere della fatica, fornendo possibili spunti di riflessione agli atleti e agli allenatori nella correzione di eventuali errori durante gli allenamenti e nella preparazione di una gara.

Fig. 10: Angoli articolari degli atleti al 3° giro (IAAF).

Fig. 11: Angoli articolari degli atleti al 4° giro (IAFF).

Aspetti usuranti:

    • La corsa è un'attività che comporta un significativo carico alle strutture muscolo-scheletriche degli arti inferiori. Il protarsi dello stress meccanico dovuto al volume di allenamenti e alla quantità di chilometri percorsi, legato ulteriormente a eventuali alterazioni posturali o errori di tecnica e programmazione atletica, può facilmente portare a problematiche da sovraccarico, ovvero patologie dovute a piccoli traumi ripetuti nel tempo che sfociano in sindromi dolorose muscolo-tendinee e osteo-articolari.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Gli infortuni più frequenti, come riportato nello studio di Cosca et al. (2007), riguardano gli arti inferiori che sono sottoposti a ripetute sollecitazioni e sovraccarichi a livello articolare e muscolare. Le lesioni e gli infotuni comuni nei corridori sono:

      • Sindrome femoro-rotulea: dolore localizzato anteriormente nell'articolazione fermoro-rotulea del ginocchio dovuto da un eccessivo stress di lavoro o da un disallinaemento articolare.

      • Sindrome ileo-tibiale (sindrome della bandelletta): è la causa più comune di dolore nella zona laterale del ginocchio con un incidenza del 12% su tutti gli infortuni legati alla corsa. Il micro.

      • Periostite tibiale: sovraccatico della tibia che provoca infiamazzione nella zona circostante e alla muscolatura. Può essere correlato a fattori biomeccanici legati alla tecnica di corsa e l'appoggio plantare sul terreno durante il movimento.

      • Tendinopatia del tendine d'achille: infiammazione del tendine d'achille con insorgenza del dolore durante l'attività in casi lievi, mentre in casi più gravi può comprommetere l'attività quotidiana anche durante il cammino.

      • Fascite plantare: può derivare dalla microlacerazione della fascia plantare che provoca dolore nella zona del tallono e dell'arco plantare, sia alla palpazione e sia in fase di appoggio della pianta del piede a terra.

      • Fratture da stress: comprende microfratture a carico delle strutture ossee sovraccaricate da ripetuti stimoli meccanici come femore, tibia, perone, calcagno, astragalo e metatarso.

      • Lesioni muscolari: i muscoli principalmente coinvolti sono gli ischio crurali e il tricipite della sura.

      • Sindrome da overtraining: questa condizione è portata dal sovrallenamento con sintomi che si ripercuotono anche dopo diverse settimane di riposo. I sintomi includono stanchezza generalizzata, disturbi dell'umore, del sonno, riduzione della performance sportiva e rischio maggiore di infortuni.

Test specifici:

    • Test del Vo2 max:

      • Test diretto: prevedono l'utilizzo diretto di sofisticate attrezzature che ricavano il Vo2, valutando le concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica presenti nell'aria, inspirata ed espirata dall'atleta, durante lo sforzo (es. test K4).

      • Test indiretto: utilizzati in ambito sportivo da allenatori e preparatori fisici, si basano sulla rilevazione della frequenza cardiaca (FC) durante lo sforzo e ricavano il consumo di ossigeno in base alla correlazione che esiste tra la FC e il Vo2. Gli attrezzi più utilizzati per il test sono il tapis roulant, cyclette, e il cicloergometro.

    • Test di Cooper: prevede 12 minuti di corsa cercando di percorrere la maggior distanza possibile. Tramite tabelle apposite di riferimento si potrà valutare la condizione fisica dell'atleta.

    • Test di Conconi: permette di determinare la soglia anaerobica traite l'andamento della frequenza cardiaca.

    • B.A.S. Test: si ricava la velocità di percorrenza a ritmo soglia anaerobica (SAN) effetuando due prove massimali nell'arco di 48 ore. La prima di 2000 m, la seconda di 3000 m.

    • Test di Billat: si utilizza per ricavare la velocità aerobica massima (VAM) facendo percorerre all'atleta la massima distanza possibile in 6 minuti su pista di atletica. Dividendo la distanza percorsa per 100 si ottiene la VAM stimata.

Video-regolamento:

  • Regolamento:

    • FIDAL - Regolamento tecnico - Sezione VII - Corse su strada

    • WA - Regolamento tecnico - Part VII - Road Race

Bibliografia:

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