Ciclismo su pista
Autore: Stefano Peiretti
Data di immissione del modello: 08/05/2023
Tipologia di sport:
A coppie
Situazionale
Con mezzo
Ambiente:
Indoor/outdoor
Stagione: annuale
Superficie di gara: velodromo
Superficie artificiale creata con forma ellittica con due curve e due rettilinei paralleli di lunghezza e pendenza variabile in funzione della lunghezza totale della pista. La pendenza è maggiore nelle curve per contrastare la forza centrifuga che, viste le alte velocità raggiunte, tenderebbe a far uscire il ciclista.
Le competizioni regionali e nazionali in Italia vengono effettuate su velodromi di lunghezza variabile fra i 333,33mt e i 450mt. Le competizioni internazionali di tutte le categorie (Europei, Mondiali, Olimpiadi) possono essere svolte solo in velodromi omologati da UCI con lunghezza di 250mt al coperto.
Nei velodromi con copertura totale (in alcuni casi anche con copertura parziale) il manto è in legno levigato, nei velodromi scoperti invece è costituito da cemento ricoperto da specifiche resine grippanti oppure da asfalto.
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica
Bici da pista specifica con assenza di sistema frenante e con assenza di ruota libera posteriore.
Bici con peso minimo di 6.8kg e con angoli e misure del telaio secondo omologazione UCI.
Utilizzo di unico rapporto posteriore (assenza di cambio) ed impossibilità di interrompere la pedalata.
Manubrio senza manopole e con nastro che ne copre la quasi totalità della dimensione.
Ruota anteriore e posteriore della stessa dimensione; l'anteriore può avere profilo variabile fra 50mm e 80mm, la posteriore può essere lenticolare per migliorare l'aerodinamica. Nelle categorie giovanili è obbligatorio l'uso di ruote a raggi e con uguale profilo del cerchio.
Maglie da gara: uguale colorazione ed uguali sponsor per entrambi i componenti della coppia, diverso rispetto a tutte le altre coppie in gara.
Numeri dorsali: il numero identifica la coppia quindi entrambi gli atleti hanno lo stesso numero, due numeri per atleta disposti "a bandiera" sulla zona lombare, un atleta numero rosso su sfondo bianco, l'altro numero nero su sfondo bianco.
Divieto di utilizzo di strumenti o oggetti sporgenti oltre le naturali dimensioni della bici e che non siano strettamente necessari per il funzionamento della stessa.
Strumentazione di protezione obbligatoria
Obbligatorio l'utilizzo del casco rigido, costituito generalmente in polistirene espanso con sottili strati di fibra di carbonio che ne garantiscano rigidità e compattezza e impediscano un suo collasso in caso di forte impatto.
Consentito l'utilizzo di occhiali, guanti e copriscarpe durante la competizione.
Difficoltà (da 0 a 5):
Condizionale 5
Coordinativa 3
Intellettiva 4
Inizio pratica agonistica (età):
U15 (13-14 anni)
Inizio pratica professionistica:
Elite (> 19 anni)
Sport Olimpico:
Dal 2000
Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:
La madison è una specialità della pista, viene largamente praticata a livello giovanile da atleti ambo i sessi fino alla categoria U19. A livello professionistico viene praticata, come tutte le specialità della pista, da un numero ristretto di atleti praticanti soprattutto il ciclismo su strada e che come specialità alternativa si dedicano anche alla pista. A livello italiano il 80% dell'attività annuale in questa disciplina viene svolto al Nord Italia. Sono previsti campionati italiani per U15, U17, U19 e Elite, campionati europei per U19, U23 e Elite, campionati del mondo per U19 ed Elite.
Frequenza gare:
Annuale nei velodromi con copertura.
Primavera-estate nei velodromi senza copertura.
Somatotipo:
Mesomorfo.
Morfotipo:
Altezza media
Uomini 180 ± 8 cm
Donne 170 ± 8 cm
Peso medio
Uomini 67 ± 8 kg
Donne 61 ± 5 kg
Distanza della prestazione:
Uomini
U15 15km
U17 20km
U19 30km
Elite 50km
Donne
U15 15km
U17 15km
U19 20km
Elite 30km
Durata:
Uomini
U15 15'
U17 15/20'
U19 30'
Elite 45/50'
Donne
U15 18/20'
U17 15'
U19 20'
Elite 35/40'
Frequenza cardiaca:
80-95% della FC max.
Tipologia di lavoro:
Ciclico.
Sistema energetico coinvolto:
Aerobico/anaerobico lattacido.
Alimentazione e idratazione:
Dato non disponibile.
Capacità motorie:
Capacità condizionali:
Forza dinamica.
Forza resistente.
Resistenza.
Rapidità.
Capacità coordinative:
Equilibrio.
Combinazione motoria.
Reazione motoria.
Anticipazione motoria.
Coordinazione oculo-manuale.
Differenziazione cinestesica.
Abilità motorie:
Tecnica di pedalata con rapporto fisso.
Pedalata in piedi / da seduto senza interromperla.
Pedalare a velocità differenti in funzione della situazione di gara e del ruolo svolto in ogni istante.
Abilità nel coordinarsi con il proprio compagno per effettuare il cambio.
Schemi motori:
Capacità di presa del manubrio.
Capacità di presa e lancio del compagno durante il cambio.
Piani di lavoro:
Sagittale.
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:
Condizionale, breve fase di warm up di 10-15' a ritmo costante su rulli o ciclomulino per attivare il sistema aerobico seguita da una fase di attivazione del sistema anaerobico lattacido con brevi progressioni di 20-30'' raggiungendo alta intensità e massima cadenza con bici da strada.
Mobilità articolare.
Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):
Agonisti
Quadricipite femorale.
Grande gluteo.
Gastrocnemio laterale e mediale.
Bicipite brachiale.
Tricipite brachiale.
Deltoide.
Soleo.
Tibiale anteriore.
Sinergici
Bicipite femorale.
Piccolo gluteo.
Tibiale posteriore.
Ileopsoas.
Tensore della fascia lata.
Sartorio.
Grande pettorale.
Estensori e flessori delle dita.
Supinatore.
Fissatori
Piriforme.
Retto dell'addome.
Erettori della colonna.
Addominale obliquo interno ed esterno.
Principali articolazioni coinvolte:
Coxo-femorale.
Femoro-tibiale e femoro-rotulea.
Tibio-tarsica e tibio-peroneale distale.
Polso.
Articolazioni interfalangee.
Gesti tecnici di base:
Il cambio viene effettuato tramite un contatto della mano destra dell'atleta "in gara" con la mano sinistra dell'atleta "fuori gara". Durante questa stretta è consentito all'atleta in gara di fornire una spinta addizionale con il braccio al compagno a cui dà il cambio per fornirgli velocità addizionale.
Sprint a massima intensità.
Aspetti usuranti:
Rischio di danni nella regione di contatto fra la sella e la zona perineale a causa di sfregamenti prolungati e la forma non anatomicamente confortevole della sella.
Infiammazioni a carico del ginocchio a causa del carattere ciclico della pedalata, durante le cui 4 fasi i muscoli estensori e flessori del ginocchio non raggiungono mai la completa estensione ma restano prevalentemente in flessione con conseguenti infortuni da overuse della zona.
Possibili infiammazioni a livello del rachide a causa della posizione forzatamente di flessione del busto per mantenere il più possibile la posizione aerodinamica.
Possibili infiammazioni a carico delle principali articolazioni a causa di un errato posizionamento sulla bici con conseguente utilizzo di componentistica non idonea in relazione alle dimensioni morfologiche del soggetto.
Infortuni più frequenti:
Infortuni da overuse
Cervicalgia.
Lombalgia.
Condropatia femoro-rotulea.
Metatarsalgia.
Infiammazione del tendine d'Achille.
Traumi diretti: in differenti distretti corporei a causa dell'impatto con la pista durante una caduta. Fra i più frequenti:
Clavicola.
Polso.
Costole.
Rachide.
Femore.
Ginocchio.
Test specifici:
Test incrementale per determinare la relazione FC-Potenza con analisi della FCmax e della Potenza max. Dall'analisi dell'andamento della curva vengono estrapolate le zone di allenamento, o zone di Coogan, per allenare le varie componenti della prestazione sportiva.
Curva Potenza-cadenza: analisi delle caratteristiche del sistema anaerobico alattacido tramite 5 sprint di circa 10'' svolti con rapporto predefinito determinando la massima potenza erogata alla relativa cadenza per ogni sprint.
Wingate test: permette di determinare la massima potenza lattacida durante uno sprint di 30'' a rapporto definito dal rapporto a cui si è ottenuta la massima potenza assoluta nel test precedente.
Test VO2 max: test con esecuzione simile al test incrementale con l'aggiunta di un metabolimetro per analizzare gli scambi gassosi durante l'attività fisica determinando il massimo consumo d'ossigeno del soggetto.
Plicometria.
Video-regolamento:
Bibliografia: