100 mt piani maschili
Autore: Manuel Pitzalis
Data di immissione del modello: 25/05/2024
Tipologia di sport:
Individuale
Non situazionale
Estremo
Con mezzo
Ambiente:
Outdoor/Indoor
Stagione:
Competizioni internazionali: Paralimpiadi (generalmente fine Agosto, ogni quattro anni);
Competizioni nazionali: Campionati Italiani Indoor (Invernale); Campionati Assoluti (Estiva); Finale CDS (Autunnale);
Competizioni regionali: tutto l’anno.
Superficie di gara: Pista (tartan)
Disabilità ammesse e categoria
Tipo di disabilità: Cerebrolesioni, Lesioni midollari e assimilati
Categoria: T, dall’inglese Track Athletes, atleti che partecipano a specialità di gare o corse.
Categorie partecipanti:
T33: atleti caratterizzati da cerebrolesioni, che non permettono la deambulazione. Hanno una disabilità che può includere tetraplegia moderata, triplegia ed emiplegia grave. Questi atleti presentano:
Movimento limitato del tronco nella propulsione della carrozzina da corsa.
Spasticità di grado 3 o 4 agli arti inferiori, e di 2 per il tronco.
Capacità limitata di deambulare con l'ausilio di dispositivi per brevi distanze.
T34: atleti caratterizzati da cerebrolesioni, che non permettono la deambulazione. Presentano:
Diplegia agli arti inferiori.
Minime limitazioni nel controllo del tronco e degli arti superiori.
Spasticità agli arti inferiori di grado 3 o 4.
Spasticità al tronco e agli arti superiori di grado 1 o 2.
Hanno la capacità di muovere il busto durante la propulsione della carrozzina da corsa.
T51: presentano una flessione del gomito e una dorsiflessione del polso di grado 5, una riduzione della forza muscolare della spalla e una forza muscolare di grado da 0 a 3 nei tricipiti brachiali. Solitamente non hanno forza muscolare nel tronco e sono impossibilitati a utilizzare gli arti inferiori. Utilizzano la flessione del gomito e la dorsiflessione del polso (ma non i muscoli della spalla) per la propulsione della carrozzina da corsa, sulla quale siedono in posizione verticale con le ginocchia sotto il mento.
T52: atleti che presentano forza muscolare nella norma per polso, gomito e spalla, utilizzati per la propulsione della carrozzina da corsa. Di solito, non hanno forza muscolare nel tronco.
T53: atleti che hanno una forza muscolare delle braccia nella norma, ma non hanno attività muscolare addominale e inferiore. Utilizzano diverse tecniche per compensare l'assenza di attività muscolare addominale, principalmente sedendo con il busto in posizione orizzontale sulla carrozzina da corsa. Durante la propulsione della carrozzina, non muovono il tronco verso il basso.
T54: atleti hanno una forza muscolare normale nelle braccia e un controllo parziale o normale del tronco. Alcuni di loro possono anche avere una significativa forza muscolare nelle gambe. Grazie al controllo del tronco, sono in grado di mantenerlo stabile durante l'accelerazione sulla carrozzina da corsa. (Paralympic.org, 2024)
Rispettivo sport per normodotati (100 metri piani) e tabella comparativa
Partenza:
100 metri piani: la partenza avviene da una posizione a 4 appoggi, dai blocchi, con i comandi: “Ai vostri posti”,“Pronti”, “Via” (quest’ultimo segnalato da uno sparo).
100 metri piani in carrozzina, la partenza ha sempre i 3 comandi come nell’atletica leggera:
“Ai vostri posti”: l’atleta si avvicina alla linea di partenza, posizionandosi con il punto di contatto della ruota anteriore, appena dietro la linea di partenza.
“Pronti”: l’atleta assume la posizione finale di partenza, tenendo il contatto a terra della ruota anteriore, dietro la linea di partenza.
“Via”: segnalato dallo sparo.
Arti utilizzati per la locomozione:
100 metri piani: arti inferiori.
100 metri piani in carrozzina: arti superiori.
Attrezzatura utilizzata:
100 metri piani: scarpe chiodate.
100 metri piani in carrozzina: carrozzina da corsa, casco. (FISPES, 2023)
Durata prestazione:
100 metri piani: sotto i 10 secondi;
100 metri piani in carrozzina: in base alla categoria dai 13 ai 16 secondi.
Velocità raggiunte in fase di velocità massima:
100 metri piani: circa 11-12 m/s;
100 metri piani in carrozzina: circa 6.60 m/s. (Chow & Chae, 2007)
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica
La carrozzina da corsa si compone di:
Telaio: costituito da un'unica trave che garantisce rigidità e leggerezza (di peso tra i 6 e gli 8 kg);
Sedile: è modellato sul corpo dell'atleta, aumenta la stabilità del tronco e del cingolo scapolare. Serve da base per l'efficacia motoria degli arti superiori. La seduta non deve essere a un altezza maggiore di 50 cm;
Ruote posteriori: risultano più grandi di quella anteriore e leggermente inclinate per migliorare la stabilità e rispettare il movimento efficace della catena muscolare di spinta. Possono essere a raggi, a razze o lenticolari e hanno sempre un cerchio spinta. Le ruote possono avere un diametro massimo di 70 cm;
Cerchio spinta (o corrimano): è la parte su cui l'atleta imprime la spinta per muovere la carrozzina. Si trova sulle ruote posteriori e ha dimensioni variabili in base alla lunghezza delle braccia dell'atleta e alla loro mobilità;
Ruota anteriore: è più piccola di quelle posteriori e perpendicolare al piano della pista o della strada. Può essere a raggi, a razze o lenticolare. La ruota può avere un diametro massimo di 50 cm;
Compensatore di curva: è un dispositivo meccanico sulla ruota anteriore. Modifica e mantiene l'orientamento della ruota anteriore. Viene usato nelle gare su pista e va calibrato in base al raggio di curvatura della pista;
Manubrio: è collegato direttamente alla ruota anteriore per orientarla e consentire i cambi di traiettoria. Generalmente utilizzato nelle gare e negli allenamenti su strada;
Libera traiettoria: serve per ricondurre costantemente la ruota anteriore in posizione dritta quando viene lasciato il manubrio. Generalmente utilizzato nelle gare e negli allenamenti su strada;
Freno: è posto al centro del manubrio. Nelle gare su pista viene utilizzato solo in caso di frenate di emergenza.
Strumentazione di protezione obbligatoria:
Casco di protezione: è una misura di sicurezza standard adottata per proteggere la testa e ridurre il rischio lesioni in caso di caduta o di incidente in gara. Sono generalmente leggeri e ben ventilati per garantire il comfort dell'atleta durante la gara;
Guanti: svolgono un ruolo fondamentale nel fornire protezione da abrasione o sfregamenti, nel facilitare la presa agli atleti;
Tute da corsa: devono essere aderenti alla pelle per facilitare il movimento dell’atleta.
Strumentazione accessoria di gara:
Pettorale: deve essere posto posteriormente alla carrozzina.
Carrozzina da corsa con ruote lenticolari.
Carrozzina da corsa con ruote a razze.
Carrozzina da corsa con ruote a raggi.
Obiettivo:
Tempo
Difficoltà (da 0 a 5):
Condizionale: 5
Coordinativa: 4
Intellettiva: 2
Inizio pratica agonistica (età):
Variabile
Inizio pratica professionistica:
Dipende dall'atleta, ma solitamente dopo l’adolescenza.
Sport Olimpico:
Sport Paralimpico
Demografia:
Quantità di praticanti: Variabile
Genere: Uomini
Diffusione geografica: Internazionale
Frequenza gare:
Varia a seconda dei calendari internazionali e nazionali.
Record mondiale:
Classe T33: 16.61 secondi
Classe T34: 15.01 secondi
Classe T51: 20.33 secondi
Classe T52: 16.79 secondi
Classe T53: 14.20 secondi
Classe T54: 13.63 secondi
(Wikipedia, Record Atletica leggera Paralimpica, 2024)
Somatotipo:
Ectomorfo
Mesomorfo
Endomorfo
Morfotipo:
Altezza media: Variabile a seconda della categoria
Peso medio: circa 43.0 kg ma può variare in base alla categoria
Distanza della prestazione:
100 metri
Durata:
Della competizione: dai 13 ai 16 secondi, una base alla categoria funzionale.
Frequenza cardiaca:
Fc media: 160-180 bpm
Fc min.: 120-140 bpm
Fc max.: 180-190 bpm (Perret, 2017)
Tipologia di lavoro:
Ciclico
Sistemi energetici coinvolti:
Anaerobico alattacido: circa 80-90%;
Anaerobico lattacido: circa 10-20%;
Aerobico: ha un impatto minimo durante una corsa così breve (valori trascurabili, inferiori all’1%).
È importante sottolineare che i 100m sono un evento molto breve, e il velocista è incapace di raggiungere la sua potenza massima in tragitto cosi breve. (Barbosa & Coelho, 2017)
Alimentazione e idratazione:
Dispendio calorico: Basso
Media litri persi: Parametro non misurato
Capacità motorie:
Capacità condizionali:
Forza
Velocità
Forza Esplosiva
Capacità coordinative:
Ritmizzazione
Differenziazione
Reazione
Abilità motorie:
Corsa su sedia a rotelle
Schemi motori:
Propulsione: schema che si riferisce ai movimenti specifici delle braccia e del corpo utilizzati dagli atleti per spingere la carrozzina in avanti;
Spinta: orizzontale degli arti superiori.
Piani di lavoro:
Sagittale: principale piano in cui avviene la propulsione;
Frontale: in questo piano avviene la stabilizzazione del tronco lateralmente per mantenere il controllo e l’equilibrio sulla carrozzina;
Trasversale: può esserci un leggero movimento di rotazione del tronco, e delle spalle attorno all'asse verticale del corpo, ma questo è meno pronunciato rispetto ai movimenti nel piano sagittale.
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:
Tecnico-Coordinativo:
andature con propulsione monolaterale;
andature con propulsione monolaterale alternata;
andature con propulsione bilaterale seguita da slanci delle braccia in avanti;
andature con propulsione bilaterale seguita aperture laterali delle braccia;
andature con slanci alternati delle braccia;
Condizionale:
Propulsioni abbinate a tenute in flessione isometriche del busto in avanti;
Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):
Agonisti: producono il movimento di propulsione.
Deltoidi: per la flessione e l'estensione delle braccia.
Tricipite brachiale: per l'estensione del gomito durante la fase di spinta.
Gran dorsale: Aiuta nell'estensione e nell'adduzione dell'omero.
Grande Pettorale: coinvolto nella flessione e nell'adduzione dell’omero.
Sinergici:
Bicipite brachiale: coinvolto nella flessione del gomito durante la fase di recupero.
Flessori del polso: aiutano nella flessione del polso durante la fase di ritorno.
Estensori del polso: importanti per la dorsiflessione del polso durante la spinta.
Romboidi: stabilizzano le scapole e assistono i deltoidi.
Obliqui: importanti per la rotazione e la stabilizzazione del tronco.
Fissatori:
Trapezio: stabilizza le scapole durante la spinta.
Muscoli intercostali: supportano la stabilizzazione del tronco.
Muscoli spinali: mantengono la stabilità del tronco.
Retto dell'addome: aiuta a mantenere la stabilità del tronco.
Grande gluteo: contribuisce alla stabilità del bacino e del tronco (se presente controllo parziale).
Quadricipiti: possono essere coinvolti nella stabilizzazione della posizione seduta (se presente controllo parziale).
Ischiocrurali: contribuiscono alla stabilizzazione del bacino (se presente controllo parziale).
Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):
Articolazione della spalla
Articolazione del Ginocchio
Articolazione del gomito
Articolazione della scapola
Articolazione della colonna vertebrale
Per gli atleti che hanno un controllo parziale delle gambe e del tronco possiamo avere:
Articolazione dell’anca
Articolazione del ginocchio
Gesti tecnici di base:
Propulsione delle braccia sul cerchio di spinta
Flessione del busto in avanti (se possibile)
Aspetti usuranti:
Stress su spalle e arti superiori
Stress sulla parte bassa della schiena
Infortuni più frequenti (distretto anatomico):
Spalle
Braccia
Gomito
Polso
Schiena (zone: lombare, toracica, cervicale)
Anca
(Blauwet et al, 2016; Webborn & Emery, 2014)
Test specifici:
Test di forza: 1RM in Panca piana adattato in base al tipo di disabilità.
Profilo Forza-velocità dello Sprint
Test di velocità sui 100 metri
Analisi Biomeccaniche della Propulsione
Video e Regolamento:
Bibliografia e sitografia
FISPES (2023), Manuale del Giudice di gara: Atletica leggera paralimpica
https://fispes.it/kp/uploads/manuale-del-giudice-di-gara-2023.pdf (Data di consultazione, 9 maggio 2024)
Wikipedia (2024), Lista dei record di Atletica Leggera Paralimpica https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Paralympic_records_in_athletics (Data di consultazione, 9 maggio 2024)
Paralympic.org (2024), Classificazione Atleti Paralimpici
https://www.paralympic.org/athletics/classification (Data di consultazione, 9 maggio 2024)
Chow, J. W., & Chae, W. S. (2007). Kinematic analysis of the 100-m wheelchair race. Journal of biomechanics, 40(11), 2564–2568. https://doi.org/10.1016/j.jbiomech.2006.12.003
Perret, C. (2017). Elite-adapted wheelchair sports performance: a systematic review. Disability and Rehabilitation, 39(2), 164–172. https://doi.org/10.3109/09638288.2015.1095951
Barbosa, T. M., & Coelho, E. (2017). The kinetics of a wheelchair sprinter racing the 100m final at the 2016 Paralympic Games. In 35th Conference of the International Society of Biomechanics in Sports (pp. 883–888). German Sport University Cologne.
Blauwet, C. A., Cushman, D., Emery, C., Willick, S. E., Webborn, N., Derman, W., Schwellnus, M., Stomphorst, J., & Van de Vliet, P. (2016). Risk of Injuries in Paralympic Track and Field Differs by Impairment and Event Discipline: A Prospective Cohort Study at the London 2012 Paralympic Games. The American journal of sports medicine, 44(6), 1455–1462. https://doi.org/10.1177/0363546516629949
Webborn, N., & Emery, C. (2014). Descriptive epidemiology of Paralympic sports injuries. PM & R : the journal of injury, function, and rehabilitation, 6(8 Suppl), S18–S22. https://doi.org/10.1016/j.pmrj.2014.06.003