corsa a tappe

Modello Prestativo

Sport Individuale

ciclismo su STRADA MASCHILE

Corsa a Tappe


Autore: Roberta Bucciarelli

Data di immissione del modello: 03/02/2021

Tipologia di Sport:

    • Individuale, può prevedere singole gare del circuito a squadre. Il vincitore è uno solo

    • A tempo

    • Tipologia gare: a cronometro / in linea

    • Non situazionale

    • Con mezzo

    • Simmetrico

Ambiente:

  • Outdoor

  • Su strada

  • Altitudine: nei vari circuiti sono previste altitudini pianeggianti, collinari e di montagna

  • Paesaggistica: varia da scenari cittadini a scenari naturali

  • Stagione: fine gennaio - fine ottobre dello stesso anno

Materiali:

  • Tecnico specifici:

    • Bici da corsa: attualmente la UCI ha stabilito che le bici da corsa non possono pesare meno di 6,8 kg, in modo da garantire la sicurezza dell’atleta e la stabilità della bici in condizioni limite (ad esempio la discesa). I materiali più utilizzati per il telaio sono carbonio e titanio, alcune case produttrici utilizzano il magnesio (Pinarello), che garantisce però una minor resistenza. Il telaio si può distinguere in due categorie, in base alla prestazione che si deve svolgere: “aero”, che garantisce maggior aerodinamicità a discapito del confort, e uno “endurance” che è più confortevole sulle lunghe distanze ed efficiente sulle salite. La forma del manubrio è generalmente a “corna d’ariete”, che permette una maggiore aerodinamicità e stabilità in presa bassa: quella maggiormente preferita nelle discese. Anche i freni sono posizionati vicino alla presa bassa per essere più comodi da azionare.

    • Rapporti: il cambio nella bici serve a mantenere la frequenza di pedalata all’interno di un range ideale, ovviamente questo varia in base al tipo di tappa che si affronta, quindi pianeggiante, collinare o di montagna. È studiato che il rpm (pedalate al minuto) ideale non scende sotto le 90 e le 100 nei ciclisti professionisti.

    • Calzatura: anche la scarpa ha un ruolo fondamentale, attualmente le più utilizzate sono quelle con “sgancio rapido”. Una buona calzatura aiuta l’atleta ad imprimere meglio la forza, andando ad ottimizzare le prestazioni. Sono molto importanti soprattutto sulle gare a lunga distanza.

  • Strumentazione obbligatoria in gara:

    • Casco da bici: reso obbligatorio dal 5 maggio 2003 in gara, in allenamento dal 13 febbraio 2015 nelle categorie previste dal Codice della Strada. È comunque fortemente consigliato per tutti. Sono formati da calotta interna ed esterna, oltre ad avere un fissaggio posteriore e cinturini con aggancio sotto il mento per evitare lo scalzamento durante la caduta.

    • Maglie da gara: devono riportare i colori societari e la denominazione della stessa nella parte anteriore (con spazio non inferiore ai 50 cm2). È prevista la possibilità di inserire sponsor ma devono essere su tutte le maglie dei corridori della stessa società. Non è possibile usare maglie senza maniche.

    • Numeri identificativi: obbligatori neri in sfondo bianco, applicati posteriormente. Sono sempre obbligatori anche i numeri di riconoscimento sul casco, mentre sul telaio della bici solo in competizioni Nazionali ed Internazionali.

  • Strumentazione accessoria:

  • E' consentito ai ciclisti utilizzare occhiali e guanti durante la competizione. Per regolamento non possono indossare nulla che sfori oltre la figura della persona e della bici, per questioni di visibilità e sicurezza.

Obiettivo:

  • La gara si deve disputare con un minimo di due giornate differenti, la classifica finale sarà stilata sulla somma dei tempi di percorrenza delle varie tappe. Il corridore che percorre il tragitto nel minor tempo è dichiarato vincitore a fine circuito. È obbligatorio, per proseguire la gara, finire tutte le tappe. Per ogni tappa sono previsti i tempi massimi di percorrenza, al di sopra dei quali il corridore è escluso dalla competizione.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5

    • Coordinativa: 3

    • Intellettiva: 1

Inizio pratica agonistica:

  • La pratica agonistica giovanile ha inizio con la categoria Esordienti 1° e 2° anno, per coloro che compiono rispettivamente 13 e 14 anni nell’anno solare. Segue la categoria Allievi per coloro che compiono 15 e 16 anni nell’anno solare.

Inizio pratica professionistica:

  • La pratica professionistica inizia con la partecipazione a gare di calibro Regionale, Nazionale ed Internazionale. Sono divisi in categorie:

    • Juniores: al compimento dei 17 e 18 anni nell’anno solare

    • Under 23: al compimento dai 19 ai 22 anni nell’anno solare

    • Élite: dai 23 anni in su

Sport non Olimpico:

    • Il ciclismo su strada è sport Olimpico fin dalla prima edizione, non prevede però come specialità le gare a Tappe. Sono presenti le prove di corsa su strada in linea e corsa a cronometro, sia individuali che di squadra, che però prevedono un solo giorno di svolgimento.

Demografia Sport: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere) e diffusione geografica

  • A livello amatoriale il ciclismo si colloca nella top 5 degli sport più praticati in Italia, con una diffusione dell’8,2% di persone che lo praticano con continuità nell’anno. Come sport ha ancora una forte componente maschile, con una percentuale dell’82% a favore. Come diffusione sportiva vede una discreta prevalenza nel nord Italia, con il 61% dei praticanti, mentre verso il sud e le isole la percentuale scende al 30%. Un dato sicuramente interessante riguarda la classe reddituale dei praticanti: l’85% appartiene ad una categoria reddituale medio – alta. A livello agonistico e professionistico questi sono i dati circa i tesserati:

https://issuu.com/federciclismo/docs/i_numeri_della_fci

Frequenza gare:

  • La stagione agonistica ha inizio a gennaio e finisce a ottobre dello stesso anno. Le competizioni Internazionali si dividono in tre grandi circuiti mondiali organizzati dall’UCI (Unione Ciclistica Internazionale):

    • UCI World Tour: circuito mondiale che comprende 36 prove totali in tutto il mondo, viene organizzata dall’UCI a partire dal 2011. Ne fanno parte i tre grandi giri, ovvero le competizioni ritenute più importanti per storicità, diffusione mediatica e punteggio di classifica. Essi sono il Tour de France (prima edizione nel 1903), il Giro d’Italia (prima edizione nel 1909) e la Vuelta di Spagna (più recente, prima edizione nel 1935, annuale dal 1955). I punteggi accumulati durante le varie competizioni (le gare sono divise in tre fasce, ognuna per importanza consente di ottenere più o meno punti per i piazzamenti) vanno a stilare la classifica annuale del Ranking UCI individuale, a squadre e nazionale.

    • Circuiti Continentali UCI: sono 5 competizioni, ognuna per ogni continente, sono organizzate dall’UCI a partire dal 2005. Ogni competizione è formata da un insieme di corse ciclistiche organizzate all’interno del continente. I circuiti sono: UCI Europe Tour, UCI Africa Tour, UCI America Tour, UCI Asia Tour, UCI Oceania Tour.

    • UCI ProSeries: in ordine, è meno importante dell’UCI World Tour, ma comprende alcune competizioni più importanti rispetto ai Circuiti Continentali UCI. Vede la sua nascita nel 2020, fortemente voluta dall’UCI. Le gare si svolgono tra fine gennaio e fine ottobre. A questi circuiti partecipano gli atleti di categoria ProTour e Continental, il circuito è a invito. Sono previste 58 eventi totali, di cui 27 sono riservati a circuiti a tappe

  • Partecipano al UCI World Tour le squadre posizionate in prima e seconda categoria (la ProTour, per cui bisogna però disporre di un pass per il World Tour). Ai circuiti Continentali partecipano anche gli atleti di terza categoria con licenza Continental.

  • Di importanza Nazionale, ricordiamo i circuiti del UCI World Tour che interessano il suolo italiano:

  • La strade Bianche

  • La Tirreno-Adriatico

  • La Milano-Sanremo ed il Giro di Lombardia sono inserite nelle cinque classiche monumento. La prima è infatti il primo importante circuito del calendario ciclistico stagionale

  • Il Giro d'Italia

Record mondiale:

  • Ogni competizione dei vari circuiti Nazionali ed Internazionali detiene dei Record personali relativi ai numeri di vittoria delle tappe e dei Circuiti, oltre che dei tempi di percorrenza.

In generale, tra i ciclisti più vincenti della storia possiamo annoverare il belga Eddy Merckx che attualmente detiene il Record per: numero di vittorie in carriera (426), vittorie nella singola stagione (54), tappe vinte e classifica finale nei Grandi Giri (65 e 11) e vittorie nelle Classiche Monumento.

Riconoscimenti nei Circuiti:

  • All’interno dei Circuiti, i dominatori della classifica ricevono differenti maglie. Tra le più importanti:

    • Maglia gialla: per il leader del Tour de France

    • Maglia rosa: per il leader del Giro d’Italia

    • Maglia bianca: per gli under 25, presente in entrambi i Tour

    • Maglia arancione: per il leader della Vuelta di Spagna e del Tour Down Under

Somatotipo:

    • Mesomorfo

Morfotipo:

  • Altezza: 182 ± 6 cm

  • Peso: 72,6 ± 6,4

Distanza della prestazione:

  • La distanza delle tappe viene fissata dal Consiglio del Ciclismo Professionistico.

Nei circuiti della UCI Word Tour è così regolamentato:

  • Distanza giornaliera media massima: 180 km

  • Distanza massima per tappa: 240 km

  • Distanza massima delle tappe a cronometro individuale e a squadre: 60 km

  • Nei grandi giri non si deve superare la distanza complessiva di 3500 km

Durata:

  • In giorni:

    • Nei grandi giri dell’UCI World Tour la durata va da minimo 15 a massimo 23 giorni, negli altri circuiti sono meno.

    • Nei circuiti Continentali è limitato a 5 giorni, salvo deroghe speciali del Comitato Direttivo del UCI.

  • Nella singola tappa:

    • I tempi massimi sono stabiliti nel regolamento particolare di ogni prova in funzione delle caratteristiche delle tappe. In casi eccezionali, imprevedibili e di forza maggiore, il Collegio dei Commissari può prolungare il tempo massimo previa consultazione con l'organizzatore.

Frequenza cardiaca:

  • Dipende molto dal tipo di tappa che si va ad affrontare:

    • Gran fondo, gara di lunga distanza (superiore ai 120 km), permette di mantenere una frequenza da fondo medio: 75-85 % della FC MAX

    • Tappe in montagna, caratterizzate da salite, in cui il passo sarà intervallato tra fondo lento e fondo medio, quindi 65-85% della FC MAX. Quello che va notevolmente ad aumentare in queste tappe saranno i Watt espressi

    • Tappe a cronometro: hanno una durata inferiore alle altre, non possono superare i 60km, sono quindi percorse ad una notevole velocità. La FC MAX oscillerà tra il fondo medio ed il fondo veloce, 75-95 %

    • Discorso differente vale per gli allunghi durante la competizione, le così dette azioni di “scatto” o “volate”, che spesso avvengono nei punti salienti o finali della tappa: la FC MAX si alza sopra il 90%. Sono comunque azioni di breve durata

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Aerobico / di soglia

    • Anaerobico lattacido

Alimentazione ed idratazione:

  • L’alimentazione ha un grande ruolo nella prestazione, si pensi che questi atleti durante una tappa passano in media 5-6 ore in sella, a velocità medie di 40 km/h. Pertanto, la capacità di mantenere il sistema e successivamente permettere un pronto recupero per il giorno successivo è fondamentale. È stimato che il consumo calorico per tappa può variare dai 3000 fino oltre le 7000 calorie nelle tappe più impegnative. Va inoltre specificato che durante i Tour gli atleti hanno a disposizione unicamente due pasti, ovvero colazione pre-partenza e cena post-arrivo. Durante le tappe, i ciclisti assumono integrazioni di carboidrati: è stimato che ne assumano tra i 60/70 e 110/115 g l’ora, che comunque non compensano quelli già bruciati durante l’attività, pertanto è consigliato massimizzare l’introduzione nei due pasti disponibili.

  • Altro aspetto fondamentale è la reintegrazione dei liquidi e dei Sali minerali persi durante la prestazione. Buona parte dei ciclisti professionisti vengono pesati dopo le gare al fine di stimare quanta massa magra (di cui fa parte l’acqua) è stata persa, per poter gestire il reintegro per il giorno successivo.

  • Il rifornimento dei ciclisti viene così normato: non può esserci prima di 30 km dalla partenza e dopo i 20 km prossimi all’arrivo, è vietato nei punti salienti (Gpm o traguardi volanti) della tappa e nelle discese. Ogni ciclista ha comunque a disposizione la propria borraccia personale.

Capacità Motorie:

  • Condizionali:

  • Forza: capacità base quando si parla di sport, il mantenimento di un buon livello di forza è la base per esprimere la prestazione. Si evidenzia maggiormente nei tratti dove è necessario mantenere una certa velocità/cadenza di pedalata e nei tratti con pendenza. Sono predominanti gli aspetti di forza resistente e forza veloce durante la performance, è imperativo mantenere un buon livello di forza massima attraverso la preparazione atletica per permettere il mantenimento della performance.

  • Resistenza: capacità dominante per le lunghe distanze, si divide in: resistenza di fondo, caratterizzata da bassa intensità mantenuta costante; resistenza di fondo critico, capacità di mantenere un’intensità media; resistenza alla potenza, di breve durata, fondamentale in sprint, attacchi e contrattacchi durante la gara o tratti veloci con salite di breve durata.

  • Velocità: capacità del muscolo di contrarsi velocemente ad intensità di stimolo molto alte/massime. Capacità fondamentale nelle tappe a cronometro.

  • Potenza: espressione esplosiva della forza, riguarda la potenza di scatto (ad esempio nelle partenze a cronometro o scatti fuorisella) e la potenza esplosiva (sprint).

  • Coordinative:

  • Intra-muscolare: espressione di forza e velocità ad alta intensità

  • Accoppiamento

  • Ritmizzazione: mantenimento del rpm

  • Anticipazione motoria

  • Differenziazione cinestesica: gestione dell’andatura in base al tratto di gara

  • Propriocezione: mantenimento della centralità del corpo (stabilità dinamica), quindi gestione delle forze durante la curva (forza peso e forza centrifuga)

  • Equilibrio dinamico

  • Capacità di reazione

Abilità motorie:

    • Riguardano principalmente il gesto di pedalata:

      • In sella

      • Fuori sella

      • In piano

      • Con pendenza

Schemi motori:

    • La pedalata, gesto di base, non si può considerare uno schema motorio

    • Capacità di afferrare (legata alla presa sul manubrio)

Piano di lavoro:

  • Sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Mobilità articolare

    • Innalzamento dei battiti cardiaci ed innalzamento della temperatura corporea su bici (su rullo, ovvero sospensione della ruota dietro) per 10'

    • Lavoro intervallato: 10’ di pedalata ad un ritmo basso (80-90 bpm) seguiti da 5’ ad un ritmo maggiormente sostenuto (mi avvicino ai 130 bpm), ripetuto 2 volte

Principali muscoli coinvolti nella pedalata:

  • Muscoli agonisti:

    • Quadricipite femorale (vasto mediale, laterale ed intermedio, retto femorale)

    • Grande gluteo

    • Gastrocnemio laterale e mediale

    • Soleo

    • Tibiale anteriore

  • Muscoli sinergici:

  • Bicipite femorale

  • Semitendinoso e Semimembranoso

  • Medio/piccolo gluteo

  • Tibiale posteriore

  • Flessore lungo delle dita

  • Grande adduttore e muscoli adduttori

  • Ileopsoas

  • Tensore della fascia lata

  • Sartorio

  • Muscoli fissatori:

  • Piriforme

  • Iliaco

  • Retto dell'addome

  • Addominale obliquo interno ed esterno

  • Addominale trasverso

  • Erettori spinali (spinale, lunghissimo)

Muscoli coinvolti nella presa del manubrio:

  • Principali:

    • Muscoli flessori (situati nell'avambraccio): flessore superficiale delle dita, flessore radiale del carpo, flessore ulnare del carpo, flessore lungo del pollice e flessore profondo delle dita

    • Pronatore quadrato

    • Palmare lungo

  • Fissatori:

  • Tricipite brachiale

  • Deltoide (fasci anteriori ed intermedi)

  • Muscolo pettorale

Principali articolazioni coinvolte:

  • Anca (art. coxo-femorale)

  • Ginocchio (art. femoro-tibiale e femoro-rotulea)

  • Caviglia (art. tibio-tarsica e tibio-peroneale distale)

  • Polso / articolazione delle dita (per la presa sul manubrio ed azione di frenata)

Gesti tecnici di base:

  • Pedalare

  • Pedalare fuori sella

  • Frenare

  • Mantenimento dell'equilibrio in sella

  • Curvare

  • Utilizzare il cambio

  • Capacità di accelerazione

Aspetti usuranti:

  • La componente simmetrica di cui si caratterizza la bici non tiene conto delle normali asimmetrie presenti nel corpo, sia a livello posturale che proporzionale. Questo può produrre carichi da stress differenti sulla componente tendinea e muscolare, causando maggiore usura su una porzione rispetto all’altra. Di questo aspetto va tenuto conto durante la preparazione atletica e tutte le terapie a cui si sottopone l’atleta, ad esempio il massaggio dal fisioterapista post allenamento o gara, in modo da mantenere più possibile un equilibrio stabile nel corpo.

  • Oltre la componente asimmetrica, la postura reiterata dal ciclista interessa rachide lombare e cervicale: la postura assunta in bicicletta porta ad un annullamento della lordosi lombare, che può arrivare fino alla inversione della curva e un aumento della lordosi cervicale. È inoltre studiato che la lombalgia sia una sintomatologia molto frequente tra coloro che praticano ciclismo, è stimato che riguardi il 60% dei ciclisti. Tutto ciò dipende molto dal tempo prolungato in cui si assume tale postura.

Infortuni più frequenti:

  • È possibile distinguere gli infortuni legati al ciclismo in tre categorie: contatto con la bicicletta, infortuni traumatici, infortuni da uso eccessivo. Analizziamoli in seguito:

    • Contatto con la bicicletta: sono principalmente disturbi che si riscontrano a seguito di circuiti a tappe molto lunghi, sono molto frequenti e possono essere alleviati analizzando la biomeccanica del movimento e l’assetto utilizzato per la bici in gara. I principali sono:

      • Neuropatia plantare: legata a compressione nervi plantari, i disturbi possono essere alleviati attraverso la regolazione della tacchetta (aggancio sulla scarpa), scarpa con la punta più ampia o meno strette.

      • Disturbi legati alla sella: riguardano irritazioni, ulcerazioni, piaghe da sella. Molto frequenti nelle competizioni lunghe, possono comportare lo stop dell’attività in base alla gravità della ferita. Possono essere alleviate controllando l’inclinazione della sella, la portata e l’altezza del manubrio ed il tipo di sella adottata.

      • Sindrome del tunnel carpale (neuropatia ulnare): avviene in seguito a compressione prolungata del nervo ulnare, ne risente buona parte dei ciclisti che partecipano a circuiti molto lunghi, varia dal semplice intorpidimento all’incapacità di addurre una o più dita dopo la gara. Raramente si riscontrano danni permanenti, sono comunque più frequenti nel ciclismo fuori strada (mountain bike). Si possono alleviare questi disturbi cambiando la posizione delle mani frequentemente, adottando imbottiture al manubrio, guanti o alzando l’altezza del manubrio.

    • Infortuni traumatici: il 48,5% dei professionisti di alto livello ne ha subito almeno uno durante la carriera, riguardano i traumi successivi alle cadute, il 50% delle quali causa una frattura. Le cadute sono legate a più fattori, tra cui la corsa in gruppo, il clima, la velocità (in particolare durante la discesa) e le condizioni stradali (presenza di ostacoli non ben segnalati).

I 2/3 di questi infortuni riguardano il comparto superiore, le fratture più comuni sono:

  • Clavicola

  • Testa radiale

  • Costole

  • Anca

  • Bacino

  • Femore

Possono provocare inoltre: abrasioni, commozioni celebrali, contusioni superficiali ed intra-addominali.

  • Infortuni da “uso eccessivo” sono frequenti, in base agli studi le percentuali oscillano tra il 50/60% dei ciclisti professionisti di alto livello, nei principianti/dilettanti questa percentuale si alza fino all’80%. In questo caso gli infortuni riguardano per 2/3 il comparto inferiore, e sono:

    • Infortuni legati al ginocchio: avvengono quando l’intensità e il chilometraggio sono elevati ed affrontati con grandi marce, sono accentuati in presenza di pendenze (anche collinari), rappresentano il 62% del totale infortuni. In base alla locazione del dolore possiamo utilizzare differenti accorgimenti: legati al comparto laterale, influisce la presenza di pendenze e intrarotazione del piede durante la pedalata; comparto anteriore, riguarda entesi al tendine rotuleo quindi possibilità di strappi, lacerazioni o tendinosi; comparto mediale, principalmente borsiti, può aggravarsi fino alla lesione del menisco mediale. In quasi tutti i casi è consigliato ridurre il chilometraggio e l’intensità, oltre a variare opportunamente l’assetto della bici per renderlo meno usurante per l’articolazione.

  • Sindrome di dolore del trocantere maggiore: legata ad un ampio chilometraggio e ad un’altezza eccessiva del sellino.

  • Infortuni legati al Tendine d’Achille: legati ad eccessiva flessione plantare, avviene quando la sella è troppo alta ed il tallone scende sotto l’orizzontale durante la fase di propulsione discendete. Variare l’altezza del sellino permette al tallone di non scendere sotto tale linea.

  • Endofibrosi arteria iliaca: coinvolge il 10-20% dei ciclisti professionisti, le principali sensazioni riscontrate sono “gamba morta”, mancanza di potenza, crampi e dolore alla gamba. Generalmente si interviene chirurgicamente, non sono presenti dati riguardo i risultati nel lungo termine.

Test specifici:

  • Test di relazione tra potenza (Watt) e frequenza di pedalata (cadenza, rpm)

  • Test di Wingate: stabilisce la capacità anaerobica lattacida e la potenza media massima

  • Test incrementale: per stabilire la potenza di picco e Frequenza cardiaca di picco (FC MAX)

  • Composizione corporea

  • Misurazione antropometrica per assetto bici

Video-Regolamento: