Salto in lungo
Autore: Giovanni Ceriotti
Data di immissione del modello: 07/06/2022
Tipologia di sport:
Individuale
Non situazionale
Estremo (capacità del sistema neuromuscolare di equilibrare la velocità e la forza esplosiva al momento del salto)
Antico (compare per la prima volta alla 18esima Olimpiade nel 708 a.C. in Grecia)
Ambiente:
Indoor/outdoor
Stagione: invernale (indoor) ed estiva (outdoor)
Superficie di gara: pedana di rincorsa e zona di atterraggio
Naturale (sabbia) e artificiale (linoleum, legno)
Materiali:
Strumentazione specifica tecnica:
Pedana di rincorsa in linoleum
La tavola di stacco deve essere realizzata in legno e deve essere rettangolare e misurare da 121 a 122 centimetri di lunghezza (quanto la larghezza della corsia della pedana di rincorsa), mentre deve essere larga da 19,8 a 20,2 centimetri. Deve inoltre essere dipinta di bianco per essere ben visibile agli atleti.
Sabbia per attutire la caduta nella zona di atterraggio
Rastrello per appiattire la sabbia tra un salto e l'altro
Materiale tecnico:
Scarpe chiodate, adatte per fare presa sul terreno (i chiodi sono presenti nella parte anteriore della suola), oltre al fatto che sono in grado di far esprimere velocità e dare sostegno nel momento dello stacco
Obiettivo:
Misura: atterrare dal salto il più lontano possibile dal limite di battuta, dopo tre tentativi viene valutata la prova migliore
Difficoltà (da 0 a 5):
Condizionale: 5
Coordinativa: 5
Intellettiva: 2
Inizio pratica agonistica (età):
11-12 anni
Categorie FIDAL:
Sport Olimpico:
Uomini 1896
Donne 1948
Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:
Non si riscontrano dati a riguardo
Frequenza gare:
Eventi ricorrenti annualmente
Record mondiale:
Maschile: 8,95m (Mike Powell - USA)
Femminile: 7,52m (Galina Čistjakova - URSS)
Maschile indoor: 8,79m (Carl Lewis - USA)
Femminile indoor: 7,37m (Heike Drechsler - Germania Est)
Somatotipo:
Ectomorfo
Morfotipo:
Non si riscontra una lineare definizione su peso e altezza medi. Si può definire comunque uno sbilanciamento verso un'altezza più elevata, in modo da avere una maggior esplosività provocata anche dalla lunghezza delle gambe, e un peso tendente al basso per essere più leggeri possibile per resistere alla forza di gravità dopo lo stacco.
Distanza della prestazione:
Max. 54m / Min. 39m
La rincorsa varia dai 30 metri ai 45 metri, a seconda della lunghezza della pedana e della scelta dell'atleta, dopodiché vi è la fase in aria dopo lo stacco.
Durata:
Della competizione: varia a seconda della competizione e dei partecipanti (circa 30 minuti)
Dell’azione: dai 5 ai 10 secondi (comprensivi di rincorsa, stacco, volo e atterraggio)
Frequenza cardiaca:
Tipologia di lavoro:
Aciclico
Sistema energetico coinvolto:
Anaerobico Alattacido
Alimentazione e idratazione:
Non è presente in letteratura alcun dato riguardante il dispendio energetico e la media dei litri persi in una competizione di salto in lungo
Capacità motorie:
Capacità condizionali
Velocità
Forza
Capacità coordinative
Combinazione tra la massima velocità nella rincorsa e il momento dello stacco
Ritmizzazione della rincorsa per giungere con un determinato numero di passi allo stacco
Equilibrio nella fase di volo e nell'atterraggio
Abilità motorie:
Closed-skill
Schemi motori:
Correre
Saltare
Atterrare
Piani di lavoro:
Sagittale
Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:
Coordinativo
Condizionale
Tecnico (rincorsa e salto)
Mobilità
Flessibilità
Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):
Agonisti:
Deltoide
Trapezio
Bicipite brachiale
Quadricipite femorale
Estensore delle dita
Sinergici:
Retto addominale
Gran dorsale
Grande gluteo
Tensore della fascia lata
Semitendinoso
Semimembranoso
Tibiale anteriore
Gastrocnemio
Fissatori:
Tricipite brachiale
Bicipite femorale
Soleo
Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):
Articolazione tibio-tarsica
Articolazioni del ginocchio
Articolazione coxo-femorale
Articolazioni del gomito
Articolazione scapolo-omerale
Gesti tecnici di base:
La rincorsa: con partenza da fermo, è la fase in cui l'atleta prende velocità per arrivare progressivamente al punto più elevato di essa. La rincorsa viene eseguita con busto eretto e la corsa si effettua con le ginocchia alte. Gli ultimi tre appoggi dovranno essere rapidi, per permettere la coordinazione in procinto dello stacco
Lo stacco: è l'ultimo appoggio della rincorsa, quello che dà inizio alla fase di volo per il salto
Il volo: deve possedere il maggior equilibrio possibile, per poter raggiungere la distanza maggiore al momento dell'atterraggio
L'atterraggio: in questa fase si estendono le gambe al momento del contatto con la sabbia, in modo da poter perseguire la maggior distanza, e al tempo stesso bisogna mantenere l'equilibrio per non cadere all'indietro ed inficiare così la bontà della prova
Aspetti usuranti:
Nella pratica del salto in lungo, l'aspetto usurante riguarda principalmente l'esasperazione del carico sul piede di stacco a livello articolare
Infortuni più frequenti (distretto anatomico):
Ginocchio
Caviglia
Test specifici:
Salto in lungo da fermo
Sprint 40 metri
Video-regolamento:
La gara del salto in lungo si divide in due fasi: la prima di qualificazione, nella quale gli atleti hanno a disposizione tre salti per accedere alla fase successiva, e la seconda di finale, nella quale gli atleti hanno a disposizione ulteriori tre salti per migliorare le misure ottenute in qualificazione. Chi raggiunge la misura maggiore tra qualificazione e finale si aggiudica la gara.
A prescindere dal punto di stacco al termine della rincorsa, la lunghezza del salto viene misurata dal limite dell'asse di battuta. La misurazione deve tenere in considerazione il punto perpendicolare più vicino all'asse di battuta lasciato dal saltatore nella sabbia. La nullità del salto viene decretata nel caso in cui l'atleta: tocca con una qualsiasi parte del corpo il terreno oltre la linea di stacco; stacca esternamente alla corsia di rincorsa; durante la caduta, tocca con qualsiasi parte del corpo un punto esterno alla zona di atterraggio che sia più vicino del segno più vicino all'asse di battuta lasciato nella sabbia; dopo aver completato il salto ed essere atterrato ritorna verso l'asse di battuta; usa una qualsivoglia forma di salto mortale.
Bibliografia: