PALLAVOLO

Modello Prestativo

Sport di squadra

PALLAVOLO


Autore: Enrica Viarisio

Data di immissione del modello: 18/06/2019

Tipologia di sport:

    • A squadre
    • Situazionale

Ambiente:

    • Indoor
    • Stagione: Tutto l'anno
    • Superficie di gara: La superficie deve essere piana, orizzontale ed uniforme. Essa non deve presentare alcun pericolo di infortunio per i giocatori. Per le competizioni mondiali ed ufficiali FIVB le superfici in legno o in materiale sintetico sono le sole permesse.
    • Artificiale

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • La rete: posta verticalmente sopra la linea centrale, ad un’altezza nella sua parte superiore di 2,43 m per gli uomini e di 2,24 m per le donne.
      • Due bande bianche: fissate verticalmente sulla rete e poste esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale.
      • Le antenne: poste ai lati opposti della rete.
      • I pali: sorreggono la rete e devono essere imbottiti.
      • Il pallone: deve essere sferico, composto da un involucro di cuoio soffice o sintetico con all’interno una camera d’aria in gomma o materiale simile.

Obiettivo:

    • Punteggio: La gara è vinta dalla squadra che si aggiudica tre set. Un set (eccetto il decisivo 5° set) è vinto dalla squadra che per prima consegue 25 punti con uno scarto di almeno due punti. In caso di 24 punti pari, il gioco continua fino a conseguire lo scarto di due punti (26-24; 27-25; ecc.).

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 5

La pallavolo è uno sport nel quale si richiedono una eccellente ed elevata velocità di reazione e di movimento, collegate con una durata del carico relativamente elevata. Scatti repentini su distanze di corsa relativamente brevi e variabili (combinazione di tecniche diverse di corsa); salti e ricadute su uno o su ambedue gli arti inferiori, una moltitudine di movimenti di colpo con richieste elevate di utilizzazione rapida del repertorio tattico adeguata a situazioni mutevoli e anche il lavoro intensivo di difesa richiedono non soltanto una buona forma fisica (velocità-forza veloce), ma, soprattutto, anche una costante freschezza e resistenza alla concentrazione (capacità di anticipazione, capacità di reazione, capacità coordinative).

    • intellettiva: 4. Un ruolo di primo piano svolge lo sviluppo delle capacità cognitive. Sviluppare la capacità di gioco significa soprattutto analizzare situazioni e apprendere soluzioni (Fröhner 1988; Voigt, Richter 1991). Ciò pone, ad esempio, richieste elevate alla capacità di percezione ottica e alla capacità di prendere decisioni sotto pressione temporale.

Inizio pratica agonistica (età):

    • 10 anni

Inizio pratica professionistica:

    • 16 anni

Sport Olimpico

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • 331.843 atleti (pari al 7,5%).

L’attitudine alla pratica sportiva non è omogenea nelle diverse regioni del Paese anche, verosimilmente, per una differente disponibilità di strutture organizzate. Il Nord-est è la ripartizione geografica con la quota più elevata di praticanti (40,4%), seguito dal Nord-ovest (39,5%) e dal Centro (35,3%).

Frequenza gare:

    • Settimanale

Record mondiale:

Somatotipo:

    • ll fisico degli atleti nella lega A1 è ECTOMORFO. Il somatotipo differisce in relazione al ruolo di gioco di entrambi i sessi: la componente mesomorfa è massima negli alzatori, mentre la componente ectomorfa è massima nei centri.

Morfotipo:

    • Altezza media:
      • Maschio:
          • Alzatore: 1.92 ± 0.06
          • Centrale: 2,02 ± 0,05
          • Banda: 1.97 ± 0.05
          • Opposto: 1,99 ± 0,06
          • Libero: 1.86 ± 0,06
    • Media totale: 1,97 ± 0,07
      • Femmina:
          • Alzatore: 1,77 ± 0,06
          • Centrale: 1,86 ± 0,06
          • Banda: 1,84 ± 0,06
          • Opposto: 1,85 ± 0,07
          • Libero: 1,71 ± 0,07
    • Media totale: 1,82 ± 0,08
    • Peso medio:
      • Maschio: 88.7 ± 8.0
      • Femmina: 70.3 ± 6.9

Distanza della prestazione:

Durata:

    • Della competizione: Min 1 h / Max 2 h e 43'
    • Dell’azione: 5" - 7" nella fase attiva, 14" - 19"nella fase passiva.
    • Dei set: 15' - 22'

Frequenza cardiaca:

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Dominante: La pallavolo è uno sport situazionale classificato tra le attività che prevedono processi alternativi aerobi e anaerobici, con un'importante partecipazione della massa muscolare e un'accentuata prevalenza del processo anaerobico alattacido. La pallavolo moderna, a causa della durata ridotta delle azioni di gioco e dell'intensità crescente del ritmo, impegna sempre di più la componente anaerobico alattacida; è soprattutto per questo motivo che abbiamo sempre più bisogno di atleti potenti, che siano nello stesso tempo veloci e capaci di elevata prestazione nei salti.

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: 4,2 Kcal/kg all’ora
    • Media litri persi: 600 / 2000 ml all’ora

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza esplosiva
      • Forza reattiva
      • Velocità
      • Rapidità
    • Capacità coordinative:
      • Tutte specifiche e generali

Abilità motorie:

    • Bagher
    • Palleggio
    • Rullata
    • Schiacciata
    • Tuffo

La performance è legata anche ad altre qualità come la coordinazione neuromuscolare, il controllo motorio, le attitudini tattiche e le caratteristiche motivazionali.

Schemi motori:

    • Saltare
    • Rotolare
    • Correre
    • Lanciare

Piani di lavoro:

    • Piano frontale
    • Piano trasversale
    • Piano sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:

    • Coordinativo
    • Condizionale
    • Tecnico (gesto specifico)
    • Mobilità
    • Flessibilità

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • Agonisti:
      • Quadricipite
      • Tricipite surale
      • Deltoide
      • Trapezio
    • Sinergici:
      • Ischiocrurali
      • Tibiale anteriore
      • Piccolo rotondo
      • Sovraspinato
      • Sottospinato
    • Fissatori:
      • Addominali
      • Gran dorsale
      • Cuffia dei rotatori
      • Pettorale

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Ginocchio: in tutte le categorie d’età e in tutti gradi di maturazione, soprattutto a causa dell’elevata quantità di salti in successione rapida;
    • Colonna vertebrale: è interessata soprattutto la regione lombare della colonna vertebrale. A partire dalla fase di sviluppo puberale si ha una aumento dei problemi, soprattutto a causa dei movimenti di colpo (specie se la parte centrale del corpo è debole), delle ricadute dopo i salti, e delle diverse posizioni di difesa;
    • Articolazione tibiotarsica: aumento particolare di traumi a partire dalla fase adolescenziale e con l’incremento dell’intensità e della velocità del gioco;
    • Articolazione scapolo-omerale: a partire dalla fase di sviluppo adolescenziale tutti i disturbi aumentano soprattutto a causa dell’incremento della forza dei colpi, anche se non nella stessa misura delle zone precedenti. Nei bambini e negli adolescenti questi problemi sono meno frequenti.
    • Vanno poi citati i danni alle articolazioni delle dita nella ricezione della palla. Gli effetti sulla capacità generale di carico e di gioco, però, sono scarsi, tra l’altro perché è possibile utilizzare nastri taping per la protezione delle dita.

Gesti tecnici di base:

    • Attacco
    • Muro
    • Bagher di ricezione
    • Bagher di difesa
    • Bagher d’alzata
    • Battuta

Aspetti usuranti:

Tra le tipiche conseguenze di carichi errati occorre citare:

    • Alterazioni della maturazione nelle zone di accrescimento delle regione del ginocchio, ad esempio, morbo di OsgoodSchlatter, soprattutto in presenza di tessuto connettivo molto lasso;
    • Sindrome dolorosa pre-rotulea conseguente all’elevato numero di salti;
    • Alterazione della maturazione dei corpi vertebrali, soprattutto nel tratto toracico della colonna, con riduzione della curvatura fisiologica lombare;
    • Alterazioni funzionali del tono e del trofismo della muscolatura paravertebrale e della regione dorsale causate da squilibri nell’attivazione eccessiva della muscolatura anteriore del tronco rispetto a quella posteriore;
    • Tendinosi della spalla del braccio impegnato nel colpo. I fattori costituzionali e funzionali che richiedono un’attenzione particolare se si vuole garantire la capacità di carico evidenziati più volte dalle ricerche sono:
    • Statura elevata, in particolare nel periodo di notevole incremento della velocità di crescita nella pubertà;
    • Particolari atteggiamenti posturali: spesso nello sviluppo infantile e adolescenziale si possono riscontrare posture a riposo sfavorevoli dal punto di vista statico (petto scavato, spalle in avanti) che limitano l’apertura dell’angolo braccia-tronco, atteggiamenti cifotico-lordotici con pericolo di un aumento della sollecitazione nella regione toracica e lombare del rachide;
    • Muscoli indeboliti: muscoli inferiori dell’addome, glutei, muscoli superiori del dorso;
    • Accorciamenti muscolari: muscolo ileopsoas, muscoli anteriori e posteriori della coscia, muscoli dei polpacci;
    • Nelle giocatrici: frequente riscontro di tessuto connettivo particolarmente lasso.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Lesioni al ginocchio: Il ginocchio è il sito più frequente di lesioni nei giocatori di pallavolo . Più del 40% dei giocatori di alto livello subiscono lesioni da uso eccessivo durante questa attività; questa sindrome particolarmente dolorosa è causata dalla quantità di salti tipici del gioco di pallavolo e dal suo allenamento che mira a rafforzare il muscolo quadricipite. Nei giocatori di pallavolo l'apparato estensore è soggetto a uno stress elevato e la giunzione del tendine osseo, essendo il punto più debole, è sensibile alla lesione.
    • Distorsioni della caviglia: Il trauma distorsivo della caviglia (TDC) è la più comune lesione nei giovani atleti soprattutto in attività sportive che prevedono salti, scatti o bruschi cambi di direzione quali calcio, basket, pallavolo, rugby e tennis. Dalla letteratura1,2 risulta che il 15-30% dei pazienti con TDC può presentare una sintomatologia cronica recidivante a carico della caviglia caratterizzata da edema, dolore, spesso associata a instabilità funzionale della caviglia.
    • Lesioni alle mani: le distorsioni sono state osservate più frequentemente (39%), seguite da fratture (25%) e contusioni (16%). Le dita sono state coinvolte nel 44% dei casi. La maggior parte delle lesioni della mano si sono verificate in giocatori ricreativi. I giocatori ricreativi hanno avuto più infortuni sul lato sinistro , mentre i giocatori in competizione hanno avuto più infortuni sul lato destro.

Test specifici:

    • Valutazione delle capacità aerobiche
      • Determinazione del massimo consumo d’ossigeno (VO2 max).

Il VO2max può essere determinato durante un gran numero di esercizi che comportino l’attivazione di larghi gruppi muscolari e con intensità di lavoro sufficientemente elevata da attivare al massimo il meccanismo esoergonico aerobico. Normalmente la scelta del tipo di esercizio cade su marcia o corsa su ergometro trasportatore oppure su cicloergometro (per la pallavolo è meglio il nastro trasportatore). Molti sforzi sono stati fatti per sviluppare metodologie standard per la determinazione del VO2max e per definire anche linee guida in relazione a età, sesso, stato d’allenamento e composizione corporea.

1. In laboratorio possono essere effettuati sia test triangolari, che consistono in un progressivo incremento del carico di lavoro fino al massimo, con differenze modalità in base allo staff proponente, oppure rettangolari, trapezoidali, a carico periodizzato, a carichi crescenti ma intervallati da pause di riposo.

2. Sul campo si possono utilizzare test di tipo massimale e di tipo sottomassimale:

    • Test di Cooper: si basa sulla valutazione della distanza percorsa in 12 minuti; su apposita tabella viene comparata la distanza percorsa al valore del VO2max.
    • Test a navetta: viene eseguito correndo a velocità crescente con step di un minuto, una distanza di 20 metri; la velocità raggiunta è indice del VO2max del soggetto.
    • Rilievi diretti di VO2 : Per un’analisi accurata e specifica di questo metabolismo viene utilizzata una apparecchiatura miniaturizzata portatile, con trasmissione dei dati in telemetria (K4-Cosmed), che permette una valutazione del VO2 anche direttamente sul campo di gara. L’apparato consiste di una turbina che misura il flusso respiratorio; sulla stessa maschera è inserito un campionatore dei gas espirati che ne invia una aliquota in una microcamera 3 di miscelazione dove viene misurata la FEO2 . Il dispositivo è dotato di un radiotrasmettitore in modulazione di frequenza che consente di inviare i segnali di flusso respiratorio, di FEO2 e di FC ad una stazione ricevente corredata di un sistema di elaborazione e di memorizzazione dati. L’effettuazione del test può essere condotta sia in campo che in laboratorio, dove è preferibile l’utilizzo di un nastro trasportatore o, in casi selezionati, cicloergometro.
    • Valutazione della forza e dell'elevazione
      • Massima contrazione volontaria in isometria
        • Dinamometria Isometrica: uno dei metodi di laboratorio più comuni per valutare la forza massima di un muscolo o di una catena cinetica è la dinamometria. Tale metodica richiede la disponibilità di uno strumento di misura, ossia il dinamometro. La tecnica esecutiva può variare a seconda del tipo di apparecchio usato; vanno comunque osservate alcune regole di base: 1) sistemare l’atleta in maniera confortevole, facilmente riproducibile, per consentire controlli di tipo longitudinale, e misurare accuratamente gli angoli articolari del distretto da esplorare; 2) ricercare la catena muscolare più specifica per lo sport esaminato (nella pallavolo si possono valutare i muscoli estensori della gamba); 3) eseguire la valutazione ad angoli articolari diversi per analizzare la catena cinetica in condizioni differenti.
      • Test di Forza veloce:
        • Salto verticale su piattaforma dinamometrica ed il Jump Test: la metodica che oggi viene ritenuta più valida per la misura della potenza muscolare della catena estensoria dell’arto inferiore, è il test in questione. Il Jump Test si esegue su Ergojump© che si compone di un orologio elettronico collegato ad una pedana a conduttanza che permette di misurare il tempo di volo di uno o più salti verticali consecutivi : i dati elaborati consentono di calcolare velocità di stacco e potenza. Il salto tuttavia può essere eseguito tuttavia secondo diverse modalità:
        • Squatting Jump: è una prova di facile realizzazione e ripetibilità. Consiste nella esecuzione di un salto verticale alla massima intensità con partenza dalla posizione di mezzo squat (ginocchia piegate a 90°), senza contromovimento.
        • Counter Mouvement Jump: consiste in un salto verticale partendo dalla posizione eretta, precedendo il salto con un contromovimento (ciclo stiramento-accorciamento muscolare) con piegamento delle ginocchia fino a circa 90°, mani ai fianchi.
        • Drop Jump: va effettuata una serie di salti con caduta da diverse altezze : 20 - 40 - 60 - 80 - 100 cm. In questo modo è possibile individuare l’altezza di caduta ottimale dalla quale il soggetto ottiene la massima elevazione di salto e correlare tra loro altezza di caduta, tempo di contatto e tempo di volo.
        • Ergojump Bosco System: Consiste nella valutazione indiretta della forza dinamico-esplosiva, della forza esplosiva e della potenza anaerobica alattacida tramite calcolo dello spostamento verticale del centro di gravità con il metodo di Bosco. Con questo test si misura l’altezza raggiunta eseguendo salti con tecniche diverse. Ogni prova è caratterizzata dall’esecuzione di tre salti: per la rilevazione statistica è considerato il miglior risultato ottenuto. L’esecuzione dei salti avviene utilizzando una pedana a conduttanza, collegata ad un microprocessore (Ergojump Bosco System).
        • Test di Abalakov: viene eseguito su un apparecchio composto da una pedana e da un metro a nastro collegato ad una cintura che viene applicata al soggetto esaminato; l’atleta deve portarsi sulla pedana e mettersi in posizione di partenza tenendo: 1) i piedi pari, leggermente divaricati, ed i talloni a contatto con il suolo, 2) gli arti inferiori perfettamente distesi 3) le braccia distese lungo il corpo. Al bacino dell’atleta viene appesa l’apposita cinghia, collegata con il misuratore dotato di sistema di arresto automatico.
        • Test di Sargeant (jump and reach): questo test è simile al precedente, ma ne differisce per il sistema di misura dell’altezza di salto, che prevede la valutazione dell’altezza raggiunta dalla mano dell’atleta posto in piedi con il braccio alzato.
        • Vertec Test: Il Vertec è uno strumento utilizzato per misurare, valutare ed allenare l’elevazione in modo specifico, utilizzando la tecnica d'attacco e del muro. E’ uno strumento costituito da un’asta munita di banderuole colorate, corrispondenti ciascuna ad una determinata altezza da terra, misurata in cm. Ogni banderuola colorata è larga 1,5 cm; l’atleta simula l’azione d'attacco (Vertec attacco con rincorsa, VA) e del muro (Vertec muro, VM), colpendo e spostando la banderuola, che indica la misura del salto, con una o due mani. Per ogni test si effettuano tre prove: dei salti effettuati solamente il miglior risultato sarà considerato per l'analisi statistica.

Video-regolamento:

Bibliografia:


Analysis of anthropometrics characteristics and jumping ability in junior top level volleyball athletes. Ciccarone , Fontani , Albert , Zhang, Cloes. 2005
La prevenzione dei traumi nello sport giovanile. Gudrun Fröhner, Wolfgang Tronick, Istituto per le scienze applicate all’allenamento, Lipsia.
La valutazione funzionale nella pallavolo. Antonio Gianfelici.
Regole di Gioco 2017 – 2020 FIPAV Comitato Regionale Piemonte.
Ministero della salute - CONI, Età minima di accesso all’attività sportiva agonistica. Revisione del 3 luglio 2018.
Somatotype, role and performance in elite volleyball players. Gualdi-Russo E , Zaccagni L. 2001
Anthropometric, Physical, and Age Differences by the Player Position and the Performance Level in Volleyball. José M. Palao, Policarpo Manzanares, David Valadés. 2014
Hand injuries in volleyball. Bhairo NH, Nijsten MW, van Dalen KC, ten Duis HJ. 1992
Knee injuries in volleyball. Ferretti A, Papandrea P, Conteduca F. 1990
Le basi anatomiche del danno propriocettivo negli esiti di distorsione della caviglia A. STECCO, S. MASIERO, V. MACCHI, A. PORZIONATO, C. STECCO, R. DE CARO, C. FERRARO. 2008