chilometro da fermo

Modello Prestativo

Sport Individuale

ciclismo su pista

Km da fermo


Autore: Federica Rondinella

Data di immissione del modello: 18/05/2021

Tipologia di sport:

  • Individuale

  • Non situazionale

  • Con mezzo

  • A tempo

Ambiente:

  • Indoor/outdoor

  • Stagione: Annuale

  • Superficie di gara: Velodromo

    • Il velodromo è lungo qualche centinaio di metri ed è formata da due rettilinei paralleli connessi da due curve di 180 gradi. La superficie presenta infatti una certa inclinazione verso l'interno, particolarmente accentuata nelle curve, atta ad equilibrare la forza centrifuga durante la loro percorrenza ad alta velocità.

    • La superficie della pista dev'essere piana, omogenea, con rivestimento uniforme e non abrasiva.

    • Nei velodromi al coperto si usa solitamente il parquet di legno, mentre in quelli all'esterno è più diffuso il cemento misto a resine o anche all'asfalto.

    • Artificiale

Materiali:

  • Strumentazione specifica tecnica

    • Utilizzo della bici da pista chiamata a "scatto fisso" con possibilità di utilizzare protesi al manubrio.

    • Il peso minimo della bici è di 6,8 kg stabilito dall'UCI.

    • Nessun freno.

    • La ruota anteriore e quella posteriore devono essere di uguale dimensione possono essere con raggi, a bastoni o piene per una migliore aerodinamica.

    • Deve essere sempre omologata secondo le norme regolamentate dall' UCI.

    • Maglie da gara: devono riportare i colori societari e la denominazione della stessa nella parte anteriore. Non è possibile usare maglie senza maniche.

    • Numeri identificativi: obbligatori neri in sfondo bianco, applicati posteriormente.

    • Strumentazione di protezione obbligatoria

  • In tutti i tipi di gare e negli allenamenti su pista è obbligatorio l’uso del casco rigido, costruito con materiale rigido e stampato, omologato, rispondente alle norme di sicurezza e di protezione dettate dalle norme in materia vigenti.

  • E' consentito utilizzare occhiali, guanti e copri scarpe durante la competizione.

Obiettivo:

    • Ciascun corridore, partendo da fermo e gareggiando individualmente, deve coprire una distanza prefissata nel minor tempo possibile.

    • La prova si disputa su di una distanza di 1.000 metri per gli uomini e 500 metri per le donne.

    • L'ordine di partenza è fissato dai commissari.

    • Questa prova sarà organizzata in due fasi:

  1. le qualificazioni per selezionare gli 8 migliori corridori sulla base dei loro tempi.

  2. le finali

    • Tutti i partecipanti devono effettuare il loro tentativo nel corso della stessa riunione.

    • Alla partenza, il corridore è sorretto da un blocco di partenza.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5

    • Coordinativa: 3

    • Intellettiva: 1

Inizio pratica agonistica:

  • Esordienti: 13-14 anni.

Inizio pratica professionistica:

  • Under-23: 19-22 anni.

Sport non Olimpico:

    • Escluso dal 2015 come specialità olimpica.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica, diffusione geografica:

Frequenza gare:

    • Annuale

    • Le maggiori competizioni di rilievo sono i campionati del mondo, la coppa del mondo e i campionati nazionali

Record mondiale:

  • Maschile : François Pervis 56"303

  • Femminile: Jessica Salazar 32"268

Somatotipo:

    • Mesomorfo

Morfotipo:

Altezza media

  • Altezza Uomini: 180 ± 8 cm

  • Altezza Donne: 170 ± 8 cm

Peso medio

  • Peso Uomini: 67 ± 8 Kg

  • Peso Donne: 61 ± 5 Kg

Distanza della prestazione:

Categorie maschili:

  • Juniores: 1 Km

  • Open (Elite - Under 23): 1 Km

Categorie femminili:

  • Juniores: 500 m

  • Elite: 500 m

Durata:

  • Per gli uomini i tempi sono di circa 1 minuto e 10 secondi.

  • Per le donne i tempi sono di circa 38 secondi.

Frequenza cardiaca:

    • 75 - 95 % Fc max

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Aerobico / Anaerobico lattacido

Alimentazione e idratazione:

    • Dato non disponibile

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:

      • Forza

      • Velocità

      • Potenza

    • Capacità coordinative:

      • Equilibrio

      • Ritmizzazione

      • Abbinamento dei movimenti

      • Reazione

      • Trasformazione

Abilità motorie:

  • Partenza da fermo

  • Tecniche principalmente legate al gesto di pedalata.

  • Pedalata con rapporto fisso

    • In sella

    • Fuori sella

Schemi motori:

  • La pedalata, gesto di base e principale non può essere considerato come uno schema motorio.

  • Capacità di presa/afferrare (legata alla presa sul manubrio).

Piani di lavoro:

  • Sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

  • Riscaldamento condizionale generale con lavoro aerobico, aumento dei battiti cardiaci ed innalzamento della temperatura corporea su bici su rullo per 10'.

  • Riscaldamento condizionale specifico dove si iniziano a fare lavori brevi anaerobici, 10' di pedalata a ritmo basso (75-90 bpm) alternati a lavori aerobici 5' a ritmo sostenuto (115-125 bpm)

  • Mobilità articolare.

Principali muscoli coinvolti:

  • Agonisti:

    • Quadricipite femorale (vasto mediale, laterale ed intermedio, retto femorale)

    • Grande gluteo

    • Gastrocnemio laterale e mediale

    • Soleo

    • Tibiale anteriore

  • Sinergici:

  • Bicipite femorale

  • Semitendinoso e Semimembranoso

  • Medio/piccolo gluteo

  • Tibiale posteriore

  • Flessore lungo delle dita

  • Grande adduttore e muscoli adduttori

  • Ileopsoas

  • Tensore della fascia lata

  • Sartorio

  • Fissatori:

  • Piriforme

  • Iliaco

  • Retto dell'addome

  • Addominale obliquo interno ed esterno

  • Addominale trasverso

  • Erettori spinali (spinale, lunghissimo)

Principali muscoli coinvolti nella presa del manubrio:

  • Muscoli flessori (situati nell'avambraccio): flessore superficiale delle dita, flessore radiale del carpo, flessore ulnare del carpo, flessore lungo del pollice e flessore profondo delle dita

  • Pronatore quadrato

  • Palmare lungo

Fissatori:

  • Tricipite brachiale

  • Deltoide (fasci anteriori ed intermedi)

  • Muscolo pettorale

Principali articolazioni coinvolte:

  • Anca (art. coxo-femorale)

  • Ginocchio (art. femoro-tibiale e femoro-rotulea)

  • Caviglia (art. tibio-tarsica e tibio-peroneale distale)

  • Polso / articolazione delle dita (per la presa sul manubrio).

Gesti tecnici di base:

  • Partenza da fermo: ogni corridore è sorretto da un blocco di partenza. Il colpo di pistola azionerà lo sblocco del dispositivo e farà scattare simultaneamente il cronometro.

  • Pedalata in sella e fuori sella: in questa specialità per la maggior parte della gara si pedala in sella se non durante i primi 150 metri dalla partenza dove si utilizza più forza nella pedalata.

  • Frenata: non essendoci alcun freno montato sulla bicicletta il corridore dovrà rallentare gradualmente fino a fermarsi.

Aspetti usuranti:

    • Andando in bicicletta l’area anatomica più sottoposta a stress è il bacino che, oltre a far lavorare correttamente le gambe, ha il compito di mantenere stabile il busto sorreggendo la colonna mentre gli arti superiori devono impedire la caduta in avanti. Il movimento della pedalata è un ciclo continuo suddiviso in quattro fasi: spinta, transizione, trazione, transizione. Durante queste fasi i muscoli della coscia sono sempre in flessione e il ginocchio è continuamente sotto carico. Il polpaccio si estende durante la spinta e la trazione mentre nelle due fasi di transizione impedisce il movimento di flessione. Il ciclista, per compiere tutti questi movimenti nel modo corretto, deve avere una bicicletta di dimensioni adeguate, proporzionata alla sua altezza. In caso contrario, se le proporzioni tra l’atleta e le varie componenti della bicicletta non sono corrette, è possibile incappare in degli errori posturali che possono causare una gestione sbilanciata dei carichi di spinta, sovraccarichi e traumi.

Infortuni più frequenti:

  • Traumi diretti: provocati da cadute le sedi più frequenti sono la clavicola, il polso, il gomito, le costole, l’anca, il bacino e il femore.

  • Infortuni da overuse:

  • Cervicalgia (L’area nel tratto cervicale durante la pedalata è costantemente ipertesa per permettere al sistema oculare di vedere al meglio il percorso. L’affaticamento può essere causato da uno sbilanciamento eccessivo in avanti provocato da una cattiva regolazione della posizione del manubrio o delle leve dei freni.)

  • Lombalgia: La causa principale della lombalgia nel ciclista è un vizio posturale che può essere innescato da un’altezza eccessiva della sella che provoca uno spostamento del bacino durante la pedalata oppure dall’errato posizionamento del piede sul pedale che può provocare la contrattura dei muscoli lombari.

  • Coxalgia: Il dolore all’anca, può essere frutto di un sovraccarico funzionale provocato ad esempio da una bicicletta troppo piccola che costringe il ciclista ad oscillare a ogni pedalata o alla cattiva regolazione della sella o del manubrio.

  • Sindrome della bandelletta ileotibiale: È un’infiammazione che colpisce il tendine finale del tensore della fascia lata a cui è affidata la stabilità del comparto articolare del ginocchio. L’infiammazione del tendine provoca un dolore continuo e non acuto causato dall’attrito tra il tendine e il condilo femorale esterno.

  • Condropatia femoro rotulea: È un processo degenerativo della cartilagine che rende difficoltoso il passaggio della rotula nella parte finale del femore, troclea femorale. Questa patologia è frequente nei ciclisti che sottopongono il quadricipite a sforzi intensi a causa dell’errata lunghezza delle pedivelle.

  • Ginocchio del ciclista: È una particolare forma di condropatia femoro rotulea che si caratterizza per essere asintomatica. Può insorgere a causa della morfologia stessa della rotula, della posizione dell’asse anatomico femorale-tibiale, dell’esecuzione scorretta della pedalata o dal mal posizionamento sulla sella.

  • Tendinite rotulea: Un mal posizionamento del ciclista sulla sella può costringere il ginocchio a lavorare in tensione provocando una compressione del tendine rotuleo. Il primo sintomo di questa infiammazione è un dolore nella parte bassa della rotula.

  • Infiammazione del tendine d’Achille: Può essere causata da un’errata posizione del piede sul pedale determinata dall’errata lunghezza delle pedivelle o dalla mal regolazione della sella in altezza o in lunghezza. Questo errore posturale può provocare un blocco nei muscoli della caviglia causando una ridotta elasticità del muscolo e un forte stress tendineo. Oltre il dolore è possibile percepire una sensazione di irrigidimento e calore.

  • Metatarsalgia: È un’infiammazione dei metatarsi che causa un dolore nella parte anteriore del piede e nel ciclismo può essere la diretta conseguenza della cattiva meccanica della pedalata, dell’errata regolazione delle tacchette o il frutto di un paio di scarpe inadatte per questa pratica sportiva.

Test specifici:

  • Test di relazione tra potenza (Watt) e frequenza di pedalata (Cadenza, rpm).

  • Test di Wingate: stabilisce la capacità anaerobica lattacida e la potenza media massima.

  • Test incrementale: per stabilire la potenza di picco e frequenza cardiaca di picco (FC Max).

  • Valutazione della composizione corporea (Plicometria).

  • Misurazione antropometrica per miglior assetto bici.

  • Test di Conconi: misurazione della soglia anaerobica.

  • Test del massimo consumo di ossigeno (Vo2max).