surf

Modello Prestativo

Sport individuale

surf


Autore: Daniele Fazzini

Data di immissione del modello: 17/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale
    • Non situazionale
    • Acrobatico
    • Antico: si ritiene che il surf sia originario dell'arcipelago polinesiano, dove era parte integrante della cultura delle popolazioni native. Esistono testimonianze di navigatori inglesi che raccontano la pratica del Surf nelle isole già dal XVII secolo, da dove si è poi diffuso nelle coste californiane e australiane e di lì in tutto il mondo.
    • Con mezzo: Tavola da surf (vedi sezione "Materiali")
    • Di destrezza

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione: Annuale
    • Superficie di gara: le onde adatte al surf si trovano principalmente nell'oceano dove il vento e il fondale marino creano il moto ondoso adatto alla pratica sportiva, ma possono essere trovate anche in fiumi o laghi. Tuttavia, i surfisti possono anche utilizzare onde create in piscine artificiali.
    • Naturale / Artificiale

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Tavola da surf: realizzata in schiuma di poliuretano unita alla fibra di vetro e resina epossidica, conferisce robustezza e leggerezza. Ne esistono due grandi categorie: le longboards (270cm – 300cm) che sono tavole lunghe e spesse, adatte a manovre controllate su onde lente e basse, al contrario le shortboards (180cm – 210cm) sono utilizzate nelle competizioni olimpiche per la loro agilità sulle onde alte e veloci.
      • Guinzaglio: corda elastica che unisce la tavola da surf alla caviglia del surfista permettendo di non perdere la tavola dopo un wipe-out (caduta da tavola).
      • Pinne: sono le appendici immerse della tavola, in base alla loro quantità e grandezza possono regolare la gestione della tavola nelle curve e sulla velocità.
      • Cuscinetti di trazione: strati adesivi di gomma che offrono la massima aderenza per impedire ai piedi del surfista di scivolare dal ponte della tavola.
      • Cera da surf: è una miscela di cere naturali e sintetiche da applicare sul ponte di una tavola, usata per aumentare l'aderenza ed evitare che il surfista scivoli via quando guida un onda.
      • Muta subacquea: con forti proprietà elastiche per agevolare i movimenti dell'atleta, sono utilizzate sopratutto nelle acque fredde insieme a guanti e stivaletti.
    • Strumentazione di protezione:
      • Non vi è obbligo di indossare strumentazione protettiva, ma i surfisti delle big wave (grandi onde) stanno sperimentando giubbotti gonfiabili o con pacchetti di tinture colorate per aiutare a ridurre le probabilità di annegamento.

Obiettivo:

    • Gare a punteggio: ai partecipanti vengono assegnati punteggi su una scala che va da 0,1 a 10 in relazione alla performance dell'atleta. I giudici scelgono il punteggio in base ai seguenti elementi per ogni onda cavalcata, solo se l'atleta al termine dell'onda rimane in piedi sulla tavola:
        • Grado di difficoltà
        • Tecniche innovative e progressive
        • Combinazione di tecniche
        • Varietà di tecniche
        • Velocità, potenza e fluidità

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 3

Inizio pratica sportiva ludico-ricreativa (età):

    • 5 / 6 anni

Inizio pratica agonistica:

    • Under 12 in Italia

Inizio pratica professionistica:

    • Non è legata a fattore anagrafico, ma è determinata dal raggiungimento di fattori, quali: entrare a far parte della Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard (FISW) e conquistare posizioni rilevanti in campionati nazionali. A livello internazionale, al termine della stagione gli atleti vengono inseriti nel ranking mondiale i base ai piazzamenti e alle vittorie nelle tappe internazionali dell'ASP World Tour (principale campionato mondiale professionistico di surf).

Sport Olimpico:

    • Il Surf è stato introdotto come disciplina olimpica nei Giochi della XXXI Olimpiade di Tokyo 2021 dove si disputerà il primo campionato olimpico di Surf sulla spiaggia giapponese di Tsurigasaki.

Demografia (principali continenti e Stati):

    • America: USA, Brasile, Hawaii
    • Europa: Francia, Spagna
    • Oceania: Australia
    • Asia: Giappone
    • Africa: Sud Africa

Frequenza gare:

    • Il calendario è denso di competizioni sia a livello dilettantistico sia professionistico, in uno stesso mese si tengono numerose competizioni alle quali un atleta può partecipare; le competizioni vengono organizzate a livello nazionale dalla FISW, a livello internazionale da organismi, quali: "International Surfing Association" e "World Surf League".

Somatotipo:

    • Mesomorfo
    • Ectomorfo

Record mondiali:

    • Kelly Slater - USA – (WSL Men’s Championship Tour ): Record = 11 volte campione del mondo
    • Layne Beachley & Stephanie Gilmore - AUS - (WSL Women’s Championship Tour ): Record = 7 volte campionesse del mondo
    • Rodrigo Koxa - BRA - Specialità onda più alta mai cavalcata, 08/11/2017, Nazarè (Portogallo): Record = 25m

Morfotipo:

    • Altezza:
      • 1,78 ± 0,07 m (Maschi)
      • 1,61 ± 0,06 m (Femmine)
    • Peso:
      • 79 ± 9,63 Kg (Maschi)
      • 55 ± 4,92 Kg (Femmine)

Distanza e velocità della prestazione:

    • Distanza media percorsa in acqua: 1.605 ± 313 m
    • Velocità media: 3,7 ± 0,6 km/h
    • Velocità Max media: 33,4 ± 6,5 km/h

Durata della prestazione:

  • La gara è suddivisa in round, dove da due a quattro atleti si sfidano per un tempo che varia dai 15 ai 20 minuti. Per il punteggio vengono considerate le due onde migliori surfate dall'atleta, salvo penalità, per poi stilare la classifica che stabilisce chi passa il turno o vince la competizione (nel caso si tratti di finale). Consideriamo 20 minuti per la competizione:
    • Tempo medio in pagaiata = 54% ± 6,3 (≃11 min)
    • Tempo medio stazionario = 28% ± 6,9 (≃6 min)
    • Tempo sull’onda paddling for wave = 8% ± 2 (≃2 min)
    • Tempo sull’onda wave riding = 4% ± 1,5 (≃1 min)

Frequenza cardiaca:

    • FC media gara = 139 ± 11 bpm (64% FCmax)
    • FCmax media gara = 190 ± 12 bpm (87% FCmax)

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico di situazione

Sistema energetico coinvolto:

    • Aerobico: durante la competizione l'atleta compre lunghe distanze in paddle remando con le braccia per posizionarsi e raggiungere la velocità dell'onda da cavalcare.
    • Anaerobico alattacido: la cavalcata dell'onda consiste in un'azione a elevatissima velocità e intesità della durata di pochi secondi, che nella sua realizzazione utilizza come substrato energetico l'ATP intramuscolare e il creatinfosfato.

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico:
      • Stimato 4 Kcal/Kg/all’ora.
    • Media litri persi:
      • 1000/2000 ml all'ora. La quantità di liquido dispersa risulta inoltre fortemente influenzata da fattori, quali: umidità e temperatura.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza massima, veloce, reattiva ed esplosiva
      • Resistenza
      • Velocità
      • Mobilità articolare
      • Flessibilità

Nel surfing queste capacità si manifestano in alcune particolari forme, per esempio parlando di resistenza si alluderà a una espressione della capacità di resistere a gesti esplosivi e rapidi, intervallati da pause. Riguardo la forza o la velocità di un surfista, bisogna distinguere se ci si riferisce agli arti superiori o inferiori; nel primo caso le capacità richieste sono la forza veloce e forza massima (in fase di remata), mentre per le gambe sono la capacità di controllo della tavola e di gesti esplosivi (manovre) e quindi le capacità alle quali ci riferiamo sono la forza reattiva, esplosiva e la forza massiva relativa.

    • Capacità coordinative:
      • Generali
      • Speciali

L'atleta deve essere in grado di combinare il movimento degli arti inferiori con la rotazione del busto e delle braccia per creare una forza direzionale sull'onda; risulta inoltre importante la capacità di dosare la forza muscolare prodotta in situazioni di disequilibrio costante per non perdere l'equilibrio; il movimento deve essere eseguito con elevata velocità per i motivi spiegati, ma con un gesto tecnico preciso, acquisito e consolidato, così da avere il completo controllo della tavola, dal momento che un brusco cambiamento di postura può pregiudicare l'efficacia della gara, portando a un wipe-out dell'atleta e perdere l'occasione di cavalcare l'onda.

    • Capacità psichiche:
      • Gestione della paura
      • Controllo emotivo

Abilità motorie:

    • Paddle
    • Riding wave

Schemi motori:

    • Di base:
      • Camminare
      • Correre
      • Afferrare
      • Rotolare
      • Saltare
      • Scavalcare
      • Atterrare
    • Complessi:
      • Nuotare
      • Immersione del corpo
      • Immersione del capo
      • Apertura di bocca e occhi sott’acqua
      • Rilassamento in acqua
      • Capacità di equilibrio
      • Flettere
      • Estendere
      • Slanciare

Piani di lavoro:

    • Frontale
    • Trasversale
    • Sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata (ordine cronologico):

    • Mobilità
    • Flessibilità
    • Condizionale
    • Coordinativo
    • Tecnico (gesto specifico in acqua)

La chiave per un riscaldamento di qualità è l'uso di movimenti per aumentare la frequenza cardiaca, rilassare i tessuti, lubrificare le articolazioni ed eccitare il sistema nervoso. Il warm up inizia con esercizi di mobilità e flessibilità che replicano alcuni movimenti base del surfing. Il secondo step consiste in un lavoro di coordinazione su tavolette instabili e stretching dinamico, che risulta apportare effetti positivi sulla stiffness miotendinea. A questo segue una graduale attivazione muscolare, da prima selettiva e successivamente globale, così da ottimizzare le sinergie muscolari e preparare le catene muscolari al gesto specifico. L'ultima parte del riscaldamento è dedicata al gesto specifico in acqua, per testare le risposte corporee prima della competizione.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

    • Agonisti:
      • Tibiale anteriore
      • Soleo
      • Gastrocnemio
      • Quadricipite femorale
      • Bicipite femorale
      • Grande gluteo
      • Glutei
      • Obliquo interno ed esterno
      • Retto dell'addome
      • Trasverso dell'addome
      • Lunghissimo del dorso (sacrospinale)
      • Lombari (multifidi e ileocostale)
      • Rotatori
      • Gran dorsale
      • Trapezio
      • Deltoidi
      • Grande pettorale
      • Bicipite brachiale
      • Tricipite brachiale
    • Sinergici:
      • Peroniero lungo
      • Semitendinoso
      • Semimembranoso
      • Adduttore lungo
      • Grande adduttore
      • Medio gluteo
      • Sartorio
      • Gracile
      • Pettineo
      • Piccolo adduttore
      • Dentato anteriore
      • Piccolo pettorale
      • Grande rotondo
      • Piccolo rotondo
      • Grande romboide
      • Piccolo romboide
      • Infraspinato
      • Sovraspinato
      • Sottoscapolare
      • Brachiale
      • Brachioradiale
      • Pronatore rotondo
    • Fissatori:
      • Ileopsoas
      • Obliquo interno ed esterno
      • Trasverso dell'addome
      • Retto dell'addome
      • Quadrato dei lombi
      • Erettori della colonna

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Caviglia:
      • Tibio-tarsica
      • Tibio-peroneale
    • Ginocchio:
      • Femoro-tibiale
      • Femoro-rotulea
    • Anca:
      • Coxo-femorale
    • Colonna vertebrale:
      • Intervertebrali (tra corpi vertebrali con interposizione dei dischi intervertebrali)
      • Zigapofisarie (tra faccette articolari)
      • Atlanto-epistrofeica (tra C2 e C1)
      • Atlanto-occipitale (tra C1 e osso occipitale)
    • Cingolo scapolare:
      • Gleno-omerale (spalla)
      • Acromio-clavicolare
      • Sterno-clavicolare
    • Gomito:
      • Omero-radiale
      • Omero-ulnare
      • Radio-ulnare prossimale
    • Avambraccio:
      • Radio-ulnari
    • Polso:
      • Radio-carpale

Gesti tecnici di base:

    • Duck-dive: consiste nell'afferrare i bordi della tavola all'altezza delle spalle e di spingerla sott'acqua in modo deciso un paio di metri prima di raggiungere l'onda che si sta rompendo. Una volta che l'onda è passata, si deve trasferire tutto il peso sul ginocchio e tirare la prua della tavola verso l'alto per farla riemergere sulla superficie.
    • Trim: la posizione di partenza dell'atleta è a corpo disteso con le mani in presa laterale ai fianchi della tavola, mentre i piedi si trovano distesi in appoggio sul dorso del piede; la testa è leggermente staccata grazie alla leggera tensione del dorso, lo sguardo è dritto in avanti.
    • Paddle: tipica remata dei surfer è il modo più efficiente per muoversi in acqua con la tavola, serve a prevenire qualsiasi spreco di energia. Dalla posizione di trim si effettua una remata con le braccia corta e profonda, avendo cura di mantenere il core contratto per evitare torsioni e garantire stabilità.
    • Alzata in piedi: dalla posizione di decubito prono si effettua un spinta delle braccia e della pianta del piede sulla tavola, si ruotano il busto e le gambe in posizione laterale andando in appoggio con il piede anteriore sulla tavola, per poi effettuare un energica spinta con le braccia per arrivare nella posizione eretta con gambe flesse e schiena dritta.
    • Take-off: è la partenza sull'onda. Quando ci si trova sulla line up, e l'onda sta per arrivare, bisogna remare con forza con entrambe le braccia, e non appena si sente che la tavola parte e prende velocità grazie alla spinta dell'onda, bisogna alzarsi in piedi il più velocemente possibile. Più un'onda è ripida, più bisogna essere rapidi nel salire sulla tavola. Una volta in piedi, le ginocchia sono flesse e il peso del corpo leggermente avanti.

Aspetti usuranti:

    • Otite: infiammazione del timpano dovuta ad immersioni troppo frequenti o in acque contaminate.
    • Ustioni solari: dovute all'intensa esposizione al sole durante l'attività sportiva.
    • Costocondrite: infiammazione delle costole dovuta alla posizione sulla tavola, é molto dolorosa.
    • Usura delle articolazioni: dovuta a movimenti ripetuti delle spalle, ginocchia e delle caviglie.
    • Infiammazioni lombari e cervicali: molto comuni tra i surfisti per la posizione che si assume nuotando sulla tavola.
    • Mielopatia: è una rara lesione del midollo spinale che causa la paralisi degli arti inferiori, causata da iperestensione della schiena. Ciò è dovuto al fatto che uno dei principali vasi sanguigni della colonna vertebrale si attorciglia, privando il midollo spinale di ossigeno.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Lesioni alla spalla: Il surf richiede movimenti di paddle molto intensi, quindi le spalle sono soggette a sforzi usuranti. L'impingement della cuffia dei rotatori e la tendinite sono lesioni comuni tra i surfisti.
    • Lesioni alla schiena: si verificano a seguito a un wipe-out, ma anche un movimento improvviso potrebbe danneggiare la schiena scarsamente condizionata. Si può ridurre il rischio di lesioni con un buon riscaldamento e una routine stretching post allenamento.
    • Traumi agli occhi o alla testa: wipe-out violenti causano danni andando ad impattare la parte anteriore della propria tavola o quella di altri surfisti, ma anche collisioni con il fondale roccioso o scogli sommersi.
    • Rottura del timpano: dovuta a cambiamenti di pressione violenti causati dalle grandi onde che sbalzano l'atleta con velocità e forza elevate sotto la superficie dell'acqua.

Test specifici:

    • CMJ
    • Jump 180°
    • Single leg jump
    • Push up power
    • Test di forza isocinetica degli arti
    • Paddle spint 15m
    • Y balance test

Video-regolamento:

Bibliografia:


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