GINNASTICA ritmica

squadra

Modello Prestativo

Sport tecnico-combinatorio

ginnastica ritmica

Specialità di squadra


Autore: Beatrice Bolla

Data di immissione del modello: 28/05/2021

Tipologia di sport:


La ginnastica ritmica è caratterizzata dell’impiego armonioso di cinque piccoli attrezzi durante l’esecuzione di elementi tecnici e acrobatici in accordo con un accompagnamento musicale che esalta l’espressione corporea.


    • Individuale

    • Di squadra: la specialità di squadra prevedere l'esecuzione di un esercizio su base musicale, con l'utilizzo di attrezzi (di stesso tipo o di massimo 2 tipologie diverse). La squadra è composta da 5 ginnaste, ognuna con un attrezzo. Il lavoro di squadra è collettivo e il carattere tipico è la partecipazione di ciascuna ginnasta ad un esercizio omogeneo di gruppo con uno spirito di cooperazione in varietà dei movimenti e dinamismo. Durante l'esercizio devono essere eseguite difficoltà di corpo (salti, equilibri e pivot), elementi dinamici di rotazione (lanciando l'attrezzo ed eseguendo più rotazioni prima della ripresa) e combinazioni di passi di danza; le ginnaste devono eseguire ogni elemento simultaneamente o in rapida successione. Oltre a questi elementi, che caratterizzano anche la specialità individuale, nella squadra se ne aggiungono altri due: le difficoltà di scambio, quando tutte le ginnaste lanciano e riprendono un attrezzo proprio o di una compagna, e le collaborazioni, definite come un lavoro di cooperazione, dove ciascuna ginnasta entra in relazione con uno o più attrezzi e una o più compagne. Inoltre, l'elevata ampiezza di movimento e flessibilità dei gesti tecnici caratterizza la disciplina.

    • Tecnico-combinatorio: disciplina che coniuga gran parte delle capacità motorie, sintetizzandole in gesti tecnici molto raffinati. Si basa essenzialmente sulle capacità morfo-cinetiche, funzionali alla realizzazione di movimenti che hanno criteri qualitativi elevati e aspirano alla perfezione, alla bellezza e all'eleganza.

    • Coordinativo: è uno degli sport più completi, dove si manifestano con maggiore purezza le capacità coordinative in ogni loro forma: nello spazio, nel tempo, in rapporto ad un piccolo attrezzo e in relazione ad uno o più compagno/i.

    • Non situazionale: gli esercizi di gara sono ben definiti e strutturati con una precisa sequenza.

    • Con mezzo: l'esercizio può essere eseguito a corpo libero oppure maneggiando uno dei 5 piccoli attrezzi: la palla, la fune, il cerchio, le clavette e il nastro. Viene usato un singolo attrezzo per gli esercizi individuali e più attrezzi (uguali o diversi, massimo 2 tipologie) per l'esercizio di squadra. Le ginnaste devono eseguire dei maneggi degli attrezzi durante le difficoltà del loro esercizio, ricercando la fluidità del movimento per dare un senso generale di continuità dei movimenti. Inoltre, l'esercizio viene composto in relazione ad un accompagnamento musicale, quindi è fondamentale che i movimenti aderiscano perfettamente alla musica: i movimenti saranno caratterizzati dallo stesso ritmo, dinamismo, energia e intensità del brano scelto e dovrà suscitare gli stessi messaggi emotivi. Le musiche vengono scelte in base a una precisa e dettagliata serie di regole, definite dal Codice dei Punteggi.

    • Acrobatico: sono previsti elementi pre-acrobatici di rotazione e rovesciamento, quali capovolte, ruote, rovesciate avanti e indietro e molte variazioni di esse.

    • Da giudizio estetico: riguardo alla componente artistica, la giuria valuterà la coreografia della composizione: la coerenza dell’esercizio con il tema musicale, l’esecuzione a tempo con la musica, la varietà di spostamenti, di elementi corporei, di difficoltà, di maneggi dell’attrezzo. Inoltre, il codice di esprime chiaramente: una composizione deve essere sviluppata per creare un'unica immagine artistica o idea guida dall'inizio alla fine, espressa attraverso i movimenti del corpo e degli attrezzi; lo stile dei movimenti deve esprimere il carattere della musica e dell'idea guida. Un altro aspetto importante è il costume di gara (body), che dev'essere scelto in relazione al carattere della musica e dell'esercizio. Inoltre, le ginnaste devono avere i capelli raccolti a chignon.

Ambiente:

    • Indoor: palestra

    • Stagione: da settembre a luglio.

    • Superficie di gara: pedana in moquette, 13x13 metri. L'esercizio dev'essere eseguito all'interno delle linee rosse che delimitano un'area di 12x12 metri. Qualsiasi parte del corpo o attrezzo che esca dalle linee della pedana ufficiale, dall'inizio alla fine della musica, sarà penalizzato.

    • Artificiale

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica: ciascun attrezzo deve avere il logo del produttore e il logo "approvato FIG" nella parte specifica di ciascun attrezzo (fune, cerchio, palla, clavette, nastro). Gli attrezzi utilizzati dalla squadra devono essere tutti identici (peso, dimensione e forma), solo il loro colore può essere diverso.

  1. Palla: consente movimenti di grande impatto emotivo per l’eleganza dei rotolamenti e del maneggio e al tempo stesso per la forza ritmica dei palleggi e rimbalzi. La destrezza negli elementi di conduzione deve essere massima per evitare di stringere la palla con le dita o di appoggiarla involontariamente al corpo. È realizzata o in gomma, o con un materiale sintetico che conferisca alla palla la stessa elasticità della gomma. Ha un diametro che può variare da 18 a 20 cm e un peso minimo di 400 g. Può essere di qualsiasi colore.

  2. Fune: attrezzo che richiede grandi doti atletiche di velocità e di esplosività per la realizzazione dei salti artistici in varietà di forme e di situazioni. È realizzato generalmente in canapa alle cui estremità ci sono dei nodi. La lunghezza varia in base alla statura dell'atleta.

  3. Cerchio: è l’attrezzo che più di ogni altro richiede grande versatilità ginnico-atletica: esalta sia capacità di salto, sia di equilibrio e di articolarità della ginnasta. Il diametro del cerchio varia dagli 80 ai 90 cm, in base all'altezza della ginnasta. Quest'attrezzo è di circa 300g ed è generalmente realizzato in plastica rigida.

  4. Clavette: attrezzo che richiede una destrezza fine e capacità di lavoro simmetrico, dato che negli esercizi vengono usate due clavette contemporaneamente. Le clavette possono essere lunghe da 40 a 50 cm, avere un peso minimo di 150g e sono di materiale sintetico. All'estremità del collo della clavetta è presente un elemento sferico che ne facilita la presa, l'impugnatura e permette di girarla.

  5. Nastro: è formato da una bacchetta al quale è attaccato appunto un nastro; quest’ultimo deve essere tenuta sempre in movimento. Il nastro è in seta o altro materiale simile; larghezza dai 4 ai 6 cm; lunghezza almeno 6m per la categoria senior, 5m per la categoria juniores. Può essere di qualsiasi, può essere anche multicolore e presentare dei disegni. La bacchetta è in fibra di vetro, di 1 cm. di diametro, del peso massimo di 35 grammi.

  • Abbigliamento specifico di gara: durante la competizione le ginnaste devono indossare il body e le mezzepunte. Il Codice indica precisi requisiti che si devono rispettare per l’uso dei costumi di gara:

  1. deve essere in materiale non trasparente; tuttavia, i costumi che abbiano delle parti in pizzo dovranno essere foderati (dal tronco al petto);

  2. la scollatura sul davanti e sul dorso del costume non deve essere oltre la metà dello sterno e non più in basso della base delle scapole;

  3. possono essere con o senza maniche, ma non sono autorizzati i costumi da danza con bretelle fini;

  4. il taglio del costume alla sgambatura non deve superare la piega dell’anca (massimo); indumenti intimi indossati sotto il costume non devono essere visibili oltre le cuciture del costume stesso;

  5. deve aderire alla pelle per permettere ai giudici di valutare la corretta posizione di tutte le parti del corpo; tuttavia, sono consentiti applicazioni decorative o dettagli purché le applicazioni non mettano a rischio la sicurezza della ginnasta;

  6. i costumi della squadra devono essere identici (stesso materiale, stile, disegno e colore). Tuttavia, se il costume è fatto di un materiale disegnato, possono essere tollerate alcune leggere differenze dovute al taglio.

È, inoltre, vietato indossare gioielli di ogni genere o piercing che mettano in pericolo la sicurezza delle ginnaste.

Obiettivo:

    • Punteggio: l'obiettivo è riuscire ad automatizzare ogni gesto tecnico presente nell’esercizio attraverso molteplici ripetizioni dello stesso in allenamento, allo scopo di riuscire ad eseguirlo il più perfettamente possibile durante la competizione e ottenere un elevato punteggio.

    • Sarà una giuria ad assegnare il punteggio all'esercizio di gara. La giuria è composta da 2 gruppi di giudici: Gruppo D (Difficoltà) e Gruppo E (Esecuzione). Il Gruppo Giudici Difficoltà (D) per la squadra valuterà: il numero e il valore tecnico delle difficoltà corporee (BD), degli scambi (ED), delle combinazioni dei passi di danza (S), degli Elementi Dinamici con rotazione (R) e delle collaborazioni (C). Il Gruppo Giudici Esecuzione terrà conto delle penalità attribuite per la componente artistica e per i falli tecnici; il punteggio di esecuzione sarà calcolato sottraendo queste penalità a 10,00 punti. Il punteggio totale sarà la somma dei punteggi delle due giurie (aiutati anche dai giudici di linea e dai giudici crono, che controllano rispettivamente i falli di linea e legati al tempo della musica) .

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 3

    • Coordinativa: 5

    • Intellettiva: 3

Inizio pratica agonistica (età):

    • 5,4 ±1,7 (minimo 2 anni, massimo 9 anni)

Inizio pratica professionistica:

    • 6,3±2,3 (minimo 3 anni, massimo 21 anni)

Sport Olimpico:

  • L’invenzione di questa disciplina sportiva va attribuita ad Andreina Gotta Sacco [1]. Nata nel 1904 a Roma, si diplomò in educazione fisica, in composizione e in pianoforte. Ebbe la fortuna di frequentare e conoscere le principali scuole di pensiero europeo, quali quelle di Dalcroze [2], Bode e Medau ed è proprio confrontando le loro idee innovative nate durante il ‘900, che riuscì a farne una fusione per elaborare un proprio metodo, che porterà alla nascita della ginnastica ritmica moderna.

  • I punti su cui si basa questo metodo sono: l’affinamento del senso ritmico, la percezione di accenti musicali e la loro riproduzione motoria, l’apprendimento dei valori ritmici e la capacità di interpretazione del ritmo attraverso movimenti armonici individuali o di gruppo, ponendo maggior attenzione sull’aspetto esecutivo.

  • Nel 1953 viene ufficialmente approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione [3].

  • Nel 1967, a Copenaghen, si svolse il 3° Campionato del Mondo di Ginnastica Moderna a cui l’Italia partecipò per la prima volta con un esercizio di squadra [4]. La responsabile tecnica della composizione dell’esercizio collettivo fu Maria Rosa Rosato, allieva della Gotta e docente di ginnastica ritmica all’ISEF di Torino.

  • Nel 1970, a Roma, vennero organizzate le prime gare nazionali, che prevedevano gare di esercizi individuali e di squadra [5].

  • L’Italia continuò a partecipare ai seguenti Campionati del Mondo con esercizi di squadra [6], ottenendo buoni risultati e distinguendosi per la ricercata composizione dell’esercizio.

  • Nel 1975, in occasione del 7° Campionato del Mondo a Madrid, finalmente la ginnastica moderna assume la denominazione di Ginnastica Ritmica Sportiva; fu proprio l’Italia a vincere il titolo di Campione del Mondo.

  • Nel 1984 venne ammessa ai Giochi Olimpici di Los Angeles, ma solamente con la specialità individuale.

  • La specialità di squadra verrà ammessa qualche anno dopo, in occasione dei Giochi Olimpici di Atlanta del 1996.


[1] Prende il cognome dal marito Mario Gotta, presidente della Federazione Ginnastica d’Italia e direttore dell’ISEF di Roma

[2] Scuola di Ginevra

[3] O.M. n. 45018 del 12 giugno 1953.

[4] La squadra era composta da sei ginnaste che utilizzavano i cerchi.

[5] Gli esercizi individuali prevedevano l’utilizzo della palla e del cerchio, mentre gli esercizi di squadra il cerchio.

[6] Nel 1969 squadra a sei palle, nel 1971 squadra tre palle e tre cerchi e nel 1973 squadra a sei funi.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Praticato principalmente dal genere femminile; esiste anche la pratica maschile ma è ancora scarsamente diffusa.

Frequenza gare:

    • Nazionali: il periodo di gara dipende dal livello di competizione; per ogni disciplina si svolgono 2 o 3 gare di qualifica e poi le finali. Quindi 1-2 gare al mese, nei periodi da ottobre a dicembre e poi da febbraio a maggio, mentre le finali a giugno.

    • Internazionali:

  1. aprile e maggio (World Cup, 4 week end di gara)

  2. giugno (Campionati Europei)

  3. maggio e giugno (Word Challenge Cup, 3 week end di gara)

  4. luglio - agosto (Giochi Olimpici, 2 settimane)

  5. ottobre (Campionato Mondiale)

Record mondiale:

Somatotipo:

    • Ectomorfo

Morfotipo:

    • Età media (anni): 16,10 ± 3,2

    • Peso medio (kg): 47,8 ± 7,4

    • Statura eretta media (cm): 164,3 ± 8,2

Distanza della prestazione:

Durata:

    • Della competizione: per la specialità di squadra l'esercizio (e la musica) deve durare dai 2'15'' a massimo 2'30''.

Frequenza cardiaca:

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Anaerobico Lattacido

Alimentazione e idratazione:

    • Apporto calorico giornaliero (per unità di peso): 28,5 ± 5,6 Kcal

    • Dispendio calorico giornaliero: una ginnasta di 15 anni che si allena ad alto livello agonistico consuma in media 2400 Kcal al giorno

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali: capacità organico-muscolari, si basano sui processi energetici e hanno la caratteristica di attivare i processi metabolici.

  1. Forza: per sviluppare tonicità muscolare che serve per mantenere stabilità e equilibrio durante l’esecuzione degli elementi tecnici e in generale per il mantenimento della postura;

  2. Resistenza: è necessario sviluppare sia la resistenza anaerobica lattacida per le competizioni sia quella aerobica per le sedute di allenamento che sono generalmente lunghe;

  3. Rapidità: per realizzare un movimento nel minor tempo possibile ed è necessaria alle ginnaste per coordinare un elevato numero di movimenti tra loro nell’unità di tempo.

    • Capacità coordinative: dipendono dai processi del SNC che regolano e controllano il movimento.

  1. Capacità coordinative generali: di apprendimento motorio, di controllo motorio, di adattamento e trasformazione motoria;

  2. Capacità coordinative specifiche: di equilibrio, di ritmo, di orientamento, di reazione, di differenziazione, di coordinazione segmentaria e di trasformazione.

    • Mobilità composta: somma della mobilità articolare e della flessibilità.

Abilità motorie:

    • I principi base che vengono richiesti in questa disciplina sono:

  • la globalità;

  • la variazione e la molteplicità delle azioni;

  • l’alternanza tra contrazione e rilassamento;

  • il dinamismo;

  • la flessibilità e l’ampiezza di movimento;

  • la velocità di esecuzione;

  • il dialogo tra corpo e attrezzo.

Schemi motori:

    • Saltare

    • Atterrare

    • Afferrare

    • Lanciare

    • Scavalcare-superare

    • Rotolare

    • Camminare

    • Correre

    • Colpire-battere-calciare.

Piani di lavoro:

    • Piano frontale

    • Piano sagittale

    • Piano trasverso

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Mobilità e flessibilità: lavoro intenso e doloroso per l’aumento e il mantenimento della mobilità della ginnasta.

    • Condizionale: la parte di potenziamento muscolare.

    • Coordinativo: una parte specifica per il lavoro collettivo nel caso di esercizi di squadra, che prevede esercizi di scambio di attrezzi, sviluppo della sincronia tra le atlete e creazione di collaborazioni; una parte dedicata all’aspetto coreografico e all’espressività corporea, strettamente legati alla musica e al ritmo.

    • Tecnico (gesto specifico): una parte dedicata all’apprendimento delle difficoltà di corpo (elementi tecnici) e una parte per i maneggio degli attrezzi, per riuscire a padroneggiarli con destrezza.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

  • Tricipite della sura (posizione in appoggio sulle dita dei piedi)

  • Quadricipite femorale (estensione ed elevazione degli arti inferiori)

  • Ileo-psoas (elevazione degli arti inferiori)

  • Bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso, glutei (tutti estensione anca, ultimi 3 extra-rotazione arti inferiori)

  • Retto dell’addome, obliqui, trasverso (flessione frontale e laterale e rotazione del busto)

  • Quadrato dei lombi, muscolo sacro-spinale (estensione e flessione laterale del busto)

  • Trapezio, romboidi (abduzione scapole)

  • Tricipite brachiale e deltoide (estensione arti superiori e mantenimento dell’elevazione laterale a 90°)

  • Deltoide, coraco-brachiale, gran pettorale, trapezio, gran dentato (elevazione frontale arti superiori)

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Articolazione metatarso-falangee del piede

    • Articolazione tibio-tarsica della caviglia

    • Articolazione femoro-rotulea del ginocchio

    • Articolazione coxo-femorale (tra femore e anca)

    • Articolazioni intrinseche tra le vertebre della colonna, con particolare enfasi nel tratto lombare

    • Articolazioni intrinseche costo-vertebrali, tra coste e vertebre

    • Articolazione scapolo-omerale della spalla (o gleno-omerale)

Gesti tecnici di base:

  • Nella composizione dell’esercizio di gara bisogna inserire determinati elementi tecnici collegandoli tra loro in modo armonioso e in aderenza con la musica. Gli elementi tecnici si dividono in:

  1. difficoltà corporee (BD): salti, equilibri, pivot (giri);

  2. passi ritmici (minimo di 8 secondi);

  3. elementi dinamici di rotazione;

  4. elementi tecnici d’attrezzo (o maestrie);

  5. elementi obbligatori (diversi per ogni categoria e campionato);

  6. collaborazioni (solo per la specialità di squadra);

  7. scambi (solo per la specialità di squadra).

In relazione all’aumentare del livello tecnico, aumenta l’ampiezza di movimento richiesta per l’esecuzione degli elementi tecnici, che comunque è già una caratteristica richiesta a partire dai livelli più bassi.


  • Ogni elemento tecnico ha un determinato punteggio ed è ritenuti valido se eseguito contemporaneamente ad un maneggio dell’attrezzo (tranne per il corpo libero, in cui e validato da specifici movimenti del corpo). I maneggi si suddividono in fondamentali e non fondamentale: ogni attrezzo ha 4 gruppi tecnici d’attrezzo Fondamentali e altri Non-Fondamentali. Di seguito elencati i fondamentali per ogni attrezzo:

  1. palla: palleggio, rotolamento, movimento a otto e ripresa a una mano;

  2. fune: salti e saltelli con superamento della fune, rotazioni, lanci e riprese e abbandoni della fune con ripresa immediata. Il maneggio dell’attrezzo include oscillazioni, circonduzioni, vele, figure a otto, giri della fune;

  3. cerchio: rotolamenti, rotazioni, lanci, passaggi attraverso e sopra all’attrezzo, elementi di conduzione quali oscillazioni, circonduzioni, movimenti a otto;

  4. clavette: giri, moulinet, battute ritmiche, lanci e riprese, elementi asimmetrici, oscillazioni, circonduzioni;

  5. nastro: serpentine, spirali, lanci e riprese, oscillazioni e circonduzioni: tutti realizzati in continuità e con un disegno chiaro, senza movimenti di raccordo.

Aspetti usuranti:

    • Estremi ROM articolari, soprattutto del tratto lombare della schiena nelle estensioni e degli arti inferiori sui piani sagittale e frontale;

    • Svolgimento di gran parte dell’allenamento in relevè (in mezzapunta dei piedi) e richiesta tecnica di eseguire ogni elemento con i piedi in flessione plantare;

    • Iperestensione del ginocchio, derivata dalla richiesta di tenere gli arti tesi per la corretta esecuzione di molti elementi tecnici;

    • Atterraggio dai salti artistici;

    • Pratica in generale molto ripetitiva, al fine di riuscire ad eseguire alla perfezione gli elementi tecnici presenti nel proprio esercizio di gara.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Un’indagine [12] ha registrato gli infortuni subiti da un totale di 963 ginnasti/e durante lo svolgimento di 3 Giochi Olimpiadi. I risultati mostrano che l'incidenza degli infortuni è stata più alta nella ginnastica artistica femminile (107±35) e maschile (83±32), seguita dalla ginnastica ritmica femminile (73±30), e più bassa nella ginnastica sul trampolino maschile (63±69) e femminile (43±43).

L'arto inferiore è stato coinvolto nel 62,8% degli infortuni, il tronco nel 23,1% e l'arto superiore nel 14,1%. La regione più colpita è stata la caviglia (21,8%), seguita dalla colonna vertebrale lombare (14,1%) e dal piede (12,8%). Le lesioni più frequenti sono state le distorsioni (34,6%).

L'età media delle ginnaste infortunate era di 21,1±4,3 anni (range da 16 a 36 anni) con differenze significative tra ginnasti di sesso femminile e maschile (19,6±3,3 vs 24,1±4,5 anni).

    • Medio rischio d’insorgenza di lombalgia (Low back pain) e /o infortuni al tratto lombare della colonna vertebrale. Ci sono più fattori ritenuti responsabili, tra cui: la pratica ripetitiva e l’overuse [6,9,12,14]; un alto volume di allenamento [6,14] e bassi valori di mobilità fisiologica in estensione lombare per atleti che eseguono molte estensioni lombari [10]. L’ipermobilità in estensione lombare, invece, non sembra essere correlata all’insorgenza di infortuni.

    • Le ginnaste di ritmica sono caratterizzate da una forte asimmetria nella mobilità degli arti inferiori e della schiena [7], a causa dell’unilateralità gli elementi tecnici.

Test specifici:

Bibliografia:


1. Aparo, M., Cermelj, S., Piazza, M., Rosato, M.R., Sensi, S., Ginnastica ritmica, Padova, Piccin, 1997.

2. Calavalle, A.R., Ginnastica Ritmica sportiva, Roma, SSS, 1998.

3. Casolo F. , Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano, Milano, Vita e Pensiero, 2002.

4. Cupisti A. et al. E. (2000). Nutrition survey in elite rhythmic gymnasts. Journal of Sports Medicine and Physical Fitness, 40(4), 350.

5. Federazione Ginnastica d’Italia, Codice dei punteggi sezione ginnastica ritmica, 2017-2020.

6. Fett D, Trompeter K, Platen P. ‘Back pain in elite sports: A cross-sectional study on 1114 athletes’. PLoS One.; 12(6), 2017.

7. Fusco A. Angelino G., ‘Disfunzioni assiali in giovani praticanti la ginnastica ritmica: il ruolo dell’esercizio funzionale’. Sport&Medicina, 31/01/2015.

8. Gollin M., L’allenamento della mobilità dell’apparato locomotore, Milano, Alea, 2009.

9. Hutchinson M. R. ‘Low back pain in élite rhythmic gymnasts’. Med. Sci. Sports Exerc., Vol. 31, No. 11, pp. 1686–1688, 1999.

10. Kujala UM et al. ‘Lumbar mobility and low back pain during adolescence. A longitudinal three-year follow-up study in athletes and controls’. Am J Sports Med.;25(3):363-8, 1997.

11. Meinel K., Teoria del movimento, Roma, Società Stampa Sportiva, 1984.

12. Pascal E. et al. ‘Gymnastics injury incidence during the 2008, 2012 and 2016 Olympic Games: analysis of prospectively collected surveillance data from 963 registered gymnasts during Olympic Games’. British Journal Sports Medicine; 52(7): 475-481, 2018.

13. Rosato M. R., Tinto A., Avviamento al lavoro collettivo, Milano, Edi. Ermes, 1996.

14. Sabeti M, Jeremian L, Graf A, Kandelhart R. ‘Elite level rhythmic gymnasts have significantly more and stronger pain than peers of similar age: a prospective study’. Wien Klin Wochenschr.; 127(1-2): 31-5, 2015.

15. Sensini N., Eid L., Ginnastica ritmica e piccoli attrezzi, Milano, Carabà, 1999.

16. Sensini N., Mangiafico E., Ritmo e movimento, Milano, Carabà, 2000.

17. Weineck J., L’allenamento ottimale, (a cura di Bellotti, P., Gulinelli, M.), Perugia Calzetti & Mariucci, 2007.