rafting

discesa classica

Modello Prestativo

Sport acquatico

rafting

Discesa classica


Autore: Manuel Rotundo

Data di immissione del modello: 26/05/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale, a squadre: un atleta che gareggia singolarmente oppure da un minimo di 4 ad un massimo di 8 atleti.
    • Situazionale: il ciclo che compie la pagaia è stereotipato ma l'influenza di fattori esterni quali le onde, la pioggia e il vento costringono l'atleta ad effettuare degli adattamenti per mantenere efficiente il movimento.
    • Con mezzo: "raft" (gommone) e pagaie.

Ambiente:

    • Outdoor: le gare si svolgono nei fiumi.
    • Stagione: da settembre a luglio.
    • Superficie di gara: variabile a seconda della gara, con una lunghezza minima di 3000 metri e massima di 7000 metri.
    • Naturale.

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica: i materiali più tecnici sono quelli che compongono il raft complessivamente e le pagaie. il raft è costruito con il PVC e l'Hypalon, le pagaie sono costituite invece da tre parti, oliva (gomma), manico e pala (fibra di carbonio). i componenti dell'imbarcazione che formano il raft sono i salsicciotti, 6 camere gonfiabili isolate, una corda perimetrale e i foot cap.
    • Strumentazione di protezione obbligatoria: giacca d'acqua, capilene/lycra per il petto, pantaloni in neopreme, salvagente, casco e scarpe chiuse con suola dura, inoltre almeno un membro dell'equipaggio deve avere una flipe-line di almeno tre metri, un coltello, un fischietto e una corda di lancio lunga almeno 15 mt.

Obiettivo:

    • Tempo: vince la prova l'imbarcazione che impiega meno tempo a percorre il tratto di gara.

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 3

Inizio pratica agonistica (età):

    • 9 anni

Inizio pratica professionistica:

    • Il rafting non è riconosciuto come sport professionistico dal CONI.

Sport promozionale:

    • Promozionale, disciplina riconosciuta come associata alla Federazione Italiana Canoa Kayak.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • La World Rafting Federation conta 37 federazioni nazionali.
    • La F.I.Raft conta 63 società affiliate distribuite in varie regioni.
    • La pratica di questo sport è diffusa maggiormente nei maschi.
    • Questo sport è praticato a livello agonistico in 12 regioni della penisola, nelle zone in cui sono presenti dei fiumi adatti.

Frequenza gare:

    • Gli eventi interregionali e nazionali vengono organizzati dal Consiglio Federale e si disputano una volta all'anno, gli europei e i mondiali invece vengono organizzati dalla Word Rafting Federation una volta all'anno. Per quanto riguarda gli eventi regionali o locali si svolgono sotto l'autorizzazione del Consiglio Federale e hanno una frequenza maggiore (1-2 al mese), questi eventi si disputano durante tutta la stagione per arrivare agli eventi nazionali e internazionali preparati.

Record mondiale (se possibile):

    • Non è possibile dare questa informazione perché non esiste un record del mondo per la discesa classica in quanto non c'è una distanza ben precisa ma bensì un range (3000-7000) e ogni percorso ha delle variabili molto influenti che non permettono il confronto tra i tempi di gare diverse anche percorrendo la stessa distanza.

Somatotipo:

    • Ectomorfo
    • Mesomorfo

Morfotipo:

    • In questa disciplina le categorie vengono definite dall'età e non dal peso di conseguenza permette ad atleti con strutture diverse di far parte dello stesso equipaggio. In generale avere una statura elevata con gli arti lunghi porta un vantaggio.
    • Altezza media (senior): 1,80 circa
    • Peso medio (senior) : 75 kg circa

Distanza della prestazione:

    • Max./Min. (m): da 3000 metri a 7000 metri

Durata:

    • Della competizione: dipende dalla lunghezza della discesa, dalla categoria e dalle condizioni del percorso, prendendo in considerazione la categoria senior la gara ha una durata che varia dai 25 minuti ai 55 minuti.
    • Dell’azione: la durata della singola pagaiata è di circa 1,5 secondi, il conteggio viene però effettuato al minuto essendo un movimento ciclico, in questa specialità si contano (prendendo in considerazione la categoria senior) 45-50 pagaiate al minuto.

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: 70-85% di Fc max

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Sistema energetico coinvolto:

    • Dominante: il sistema energetico dominante in gara è quello aerobico per circa il 75%, mentre il restante 25% è anaerobico alattacido (a riguardo non ci sono ancora dati oggettivi derivanti da studi ma le masse muscolari utilizzate nello sforzo non appaiono tali da produrre contrazioni che interessino in modo rilevante la produzione di lattato).

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: 400 Kcal circa (prendendo in considerazione una gara che dura circa 40 minuti di un atleta di 75 kg)

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Resistenza fisica generale
      • Forza (intesa come capacità di vincere una resistenza)
    • Capacità coordinative:
      • Capacità di accoppiamento, equilibrio e orientamento
      • Equilibrio e differenziazione cinestesica
      • Capacità di ritmo e differenziazione cinestesica
      • Capacità di reazione e adattamento

Abilità motorie:

    • Capacità di scelta
    • Capacità di adattamento
    • Qualità della tecnica del gesto sportivo

Schemi motori:

    • Gli schemi motori sono legati al gesto tecnico

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale
    • Piano trasverso

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Condizionale: avviene dopo la mobilità, è la seconda parte del riscaldamento specifico, nel quale l'atleta deve arrivare ad una condizione simile a quella di gara.
    • Tecnico (gesto specifico): il riscaldamento specifico viene effettuato sul raft nel tratto che viene percorso per giungere alla partenza, consiste in un fondo lento più 2-3 allunghi a ritmo gara.
    • Mobilità: parte iniziale del riscaldamento, viene svolta circa un'ora prima della partenza di gara, prevede una parte generale e una specifica.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

Il ciclo della pagaiata si divide in due fasi, una di spinta e una di recupero nelle quali sono coinvolti gruppi muscolari diversi.

    • Fase di propulsione:
      • Agonisti:
        • Gran dorsale,
        • Erettori della spina
        • Bicipite brachiale
        • Brachiale
        • Brachioradiale
        • Flessori delle dita
        • Grande gluteo
        • Retto femorale
        • Vasto mediale
        • Vasto intermedio
        • Vasto laterale
      • Sinergici:
        • Deltoide posteriore
        • Grande e piccolo rotondo
        • Sottospinato
        • Bicipite femorale
        • Semimembranoso
        • Semitendinoso
        • Gastrocnemio
        • Soleo
      • Fissatori:
        • Trapezio
        • Romboide
        • Piccolo pettorale
    • Fase aerea:
      • Agonisti:
        • Estensori della spalla
        • Adduttori e abbassatori del cingolo scapolare
        • Tricipite brachiale
        • Flessori del polso e della mano
        • Retto addominale
        • Ileopsoas
        • Bicipite femorale
        • Semimembranoso
        • Semitendinoso
        • Tibiale anteriore
      • Sinergici:
        • Retto femorale
        • Pettineo
        • Estensore lungo dell'alluce
        • Estensore lungo delle dita
      • Fissatori:
        • Obliquo interno ed esterno dell'addome

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Articolazione della spalla
    • Cingolo scapolare
    • Articolazione omero-ulnare
    • Articolazione del polso e della mano
    • Articolazione coxo-femorale
    • Articolazione del ginocchio
    • Articolazione della caviglia

Gesti tecnici di base:

    • La tecnica della pagaiata nel rafting è un movimento ciclico che ha come obbiettivo quello di superare la resistenza dell'acqua creando una propulsione il più possibile grande e nel contempo spendere meno energia possibile, deve quindi essere un movimento efficiente. La pagaiata si divide in due parti, la fase di propulsione e la fase aerea, la propulsione si divide a sua volta in posizione d'attacco, spinta ed estrazione.

Fase di propulsione:

    • Posizione d'attacco: questa è la fase che da' inizio al ciclo di pagaiata, nella quale il corpo dell'atleta assumerà determinate posizioni, il tronco sarà in posizione di massima torsione, la spalla di attacco allungata in avanti fino ad arrivare oltre il mento, il braccio sarà disteso in avanti posizionato orizzontalmente rispetto alla linea dell'acqua, la spalla di spinta si troverà spostata all'indietro oltre il capo, il corrispondente braccio sarà flesso e formerà un angolo di 90 gradi con l'avambraccio, il pugno sarà posizionato all'altezza della fronte, il bacino effettuerà una rotazione in avanti dalla parte dell'attacco e la corrispondente gamba avrà una flessione fino a raggiungere un angolo di 130 gradi tra la coscia e la gamba. Dalla parte opposta il bacino sarà ruotato all'indietro e l'angolo tra gamba e coscia dovrà essere di 150 gradi.
    • Spinta: in questa fase è predominante la spinta della gamba corrispondente alla pala in presa (in acqua) e la torsione del tronco. Il braccio sulla pala in presa, rimane disteso, riceve e trasmette potenza derivante dalla spinta della gamba e della torsione del tronco, continua fino al raggiungimento della posizione verticale della pagaia. Le spalle a questo punto sono sulla stessa linea a 90° rispetto all'asse longitudinale dell'imbarcazione e le gambe avranno raggiunto la stessa angolazione tra loro. Il braccio di spinta si distende con il pugno che segue una traiettoria parallela alla linea dell'acqua. Successivamente continua la torsione del tronco e la spinta della gamba, il pugno arriva all'altezza della fronte. Inizierà una leggera flessione del braccio di presa fino a formare, un angolo minimo di 100 gradi.
    • Estrazione: un movimento rapido (per non frenare la corsa della barca), porta all'estrazione o svincolo della pala fino a questo momento in presa. Il braccio di spinta sarà tenuto nella posizione raggiunta alla fine della passata in acqua e manterrà la posizione fino all'inizio del nuovo ciclo di pagaiata, contemporaneamente il pugno sara' sollevato verso l'alto fino al momento in cui la pagaia non sara' uscita dall'acqua, dove avrà inizio la fase aerea.

Fase aerea:

    • Questa è la fase in cui ha termine un ciclo di pagaiata ed inizia il successivo, se effettuata in massima decontrazione permette il recupero delle masse muscolari precedentemente impegnate nella fase propulsiva. Come nella fase di estrazione anche tale fase sarà esclusivamente a carico del braccio di presa, che mantenendo invariato l'angolo con l'avambraccio, completerà la rotazione verso l'esterno con l'innalzamento del pugno verso l'alto fino a raggiungere l'altezza dell'orecchio. Questa è la fase che pur non essendo propulsiva va effettuata con la massima attenzione per cercare la maggior decontrazione dei muscoli interessati al successivo ciclo di pagaiata.

Aspetti usuranti:

    • A causa dell'intensità della pagaiata il fisico si usura (soprattutto per coloro che fanno parte di un'imbarcazione di squadra) nel distretto della spalla, questa usura è dovuta alla ripetitività del gesto, è bene quindi per cercare di attenuarla che l'allenatore alleni e faccia gareggiare gli atleti in entrambi i lati dell'imbarcazione così da non sovraccaricare eccessivamente un lato del corpo.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Rachide (zona lombare)
    • Spalla

Test specifici:

    • Test di soglia al pagaiergometro: E' un test di soglia anaerobica, ovvero della massima intensità lavorativa oltre cui si evidenzia un brusco accumulo di lattato ematico, unitamente ad alterazioni di parametri respiratori. Il soggetto sottoposto a valutazione non deve aver compiuto carichi di lavoro gravosi nelle ultime 48 ore, la prova è preceduta da un riscaldamento. Gli strumenti necessari sono un rilevatore della f.c. e un rilevatore della velocità della ventola. Per un’ottima attendibilità della valutazione l’atleta deve essere in grado di effettuare il test per una durata pari a circa 8’, se il test dura meno si ritiene che il soggetto non sia un atleta di interesse dal punto di vista delle competizioni a carattere agonistico, quindi non idoneo a praticare questa disciplina ad alti livelli.
    • Test di potenza al pagaiergometro: questo test consente di valutare l’applicazione di forza per colpo (è possibile tracciare un grafico in cui si evidenziano i watt di partenza, arrivo e la durata), la frequenza di pagaiata e la frequenza cardiaca. I tre parametri suddetti possono essere riportati su un grafico dal quale è possibile analizzare con esattezza gli andamenti e i rapporti dei dati.

Video-regolamento:

Bibliografia:


https://www.coni.it/it/discipline-associate/federazione-italiana-rafting-firaft.html
https://www.federrafting.it/
https://www.worldraftingfederation.com/
Maurizio Bernasconi, Marco Tenucci (1998). Rafting. La storia, la tecnica, i percorsi. Fabbri editori.