Lancio del martello

Modello Prestativo

Sport individuale

atletica leggera

Lancio del martello


Autore: Gianluca Sorgetti

Data di immissione del modello: 01/07/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale
    • Non situazionale

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione: annuale, gli eventi principali durante la stagione invernale ed estiva
    • Superficie di gara: pedana circolare in cemento, il diametro interno della pedana deve misurare 2,135 m (+/-0,005 m)
    • Artificiale: le pedane per il lancio del martello sono collocate all'interno della pista di atletica leggera o in settori esterni presenti sempre nell'impianto.

Figura 1: Cavo e Impugnatura

Figura 2: Testa metallica

Figura 3: Guanto di protezione

Figura 4: Scarpe specifiche

Figura 5: Gabbia per il lancio del martello

Materiali:

    • Strumentazione specifica di gara:
      • Il martello: Formato di tre parti: una testa metallica (Figura 1), un cavo ed una impugnatura (Figura 2). La testa: può essere di ferro pieno, ottone o altro metallo non più tenero dell’ottone, oppure un involucro di uno di tali metalli, riempito con piombo o altro materiale solido. Il cavo: è costituito da un filo d’acciaio di diametro non inferiore a 3 mm in un pezzo unico e diritto, e deve essere tale che non possa allungarsi sensibilmente durante l’esecuzione del lancio. Il cavo può essere attorcigliato ad una od ambedue le estremità, al fine di costituire un sistema di aggancio. Il cavo è agganciato alla testa per mezzo di un perno, che può essere semplice o a cuscinetto. La maniglia deve essere solida e rigida e deve avere un disegno simmetrico e un’impugnatura curva o diritta e/o un gancio. La forza minima di rottura della maniglia deve essere di 8kN (800kgf). Nella Tabella 1 è indicato il peso del martello in base al genere e alla categoria d'età.
    • Strumentazione di protezione obbligatoria:
      • (Figura 5) Tutti i lanci del martello debbono essere effettuati da una gabbia che assicuri l’incolumità degli spettatori, degli Ufficiali di Gara e dei concorrenti. La gabbia descritta in questa regola è progettata per essere usata quando la gara si svolge nello stadio con altre gare in contemporaneo svolgimento o quando la gara si svolge all’esterno dello stadio con la presenza di spettatori tutto intorno. Negli altri casi, specialmente nei campi di allenamento, può essere ritenuta completamente soddisfacente una costruzione molto più semplice. Si possono ottenere informazioni, dietro richiesta, dalle Federazioni Membro o dall’Ufficio della WA.
    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Guanto di protezione: (Figura 3) Da indossare sulla prima mano che afferra la maniglia (la sinistra per i destrimani e la destra per i mancini) deve lasciare completamente scoperto il pollice e le punte delle restanti dita, possono essere realizzati in cuoio o in pelle. Viene consentito anche l'utilizzo di garze protettive al posto del guanto.
      • Scarpe specifiche: (Figura 4) Tomaia in nylon e plastica con basso indice di traspirabilità, l'intersuola è assente poiché non sono presenti sistemi di ammortizzamento e il battistrada (suola) è in materiale plastico rigido e liscio per poter facilitare le rotazioni.

Tabella 1: Categorie e peso dei martelli

Obiettivo:

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 2

Inizio pratica agonistica (età):

    • 14 anni (categoria Cadetti/e under 16)

Inizio pratica professionistica:

    • 18-22 anni (categoria Juniores e Promesse, under 20 e under 23) La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) non è tra le sei federazioni sportive italiane affiliate al CONI che hanno riconosciuto il professionismo. Gli atleti di vertice, in Italia, vengono riconosciuti come “atleti di interesse nazionale” in quanto in possesso di certi requisiti e per questo possono ricevere aiuti economici e di supporto tecnico. Il professionismo può essere garantito solo dai Gruppi Sportivi Militari che indicono bandi e concorsi mirati per reclutare i prospetti più talentuosi e con un notevole curriculum agonistico.

Sport Olimpico:

    • Uomini - da Parigi 1900 Giochi della II Olimpiade
    • Donne - da Sidney 2000 Giochi della XXVII Olimpiade

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

Sono state analizzate le nazionalità dei primi 100 uomini e 100 donne presenti nelle liste mondiali del 2019

    • Uomini: Europa=67 / Nord America=12 / Sud America=8 / Africa=8 / Asia=5
    • Donne: Europa=60 / Nord America=22 / Sud America=6 / Africa=4 / Asia=5 / Oceania=3

Frequenza gare:

    • Nel periodo invernale (da gennaio a marzo): 1 al mese
    • Nel periodo estivo 8 (da aprile a luglio): 2 ogni mese
    • Principali competizioni nazionali: Nel mese di febbraio vengono svolti i campionati italiani invernali di lanci nella categoria giovanile (under 18 + under 20), nella categoria under 23 e assoluta, nel mese di giugno vengono svolti i campionati italiani under 18, under 20, under 23. I campionati italiani under 16 ad ottobre, e i campionati assoluti a luglio o settembre in base al calendario delle competizioni internazionali più importanti.
    • Principali competizioni internazionali: Campionati europei e mondiali ogni 2 anni (negli anni pari gli europei e i mondiali negli anni dispari), le olimpiadi ogni quattro anni.

Record mondiale:

    • Maschile: 86.74 m Yuriy Sedykh (1986) Stoccarda
    • Femminile: 82.98 m Anita Wlodarczyk (2016) Varsavia

Record olimpico:

    • Maschile: 84.40 m Sergej Litvinov (1988) Seul
    • Femminile: 82.29 m Anita Wlodarczyk (2016) Rio de Janeiro

Record europeo:

    • Maschile: 86.74 m Yuriy Sedykh (1986) Stoccarda
    • Femminile: 82.98 m Anita Wlodarczyk (2016) Varsavia

Somatotipo:

    • Endomorfo
    • Mesomorfo

Morfotipo: In base alle medie dei primi 10 dati di atleti M/F presenti nelle liste mondiali del 2019

    • Altezza media maschile: 1.89 m
    • Peso medio maschile: 113 kg
    • Altezza media femminile: 1.72 m
    • Peso medio femminile: 91 kg

Distanza della prestazione:

    • La prestazione avviene all'interno di una pedana di cemento dal diametro di 2.135 m
    • Minimi di prestazione per poter partecipare ai campionati italiani assoluti: Uomini=55.50 m / Donne=51.00 m

Durata:

    • Della competizione: ogni concorrente ha a disposizione 1 minuto per effettuare il lancio, e ad ogni lancio valido segue un tempo di misurazione che varia da 30 ai 60 secondi, il tempo totale della competizione è dettato dal numero dei concorrenti presenti in gara. Ogni concorrente ha a disposizione un massimo di n. 6 lanci.
    • Dell’azione: dall'inizio del primo giro fino al rilascio del martello per atleti di elevata qualificazione internazionale, Uomini da un minimo di 1.81 secondi ad un massimo di 2.39 secondi, nelle donne un minimo di 2.10 secondi ad un massimo di 2.29 secondi

Frequenza cardiaca:

    • In letteratura non sono stati trovati dati in merito alla frequenza cardiaca nel lancio del martello.
    • Si presume che la frequenza cardiaca non subisca variazioni rilevanti poiché la durata del gesto è inferiore ai 3 secondi.

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico: ogni giro effettuato per accelerare l'attrezzo presenta una traiettoria e una velocità diversa

Sistema energetico coinvolto:

    • Dominante: Anaerobico alattacido Atp-Cp

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico:
      • Quanti carboidrati: - Quotidianamente: 3-5 g/kg peso/die - Post training: 1 g/kg/peso entro la prima ora, e la stessa quantità tra la seconda e terza ora post sforzo; - Recupero glicogeno: 5 g/kg/die
      • Quante proteine: fondamentale assumere 20 g di proteine di alta qualità appena terminato l’allenamento. Il fabbisogno quotidiano del lanciatore varia a seconda del periodo della preparazione 1,5-1,7 g/kg/die. Le proteine sono assorbite meglio quando vengono assunte insieme ad una fonte di carboidrati
      • Quanti grassi: 5 g omega-3/die sono necessari per innescare la risoluzione dell’infiammazione silente.
    • Media litri persi:
      • Corretta reidratazione: 400-800 ml acqua/ora. Bere a piccoli sorsi e in più riprese (Sawka et al., 2007). La reidratazione sarà più efficace se vengono assunti anche sodio e potassio. Per recuperare 1 kg di fluidi corporei (es. sudore) è richiesto 1,5 l di fluidi.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza veloce (la capacità del sistema neuromuscolare di superare grazie all'utilizzo di più gruppi muscolari, le resistenze esterne, riuscendolo ad accelerare su ogni giro il martello con un elevata rapidità di contrazione muscolare)
      • Forza massima (rappresentata dalla forza più elevata che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere con una contrazione volontaria statica o dinamica, rappresentata dalla forza di trazione che il martello arriva ad acquistare dopo ogni giro)
    • Capacità coordinative:
      • Capacità di equilibrio statico dinamico
      • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti
      • Capacità di differenziazione cinestesica
      • Capacità di ritmizzazione
    • Analizzatori:
      • Analizzatore ottico
      • Analizzatore tattile
      • Analizzatore vestibolare
      • Analizzatore cinestesico

Abilità motorie:

    • Senso del rotondo (capacità rotatorie, percezione del corpo che trasla in rotondo)
    • Ricerca del raggio (formazione del triangolo spalle/mani e capacità di decontrazione durante i giri)
    • Differenziazione del tempo DA-SA (doppio appoggio-singolo appoggio)
    • Accelerazione dell’attrezzo dall'alto verso il basso (dal primo istante di DA fino allo stacco del destro –per il lanciatore destro-)
    • Buona centratura di rotazione sul piede sinistro
    • Progressione della velocità del sistema lanciatore-attrezzo da un giro al successivo.

Schemi motori:

    • Lanciare

Piani di lavoro:

    • Piano frontale
    • Piano trasversale
    • Piano sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Condizionale: prima fase del riscaldamento generale, innalzare la temperatura, il flusso ematico, lo scambio gassoso, la viscosità articolare tramite attività continua a bassa intensità
    • Mobilità: prima fase del riscaldamento generale, mobilizzare le articolazioni rispettandone il ROM di intervento
    • Esercizi di stabilizzazione: 2 o 3 esercitazioni in riferimento alle articolazioni coinvolte nei movimenti da eseguire nel gesto specifico
    • Flessibilità: seconda fase di riscaldamento generale in cui attivano sempre più i muscoli per il gesto specifico di gara
    • Coordinativo: nella prima parte di riscaldamento specifico in cui si fanno andature tecniche che richiamano i movimenti di gara
    • Tecnico (gesto specifico): ha lo scopo di preparare neuromeccanicamente le catene muscolari impegnate nel compito motorio da realizzare, per essere in grado di sviluppare determinati impulsi di forza in determinati angoli articolari

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

    • Agonisti:
      • Tibiali ed estensore delle dita
      • Gastrocnemio
      • Soleo
      • Quadricipite
      • Bicipite femorale
      • Grande gluteo
      • Gran pettorale
      • Gran dorsale
      • Muscoli flessori ed estensori delle dita
    • Sinergici:
      • Semitendinoso
      • Semimembranoso
      • Medio gluteo
      • Tensore fascia lata
      • Muscolo iliaco
      • Grande psoas
      • Adduttori
      • Deltoide
      • Trapezio
      • Tricipite brachiale
      • Bicipite brachiale
    • Fissatori:
      • Obliquo esterno
      • Obliquo interno
      • Retto addome
      • Quadrato dei lombi
      • Multifido
      • Erettori spinali

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Tibio-tarsica
    • Femoro-tibiale
    • Femoro-rotulea
    • Coxo-femorale
    • Scapolo-omerale
    • Omero-radiale
    • Omero-ulnare
    • Radio-ulnare
    • Radio-carpale
    • Dita

Gesti tecnici di base:

    • Preliminari: (Figura 6) le rotazioni iniziali che il martello compie attorno al corpo dell'atleta (di norma 2 o 3), la loro corretta esecuzione è fondamentale per una buona riuscita del lancio.
    • L'attacco al primo giro: (Figura 7) il collegamento fra le rotazioni dei preliminari e i giri, ed è la fase in cui il martello incomincia a ruotare insieme all'atleta attorno ad un asse comune. In questa fase si distinguono due tecniche fondamentali: rotazione sul tallone nella tecnica a tre giri, rotazione sull'avampiede nella tecnica a quattro giri.
    • Giri: (Figura 8) sono le rotazioni che l'atleta e il martello compiono insieme rispetto ad un asse di rotazione comune; nella prassi comune possono essere 3 o 4. La scelta fra le due tecniche viene comunemente dettata in base alle caratteristiche coordinative e dinamiche dell'atleta. Si distingue in fasi di doppio appoggio seguite da fasi di singolo appoggio.
    • Finale: (Figura 9) rappresenta la parte terminale del movimento che inizia con l'ultimo appoggio al suolo del piede destro (lanciatori destrimani) e termina al momento del rilascio del martello.

Figura 6: I preliminari

Figura 8: I giri

Figura 7: L'attacco al primo giro

Figura 9: Il finale

Aspetti usuranti:

    • Legati alle forze di taglio e di trazione che il martello applica sull'intero corpo dell'atleta

Infortuni più frequenti (distretto anatomico): Tabella 2 Gli infortuni più frequenti nelle gare di lanci.

"Track and Field Throwing Sports: Injuries and Prevention " Adele Meron, MD and Deborah Saint-Phard, MD

Test specifici:

    • Test di Bosco: SJ (Squat Jump - valutazione della forza esplosiva), CMJ (Countermovement Jump - valutazione della forza esplosiva) Stifness Test (valutazione della Forza Reattiva)
    • Test di pesi: 1RM Squat- Strappo- Girata- Stacco- Slancio
    • Test balzi: Lungo da fermo- Triplo e Quintuplo con partenza a piedi pari
    • Test poli concorrenze: lancio dorsale e frontale con sfera metallica corrispondente al peso di categoria
    • Test di lanci con martello standard (in base alla categoria) e con martelli più leggeri e più pesanti

Video-regolamento:

    • Regolamento FIDAL Sezione 3 Paragrafo C
    • In tutte le Competizioni Internazionali, gli attrezzi usati devono essere conformi alle specifiche vigenti della WA. Possono essere usati solo gli attrezzi certificati WA. (Tabella 1)
    • Nel caso di lancio da una pedana circolare, il concorrente deve cominciare la sua prova da una posizione di immobilità all’interno della pedana. Ad un concorrente è permesso toccare l’interno del bordo di ferro della pedana.
    • Il settore di caduta deve essere in cenere, prato o altro materiale adatto, sul quale l’attrezzo possa lasciare un’impronta. Ad eccezione del Lancio del Giavellotto, il settore di caduta deve essere marcato con linee bianche larghe 50 mm tracciate, con un angolo di 34,92°, in modo che il margine interno di tali linee, se prolungate, passi per il centro della pedana.
    • E’ fallo se l’atleta lascia la pedana circolare o di rincorsa prima che l’attrezzo abbia toccato il terreno.
    • Deve essere considerato fallo se la testa del martello, nel contatto con il terreno al momento dell’atterraggio, tocca la linea del settore o il terreno o ogni altro oggetto (diverso dalla gabbia, come previsto dalla Nota alla Regola 32.14 delle Regole Tecniche) all’esterno di essa.
    • Una volta che l’attrezzo ha toccato il terreno, l’atleta sarà considerato correttamente uscito dalla pedana; se tocca o supera una linea (verniciata o teorica o indicata dai segnalatori al lato della pedana) disegnata attraverso la pedana, è sempre da considerarsi correttamente uscito dalla pedana.

Bibliografia:


M. Gutiérrez, V.M. Soto, F.J. Rojas, "A biomechanical analysis of the individual techniques of the hammer throw finalists in the Seville Athletics World Championship", 1999.
Elena Casiraghi, ”Supporto nutrizionale per il lanciatore di alto livello”, Corso Allenatori Specialisti, Tirrenia, 2019.
Marco Mozzi, "Appunti per un efficace didattica nel lancio del martello con i principianti".
Adele Meron and Deborah Saint-Phard, "Track and Field Throwing Sports: Injuries and Prevention", American College of Sports Medicine 2017.
Massimiliano Gollin, Metodologia della preparazione fisica, Cesena, 2014.
Centro studi e ricerche Fidal.
Fidal, "Il nuovo manuale dell'istruttore di atletica leggera", 2011.
World Athletics.
Donato Formicola, Corso di Metodiche dell'allenamento, "La seduta dell'allenamento", SUISM LM-68, 2020.
Marco Ivaldi, Corso di Tecniche degli sport, SUISM LM-68, 2020.