Sci DI FONDO

Tecnica classica

Modello Prestativo

Sport di scivolamento

Sci nordico

Sci di fondo: Tecnica Classica


Autore: Luca Martinasso

Data di immissione del modello: 01/07/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale:
      • Gare con partenza a cronometro (Interval Start Competitions): l'ordine di partenza viene stabilito da un sorteggio all'interno di gruppi di merito. Ogni atleta parte a un orario prefissato, con un intervallo di 20-30 secondi tra un atleta e l'altro. Il risultato finale è determinato dalla differenza tra il tempo finale e quello di partenza.
      • Gare con partenza in linea (Mass Start Competitions): gli atleti partono tutti insieme e il risultato finale è determinato dall'ordine di arrivo.
      • Skiathlon: lo Skiathlon è una gara con partenza in linea nella quale gli atleti affrontano la prima parte usando la tecnica classica poi dopo un cambio di sci obbligatorio da effettuare nei pit box all'interno dello stadio, concludono la prova con la tecnica libera.
      • Inseguimento (Pursuit): le gare a inseguimento sono competizioni combinate nelle quali i tempi di partenza degli atleti sono stabiliti dal/i risultato/i in una o più competizioni precedenti e il risultato finale è determinato dall'ordine finale di arrivo dell'ultima competizione.
      • Gare sprint individuali (Individual Sprint Competitions): si comincia con una qualificazione organizzata come una gara con partenza a cronometro. Dopo la qualificazione, i 30 atleti qualificati vengono divisi in 5 batterie da 6 atleti. Passano il turno i primi 2 di ogni batteria e i 2 migliori tempi. I 12 atleti restanti gareggiano nelle 2 semifinali (6 atleti ciascuna) dalle quali usciranno i migliori 6 sciatori che andranno a giocarsi la vittoria disputando la finale.
      • Gran fondo: sono gare storiche, con partenza in linea e con chilometraggi che superano ampiamente i 40 km. Vedono la partecipazione sia di atleti professionisti che di amatori. La più famosa di queste gare, nonché una delle più antiche e lunghe, è la Vasaloppet disputata in Svezia su un percorso di 90 km. All'edizione del 2017 hanno partecipato ben 15,800 sciatori, mentre il tempo record è di 3:38:41. Un' altra gran fondo molto famosa è la Marcialonga che si disputa nelle valli di Fassa e di Fiemme.
    • A coppie:
      • Staffetta sprint (Team Sprint): competizioni che si svolgono a staffetta dove 2 atleti sciano alternandosi dalle 3 alle 6 frazioni ciascuno. Il numero e la distanza delle frazioni deve essere pubblicato sull'invito ufficiale.
    • A squadre:
      • Staffette (Relay Competitions): composte da tre o quattro atleti, secondo quanto scritto sull'invito ufficiale, di cui ognuno può sciare solo una frazione. Ai Giochi olimpici invernali, ai Mondiali e durante la Coppa del Mondo le staffette sono composte da quattro atleti, con le prime due frazioni sciate a tecnica classica e le ultime due a tecnica libera.
    • Situazionale

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione invernale (novembre - marzo)
    • Superficie di gara: neve. Le piste devono essere tracciate in modo da costituire una sfida tecnica, tattica e fisica per gli sciatori. Il grado di difficoltà dovrebbe essere conforme al livello della competizione. Il tracciato dovrebbe essere il più naturale possibile con sezioni ondulate, salite e discese. Il ritmo non dovrebbe essere interrotto da bruschi cambiamenti di direzione o da ripide salite, mentre le discese devono rappresentare una sfida per gli atleti. Allo stesso tempo dovrebbe essere possibile percorrere il tracciato anche ad alta velocità. Generalmente le piste dovrebbero essere composte da:
        • Un terzo di ascese definite come salite con una pendenza tra il 9% e il 18% con un dislivello di oltre 10 m, più alcune salite brevi con una pendenza superiore al 18%.
        • Un terzo di terreno ondulato e con la presenza di curve, sfruttando la conformazione del terreno con brevi salite e discese (con differenze di altezza tra 1 - 9 m).
        • Un terzo di discese, che richiedono l'utilizzo di varie tecniche di sciata in discesa.
    • Naturale e artificiale: in quanto la neve può essere naturale oppure artificiale sparata dai cannoni o trasportata sul luogo della competizione. I tracciati possono essere naturali e quindi snodarsi all'interno di boschi e foreste seguendo dei sentieri oppure artificiali come nel caso delle gare sprint che si disputano anche all'interno delle città. In entrambi i casi la realizzazione e la gestione dei tracciati viene eseguita con l'utilizzo di macchinari specifici (un esempio è il macchinario che crea i binari utilizzati per la tecnica classica). Il miglioramento delle condizioni dei tracciati è uno dei principali fattori che ha contribuito negli anni ad aumentare la velocità media delle gare.

Materiali:

    • Strumentazione tecnica specifica:
      • Sci: in generale lo sci da fondo è uno sci le cui caratteristiche principali sono la capacità di scivolamento e l'adattamento ai vari terreni presenti in un tracciato. I materiali principalmente utilizzati sono quelli compositi, uno su tutti la fibra di carbonio. Lo sci utilizzato per la tecnica classica ha un'altezza che varia da un minimo imposto da regolamento pari all'altezza dello sciatore meno 100 mm a un massimo di circa 215 cm. Il peso non può essere inferiore ai 750 g al paio senza attacchi (non ci sono limitazioni sulla distribuzione della massa). La larghezza può variare dai 43 ai 45 mm. La soletta dello sci può essere liscia o leggermente scanalata in senso longitudinale, inoltre è presente un solco centrale per tutta la lunghezza dello sci. Importantissime sono le scioline utilizzate. Possono essere utili per migliorare lo scivolamento (scioline di scorrimento) o per aumentare l'aderenza nei tratti di salita (scioline di tenuta). La scelta delle scioline avviene in base a numerosi fattori: condizioni e temperatura della neve, tipologia di tracciato, tipo di tecnica utilizzata, caratteristiche dello sciatore costituendo un fattore fondamentale ai fini del risultato. Un'altra caratteristica da prendere in considerazione è la rigidità dello sci, che va a influire sulla scorrevolezza nonchè sulla capacità di trasformare la forza espressa durante il gesto tecnico in spinta in avanti.
      • Attacchi: non ci sono particolari restrizioni in termini di costruzione e materiali.
      • Scarpe: non ci sono particolari restrizioni in termini di costruzione e materiali. Concentrandosi su quelle utilizzate nella tecnica classica sono più basse rispetto a quelle da skating, arrivano fino alla caviglia lasciandola più libera di muoversi. La suola è più morbida ed elastica per avere una maggiore sensibilità durante la sciata.
      • Bastoncini: i bastoncini devono avere la stessa lunghezza, la lunghezza massima non deve superare l'altezza dello sciatore mentre quella minima deve consentire ai bastoncini di arrivare almeno ai fianchi dello sciatore. In particolare, nella tecnica classica l'altezza dei bastoncini non deve superare l'83% dell'altezza dello sciatore. Non ci sono limitazioni di peso e come per gli sci i materiali principalmente utilizzati sono quelli compositi. L'impugnatura e la punta devono essere fissate al corpo del bastoncino.
    • Strumentazione di protezione obbligatoria: non c'è una strumentazione di protezione obbligatoria. Gli atleti molto spesso utilizzano solo un paio di occhiali più per migliorare la visibilità che per protezione.
    • In gara gli atleti devono indossare un pettorale con il numero e la strumentazione necessaria al cronometraggio (transponder).

Obiettivo:

    • Punteggio: la classifica di Coppa del Mondo si ottiene sommando i punti realizzati dall'atleta in ogni gara. Si aggiudica la sfera di cristallo lo sciatore che alla fine della stagione ha il punteggio più alto.
    • Tempo: vince l'atleta che taglia per primo il traguardo, quindi che impiega meno tempo a completare la distanza di gara.
Punteggi Coppa del Mondo, Rules FIS Cross-Country World Cup 2019-2020

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 4
    • Intellettiva: 3

Inizio pratica agonistica (età):

    • Categoria U14 Ragazzi (12 - 14 anni) per la FISI (Federazione Italiana Sport Invernali)

Inizio pratica professionistica:

    • Non c'è un'età precisa. Prendendo in esame i primi 30 classificati della Coppa del Mondo 2019/2020 lo sciatore più giovane ha 23 anni e la sciatrice più giovane 20. Tra gli uomini l'età media è di 28.1 ± 3 anni mentre tra le donne è di 26.9 ± 4 anni.

Sport Olimpico:

    • Dalla prima edizione dei Giochi olimpici invernali di Chamonix 1924. Da segnalare che nel corso degli anni sono stati modificati alcuni format di gara.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Lo sci di fondo è uno sport praticato sia da uomini che da donne, diffuso prevalentemente nelle regioni del mondo in cui le condizioni climatiche sono più favorevoli. I dati della FIS mostrano come la Norvegia con 2995 praticanti (di cui 1010 donne) è la nazione in cui questo sport è maggiormente praticato, seguita da Russia, Svezia e Finlandia. In Italia ci sono 320 tesserati (210 uomini e 110 donne).

Frequenza gare:

    • Il calendario della Coppa del Mondo è suddiviso in 5 periodi nei quali si svolgono tutte le tipologie di gare sia a tecnica classica che a tecnica libera. Mediamente la frequenza delle competizioni prevede 2 gare alla settimana concentrate nel weekend (una al sabato e una alla domenica). All'interno del calendario esistono poi 3 tour: il Ruka Triple che si svolge in Finlandia, il Tour de Ski che si svolge tra Svizzera e Italia e lo Ski Tour che si svolge tra Svezia e Norvegia. Queste competizioni prevedono un format di gara a tappe, paragonabile a quello usato nel ciclismo con una frequenza decisamente superiore (es. il Tour de Ski prevede 7 gare in 9 giorni). Al termine dei 5 periodi sono previsti lo Sprint Tour e le Finali di Coppa del Mondo.
    • Calendario Coppa del Mondo

Record mondiale (se possibile):

    • Lo sci di fondo non prevede record mondiali, in quanto il tempo è utile solo a stabilire l'ordine di arrivo e inoltre sarebbe impossibile confrontare le prove a causa delle innumerevoli variabili ambientali che influiscono sul risultato (es. conformazione delle piste, condizioni della neve, ecc.).
    • Coppa del Mondo:
      • A livello maschile il norvegese Bjørn Dæhlie detiene il record per il maggior numero di Coppe del Mondo vinte, 6 (1992, 1993, 1995, 1996, 1997, 1999) e il record per il maggior numero di vittorie, 46.
      • A livello femminile il record appartiene alla russa Elena Välbe con 5 Coppe del Mondo vinte (1989, 1991, 1992, 1995, 1997), mentre per quanto riguarda il numero di vittorie il record appartiene alla norvegese Marit Bjørgen che ha conquistato ben 103 vittorie in carriera.
      • La nazione più vincente è la Norvegia con 16 successi.
      • L'atleta più giovane a vincere una gara di Coppa del Mondo è stato Gaby Nestler a 18 anni.
      • L'atleta più vecchio a vincere una gara di Coppa del Mondo è stato Harri Kirvesniemi a 41 anni.
    • Olimpiadi:
      • Marit Bjørgen detiene il record di 15 medaglie olimpiche (di cui 8 ori) seguita dal connazionale Bjørn Dæhlie con 12 (di cui 8 ori).
      • La Norvegia è la nazione più vincente con 121 medaglie totali (di cui 47 ori).
    • Mondiali:
      • La Norvegia detiene il record per il maggior numero di medaglie ottenute 259 (110 ori, 69 argenti e 80 bronzi).
      • Marit Bjørgen con 26 medaglie (di cui 18 ori) è l'atleta più vincente.

Somatotipo:

    • Ectomorfo
    • Mesomorfo

Caratteristiche antropometriche come la massa muscolare e la massa magra relativa sono correlate con il picco di velocità che uno sciatore può raggiungere indipendentemente dalla tecnica utilizzata. Gli specialisti delle sprint sono più pesanti (86.6 ± 6.1 kg vs 71.8 ± 7.2 kg), più alti (186 ± 5 cm vs 178 ± 7 cm) e hanno un indice di massa corporea più alto (24.9 ± 0.8 kg / m2 vs 22.5 ± 1.3 kg / m2) rispetto agli specialisti delle lunghe distanze.

Morfotipo:

    • Altezza media:
      • Maschi: 180.1 ± 5 cm
      • Femmine: 167.9 ± 5 cm
    • Peso medio:
      • Maschi: 75.4 ± 6 kg
      • Femmine: 59.3 ± 5 kg

I dati sono stati ricavati analizzando i primi 30 classificati nella Coppa del Mondo 2019/2020.

Analisi istochimiche hanno evidenziato una maggiore percentuale (~70 - 75%) di fibre muscolari di tipo 1 (fibre lente) nelle gambe, spalle e braccia degli sciatori. Ci sono comunque delle differenze tra gli specialisti delle sprint (maggiore percentuale di fibre veloci) e gli atleti che si concentrano sulle lunghe distanze.

Distanza della prestazione:

    • Il programma per la Coppa del Mondo viene deciso ogni anno dalla FIS. Le distanze e le tecniche vengono decise annualmente. Per i Giochi olimpici e i Mondiali il programma delle gare è quello riportato nell'immagine.
Programma delle gare per i Giochi olimpici invernali (OWG) e i Campionati del Mondo (WSC), THE INTERNATIONAL SKI COMPETITION RULES (ICR), 2019

Durata:

    • Maschile:
      • 50 km (tecnica classica): di poco superiore alle 2 ore.
      • Skiathlon (30 km): può variare tra 60 - 80 min.
      • 15 km (tecnica classica): può variare tra 35 - 45 min.
    • Femminile:
      • 30 km (tecnica classica): può variare tra 80 - 90 min.
      • Skiathlon (15 km): può variare tra 35 - 45 min.
      • 10 km (tecnica classica): ~ 30 min.
    • Sprint: la singola batteria dura ~ 3 min. Le 4 batterie sono separate da 15 - 60 min nei quali gli atleti possono recuperare. E' stato osservato come strategie di recupero attivo durante questi periodi portino benefici alla performance degli sciatori.

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: varia a seconda della distanza di gara. Durante la Vasaloppet (90 km) è stata rilevata una frequenza cardiaca media pari all'82 ± 4% della Fc Max. Mentre per una gara di 10 km la frequenza cardiaca media è più alta, 91% della Fc Max.
    • Fc min.: ~ 80% Fc Max.
    • Fc max.: 95 - 97% Fc Max. Rilevata molto spesso al termine di una salita.

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico

Il gesto tecnico è prevalentemente ciclico. Fanno eccezione i momenti in cui, per adattarsi alle variazioni del terreno, lo sciatore cambia la tipologia di passo, accorciandolo e aumentando la frequenza in salita oppure assumendo una posizione maggiormente aerodinamica (simile a quella utilizzata nello sci alpino) in discesa.

Sistema energetico coinvolto:

    • Dominante:
      • Aerobico: l'energia prodotta dal sistema aerobico varia a seconda della lunghezza e quindi della durata della competizione. Durante una sprint deriva dal sistema aerobico il 70 - 75% dell'energia totale, mentre la percentuale aumenta fino ad arrivare all'85 - 95% durante le competizioni più lunghe.
      • Anaerobico lattacido: contribuisce in maniera minore all'apporto totale di energia. Si fa riferimento a questo sistema energetico nel momento in cui aumenta l'intensità del gesto (es. salite, fasi di partenza o di volata finale). In una sprint circa il 25% dell'energia viene fornita dal sistema anaerobico lattacido.
    • Potenza media espressa:
      • I migliori sciatori esprimono picchi di potenza pari a 430 N per braccio, in ~ 0.05 s. Con le gambe la forza di spinta raggiunge i 1600 N.
      • Durante la volata finale di una sprint la potenza espressa dai maschi varia tra i 400 e i 500 W mentre per le donne tra i 350 e i 400 W.

Alimentazione e idratazione:

    • Apporto calorico: il giorno precedente alla competizione per gli uomini è stato di 4862 ± 449 kcal, mentre per il giorno della competizione è stato di 4304 ± 504 kcal. Per le donne l'apporto calorico il giorno precedente la competizione è stato di 3643 ± 664 kcal mentre per il giorno della competizione è stato di 3541 ± 532 kcal. (I dati si riferiscono a una competizione sprint). Durante periodi ad alta intensità o ad alto volume oppure nelle 36 - 48 ore precedenti la competizione si raccomanda l'assunzione di 10 - 12 g/kg di massa corporea di carboidrati al giorno. L'apporto di proteine consigliato è pari a 1.2 - 2.0 g/kg al giorno. I grassi devono contribuire per il 20 - 35 % all'apporto energetico totale.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Resistenza: prevalentemente a carattere ciclico. A seconda della tipologia di gara si avrà una resistenza di lunga durata di primo tipo (il gesto atletico si protrae fino a 30 minuti), di secondo tipo (la durata del gesto atletico è compresa tra i 30 e i 90 minuti) o di terzo tipo (il gesto atletico si protrae per più di 90 minuti). Nel caso delle gare sprint la resistenza sarà di media durata, caratterizzata da un tempo di applicazione dello sforzo compreso tra i 2 e gli 8 minuti.
      • Resistenza aerobica: utile durante le fasi di gara meno intense, quando c'è equilibrio tra l'ossigeno inspirato e quello espirato (steady state).
      • Resistenza anaerobica lattacida: utile durante le fasi di gara più intense quando si oltrepassa lo steady state.
      • Forza resistente: fondamentale per generare il movimento e protrarre lo sforzo nel tempo.
      • Forza veloce/esplosiva ciclica: lo sciatore ricorre a questo tipo di forza (che prevede l'espressione di elevate tensioni muscolari in breve tempo) nel momento in cui la situazione di gara richiede un cambio di ritmo. Per esempio nelle fasi di partenza di una competizione mass start, durante una volata oppure ogni qualvolta uno sciatore effettua un allungo o uno scatto per distanziare gli avversari. E' necessario che questa tipologia di forza sia espressa sia dalla parte inferiore sia dalla parte superiore del corpo, al fine di generare la massima potenza.

Recentemente lo sviluppo della forza ha assunto un ruolo molto importante nell'allenamento dello sci di fondo. L'abilità di generare una massima forza propulsiva per aumentare e mantenere l'ampiezza del passo in un breve periodo si è dimostrata fondamentale per raggiungere la massima velocità e migliorare la performance. L'obiettivo per gli atleti è sviluppare la massima potenza e una forza esplosiva specifica sia nella parte superiore che inferiore del corpo.

    • Capacità coordinative:
      • Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti
      • Capacità di differenziazione cinestesica
      • Capacità di equilibrio dinamico
      • Capacità di reazione e trasformazione del movimento
      • Capacità di ritmizzazione

Abilità motorie:

    • Saper far scorrere lo sci al fine di ridurre al minimo le forze di attrito e aumentare la velocità a parità di spinta.
    • Saper analizzare numerose variabili (condizioni della neve, inclinazione del terreno, atteggiamento degli avversari, momento della gara, ecc.) al fine di adottare il giusto passo e il miglior ritmo.
    • Gestione delle emozioni e dello stress in particolare per gli atleti delle gare sprint e in occasione delle manifestazioni sportive più importanti.
    • Sopportazione della fatica e resistenza a uno sforzo prolungato anche da un punto di vista mentale e non solo fisico/organico. Questo vale principalmente per le gare più lunghe e le gran fondo.

Schemi motori e piani di lavoro:

    • L'esecuzione del passo alternato può avvicinarsi allo schema motorio della corsa. Sono comunque presenti importanti differenze quali la spinta alternata degli arti superiori attraverso i bastoncini e la componente di scivolamento, che non appartengono allo schema motorio della corsa. Tutti gli altri passi della tecnica classica non presentano movimenti riconducibili a schemi motori di base.
    • Piano sagittale: la tecnica classica prevede movimenti paralleli alla direzione di marcia dello sciatore quindi lungo il piano sagittale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Coordinativo
    • Condizionale
    • Tecnico (gesto specifico)
    • Mobilità
    • Flessibilità

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

    • Agonisti:
      • Tricipite della sura
      • Quadricipite
      • Ischiocrurali
      • Gluteo
      • Retto dell'addome
      • Grande dorsale
      • Tricipite brachiale
      • Bicipite brachiale
    • Sinergici:
      • Adduttore grande
      • Sartorio
      • Ileopsoas
      • Trapezio
      • Bracoradiale
      • Grande e piccolo pettorale
      • Deltoide
    • Fissatori:
      • Quadrato dei lombi
      • Traverso dell'addome
      • Romboide

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Caviglia
    • Ginocchio
    • Anca
    • Polso
    • Gomito
    • Spalla

Gesti tecnici di base:

    • La tecnica classica rappresenta lo stile di sciata più antico e tradizionale nello sci di fondo. Si esegue aiutandosi con due solchi, praticati nella neve battuta, larghi poco più degli sci, detti “binari”. Essi guidano lo sci senza bisogno che lo sciatore debba correggere la direzione e creano una base d’appoggio efficiente per l'attrezzo. A differenza dello skating, proprio per questi fattori legati alla conformazione della pista, nella tecnica classica gli sci lavorano quasi esclusivamente in parallelo con entrambi i piedi rivolti in avanti in direzione di marcia. All'interno della tecnica stessa ci sono diverse sequenze di movimenti utili a coordinare la spinta degli arti superiori e degli arti inferiori e ad adattare il gesto alle variazioni altimetriche della pista. Queste sequenze di movimenti prendono il nome di passi, i principali sono quattro:
    • Passo alternato (Diagonal stride): è il passo più riconoscibile della tecnica classica e quello che si impara per primo. Si compone di una spinta di gamba con una contemporanea spinta del braccio opposto e di una successiva spinta con l’altra gamba e l’altro braccio che verranno continuamente alternati. Eseguendo questo passo si assume una movenza simile a quella di un corridore e si riesce a sviluppare molta forza, ma poca velocità; è quindi adatto a tratti di salita.
    • Passo spinta (Kick double pole): si compone di una spinta contemporanea di entrambe le braccia con un piegamento in avanti del busto, una volta esaurita questa si spinge con la gamba e contemporaneamente si riporta il busto in posizione eretta e le braccia davanti a sé pronte per una nuova spinta. Con questo passo si riesce a sviluppare una discreta forza e una buona velocità, è quindi adatto ad accelerazioni e tratti di falsopiano in salita.
    • Scivolata spinta (Double pole): si compone di una spinta contemporanea di entrambe le braccia con un piegamento in avanti del busto, ci si riporta poi alla posizione iniziale con uno slancio in avanti delle braccia per sfruttare la loro inerzia. Non essendoci spinta di gambe gli sci non si devono mai fermare. Con questo passo si riesce a sviluppare poca forza e molta velocità, è quindi adatto a tratti di pianura e falsopiano in discesa.
    • Passo a "spina di pesce" (Herringbone): si esegue il movimento dell’alternato, ma con gli sci aperti a V, questo comporta di poter trasferire per attrito una forza maggiore, ma perdendo la possibilità di far scorrere lo sci e quindi riducendo molto la velocità di avanzamento. Lo spigolo interno dello sci affonda maggiormente nella neve aiutando lo sciatore a risalire il pendio. Per questi motivi è definito come una tecnica di scalata, utile appunto nei tratti più ripidi della pista.

La tecnica classica presenta una velocità di avanzamento minore rispetto allo skating, in particolare nei tratti pianeggianti. Tuttavia risulta più efficiente nei tratti in forte salita grazie ai movimenti eseguiti parallelamente alla direzione di avanzamento e alla maggiore aderenza degli sci.

Aspetti usuranti e possibili problematiche per la salute:

    • Alcuni studi hanno evidenziato come tra gli sciatori ci sia una maggiore incidenza di aritmie, proporzionalmente legate al numero di gare terminate e al tempo impiegato. E' stato riscontrato un rischio maggiore anche per altre patologie cardiache tra le quali la fibrillazione atriale. Nonostante questi dati, il tasso di mortalità tra gli sciatori di fondo (sia uomini che donne), rimane comunque inferiore rispetto a quello della popolazione generale di oltre il 50%.
    • Dolore alla zona lombare della schiena (Low back pain) dovuto alle continue flessioni in avanti del busto dettate dalla tipologia di tecnica utilizzata.
    • Il grosso consumo calorico dovuto alla disciplina sportiva, associato ai vantaggi derivanti da una condizione di magrezza fanno si che gli sciatori di fondo siano una categoria potenzialmente a rischio per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare e tutte le problematiche a essi collegate.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

Lo sci di fondo è uno sport a basso rischio che porta benefici per la salute a breve e lungo termine. Analizzando gli atleti della Coppa del Mondo il tasso di infortuni è pari a 0.2 infortuni ogni 1000 km sciati per gli uomini e 0.1 infortuni ogni 1000 km sciati per le donne. Lo sci di fondo risulta infatti essere lo sport con il tasso di infortuni più basso tra tutte le discipline appartenenti alla FIS.

    • Le strutture anatomiche maggiormente soggette a infortuni sono:
      • Muscoli e tendini (38%)
      • Articolazioni e legamenti (31%)
    • I distretti anatomici maggiormente soggetti a infortuni sono:
      • Bassa schiena
      • Zona sacrale e pelvica
      • Spalla
      • Clavicola
      • Gambe
      • Tendine di Achille
    • L'overuse è la causa principale di infortuni nello sci di fondo. In media i distretti anatomici maggiormente interessati sono:
      • Parte anteriore della coscia 12%
      • Ginocchio 8%
      • Bassa schiena 5%
      • Spalla 1%
    • Nonostante le contusioni costituiscano il 15% degli infortuni più comuni, le fratture sono molto rare.
    • La tecnica classica sfruttando maggiormente il lavoro della parte superiore del corpo (in particolare durante la scivolata spinta), implica un maggiore coinvolgimento degli arti superiori e del tronco che può portare a infortuni da overuse. Non c'è comunque una differenza significativa nel tasso di infortuni tra le due tecniche.

Test specifici:

I test specifici vengono principalmente eseguiti su un treadmill utilizzando roller ski. Più raramente si eseguono test sulla neve oppure su uno ski ergometer. Diversi test possono essere più o meno correlati e adeguati per una determinata distanza o tipologia di gara.

    • Test maggiormente correlati a una 15 km tecnica classica:
      • Incrementale per la soglia anaerobica
      • Incrementale per il VO2 Max
      • 60 sec double pole (misura la distanza percorsa in un minuto)
    • Test maggiormente correlati a una 30 km skiathlon:
      • Incrementale per il VO2 Max (in particolare il tempo impiegato per raggiungere lo sfinimento)
      • Misurazione del tempo impiegato dal lattato ematico a raggiungere la concentrazione di 1 mmol/l
      • VO2 Max medio durante il 60 sec double pole test
    • Test maggiormente correlati a una gara sprint:
      • Massima velocità utilizzando la scivolata spinta (double pole)
      • Massima velocità utilizzando il passo alternato (diagonal stride)
    • Per misurare i valori di forza e potenza dei vari distretti corporei vengono eseguiti test non sport specifici, ma che presentano comunque una certa correlazione con la performance sugli sci, quali:
      • Squat
      • Drop jump
      • 20 m sprint
      • Lancio della palla medica
      • Push up
      • Pull up

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