Judo maschile

MODELLO PRESTATIVO

Sport da Combattimento e Arti Marziali

JUDO MASCHILE


Autore: Domenico Vellucci

Data di immissione del modello: 17/06/2019

Tipologia di sport:

    • Il judo è un’arte marziale. Più precisamente può essere catalogato come uno sport da combattimento a carattere individuale e situazionale.

Ambiente:

    • Il judo è uno sport praticato indoor. Gli incontri si svolgono su un tappeto detto tatami, che misura 14 metri in tutti i lati, con un quadrato più piccolo con i lati di 10 metri che fa da area contestata.

Materiali:

    • I judoka devono indossare uno gi, un’uniforme che prende spunto dal classico kimono, che deve essere resistente abbastanza da non strapparsi e che deve lasciare non più di 5 centimetri di distanza da polsi e caviglie. Il tutto completato da una cintura, che viene arrotolata e annodata attorno alla vita.

Obiettivo:

L’obiettivo di ogni atleta praticante questo sport è la sconfitta dell’avversario. Ci sono tre punteggi che un atleta può ottenere in un incontro di judo:

    • Ippon: rappresenta il punteggio più alto e conferisce una vittoria immediata. Può essere ottenuto proiettando a terra l’avversario in modo che questo atterri sulla propria schiena. Un altro metodo per ottenere un ippon è quello di immobilizzare l’avversario con una presa di sottomissione, in modo da portarlo alla sottomissione o immobilizzarlo per 20 secondi.
    • Waza-ari: vale metà ippon e quindi, se effettuato due volte, vale la vittoria. Viene assegnato per proiezioni meno efficaci rispetto a quelle dell’ippon
    • Yuko: viene ottenuto da chi fa proiezioni ancora meno pulite di quelle del waza-ari o per immobilizzazioni di durata inferiore ai 15 secondi.

Difficoltà (da 0 a 5):

Il judo è uno sport caratterizzato da un’elevata difficoltà sia coordinativa che condizionale. Le capacità motorie sono quelle capacità insite nell’essere umano che consentono l’effettuazione di motricità finalizzate, tra queste nel judo ritroviamo le capacità coordinative, le quali consentono di organizzare, controllare e regolare il movimento, le capacità condizionali, le quali sono determinate dai processi energetici, plastici e metabolici e la mobilità articolare, la quale consente di effettuare movimenti con ampia escursione, e le capacità condizionali che vengono invece suddivise in forza (forza resistente, forza rapida e forza massimale), velocità e resistenza. In questo sport risulta anche molto importante la mobilità articolare, che rappresenta la capacità di compiere movimenti ampi utilizzando la massima escursione consentita dalle articolazioni.

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 4

Inizio pratica agonistica (età):

Nel Judo gli atleti vengono divisi per fasce di età per cercare di equilibrare il più possibile gli abbinamenti, secondo questo schema:

    • Preagonisti:
      • Bambini/e “A” 4 e 5 anni
      • Bambini/e “B” 6 e 7 anni
      • Fanciulli/e 8 e 9 anni
      • Ragazzi 10 ed 11 anni.
    • Agonisti:
      • Esordienti “A” 12 anni
      • Esordienti “B” 13 e 14 anni
      • Cadetti/e 15÷17 anni
      • Juniores 18÷20 anni
      • Seniores età 21÷35 anni
      • Under 19 open da Cadetti a 18 anni compresi
      • Under 26 open da Juniores a 25 anni compresi
      • Under 31 open da Juniores a 30 anni compresi

Nelle Gare agonistiche oltre che per fasce di età , gli atleti vengono divisi per fasce di peso, per bilanciare ulteriormente le categorie. Il controllo del peso viene effettuato subito prima della gara, al momento dell’iscrizione.

Inizio pratica professionistica:

    • L’inizio della pratica professionistica può coincidere con l’entrata nelle Forze Armate.

Sport Olimpico:

    • Il judo fu incluso per la prima volta ai Giochi di Tokyo 1964 ed è tuttora presente come sport Olimpico.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • Il Judo è praticato da più di 100 milioni di persone in 200 Paesi sparsi per il mondo. È diffuso principalmente in Giappone, luogo dove è nato, in Cina e in alcuni Paesi dell’Est. È, inoltre, una disciplina molto diffusa poiché consente la partecipazione di entrambi i generi.

Frequenza gare:

    • Il numero di gare di tipo internazionale può variare a seconda del periodo competitivo: vi possono essere dalle 2 alle 4 gare al mese.

Record mondiale:

    • Teddy Riner, judoka francese, detiene il record di 8 titoli mondiali vinti.

Somatotipo:

    • Essendo il Judo uno sport caratterizzato da diverse categorie di peso non è ben definibile un somatotipo universale: vi possono essere atleti con somatotipo ectomorfo, mesomorfo e endomorfo (nelle categorie >100kg). Tuttavia il somatotipo che risulta esser presente maggiormente è quello mesomorfo.

Morfotipo:

    • Come per quanto riguarda il somatotipo, non è definibile con esattezza un morfotipo per questo sport, poiché caratterizzato da diverse categorie di peso. Il peso per gli atleti uomini può essere di 86,9 ± 26,1 kg con un <10% della massa grassa.

Distanza della prestazione:

Durata:

    • Il combattimento dura 4 minuti effettivi. Nel caso in cui entrambi i combattenti non abbiano punteggio o punteggi tecnici, o abbiano lo stesso punteggio/i tecnici durante il tempo regolamentare del combattimento, questo continuerà al Golden Score, il quale durerà finché non verrà assegnato un punteggio tecnico a uno dei due atleti.

Frequenza cardiaca (Al termine di un combattimento):

    • Media: 177
    • Minima: 154
    • Massima: 194

Tipologia di lavoro:

    • Il Judo è uno sport caratterizzato da un lavoro aciclico.

Sistema energetico coinvolto:

    • Il judo è uno sport dove la richiesta di impegno muscolare è molto elevata. È caratterizzato da un’attività dinamica, intermittente ed ad alta intensità, dunque il metabolismo energetico maggiormente coinvolto è quello aerobico-anaerobico alternato.

Alimentazione e idratazione:

    • Affinché si possa prendere parte in maniera ottimale a questo sport risulta necessario sostenere una dieta equilibrata e bilanciata al fine di raggiungere il giusto apporto calorico, ed occorre, inoltre, assumere una quantità d’acqua sufficiente per poter reintegrare tutti i liquidi persi. Capita, d’altra parte, che a volte il judoka si accorga di essere al di fuori della propria categoria di peso e di dover, in fretta, perdere i chili di troppo rapidamente per poter partecipare alla gara senza però andare ad incidere sulla forza, altrimenti la sua prestazione sportiva ne risulterebbe compromessa. In questo caso, gli atleti, ad iniziare da una/due settimana/e prima della gara riducono drasticamente la quantità di cibo e acqua ingerita, arrivando addirittura nei giorni a ridosso della gara quasi senza bere e mangiando il minimo indispensabile.

Capacità motorie:

Questa disciplina è caratterizzata da gesti motori non stereotipati, dunque che richiedono una certa abilità coordinativa. Queste consentono di organizzare, controllare e regolare il movimento. Tra quelle principali, nel Judo, ritroviamo:

    • La capacità di adattamento e trasformazione insieme alla capacità di reazione: consentono di adattarsi a situazioni improvvise e di adattare il comportamento dell’atleta di conseguenza
    • La capacità di apprendimento motorio: consente al praticante di assimilare ed acquisire nuovi movimenti attraverso gli analizzatori visivi, tattili, acustici e cinestetici messi in funzione durante la pratica sportiva.
    • Capacità di equilibrio: questa disciplina viene praticata con tutto il corpo senza uso di attrezzi, quindi viene posta molta attenzione nello studio del proprio corpo e del proprio equilibrio, sia in situazioni statiche che in situazioni dinamiche.

Anche le capacità condizionali sono presenti nella loro gran parte in questo sport. Tra queste ritroviamo:

    • Forza: resistente, che consente di resistere a carichi di lunga durata; massimale, che consente all’atleta di effettuare proiezioni; e rapida
    • Velocità: si trova nella rapidità di azione e reazione
    • Resistenza: poiché anche in questo sport è presente un fondo aerobico.

Tra le capacità motorie trovano uno spazio importante anche la mobilità articolare e la flessibilità, espresse in termini di capacità di effettuare gesti efficaci e economici. Questi, inoltre, rivestono un ruolo fondamentale anche nella prevenzione degli infortuni.

Abilità motorie:

    • Le abilità motorie nel Judo sono varie e si riferiscono principalmente alle tecniche specifiche della disciplina. Sono quelle azioni che, attraverso la ripetizione del gesto, sono state apprese e consolidate e che ricorrono in modo automatizzato. Nel Judo possono essere indicate con lo squilibrio dell’avversario, il posizionamento e la proiezione.

Schemi motori:

    • Il Judo è a tutti gli effetti uno degli sport da combattimento più completi. Con la pratica di questo sport, infatti, si migliora l’attenzione e l’autocontrollo attraverso la conoscenza di nuovi schemi motori che affinano la coordinazione. Gli schemi motori presenti in questa disciplina sono: camminare (nel corso dell’incontro) afferrare e lanciare (risultano fondamentali nelle proiezioni dell’avversario) e infine rotolare e strisciare (risultano fondamentali nei combattimenti da terra).

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale
    • Piano frontale
    • Piano trasversale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:

    • Il riscaldamento nel Judo si esegue con movimenti leggeri, senza carico, eseguiti a velocità crescente e che coinvolgano tutti i gruppi muscolari, per un tempo inversamente proporzionale alla temperatura esterna. Alcuni importanti esercizi sono quelli di mobilità articolare, i quali servono ad abituare le articolazioni al movimento, e che si esegue effettuando a vuoto ampi movimenti circolari sia aspecifici sia specifici del Judo.

Una parte importante del riscaldamento va dedicata anche alla flessibilità muscolare, la quale risulta importante sia per una migliore tecnica, e quindi per un movimento più fluido, sia per quanto riguarda la prevenzione e quindi ad effettuare ciascun movimento in maggior sicurezza. A proposito di ciò, lo stretching deve essere sempre presente, poiché lavora a breve e a lungo termine, ovvero prepara i muscoli, le articolazioni e i tendini del praticante per la seduta, e allo stesso tempo lo migliora giorno dopo giorno, dando dei risultati evidenti in materia di flessibilità ed elasticità. Altro importante punto su cui focalizzarsi durante un riscaldamento di Judo è il rafforzamento muscolare (riscaldamento condizionale), al fine di sviluppare gradualmente la forza, e il riscaldamento coordinativo, effettuando alcuni esercizi basilari come le cadute e le capovolte, che permettono di migliorare il contatto con il tatami. In alcuni casi, infine, ci si può avvicinare gradualmente all’obiettivo tecnico della seduta, effettuando una corretta propedeutica degli esercizi che saranno svolti nel corso dell’allenamento, ritrovando così anche una componente tecnica all’interno del riscaldamento.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • Nel Judo ogni atto ha un senso ed uno scopo ben definiti. L'azione è multipla e le varie parti del corpo vengono usate in tutti i modi possibili, in tutte le direzioni, verso l'alto o verso terra, a sinistra e a destra. Praticandolo, dunque, si ottiene facilmente un corpo vigoroso ed armonico, poiché la richiesta di impegno muscolare è molto elevata.
    • Risulta difficile catalogare quali siano i muscoli agonisti, i muscoli sinergici e quelli fissatori, poiché nel Judo il combattimento si può spostare continuamente su diversi piani di lavoro e di conseguenza anche i muscoli coinvolti possono variare di volta in volta, come ad esempio durante tecniche al suolo (tecniche di immobilizzazione, strangolamento e leva) o quelle in piedi (squilibrio, tecniche di braccia, tecniche di anca e di gamba).
    • Come possiamo notare nella tabella sottostante, i muscoli coinvolti sono molteplici: a partire dalle gambe, fino ad arrivare, anche se in minor parte, ai muscoli del collo.

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente o discendente):

    • Così come per i muscoli coinvolti, essendo il Judo uno sport che interessa completamente tutto il corpo, anche le articolazioni sottostanno a questo tipo di ragionamento. Ragionando in ordine discendente vi sono:

    • Articolazione della spalla: struttura anatomica il cui scheletro, composto da omero scapola e clavicola, si raccorda in due articolazioni fondamentali: la gleno-omerale e l'acromion-claveare.
    • Articolazione del gomito: complesso articolare costituito da tre diverse giunzioni: l’articolazione omero-ulnare, l’articolazione omero-radiale e l’articolazione radio-ulnare prossimale.
    • Articolazioni della colonna vertebrale: articolazioni tra la colonna vertebrale e la testa, cioè le articolazioni cranio-vertebrali, l’articolazione tra la colonna vertebrale e le coste, in avanti e infine l’articolazione con le due ossa dell’anca, in basso e lateralmente.
    • Articolazione del polso: articolazione radio-carpale.
    • Articolazioni dell’anca e del bacino: composta rispettivamente da articolazione coxo-femorale e sacro-iliaca.
    • Articolazione del ginocchio: composta da articolazione femoro-rotulea e femoro-tibiale.
    • Articolazione della caviglia: composta da articolazione tibio-peroneale e tibio-tarsica

Gesti tecnici di base:

    • I gesti tecnici del Judo sono 40. Il nome delle tecniche si riferisce alle parti del corpo, al movimento e all’azione, ma le tecniche possono avere anche nomi simbolici. Queste si suddividono in:
    • Techiche in piedi: (Nage-Waza)
      • Tecniche di Braccia (Te-Waza)
      • Tecniche di Anca (Koshi-Waza)
      • Tecniche di Gamba (Ashi-Waza)
      • Tecniche di sacrificio sulla schiena (Masutemi-Waza)
      • Tecniche di sacrificio sul fianco (Yokosutemi-Waza)
    • Tecniche al suolo (Katame-Waza)
      • Tecniche di Immobilizzazione (Osaekomi-Waza)
      • Tecniche di Soffocamento (Shime-Waza)
      • Tecniche di Leva Articolate (Kansetsu-Waza)

Aspetti usuranti:

    • Nonostante il tatami sia fatto di un materiale di tipo plastico capace di attutire le cadute, non è altrettanto adatto a trasmettere in maniera adeguata alle strutture dell’arto inferiore le varie sollecitazioni che possono provenire dal terreno, poiché non restituisce in maniera adeguata l’energia elastica. Questo può portare nella maggior parte dei casi a problematiche riguardanti il piede e la caviglia. Il brusco contatto con il terreno, inoltre, ad esempio durante una caduta in piedi può causare uno stress importante a livello della capsula articolare fino ad arrivare alla colonna vertebrale.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

Le problematiche più frequenti riscontrate nel judoka, e che necessitano di un attento trattamento per non evolvere in condizioni più croniche e non sempre risolvibili, sono:

    • Lesioni della capsula articolare: a causa delle continue sollecitazioni, soprattutto all’atterraggio da una presa. Questi movimenti possono rendere la capsula articolare che avvolge la caviglia lesionata, determinando infiammazioni. Inoltre, i vari stress irritativi possono facilmente evolvere in flogosi.
    • Fratture ossee: rare ma non per questo meno possibili. Una lesione al calcagno, magari causata da una brusca caduta dovuta, per esempio, ad una manovra eseguita alla fine del tatami, può determinare una frattura del calcagno stesso o dell’astragalo.
    • Distorsioni alla caviglia: con relativi danni ai vari legamenti che garantiscono la stabilità della parte. Nei casi più gravi possono essere accompagnate da una frattura per avulsione del malleolo.
    • Sindrome del tibiale: ovvero un affaticamento del muscolo con dolore localizzato al di sotto del ginocchio e che si propaga fino al dorso del piede. Può essere causata da una continua sollecitazione del muscolo tibiale, responsabile della flessione dorsale del piede.
    • Fascite plantare: che, benché faccia parte della zona del piede, può essere causata da un eventuale sovraccarico accompagnato da un assetto posturale alterato. Questo problema, in fase acuta, può provocare serie difficoltà anche a camminare e a correre.
    • Lussazione della clavicola: le cause sono generalmente attribuite a forti traumi come cadute laterali che nel judo sono piuttosto frequenti. In particolare mosse come le proiezioni sono finalizzate a far cadere l’avversario, per poi proseguire la lotta a terra. Nel caso di un errore esecutivo o di una caduta mal riuscita queste possono effettivamente tradursi in un trauma clavicolare.
    • Lussazione del ginocchio: le cause sono anche in questo caso forti traumi contusivi, in particolare nel judo si possono verificare forti botte coinvolgenti il ginocchio, nel caso vi sia una caduta mal eseguita oppure un errore durante una tecnica preclude un notevole sforzo a livello delle ginocchia dell’esecutore.

In ordine di probabilità: e infortuni a mani e dita (oltre il 30%), infortuni al ginocchio (oltre 28%) e infortuni alla spalle (oltre il 22%).

Test specifici:

    • SJFT: Special Judo fitness test
    • Dynamic judogi chin-up
    • Isometric judogi chin-up

Video-regolamento:

Bibliografia:


Branco B, et al. (2013). Association between the Rating Perceived Exertion, Heart Rate and Blood Lactate in Successive Judo Fights (Randori). Asian J Sports Med. 4(2):125-30. PMID: 23802054
Katralli J, et al. (2015). Anthropometric Profile and Special Judo Fitness levels of Indian Judo Players.. Asian J Sports Med. 3(2):113-8. PMID: 22942997
Franchini E, et al. (2011). Physiological profiles of elite judo athletes. Sports Med. 41(2):147-66. doi: 10.2165/11538580-000000000-00000.
Kons R, et al. (2018). Validity of judo-specific tests to assess neuromuscular performance of judo athletes. Sports Biomech. 9:1-12. doi: 10.1080/14763141.2018.1527942.
Agostinho M, et al. (2018). Comparison of special judo fitness test and dynamic and isometric judo chin-up tests' performance and classificatory tables' development for cadet and junior athletes. 14(2):244-252. doi: 10.12965/jer.1836020.010.
Bruyere F. (2019). SUISM. Materiale Didattico Sport da comattimento.