SALTO CON GLI SCI

Modello Prestativo

Sport Individuale

SALTO CON GLI SCI


Autore: Giacomo Danieli

Data di immissione del modello: 18/05/2021

Tipologia di sport:

    • Individuale: ogni atleta ha la possibilità di svolgere un salto per due volte, uno nella prima manche e uno nella seconda manche (oltre al salto di prova); la somma dei punteggi acquisiti in esse determinerà un valore totale che rappresenterà il punteggio totale attraverso il quale l’atleta si posizionerà in classifica nella gara che si sta svolgendo; la competizione può svolgersi in tre specifici trampolini, caratterizzati da un punto HS, Hill Size, differente:

      • Normal Hill

      • Large Hill

      • Flying Hill

    • A squadre: ogni singola squadra è composta da quattro atleti; per il salto di prova, ed entrambe le manche valide ai fini della classifica, sono formati quattro gruppi che comprendono rispettivamente un atleta di ogni squadra. L’ordine di partenza dei quattro gruppi è evidenziato per mezzo di numeri di partenza di colore differente, vale a dire: gruppo I (numeri di partenza ROSSO), gruppo II (numeri di partenza VERDI), gruppo III (numeri di partenza GIALLO), gruppo IV (numeri di partenza BLU); ogni squadra decide autonomamente a riguardo dell’assegnazione dei suoi componenti ai vari gruppi, che deve rimanere invariata; la competizione verrà svolta in tre specifici trampolini:

      • Team Normal Hill

      • Team Large Hill

      • Team Flying Hill

    • Estremo: questa disciplina è caratterizzata da salti che possono raggiungere una distanza superiore a 200m, grazie alla sola presenza degli sci; il rischio di infortuni gravi o di incombere in situazioni sgradevoli a causa di un impatto errato da parte dell’atleta, ha un’elevata percentuale.

    • Con mezzi/attrezzi propulsivi: l’impiego degli sci per raggiungere determinate distanze.

Ambiente:

    • Outdoor

    • Stagione: da novembre a marzo, in concomitanza con la stagione invernale; da giugno ad ottobre viene svolto il GranPrix estivo.

    • Superficie di gara: neve nella stagione invernale; in estate vengono utilizzati gli stessi trampolini delle competizioni invernali, ma con rivestimenti in tessuti sintetici. Al contrario di come veniva fatto precedentemente, dal 2004 il trampolino viene classificato in base al punto HS, ovvero il punto Hill Size, che rappresenta il punto del pendio che forma un angolo di 32° con l’asse delle ascisse. Sono presenti differenti tipologie di trampolino in cui vengono effettuati i salti.

    • Naturale e artificiale: la neve, di norma, risulta di origine naturale, ma nel caso in cui essa venisse a mancare o fosse ridotta, verrebbe sparata tramite l’impiego dei cannoni, in modo artificiale; la superficie del manto di neve deve essere perfettamente piana e corrispondere esattamente ai segni di riferimento al profilo di neve previsto. Il profilo della neve, a livello della pista di lancio e del dente del trampolino, deve avere uno spessore di almeno 20 cm mediante un’adeguata compattazione e al manto di neve deve essere conferita la necessaria stabilità. Su entrambi i lati della pista è raccomandato il posizionamento di nastri colorati che determineranno: con il nastro rosso, la distanza tra il punto K e la misura del trampolino, con il colore blu la distanza che va dal punto K al punto P e con il colore verde dalla linea di caduta, salendo verso il punto HS. Per facilitare l’orientamento dei misuratori, dei giudici e degli spettatori dovranno essere realizzate delle sottili linee trasversali a partire da 10 metri prima del punto P fino alla misura del trampolino (HS).

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:

      • Un concorrente può partecipare ad una gara FIS se munito di attrezzatura conforme alle regole FIS. Esso è, inoltre, responsabile dell’attrezzatura che usa (sci, snowboard, attacchi, scarpe, tuta, ecc.); è suo dovere accertarsi che il suo equipaggiamento sia conforme alle norme FIS e ai requisiti per la sicurezza generale e che sia efficiente. Il termine “attrezzatura da gara” include tutti gli articoli che l’atleta usa durante la gara. L’attrezzatura da gara forma un’unica unità funzionale. Prima e durante la stagione agonistica o in seguito a reclamo sottoposto al Delegato Tecnico, possono essere effettuati vari controlli a cura del Comitato per l’attrezzatura da gara o l’addetto ufficiale FIS al controllo dell’attrezzatura. L'attrezzatura è composta da:

      • Sci: sono studiati specificamente per il salto con gli sci attraverso l’impiego dei trampolini; essi presentano principalmente una base centrale composta in legno, ricoperta da materiale plastico. La lunghezza massima degli sci rappresenta il 145% dell'altezza totale del corpo del concorrente sulla base di un BMI minimo di 21 sia per le donne che per gli uomini. La superficie di scorrimento deve essere piatta e può avere una struttura di base fine in direzione longitudinale. L’intera base dello sci, inoltre, non può avere forme aggiuntive, possono essere solo presenti una o più scanalature. La base, invece, deve essere di materiale polietilenico. Non sono ammessi rivestimenti aerodinamici sulle punte e non è ammesso nemmeno un design che renda possibile una flessione aerodinamica desiderata durante il volo. La superficie superiore dello sci deve essere liscia e piatta. Infine, non sono ammessi equipaggiamenti supplementari che:

          • facciano uso di energia estranea (es. riscaldatori, batterie elettriche, ecc.);

          • provochino cambiamenti delle condizioni esterne a svantaggio dei compagni di gara (es. cambiamenti di pista o di neve);

          • aumentino il rischio di lesioni per gli utenti o altre persone

      • Attacchi: gli attacchi di sicurezza nel salto con gli sci fungono come limitatori di sforzo, ovvero trasferiscono le sollecitazioni ad un limite accettabile, e quando questo limite viene superato, essi rilasciano la loro ferma presa sullo sci. Ulteriori dispositivi che creano energia estranea di qualsiasi tipo come aiuto allo stacco sono vietati. L'intero sistema di attacchi deve essere montato in modo che gli scarponi da salto siano fissati agli sci in modo simmetrico, parallelo e centrale rispetto alla direzione di marcia

      • Scarponi: la misura e la forma della scarpa devono essere uguali alla misura e alla forma del piede. Non è permesso rimodellare e modificare gli scarponi per ottenere caratteristiche più aerodinamiche. La suola della calzatura non può superare i 45 mm

      • Tuta: la tuta è composta per l’81%da poliammide lucido dtex e per il rimanente 19% di lycra dtex e pesa 180/190 g/m2 circa. Tutte le parti della tuta devono essere fatte dello stesso materiale e devono mostrare la stessa permeabilità all'aria dall'esterno e dall'interno. Essa deve essere aderente in qualsiasi parte del corpo. Non è consentito alcun trattamento chimico o meccanico aggiuntivo del materiale o delle tute. La struttura della superficie del materiale e la composizione del materiale per tutte le parti della tuta devono essere uguali

    • Strumentazione di protezione obbligatoria:

      • Caschi d'urto: l’uso del casco è obbligatorio per tutte le gare inerenti a questa disciplina. La forma del casco deve essere conforme alla forma della testa. La distanza misurata in qualsiasi punto tra la superficie esterna del casco e la testa non deve superare i 7 cm

      • Occhiali da sci: le maschere da sci che vengono utilizzate sono dispositivi che proteggono gli occhi dalle intemperie e dai raggi grazie a lenti otticamente corrette. Il loro scopo è quello di garantire una buona visibilità senza contrasto in tutte le condizioni atmosferiche

      • Guanti da sci: i guanti offrono una copertura protettiva contro le intemperie e le forze esterne. L'uso dei guanti è obbligatorio per tutte le manifestazioni. La misura dei guanti deve corrispondere alla misura della mano.

1. Tuta - 2. Casco – 3. Occhiali – 4. Sci – 5. Scarponi

Obiettivo:

    • Lunghezza: con il termine “lunghezza del salto” s’intende la distanza presente fra il dente del trampolino ed il punto in cui avviene l’atterraggio da parte dell’atleta. L’atterraggio è considerato completo nel momento in cui avviene un appoggio totale a terra di tutti e due gli sci. Per tipologie di atterraggi anormali la misurazione si basa sul contatto con il terreno del primo piede che si appoggia completamente sulla pista di atterraggio. Qualora il concorrente atterri in posizione di affondo, ovvero il telemark, il punto centrale tra i due piedi costituisce il riferimento per la misurazione della lunghezza del salto. Nel caso in cui il saltatore dovesse cadere in aria, il punto di atterraggio è determinato dal posto nel quale la prima parte del corpo ha avuto contatto con la superficie della pista di atterraggio. Il misuratore addetto al settore in cui è individuato il punto di atterraggio, indica la lunghezza del salto al mezzo metro, toccando con la mano il segna metri corrispondente e segnalando gli eventuali mezzi metri mediante alzata dell’altro braccio

    • Punteggio: la determinazione del punteggio ha inizio con la registrazione dei punteggi assegnati dai cinque giudici di salto. Sono eliminati, tra tutti i voti assegnati, quello più elevato e quello più basso. I restanti tre punteggi sono sommati. Il valore così individuato costituisce il punteggio totale relativo allo stile per un salto. Il punteggio relativo alla lunghezza dei salti è determinato in funzione della grandezza del trampolino (vedi immagine 1). Il punteggio totale è calcolato sommando il punteggio dello stile a quello della lunghezza. Qualora la somma del punteggio relativo allo stile con quello relativo alla lunghezza sia negativo, si assegna all’atleta un punteggio pari a zero punti. Il punteggio totale è determinato mediante addizione dei punteggi complessivi assegnati nel corso delle singole manche valide ai fini della classifica. Risulta vincitore della gara il saltatore che abbia ottenuto il punteggio totale più alto tra tutti i concorrenti (vedi immagine 2).

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 3

    • Coordinativa: 5

    • Intellettiva: 3

Inizio pratica agonistica (età):

Suddivisione, da parte della FIS, in categorie di partecipazione:

  • Youth I: possibilità di prendere parte alla competizione giovanile da parte degli atleti nati nel 2008, 2007 e 2006 nella stagione 2020/21

  • Youth II: possibilità di prendere parte alla competizione giovanile da parte degli atleti nati nel 2005, 2004 e 2003 nella stagione 2020/21

Inizio pratica professionistica:

    • 18 anni, ma vi è la possibilità che un atleta possa entrare a fare parte dei concorrenti professionisti anche prima del raggiungimento di quell’età, infatti alcuni campioni presenti a livello internazionale hanno vinto le prime gare anche con 15/16 anni (es: Gregor Schlierenzauer).

Sport Olimpico:

    • Venne introdotto fin dai primi Giochi Olimpici Invernali che furono disputati nel 1924 a Chamonix-Mont Blanc in Francia; nel 2014 a Soci fu introdotta anche la competizione femminile.

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • A livello internazionale, le prime nazioni, in un’ipotetica classifica basata sulle vittorie nelle varie competizioni, sono Austria, Norvegia e Finlandia; la diffusione geografica, infatti, è prevalentemente concentrata in Europa, ed in particolare nei paesi nordici. Buoni risultati riguardano anche il Giappone, mentre nazioni importanti come la Cina, gli USA e il Canada non sono caratterizzati da un’alta frequenza di atleti praticanti questo sport (le nazioni presenti nella Coppa del Mondo 2020-2021 sono 16). Questa disciplina è diffusa maggiormente a livello maschile, ma è alto anche il numero di atlete donne. A livello italiano, invece, i tesserati FISI, secondo il monitoraggio CONI del 2016, sono circa 73 mila, di cui il 65/70 % uomini, mentre la restante percentuale caratterizza le donne. Fra questo numero elevato di atleti, però, il numero di atleti praticanti il salto con gli sci risulta ridotto, soprattutto rispetto a coloro che fanno parte dello sci alpino e dello sci nordico.

Frequenza gare:

    • La stagione maschile comincia le ultime due settimane di novembre, mentre la prima gara femminile avviene nella prima settimana di dicembre. Durante la stagione vengono disputate diverse competizioni fra cui la Coppa del Mondo, la Coppa Continentale, la Coppa FIS, i Campionati di Volo. La stagione si conclude l’ultima settimana di marzo. La frequenza delle gare riguarda principalmente due gare a settimana, sia per le donne che per gli uomini, che vengono disputate il sabato e la domenica; in alcuni periodi, ad esempio nelle settimane centrali di marzo, la presenza di un maggior numero di competizioni determina un periodo di gare più folto, nelle quali vengono disputate quasi tutti i giorni.

Record mondiale (se esistente):

    • Il record in questa disciplina, rispetto a molti sport invernali in cui il valore principale è il tempo, è caratterizzato dalla distanza più lunga raggiunta grazie ad un salto dal trampolino; si considera principalmente il record nel FH, ovvero il trampolino di volo.

      • Coppa del Mondo:

        • Stefan Kraft: il saltatore austriaco ha raggiunto la distanza di 253,5 m nel trampolino di Vikersundbakken, a Vikersund in Norvegia, il 18 marzo 2017

        • Daniela Iraschko-Stolz: la saltatrice, anche in questo caso di origini austriache, ha raggiunto, il 23 gennaio 2003, la distanza di 200 m, nel trampolino di Kulm, a Tauplitz/Bad Mitterndorf, in Austria

      • Olimpiadi:

        • La nazione che presenta un numero di medaglie maggiori i questa disciplina è la Norvegia, con 11 medaglie d’oro, 10 medaglie d’argento e 14 medaglie di bronzo, per un totale di 35 medaglie

      • Italia:

        • Il record italiano di salto con gli sci è in mano a Alex Insam con una distanza di 217,5 m nel trampolino di Vikersundbakken (durante l’allenamento la distanza è stata superiore, ovvero 230,5 m)

Somatotipo:

    • Ectomorfo

    • Mesomorfo

Il peso corporeo nel salto con gli sci rappresenta un aspetto fondamentale per le dinamiche di volo. L'aumento del BMI provoca due effetti principali sulle prestazioni dei saltatori con gli sci. In primo luogo, ha un effetto positivo durante la corsa, in quanto un peso maggiore dà una maggiore velocità al decollo; allo stesso tempo, però, vi è un effetto negativo durante il percorso di volo, visto che più alto è il peso, più corto, ovviamente, sarà il salto. I due effetti non sono bilanciati. L'effetto negativo durante il volo è molto più forte di quello positivo durante la corsa, perciò l'effetto finale dell'aumento del BMI determinerà una lunghezza di salto più corta.

A causa di questa ricerca di un minore BMI, per diversi anni, vi furono casi di atleti caratterizzati da problemi di anoressia. Nelle Olimpiadi di Torino 2006, ad esempio, il BMI era di circa 19,5.

Morfotipo:

    • Altezza media:

      • Uomini: 176 7 (cm)

      • Donne: 165 8 (cm)

    • Peso medio:

      • Uomini: 59 7 (kg)

      • Donne: 53 8 (kg)

    • BMI:

      • Uomini: 19,2

      • Donne: 20

Distanza della prestazione:

    • La distanza della prestazione varia in base al tipo di trampolino che viene impiegato durante la competizione:

      • Small Hill: il punto HS è da 49 metri;

      • Medium Hill: il punto HS è compreso fra 50 e 84 metri

      • Normal Hill: (NH), il punto HS è compreso fra 85 e 109 metri;

      • Large Hill: (LH), il punto HS è compreso fra 110 e 184 metri;

      • Flying Hill: (FH), il punto HS è maggiore di 185 metri (si arriva anche a 240 metri)

Durata:

    • Questo genere di disciplina non comprende gare basate sul tempo. Se si prende in considerazione il gesto tecnico di discesa, stacco, planata e atterraggio la durata totale è di media fra i 6-12 secondi (considerando le diverse distanze dei differenti trampolini)

Frequenza cardiaca:

    • I livelli di frequenza cardiaca maggiori sono presenti durante la fase di volo e di atterraggio dell’atleta; la frequenza cardiaca media varia nel corso della procedura di salto, compresa la fase di salita nella piattaforma di partenza

      • Fc media: valori fra 110 2,9 – 145,8 1,3 bpm


L’aumento del battito cardiaco, e la presenza di una possibile tachicardia, è rappresentato dallo sforzo fisico, dalla performance e dallo stress psichico.

Tipologia di lavoro:

    • Aciclico


Il gesto che caratterizza il salto con gli sci è costituito da quattro principali fasi:

  • Discesa: momento nel quale si cerca di raggiungere la massima velocità

  • Stacco: momento in cui gli sci si staccano dalla superficie d’appoggio

  • Planata: momento di volo

  • Atterraggio: momento nel quale l’atleta ha nuovamente contatto con la superficie d’appoggio


Si parla di tipo di lavoro aciclico, in quanto questo movimento complesso non viene ripetuto nel tempo durante il salto, ma le gestualità e il movimento che lo caratterizzano vengono svolti una sola volta, attraverso la quale si cerca di raggiungere l’obiettivo principale, ovvero il raggiungimento della distanza più lunga da parte dell’atleta.

Sistema energetico coinvolto:

Dominante:

  • Anaerobico (ATP-CP): 97% della prestazione

  • Anaerobico lattacido: 3% della prestazione

  • Aerobico: 0%

Potenza media espressa: durante la fase di discesa, nella quale è presente un contatto con una superficie d’appoggio, la resistenza è di 100-200 N, mentre le forze di portanza, che si oppongono alla forza peso, sono di 15-40 N

Alimentazione e idratazione:

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali;

      • Forza resistente: è la forza necessaria per determinare una completa riuscita di tutta l’azione, dalla fase di discesa alla fase di atterraggio

      • Forza isometrica: è fondamentale durante la discesa, in quanto il saltatore, attraverso la posizione di accovacciata, si concentra sul guadagnare velocità e stabilire le migliori condizioni per il decollo; inoltre è importante nella fase di volo perché raggiungere rapidamente un volo stabile è una grande sfida per il saltatore ed è fondamentale per il successo in termini di prestazioni competitive

      • Forza esplosiva: ha elevata importanza nella fase di decollo dell’atleta dalla pista, ovvero la fase più importante e più complicata; infatti, questo momento della gara è caratterizzato da un’estensione esplosiva del ginocchio grazie alla quale avviene un sollevamento del centro di massa e un guadagno a livello di un momento angolare di rotazione in avanti; per questo motivo questa capacità deve essere allenata in modo progressivo e costante con lo scopo di determinare il migliore stacco possibile e il raggiungimento di una distanza più lunga

      • Forza eccentrica (di frenata): capacità fondamentale nella fase di atterraggio, nella quale vi è un elevato impatto con il terreno; la muscolatura dell’individuo deve, quindi, garantire un appoggio stabile ed una riduzione della velocità


A causa dell’impossibilità di svolgere continui salti di allenamento, i decolli simulati sotto forma dei cosiddetti esercizi "a terra" sono comunemente utilizzati per l'addestramento tecnico specifico, anche se l'attrito della superficie e le forze aerodinamiche differiscono sostanzialmente tra i salti in collina e i salti simulati.

Inoltre, per rendere maggiormente funzionale l’allenamento, vengono utilizzate delle “gallerie del vento” all’interno delle quali è possibile riprodurre le condizioni di gara.


    • Capacità coordinative:

      • Equilibrio di volo: determinante nel mantenimento di una posizione stabile durante la fase di volo del salto

      • Accoppiamento dei movimenti: capacità di coordinare il movimento di parte inferiore e parte superiore del corpo durante tutte le fasi del salto

      • Orientamento: importante per percepire il proprio corpo nello spazio e la giusta posizione da mantenere per un salto efficace

      • Differenziazione: capacità di differenziare le varie condizioni climatiche e il vento, presenti in modo particolare nella fase di volo

Abilità motorie:

    • Gestione della posizione del corpo durante la fase di volo

    • Forte impulso verticale di slancio nella fase di decollo

    • Consapevolezza mentale e durezza per risolvere con successo le diverse fasi

    • Capacità di attutire l’impatto, di gestione della superficie d’appoggio in cui è possibile atterrare e di riuscita del Telemark

Schemi motori:


Piani di lavoro:

    • Piano sagittale: movimenti antero-posteriori; ciò è possibile osservarlo nei movimenti di flessione ed estensione dei vari segmenti corporei nelle differenti fasi di volo

    • Piano trasverso: movimenti medio-laterali, caratterizzati dalle possibili rotazioni del busto presenti nella fase di volo, che devono essere contrastate in modo efficace dall’atleta per mantenere un’adeguata linea di volo

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Stretching statico

    • Mobilità

    • Flessibilità

    • Coordinativo

    • Condizionale

    • Gesto tecnico specifico

    • Stretching dinamico

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

    • I muscoli che vengono coinvolti nel salto con gli sci variano in base alla fase specifica del movimento:

      • Discesa:

        • Adduttori

        • Quadricipite

        • Ischiocrurali

        • Glutei

        • Core

        • Gran Dorsale e Romboidi

        • Paravertebrale

        • Tricipite Brachiale

      • Stacco:

        • Gastrocnemio

        • Quadricipite

        • Ischiocrurali

        • Glutei

        • Quadrato dei lombi

      • Planata (azioni muscolari prevalentemente isometriche):

        • Quadricipite

        • Glutei

        • Core

        • Gran Dorsale

        • Tricipiti

        • Grande e Piccolo Pettorale

      • Atterraggio:

        • Tricipite della Sura

        • Quadricipite

        • Glutei

        • Core

        • Deltoidi

        • Abduttori

Principali articolazioni coinvolte (classificazione discendente):

    • Spalla

    • Gomito

    • Anca

    • Ginocchio

    • Caviglia

    • Piede

Gesti tecnici di base:

    • Il gesto tecnico di base in questa disciplina è rappresentato principalmente dalla fase di volo, nella quale grazie ad un miglior posizionamento posturale ed una migliore tecnica, è possibile garantire una fase di volo più lunga, determinando una misura d’atterraggio elevata. Tre sono le principali tecniche che possono essere adottate in questa fase:

      • Stile parallelo

      • Stile a V piatto

      • Stile a V


La tecnica che ha dimostrato un inconfondibile vantaggio aerodinamico è sicuramente quella a V rispetto alla posizione degli sci paralleli precedentemente utilizzata.

Nella tecnica a V, gli sci vengono portati in una posizione immediatamente dopo il decollo. Questa tecnica permette un'inclinazione più pronunciata del corpo rispetto alla direzione del movimento così come un angolo minore tra il corpo del saltatore e gli sci con conseguente aumento del rapporto tra portanza e resistenza senza sacrificare la stabilità del volo. Inoltre, la posizione del corpo dei saltatori con gli sci utilizzando la tecnica a V è più inclinata verso l'orizzontale, e forma un minore angolo corpo-sci con un angolo dell'anca più grande e un'altezza del centro di massa inferiore; in questo modo i saltatori ottengono salti notevolmente più lunghi.

Allo stesso tempo, le migliori prestazioni potrebbero essere stimate sia con la tecnica a V piatta che con un cambiamento dalla tecnica a V piatta alla tecnica a V dopo pochissimi secondi di volo.

Aspetti usuranti:

  • Prevalentemente agli arti inferiori, in modo particolare alle ginocchia, a causa del forte di impatto di atterraggio; questo può risultare un fattore di rischio nelle lesioni alle strutture passive, come la rottura del legamento crociato anteriore.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

  • Gli infortuni più frequenti in questa disciplina sono di differente tipologia e si verificano principalmente nella fase di atterraggio a causa dell’impatto subito, dalle strutture attive e passive del corpo, dopo la fase di volo. Altre motivazioni presenti riguardano, una ridotta contrazione eccentrica e una ridotta capacità di frenata, un equilibrio dinamico di volo deleterio; la stabilità, inoltre, rappresenta un elemento fondamentale anche nel momento di contatto a terra. I distretti maggiormente coinvolti in questo sport, in ordine di percentuale sono: arti (46,8 %), testa (59,9%), labbro (12%), denti (10,5 %), busto e/o colonna vertebrale (10%), naso (6,2 %) e frattura della mascella (1,4 %)

Test specifici:

    • Equilibrio:

      • Sagittale: sulla tavoletta propriocettiva

      • Frontale: sulla tavoletta propriocettiva

    • Capacità di coordinazione motoria:

      • Rectiliniar Motion (barrier of 50 cm)

      • Curvilinear Motion (eight)

    • Resistenza aerobica:

      • Test VO2Max (su treadmill)

    • Forza arti inferiori:

      • Squat

    • Potenza arti inferiori:

      • Squat Jump

      • Drop Jump

      • Vertical Jump

    • Resistenza arti superiori (e tronco):

      • Plank

Video-regolamento:

  • Bibliografia:


www.fis-ski.com

www.fisi.org

www.olympic.org

www.caasn.com


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