Kick boxing

Modello Prestativo

Sport da combattimento

KICK BOXING


Autore: Diego Michele Mandes

Data di immissione del modello: 17/06/2019

Tipologia di sport:

    • Individuale
    • Situazionale
    • Di precisione
    • Estremo (rischio)
    • Acrobatico
    • Antico
    • Da combattimento
    • Da contatto
    • Combinato
    • Di intelletto

Ambiente:

    • Gli incontri si svolgono su un ring, un quadrato chiuso da quattro corde tese tra quattro pali equidistanti. La superficie è perfettamente piana, di legno duro, ricoperto da feltro o da materiale plastico e da un telo teso fino alle estremità dei bordi. Il diametro delle corde non può essere minore di 2,5 centimetri. La corda più bassa dista dal tappeto di combattimento 50 centimetri, mentre la più alta 130 centimetri. Le corde sono orizzontali e sullo stesso piano. Le corde sono avvolte per intero di stoffa liscia o di materiale equivalente. I pali sono imbottiti sulla sommità e in tutta la parte che sovrasta la corda superiore del quadrato. I pali possono essere di metallo o in altra lega. Il ring non deve misurare meno di 5 metri di lato. Il tappeto che ricopre il pavimento deve essere esteso oltre le corde, non meno di 50 centimetri. Il materiale di tale tappeto è di tela o di materiale gommato antiscivolo e posato in modo tale da non costituire ostacolo o impedimento ai movimenti degli atleti durante lo svolgimento dei combattimenti. Il ring deve essere sollevato da terra per non più di 130 centimetri e dovrà essere provvisto di due scalette laterali per l'accesso degli atleti.

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Guantoni da sparring di 14-16 oz
      • Guantoni da sacco di peso variabile
      • Guantoni da combattimento di 10 oz
      • Paradenti
      • Conchiglia
      • Paratibie
      • Caschetto
      • Fasce
      • Cavigliere
      • Ginocchiere
      • Gomitiere
    • Strumentazione di protezione obbligatoria:
      • Il combattente dovrà indossare un paio di calzoncini corti del tipo omologato (in nylon, satin o velluto). Non potrà indossare alcun altro indumento (maglietta e scarpe).
      • Guantoni da combattimento 10 oz di marca omologata. I lacci devono essere legati sul polso, nella parte esterna e coperti da nastro isolante, per evitare tagli e ferite all'avversario
      • Gli uomini devono indossare obbligatoriamente la conchiglia a protezione dell'area inguinale. Tale conchiglia può essere in materiale plastico o in alluminio
      • Le donne devono indossare obbligatoriamente il paraseno ed un'adeguata protezione pelvica
      • Paradenti
      • Si possono usare bende chirurgiche o di stoffa per fasciare le mani dell'atleta, ma esse devono essere di lunghezza non superiore ai 250 centimetri e di larghezza non superiore ai 5 centimetri

Obiettivo:

    • Punteggio:
      • Ai punti: entrambi gli atleti concludono il match.
    • Sconfitta dell’avversario:
      • K.O.
      • K.O.T.: decisione dell'arbitro che ritiene uno dei due contendenti, benché non ancora fuori combattimento, non in grado di proseguire l'incontro (3 conteggi in 1 round o 4 in tutto il match).
      • Abbandono: getto della spugna da parte dell'angolo o volontà da parte dell'atleta d' interrompere il combattimento.
      • Intervento medico: sospensione decretata dal Medico.
      • Squalifica: se uno dei due contendenti viene squalificato per azione scorretta, la vittoria va all'avversario.

Difficoltà (da 0 a 5):

Un combattente professionista di Kickboxing è dunque un atleta molto particolare con caratteristiche di freddezza, resistenza e volontà fuori dal comune.

    • Condizionale: 5
    • Coordinativa: 5
    • Intellettiva: 4

Inizio pratica agonistica:

Inizio pratica professionistica:

    • Un atleta può diventare professionista dopo i 19 anni sia per gli uomini che per le donne.

Sport promozionale

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • La Kickboxing ha visto una crescente diffusione in Stati dove, fino ad oggi, si praticavano discipline di combattimento più note come il Karate, il Kung Fu o il pugilato. Già da diversi anni si pratica in varie parti della nostra penisola. Si è giunti ora ad avere un ottimo seguito di atleti, istruttori ed appassionati desiderosi di penetrare sempre più a fondo questo mondo affascinante. Oggi Francia, Olanda ed Inghilterra sono le nazioni leader nello sviluppo dalla Kickboxing.

Frequenza gare:

    • Variano in funzione dell'atleta e della federazione con la quale si gareggia.

Record mondiale (se esistente):

    • Un record mondiale non è possibile da individuare.

Somatotipo:

    • Nella Kickboxing, come in qualsiasi altro sport da combattimento, in cui i concorrenti sono divisi per classi di peso, è importante avere un ottima composizione corporea. Gli atleti d'élite di entrambi i sessi hanno mostrato bassi valori di grasso corporeo (la percentuale di grasso corporeo varia mediamente dal 6,1% al 11,4%). Considerando tutte le classi di peso è difficile stabilire il somatotipo del kickboxer. Tuttavia uno studio ha evidenziato che la maggior parte dei kickboxer professionisti hanno un profilo che accentua le proprietà mesomorfiche.

Morfotipo:

    • Altezza media: varia in base alla categoria di peso ma anche all'interno di una stessa categoria i morfotipi possono essere molto differenti.
    • Peso medio: Le categorie di peso con più atleti sono quelle comprese tra i 70 kg e gli 80 kg.

Distanza della prestazione:

Durata:

    • Una tipica competizione di kickboxing professionistico è composta dai 3 ai 5 round da 3 minuti ciascuno con un periodo di riposo di 1 minuto tra i round. La struttura temporale del match è stata determinata e classificata in 3 fasi:
      • Attività preparatoria: inizia dopo il segnale dell'arbitro o alla fine di una fase di combattimento e finisce su segnale dell'arbitro oppure quando inizia il tempo di combattimento successivo (rispettivamente 1.6 ± 0.2 e 1.2 ± 0.2 secondi per gli atleti di sesso maschile e femminile)
      • Tempo di combattimento: è lo scambio tra i 2 atleti, inizia quando gli atleti si spostano dalla loro posizione iniziale di combattimento verso uno scambio e termina una volta finita l’azione (rispettivamente 2.5 ± 0.4 e 2.0 ± 0.4 secondi per gli atleti di sesso maschile e femminile).
      • Tempo di arresto: è il momento in cui gli atleti non combattono e viene chiamato dall’arbitro (rispettivamente 6.5 ± 1.6 e 5.9 ± 1.5 secondi per gli atleti di sesso maschile e femminile).

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: 166.23 ± 3.13 bpm
    • Fc min: 141.11 ± 3.02 bpm
    • Fc max: 182.12 ± 4.34 bpm

Tipologia di lavoro:

    • La kickboxing è uno sport caratterizzato da un lavoro aciclico.

Sistema energetico coinvolto:

    • La Kickboxing è uno sport dinamico, intermittente e ad alta intensità. I sistemi energetici coinvolti sono sia quello anaerobico che quello aerobico.

Ouergui I. et al hanno mostrato che:

    • Il sistema anaerobico: fornisce energia per attacchi brevi e intensi di massima potenza durante il combattimento.
    • Il sistema aerobico: contribuisce a ripetere gli attacchi con la stessa forza e velocità durante tutta la durata del combattimento ed aiuta ad ottimizzare il processo di recupero durante i brevi periodi di riposo o di sforzo ridotto durante il combattimento.

Alimentazione e idratazione:

    • Nella Kick boxing gli atleti sono classificati in base alla loro massa corporea in modo tale che i combattimenti siano più equi in termini di peso, forza e agilità. Tuttavia, molti atleti riducono la loro massa corporea, nel tentativo di avvantaggiarsi, prendendo parte ad una categoria di peso più leggera. Nonostante si conoscano gli effetti negativi della rapida perdita di peso sullo stato di salute, quasi tutti gli atleti professionistici di Kick boxing effettuano il taglio del peso. Nessun atleta dovrebbe essere incoraggiato a perdere peso rapidamente per poter competere in una categoria più leggera. Se un’atleta ha bisogno di regolare il suo peso corporeo, ci sono strategie che si possono seguire per contribuire a ridurre al minimo i potenziali effetti negativi:
    • Graduale perdita di peso.
    • Gli atleti dovrebbero mirare a massimizzare la perdita di grasso corporeo e minimizzare la perdita muscolare e la disidratazione.
    • Un atleta che ha bisogno di fare un taglio del peso del 5% per affrontate un match dovrebbe rinunciare a questa operazione perché molto dannosa alla propria salute.
    • Durante il periodo di perdita di peso, l’allenamento della forza e l’integrazione di BCAA può aiutare a preservare la massa muscolare.
    • Gli atleti di kick boxing non devono seguire diete a basso contenuto di carboidrati.
    • Durante il periodo di recupero dopo la pesata, agli atleti viene consigliato di consumare grandi quantità di carboidrati e fluidi. L’integrazione di creatina può anche essere utile all'atleta.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza: capacità di vincere una resistenza, grazie alla contrazione muscolare.
      • Resistenza: capacità di resistere alla fatica per un tempo più o meno lungo.
      • Velocità: capacità di eseguire azioni motorie in un tempo minimo, senza produzione di affaticamento. Questa dipende da diversi fattori: dalla percentuale di fibre muscolari a contrazione rapida (FT), dalla frequenza degli stimoli nervosi inviati ai muscoli, dalla coordinazione, dall'automazione del gesto motorio e dal grado di contrazione-decontrazione tra muscoli agonisti e antagonisti. La velocità di un atleta può essere scissa in due fasi: quella di reazione e quella di azione. La rapidità di reazione riguarda la fase in cui si ha la percezione dello stimolo esterno da parte dei recettori, l'elaborazione dello stesso da parte del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e la produzione finale dello stimolo di risposta adeguato. La rapidità di azione ,invece, è relativa al gesto motorio prodotto dallo stimolo di risposta del SNC. La somma di queste due velocità determina la velocità complessiva dell'azione motoria, rappresentata per esempio da un pugno o da un calcio.
      • Elasticità: capacità del muscolo che, una volta stirato durante la fase eccentrica di un movimento, consente di ritornare nella sua naturale posizione fisiologica in tempi più o meno brevi.
      • Flessibilità: capacità del muscolo di essere allungato, rispetto alla sua posizione fisiologica, senza subire traumi.
    • Capacità coordinative generali:
      • Capacità di adattamento e trasformazione del movimento
      • Capacità di controllo motorio
      • Capacità di apprendimento motorio
    • Capacità Coordinative Speciali: sono componenti elementari delle capacità coordinative generali, dalle quali sono dipendenti.
      • Destrezza
      • Combinazione motoria
      • Capacità di orientamento
      • Capacità di ritmo
      • Capacità ideo-motoria
      • Capacità di anticipazione motoria
      • Capacità di fantasia motoria
      • Capacità di equilibrio

Abilità motorie:

    • Le abilità motorie nella kickboxing sono tutte le azioni e i movimenti specifici della disciplina che, attraverso la ripetizione del gesto, vengono apprese in modo stabile, tanto da essere ripetute in modo automatico (movimenti di attacco, parate, deviazioni, schivate, blocchi e spostamenti).
      • I movimenti di attacco: pugni, calci .
      • Le parate: consistono nel far scaricare l'energia del colpo su una parte protetta o particolarmente resistente.
      • Le deviazioni: consistono nel ridirigere la forza del colpo al di fuori del bersaglio.
      • Le schivate: consistono nello spostare la parte attaccata, con o senza spostamenti di gambe.
      • I blocchi: movimenti particolari che mirano al controllo dell'arto che offende o del corpo dell'avversario prima che il colpo venga completato.
      • Spostamenti: il kickboxer è in grado di lottare sfruttando la totalità delle distanze di combattimento che, fondamentalmente, sono tLa lunga distanza (in cui si usano colpi di piede, di tibia, pugni).
      • La media distanza (in cui si usano pugni e i calci).
      • La corta distanza (in cui si usano calci e pugni).
    • Passare da una distanza all'altra o comunque spostarsi in riferimento all'avversario, implica che il kickboxer si dovrà muovere solitamente dalla posizione di guardia, sempre spostando prima il piede più vicino al punto di arrivo desiderato. In questo modo il combattente rimarrà sempre in equilibrio, solido sugli appoggi e pronto a bloccare un attacco portato durante lo spostamento. Verranno evitati i passi incrociati e, in ogni movimento, la distanza tra i due piedi (che solitamente è pari alla larghezza delle spalle) tenderà a variare di poco ed a tornare immediatamente alla misura standard.

Schemi motori:

    • Camminare, spostandosi in avanti, indietro e in obliquo.
    • Correre.
    • Afferrare.
    • Saltare

Piani di lavoro:

    • Piano sagittale
    • Piano frontale
    • Piano trasversale

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzato:

    • La fase preparatoria, che dura dai 30-40 minuti per gli atleti evoluti, è detta anche di riscaldamento. L'obiettivo della fase preparatoria è, infatti, quello di predisporre al meglio l'atleta, fisicamente e psicologicamente, alla parte vera e proprio dell'allenamento, che risulterà dura e impegnativa. La fase preparatoria si può suddividere in due parti:
      • Fase preparatoria generale: dedicata all'incremento di attività delle grandi funzioni organiche, cioè quella cardiaca e respiratoria.
      • Fase preparatoria specifica: finalizzata all'attivazione del sistema nervoso centrale (prettamente neuro-muscolare).

La preparazione organico-muscolare si può attuare con degli esercizi a corpo libero, eseguiti in maniera blanda con FC tra 100 e 150 bpm, ad esempio:

    • Saltelli sul posto abbinati a esercizi per gli arti superiori.
    • Corsa.
    • Corda.
    • Figure allo specchio (shadow boxing).
    • Cyclette.
    • Vogatore.
    • Tapis roulant.

La preparazione neuro-muscolare invece è strettamente legata alla fase centrale dell'allenamento. Lo scopo è quello di preparare il sistema nervoso a quel tipo di coordinazione, tecnica, ritmo, eseguito naturalmente con intensità inferiore alla soglia allenante. Questi esercizi hanno il compito di preparare e non di affaticare l'organismo. Ad esempio:

    • In un allenamento tecnico l'atleta che dovrà affrontare 10 riprese di combattimento con degli sparring partner, potrà effettuare delle riprese ai focus (detti anche guanti da maestro) o allo specchio, o entrambe.
    • In una seduta di potenziamento, in cui l'atleta dovrà effettuare un allenamento di 5 serie al 90% dell'1 RM, potrà eseguire da 2 a 5 serie tra il 50 e l'85% con poche ripetizioni.

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente o discendente):

Classificare quali siano i muscoli agonisti, i muscoli sinergici e quelli fissatori nella kick boxing è molto complicato, poiché il combattimento si può spostare continuamente su diversi piani di lavoro e di conseguenza anche i muscoli coinvolti possono variare di continuo.

I muscoli coinvolti sono molteplici:

    • Agonisti:
      • Deltoide
      • Trapezio tricipite brachiale
      • Bicipite brachiale e brachioradiale
      • Gran pettorale
      • Retto dell’addome
      • Obliquo esterno dell'addome
      • Obliquo interno dell’addome
      • Trasverso dell’addome
      • Quadrato dei lombi
      • Grande gluteo
      • Ischio crurali
      • Quadricipite femorale
      • Tricipite della sura
      • Tibiale anteriore
    • Sinergici:
      • Muscoli della cuffia dei rotatori
      • Piccolo pettorale
      • Gran dentato
      • Gran dorsale
    • Fissatori:
      • Deltoide
      • Trapezio
      • Flessori del braccio
      • Retto dell’addome
      • Quadrato dei lombi
      • Ischio crurali

Principali articolazioni coinvolte (classificazione discendente):

    • Articolazione sterno-clavicolare
    • Articolazione acromio-clavicolare
    • Articolazione gleno-omerale o scapolo-omerale
    • Articolazioni del gomito:
      • Articolazione omero-ulnare
      • Articolazione omero-radiale
      • Articolazione radio-ulnare prossimale
    • Articolazione radio-carpica
    • Articolazione coxo-femorale
    • Articolazione femoro-tibiale e femoro-patellare
    • Articolazione tibio-tarsica

Gesti tecnici di base:

    • Tecniche di pugno:
      • Diretti: sono colpi lineari portati al volto (principalmente verso naso e mento) ed al corpo (verso il plesso solare). I diretti posso essere tirati con il braccio avanzato, nel qual caso parliamo di jab, e con quello arretrato.
      • Ganci: sono colpi circolari scagliati a braccio flesso (circa 90 gradi), che seguono una traiettoria quasi parallela al terreno: possono essere portati col braccio arretrato o avanzato e diretti al volto (mento, tempie, mascella, mastoide) ed al corpo (fegato, milza, costole fluttuanti). Sia nel caso del gancio col braccio avanzato che in quello col braccio arretrato, è importante che il piede corrispondente al braccio che colpisce ruoti verso l'esterno facendo ruotare le anche, il busto e le spalle nella direzione del colpo, aumentandone la potenza.
      • Montanti: sono colpi semicircolari a braccio flesso, portati secondo una traiettoria perpendicolare al terreno, dal basso verso l'alto. I bersagli sono il volto (mento e naso) ed il corpo (plesso solare, fegato, costole fluttuanti). I principi sono gli stessi dei ganci ma, in più, nei montanti, prima di sferrare il colpo, per aumentare la potenza dello stesso, si effettua una leggera flessione sulle gambe, che vengono poi distese energicamente nel momento dell'impatto.
    • Calci base:
      • Calci frontali o Front Kicks: la gamba viene caricata, portando il ginocchio verso la spalla corrispondente, prima di essere lanciata in avanti. I bersagli di questo calcio sono praticamente distribuiti su tutto il corpo.
      • Calci circolari alle gambe o Low Kicks.
      • Calci circolari al corpo o Middle kicks.
      • Calci circolari alla testa o High kicks.

Nei calci circolari tutto il corpo ruota insieme alla gamba che colpisce portando sull'avversario l'intero peso di chi esegue il colpo. Il piede d'appoggio tocca terra solo con l'avampiede ed il tallone è sollevato durante tutta l'esecuzione, sia all'andata che al ritorno. La gamba d'appoggio è rigorosamente tesa nei calci medio-alti, mentre deve essere flessa nei calci alle gambe. Il braccio corrispondente alla gamba che calcia, si distende verso l'avversario, mentre l'altro resta a protezione del capo.

Aspetti usuranti:

    • Periodi di allenamento intensi e prolungati ogni settimana e lunghe carriere di kickboxing potrebbero aumentare il rischio di sviluppare problemi ai piedi e alle caviglie, soprattutto callosità, ferite plantari dell'avampiede, deformità delle dita dei piedi e traumi cranici (TBI). Il TBI cronico può essere causato da knock-out (KO) con perdita di coscienza o dai colpi di pugni o calci subiti sulla testa. Atleti con una lunga carriera o con capacità difensive limitate che hanno ripetutamente subito colpi pesanti sono a maggior rischio di sviluppare questa condizione. Il trauma cranico ripetitivo cronico nella kickboxing può causare lesioni cerebrali, incoscienza e anomalie neurologiche, principalmente ipopituitarismo.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Nella kickboxing tutti i bersagli del corpo sono permessi tranne colpire l'inguine, la colonna vertebrale, gola e i reni. Quindi, la testa, le braccia e il tronco sono i principali bersagli e siti di lesioni per i combattenti. Le lesioni alla testa sono risultate essere la seconda lesione più comune nei kickboxer professionisti. Zazryn et al. hanno riferito che la testa, il collo e la faccia, seguita dagli arti inferiori, sono le regioni del corpo con più ferite. Romaine et al. affermò che i siti di lesioni più comuni per i kickboxer erano la schiena, il ginocchio e la caviglia; i tipi più comuni di lesioni sono distorsioni e tendiniti. I combattenti professionisti hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di rimanere feriti rispetto ai dilettanti, mentre i combattenti sconfitti hanno una probabilità 3,5 volte maggiore di rimanere feriti rispetto ai vincitori. Le regioni anatomiche più danneggiate sono la testa (57,8%) seguita dagli arti inferiori (26,1%), mentre i tipi più comuni di lesione sono la lacerazione (70,6%) e la frattura (20,6%). Uno studio interessante ha dimostrato che il rischio di lesioni dipende anche dalla categoria di peso a cui si appartiene.

Test specifici:

    • Test di Conconi: utile test da campo, in grado di valutare la potenza aerobica di un atleta, o più esattamente il valore di soglia anaerobica. Può aiutare a scegliere i ritmi di gara e di allenamento più proficui e permette di valutare le modificazioni indotte dall'allenamento stesso. Il test si basa sul legame esistente fra la prestazione e il consumo di ossigeno.
    • Test di Cooper: fornisce un'indicazione pertinente e oggettiva sul grado di preparazione fisica dell'atleta, verificando i livelli di potenza aerobica e la capacità di sopportare la fatica per un tempo prolungato, attraverso una prova di corsa.
    • Indice di recupero immediato (IRI): questo test valuta le capacità dell'atleta di riportare le proprie attività funzionali nella norma dopo lo sforzo.
    • Test di Bosco: misura la forza degli arti inferiori, nonché la percentuale di fibre muscolari a contrazione rapida (FT), attraverso l'esecuzione di un salto verticale. le prove standard sono:
      • Squat jump (SJ) o salto con partenza da fermo.
      • Squat jump con sollevamento di carichi variabili.
      • Counter movement jump (CMJ) o salto con contromovimento.
      • Drop jump (DJ) o salto pliometrico.
      • Salti continui del tipo CMJ.
      • Salti continui.
    • Test sul massimale: determinare la massima forza esprimibile è fondamentale per una corretta programmazione dell'allenamento.
    • Test dello sgabello: l'obiettivo di questo test è misurare la flessibilità della zona lombare e dei muscoli ischio-crurali. Infatti, una rigidità in questa zona comporta spesso limitazione ed eccessivo affaticamento nella kick boxing dove si utilizzano anche gli arti inferiori per colpire l'avversario. Migliorare la flessibilità in quest'area comporta un minore dispendio energetico e una maggiore qualità nel gesto tecnico.
    • Resistenza lattacida: Il test può essere eseguito al sacco o sui guanti da maestro e consiste nel portare serie di colpi senza soluzione di continuità con la massima rapidità. Bisogna effettuare più prove con un recupero incompleto, per poter valutare anche la capacità di recupero del lattato, oltre alla capacità di tolleranza nella singola serie. La valutazione della prova si esegue sulla base dei colpi portati a segno sul bersaglio, con esecuzione tecnica il più possibile corretta.

Video-regolamento:

Bibliografia:


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