SCI DI FONDO

SKATING

Modello Prestativo

Sport di scivolamento

sci nordico

Sci di fondo: Skating


Autore: Paolo Cuntuliano

Data di immissione del modello: 17/06/2020

Tipologia di sport:

    • Individuale:
      • Gare con partenza a cronometro (Interval Start Competitions): ogni atleta parte all'orario prestabilito con un intervallo di 20-30 secondi tra ognuno e il risultato finale è determinato dalla differenza tra il tempo registrato in arrivo e quello di partenza;
      • Gare con partenza in linea (Mass Start Competitions): tutti gli atleti partono allo stesso orario e la classifica finale è determinata dall'ordine di arrivo;
      • Skiathlon: gara con partenza in linea nella quale i concorrenti partono in tecnica classica seguita da un cambio sci obbligatorio da effettuare nei pit box allestiti nello stadio e da una seconda parte in tecnica libera;
      • Gare ad inseguimento (Pursuit): vengono effettuate combinando gare nelle quali il tempo di partenza degli atleti è stabilito in base al risultato o ai risultati di una o più gare precedenti e il risultato finale è determinato dall'ordine di arrivo dell'ultima gara;
      • Gare sprint individuali (Individual Sprint Competitions): cominciano con una qualificazione organizzata come una gara con partenza a cronometro. Dopo la qualificazione gli atleti qualificati gareggiano nelle finali per mezzo di batterie ad eliminazione;
    • A coppie:
      • Team Sprint: sono competizioni che si svolgono a staffetta con due atleti che sciano alternativamente percorrendo 3–6 frazioni ciascuno. Il numero e la distanza dei giri deve essere pubblicato sull’invito ufficiale.
    • A squadre:
      • Gare di staffetta (Relay Competitions): composta da tre o quattro concorrenti (in base all’invito), ognuno dei quali esegue solo una frazione di gara.
    • Situazionale

Ambiente:

    • Outdoor
    • Stagione invernale (novembre - marzo)
    • Superficie di gara: neve. I tracciati devono essere disegnati in modo tale da essere una prova tecnica, tattica e fisica per gli atleti. Il percorso deve essere il più naturale possibile ed evitare ogni tipo di monotonia contenendo porzioni di terreno ondulato, salite e discese. Il ritmo non deve essere spezzato da troppi bruschi cambi di direzione e salite ripide. Le discese devono essere tracciate in modo tale da rappresentare una sfida per gli atleti. Allo stesso tempo dovrebbe essere possibile percorrere il tracciato anche ad alta velocità. In linea di principio, le piste dovrebbero essere composte da:
      • Un terzo di ascese definite come salite con una pendenza tra il 9% e il 18% con dislivello oltre i 10 m più qualche salita corta con pendenza maggiore del 18%;
      • Un terzo di curve e terreno ondulato, sfruttando la conformazione del terreno con brevi salite e discese, con dislivello pari a 1-9 m;
      • Un terzo di discese che richiedano l’impiego delle diverse tecniche di discesa;
      • Se la temperatura misurata nel punto più freddo del tracciato è inferiore ai -20° C, la gara viene posticipata o annullata dalla Giuria. Con condizioni meteorologiche difficili, come per esempio vento forte, alta umidità dell'aria, nevicata copiosa o alte temperature, la Giuria può posticipare o annullare la gara.
    • Naturale e artificiale: la neve può essere sia naturale che creata artificialmente con i cannoni. Il tracciato viene realizzato artificialmente per mezzo dei macchinari specifici. Il terreno su cui poggia la neve può essere naturale (es. praterie e sentieri) o artificiale (es. strade e ponti). La neve artificiale, inoltre, è generalmente meno variabile rispetto quella naturale, fornendo una superficie più dura che consente forti spinte senza una penetrazione profonda da parte dei bastoncini o degli sci. Inoltre, dura più a lungo senza sciogliersi o deteriorarsi all'uso. Con il tempo, anche i macchinari per la pulizia della neve si sono evoluti in modo significativo fornendo superfici di gara sempre più compatte ed omogenee in modo da consentire una sciata più veloce.

Materiali:

    • Strumentazione specifica tecnica:
      • Sci: originariamente in legno, ora sono in polietilene, fibra di vetro e fibra di carbonio con la base in termoplastica sinterizzata. La loro altezza non può essere meno di 10 cm dell’altezza dello sciatore e il peso deve essere di almeno 750 g per paio senza attacchi (per i quali non ci sono limitazioni in termini di materiale e fabbricazione). Gli sci e le paraffine, inoltre, vengono scelti in base alle condizioni e alle temperature della neve. La sciolina applicata è detta di "scivolamento" proprio perchè deve permettere allo sci di scivolare il più possibile sulla neve, quindi percorrere quanta più strada possibile durante una singola pattinata. Rispetto agli sci da tecnica classica, quelli da skating sono più corti e più pesanti con una curvatura centrale più accentuata in modo da poter raggiungere il maggior trasferimento di forze possibili nella fase di spinta tra sciatore e neve.
      • Scarponcini e attacchi: non hanno limitazione in termini di materiale e fabbricazione.
      • Bastoncini: costruiti con fibra di carbonio e rivestiti di Kevlar, non devono superare in lunghezza l’altezza dello sciatore, né misurare al di sotto dei fianchi. Non ci sono limitazioni riguardo il peso. L’impugnatura deve essere fissata in cima al bastoncino e non ci sono limitazioni sulle caratteristiche geometriche o il materiale.
    • Durante le gare, gli atleti devono indossare e usare i mezzi di identificazione (pettorali, cosciali, transponders e GPS) forniti dagli organizzatori.
1. Sci, 2. Scarponcino, 3. Bastoncini e impugnatura, 4. Attacco, 5. Cappellino

Obiettivo:

    • Tempo: le gare vengono vinte dell’atleta che arriva per primo al traguardo, ovvero colui che impiega il minor tempo nel percorrere il tracciato rispetto ai suoi avversari. Quando, invece, la competizione è a tappe, vince l'atleta che ha la somma dei tempi di percorrenza delle varie gare minore.
    • Punteggio: la classifica di fine stagione viene realizzata in base ai punteggi ottenuti dagli atleti durante le gare. Si aggiudica la vittoria della sfera di cristallo l’atleta con il punteggio più alto.
Da International Ski Competition Rules 2019

Difficoltà (da 0 a 5):

    • Condizionale: 4
    • Coordinativa: 4
    • Intellettiva: 3

Inizio pratica agonistica (età):

    • 12 anni (categoria Ragazzi U14) in FISI (Federazione Italiana Sport Invernali)
    • Partecipazione gare internazionali FIS (Federazione Internazionale Sci) dalla categoria Giovani U18

Inizio pratica professionistica:

    • 18 anni

Sport Olimpico:

    • Dalle Olimpiadi di Calgary del 1988 (la sprint dalle Olimpiadi di Salt Lake del 2002)

Demografia: quanti lo praticano, chi lo pratica (genere), diffusione geografica:

    • A livello mondiale, lo sci di fondo, praticato sia da uomini sia da donne, è maggiormente diffuso nelle nazioni con regioni montuose e in cui il clima è favorevole per tale sport. A farne da padrona è la regione scandinava con la Norvegia (nazione con il maggior numero di vittorie e medaglie a livello mondiale e olimpico), Svezia e Finlandia. Seguono, poi, Russia, Italia, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca, Francia, USA, Canada e Cina.
    • A livello italiano, sono 3.751 coloro che partecipano ad almeno una gara durante la stagione (tutte le categorie dai bambini fino ai master) e sono distribuiti in tutte le regioni ad eccezione di Campania, Puglia, Liguria e Marche. Gli atleti italiani tesserati FIS sono 320, di cui 210 uomini e 110 donne.

Frequenza gare:

    • Il calendario della coppa del mondo è suddiviso in 5 periodi nei quali vengono disputate tutte le discipline sopra elencate con un’alternanza della tecnica classica con la tecnica libera. Mediamente vengono disputate 2 gare a settimana (sabato e domenica), eccezion fatta per i cosiddetti tour. All’interno del calendario, infatti, ci sono 3 tour: “Ruka triple”, “Tour de Ski” e “Ski Tour”, nei quali si simula una corsa a tappe ciclistica con una frequenza gare estremamente densa (es. 7 gare in 9 giorni). Al termine dei 5 periodi, vengono disputati lo Sprint Tour e le fasi finali della Coppa del Mondo.

Record mondiale (se possibile):

    • Il tempo nello sci di fondo non ha altro scopo se non quello di classificare i corridori. Non ci sono record internazionali e, anche se ci fossero, non sarebbero affidabili a causa delle diverse condizioni della neve e del fatto che non si abbia una pista unica come, ad esempio, i 100 m piani nell’atletica leggera.
    • Coppa del Mondo:
      • Bjørn Dæhlie (Norvegia): 6 volte vincitore (1992, 1993, 1995, 1996, 1997, 1999). Detiene, inoltre, il record per il maggior numero di vittorie ottenute: 46;
      • Elena Välbe (Unione Sovietica-Russia): 5 volte vincitrice (1989, 1991, 1992, 1995, 1997).
    • Olimpiadi:
      • La nazione più vincente è la Norvegia con 47 ori e 121 medaglie totali. Al secondo posto la Svezia con 31 ori e al terzo posto l’Unione Sovietica con 28. L’Italia è sesta con 9 ori e 35 medaglie totali.
    • Mondiali:
      • La nazione più vincente è la Norvegia con 110 ori e un totale di 259 medaglie. Al secondo posto la Svezia con 57 ori e al terzo posto la Finlandia con 50 ori. L’italia è sesta con 12 ori.
    • Italia:
      • Stefania Belmondo è l'atleta più vincente: 22 vittorie in Coppa del Mondo, 10 medaglie olimpiche di cui 2 ori e 13 medaglie mondiali di cui 4 ori.

Somatotipo:

    • Ectomorfo
    • Mesomorfo

Gli specialisti delle gare sprint sono più alti e più pesanti rispetto a quelli che percorrono le lunghe distanze. I fisici degli atleti, inoltre, si sono evoluti nel tempo: gli atleti della 50 km tecnica classica delle Olimpiadi di Pyeongchang 2018, per esempio, sono stati più pesanti rispetto a quelli della gara di 30 km alle Olimpiadi di Calgary 1988. Questo è dovuto anche all’evoluzione del gesto tecnico che nel tempo richiede atleti sempre più forti in grado di realizzare immediate accelerazioni con esplosività.

Morfotipo: variabile

    • Nazionale svedese
      • Maschi:
        • Peso (kg): 75 土 8
        • Altezza (cm): 184 土 7
        • BMI: 23
      • Femmine:
        • Peso (kg): 64 土 5
        • Altezza (cm): 170 土 5
        • BMI: 22
    • Nazionale greca
      • Maschi:
        • Peso (kg): 69 土 9
        • Altezza (cm): 175 土 6
        • BMI: 22
      • Femmine:
        • Peso (kg): 54 土 6
        • Altezza (cm):164 土 6
        • BMI: 20

Distanza della prestazione:

Da International Ski Competition Rules 2019

Durata:

    • 50 km: intorno alle 2 ore
    • 30 km: intorno a 90 minuti
    • Skiathlon:
      • Uomini: intorno ai 75 minuti
      • Donne: intorno ai 40 minuti
    • 10/15 km: tra i 25 e 35 minuti con una velocità media di 7 m/s (25-26 km/h)
    • Sprint: tra i 2 e 3 minuti con una velocità media di 9 m/s (30-32 km/h). Il tempo totale della gara, però, è di 3-4 ore in cui vengono eseguite le batterie di qualificazione ed eliminazione intervallate da circa 20-25 minuti di pausa.

Frequenza cardiaca:

    • Fc media: 85-90% FcMax
    • Fc min.: 80-82% FcMax
    • Fc max.: 95-97% FcMax (al termine di una salita o di una volata)

Tipologia di lavoro:

    • Ciclico:

Il gesto tecnico è ripetuto nel tempo fino al traguardo. Si possono riscontrare variazioni del gesto in base al pendio e alla velocità che si vuole ottenere. Il movimento viene adattato in base alla pendenza che si sta affrontando: in salita è più probabile assistere a “pattinate” più brevi e frequenti, mentre in discesa si assume una posizione simile a quella degli atleti dello sci alpino in cui il compito è quello di far scivolare lo sci il più velocemente possibile e sfruttare questa situazione di gara per ripristinare le riserve d’ossigeno. Data la grande variazione della velocità, dell'inclinazione del terreno e delle curve, gli sciatori eseguono normalmente circa 25 transizioni al km tra le varie sotto-tecniche. Pertanto, la capacità di padroneggiare una vasta gamma di sotto-tecniche è cruciale per la performance complessiva. Quindi, a differenza della maggior parte degli altri sport di endurance, lo sci di fondo presenta un ritmo di lavoro non costante.

Sistema energetico coinvolto:

    • Dominante:
      • Aerobico: 70% della prestazione
      • Anaerobico lattacido: 30% della prestazione (nelle salite, nelle gare sprint e nelle volate finali)
    • Potenza media espressa:
      • Picchi di forza verticale tra i 1300 e 1500 N
      • Forza prodotta dai bastoncini tra i 250 e i 300 N

Alimentazione e idratazione:

    • Dispendio calorico: mediamente 2500-3000 kcal
    • Media litri persi: 0.5-2 L/h con performance in ambiente a -5 °C
    • L'apporto nutrizionale medio è di 10-12 g/kg di carboidrati, 1.2-2 g/kg di proteine e per i grassi è il 20-35% dell'apporto nutrizionale totale. L'apporto di liquidi è di 5-10 ml/kg. L'apporto nutrizionale totale per gli uomini è di 4000-5000 kcal/die, mentre per le donne è di 3000-4000 kcal/die.

Capacità motorie:

    • Capacità condizionali:
      • Forza resistente: è il requisito necessario per portare a termine la realizzazione del gesto durante tutta la prestazione
      • Forza esplosiva-veloce: è fondamentale la capacità di generare forze propulsive massime per aumentare e mantenere la durata del ciclo delle pattinate in un breve periodo in modo da raggiungere la massima velocità. Di primaria importanza, inoltre, che queste forze vengano generate sia dalla parte bassa che dalla parte alta del corpo. Questa tipologia di movimenti può essere individuata durante le gare quando si vuole lasciare indietro il gruppo con repentine accelerazioni, quando si vuole mantenere una buona forza propulsiva in salita o durante le volate finali
      • Resistenza alla velocità: è la somma delle due componenti elencate in precedenza. Riuscire a mantenere alte velocità prolungate nel tempo garantisce eccellenti prestazioni in gara (esempi sono le gare sprint o le volate finali).

In allenamento, quindi, viene ricercato l'aumento della forza, della potenza e della velocità. Alle sessioni in pista vengono associate sessioni in palestra. Oltre ai classici sovraccarichi, vengono usati macchinari specifici come:

      • ski ergometer principalmente per aumentare la forza negli arti superiori,
      • skiroll nella stagione estiva.
    • Mediamente la durata totale degli allenamenti è di 2-3 ore al giorno con sessioni mattutine e pomeridiane.
    • Capacità coordinative:
      • Accoppiamento dei movimenti,
      • Differenziazione cinestetica,
      • Equilibrio,
      • Ritmizzazione,
      • Orientamento
      • Reazione e trasformazione dei movimenti.

Abilità motorie:

    • Scivolare e far scorrere il più possibile lo sci;
    • Auto-analisi della tecnica migliore da utilizzare in un preciso momento rispetto alle variabili come la condizione del tracciato, la pendenza del terreno, gli avversari e la tipologia di gara;
    • Resistere alla fatica sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale.

Schemi motori:

Piani di lavoro:

    • Piano frontale: movimenti verticali
    • Piano sagittale: movimenti antero-posteriori
    • Piano trasverso: movimenti medio-laterali

Tipologia di riscaldamento comunemente utilizzata:

    • Coordinativo
    • Condizionale
    • Tecnico (gesto specifico)
    • Mobilità
    • Flessibilità

Principali muscoli coinvolti (classificazione ascendente):

    • Agonisti:
      • Tricipite della sura
      • Quadricipite
      • Gluteo
      • Retto dell'addome
      • Gran dorsale
      • Flessore ulnare del carpo
      • Brachioradiale
      • Tricipite brachiale
    • Sinergici:
      • Ischiocrurali
      • Obliquo dell'addome
      • Trapezio
      • Deltoide
    • Fissatori:
      • Quadrato dei lombi
      • Trasverso dell'addome
      • Gran dentato
      • Romboide
      • Grande e piccolo pettorale
      • Bicipite

Principali articolazioni coinvolte (classificazione ascendente):

    • Caviglia
    • Ginocchio
    • Anca
    • Polso
    • Gomito
    • Spalla

Gesti tecnici di base:

    • Lo skating, rispetto alla tecnica classica, è meno faticoso e approssimativamente più veloce del 10-20%. Esistono sotto-tecniche che gli atleti utilizzano in base al cambio di velocità da ottenere o in base al pendio del terreno. Nel tempo, le decisioni tecnico-tattiche prese dagli atleti si sono modificate: dal percorrere tutta la gara con quasi sempre la stessa velocità, oggi si tende a variare la velocità di percorrenza con momenti "lenti" alternati ad accelerazioni improvvise. Le 5 sotto-tecniche sono:
      • GEAR 1 (Diagonal V o Pattinaggio alternato): movimento diagonale delle braccia e delle gambe, in cui a ogni colpo e spinta di gamba corrisponde una spinta con il bastoncino. Usata prevalentemente in salite molto ripide, poco impiegata a livello agonistico poiché viene generata poca forza e poca velocità;
      • GEAR 2 (V1 o Pattinaggio corto): movimento asimmetrico in cui i due bastoncini spingono contemporaneamente il terreno con la posizione delle braccia sfalsata (braccio forte più avanti) nello stesso momento in cui lo sci è in fase di spinta. Si verifica la spinta dei bastoncini ogni due colpi di gamba. Viene usata in salita con pendii ripidi permettendo la generazione di molta forza (la maggior parte del peso viene scaricata sul bastoncino "piantato" a terra), ma con poca velocità;
      • GEAR 3 (V2 o Pattinaggio a doppia spinta o "doppio"): è la più usata in gara (intorno al 70%). Con un movimento simmetrico, si verifica a ogni spinta della gamba una spinta con i bastoncini (i bastoncini colpiscono la neve appena prima della gamba di spinta ad ogni pattinata delle gambe). Viene usata per generare alte velocità e accelerazioni repentine sia in terreni piani sia in lievi pendii con forze propulsive divise egualmente al 50% tra arti superiori e inferiori;
      • GEAR 4 (V2A "Alternate" o Pattinaggio lungo): molto simile alla tecnica precedente in cui i bastoncini colpiscono la neve poco prima della gamba di spinta, ma quest'azione si verifica sempre sulla stessa gamba (quindi ogni 2 pattinate). Usata per raggiungere alte velocità, si verifica su terreni pianeggianti;
      • GEAR 5 (No poles o Pattinaggio): prevede l'azione del pattinare sugli sci senza l'aiuto dei bastoncini nella generazione di forza. Viene ricercata la massima velocità con il massimo scivolamento degli sci per percorrere più strada possibile in pendii pianeggianti o in discese poco ripide.

Aspetti usuranti:

    • Low back pain principalmente dovuto alla ripetitiva flessione in avanti del busto e un conseguente carico maggiore sulla parte bassa della schiena.
    • Lo sci di fondo potrebbe essere associato a una maggiore incidenza di fibrillazione atriale, tuttavia i tassi di mortalità tra gli atleti sono inferiori rispetto a quelli della popolazione generale.

Infortuni più frequenti (distretto anatomico):

    • Lo sci di fondo è uno sport a basso rischio di infortuni. Uno studio sugli sciatori di fondo della Coppa del Mondo ha rilevato un tasso di infortuni di 0,2 infortuni per 1.000 km sciati per uomini e 0,1 infortuni per 1.000 km sciati per donne.
    • Gli infortuni più frequenti sono le lesioni muscolari e tendinee (38%), le lesioni articolari legamentose (31%) e le contusioni (15%) ai seguenti distretti anatomici:
      • Caviglia,
      • Ginocchio,
      • Spalla.
    • Gli infortuni da overuse si verificano principalmente al ginocchio (8%), nella parte bassa della schiena (5%), alla spalla (1%) e al quadricipite (12%).
    • Le fratture sono rare: si verificano principalmente a causa di cadute che possono avvenire durante la gara.

Test specifici:

    • Resistenza aerobica:
      • Test VO2 Max (su treadmill, roller ski o cicloergometro)
      • Test incrementale della Soglia Anaerobica (su treadmill, roller ski, cicloergometro o ski ergometer)
    • Forza arti inferiori:
      • Squat e Mezzo Squat
    • Potenza arti inferiori:
      • Squat jump
      • Counter Movement Jump
    • Forza arti superiori:
      • Bench press
      • Pull up con zavorra
    • Potenza arti superiori:
      • Lancio palla medica
    • Resistenza arti superiori:
      • Push up
      • Pull up

Video-regolamento:

Bibliografia:


Carr, Amelia, et al. "Nutritional intake in elite cross-country skiers during two days of training and competition." International journal of sport nutrition and exercise metabolism 29.3 (2019): 273-281.
Giubergia, E., 1998. Skating Race. Mulatero.
International Ski Competition Rules 2019
Hébert-Losier, Kim, et al. "Factors that influence the performance of elite sprint cross-country skiers." Sports Medicine 47.2 (2017): 319-342.
Losnegard, Thomas, Havard Myklebust, and Jostein Hallén. "Anaerobic capacity as a determinant of performance in sprint skiing." Medicine & Science in Sports & Exercise 44.4 (2012): 673-681.
Losnegard, Thomas. "Energy system contribution during competitive cross-country skiing." European journal of applied physiology 119.8 (2019): 1675-1690.
Nagle, Kyle B. "Cross-country skiing injuries and training methods." Current sports medicine reports 14.6 (2015): 442-447.
Ohtonen, Olli. "Biomechanics in cross-country skiing skating technique and measurement techniques of force production." JYU dissertations (2019).
Papadopoulou, Sousana K., et al. "Body composition and dietary intake of elite cross-country skiers members of the greek national team." Asian journal of sports medicine 3.4 (2012): 257.
Pellegrini, Barbara, Thomas Leonhard Stöggl, and Hans-Christer Holmberg. "Developments in the biomechanics and equipment of Olympic cross-country skiers." Frontiers in physiology 9 (2018): 976.
Stöggl, Thomas, Barbara Pellegrini, and Hans-Christer Holmberg. "Pacing and predictors of performance during cross-country skiing races: A systematic review." Journal of sport and health science 7.4 (2018): 381-393.
Torchia, Ian. "General strength and muscolar endurance: relationship to V1 and V2 skate skiing economy in collegiate cross-county skiers." (2019)
www.crosscountryskitechnique.com
www.fis-ski.com